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Dopo Rumiko Takahashi e Go Nagai posiziono al terzo posto tra i miei mangaka preferiti Tetsuo Hara… si nonostante le piccole grandi delusioni.
Cosa amo di Tetsuo Hara? I disegni, sempre bellissimi, con belle donne e in qualche caso (come questo) anche dei bei ragazzi.
In Takeki Ryusei ci sono tanti bei ragazzi perché la storia inizia parlando di gang giovanili, di teppisti in moto, chiamati in Giappone “bosozoku”, la tribù della velocità sfrenata, e il protagonista incarna decisamente lo spirito di questi gruppi: libero come l’aria, imprevedibile come una nuvola.
Il manga purtroppo è veramente veloce: dalle bande giovanili si finisce alla guerra con la yakuza, da Tokyo si finisce ad Hong Kong. Il fatto che tutto sia veloce non significa che sia illogico, anzi ho visto altri fumetti in cui si cambiava ambiente sociale e ambienti come città molto più velocemente senza venire criticati.
La critica inizia quando uno vuole leggere una bella storia e dopo qualche bella esibizione di violenza e virilità mascolina <e qui metto lo spoiler> contro gli altri teppisti, contro la yakuza, contro il trafficanti di uomini, contro la mafia cinese, il tutto finisce quando il nostro eroe deve vincere un carro armato <fine spoiler>.
Era andato meglio in conclusione con Cyber Blue che un finale c’è l’ha avuto nonostante sia dovuto finire presto, per scarso favore del pubblico.
Qualcuno dice che ciò è dovuto al fatto che i disegni di Tetsuo Hara sono più favolosi delle sue idee e non si sorprendono che abbia dovuto fondare una sua casa editrice con Tsukasa Hojo, la Coamix, quando la Shueisha alcuni flop l’ha abbandonato: d’altronde Shonen Jump è la rivista più esigente di tutte le altri sui risultati immediati di un manga.
Ryusei il temerario è stato un flop ma non va condannato: a me piace e gli darei un otto se non fosse questo finale monco…
Certo non è Hokutpo no Ken, in cui riesce a riempire di amore anche la vita dei grandi guerrieri che sono diventati i violenti e gli oppressori: chi non ricorda le storie dietro Shin o Juza o Sauzer?
In Ryusei il temerario Hara ha creato personaggi molto belli fisicamente ma le cui storie, se guardiamo i motivi per cui si muovono, non riescono ad essere ugualmente profonde: sul finale compare un personaggio che forse ha una storia di dolore e solitudine dietro, e quindi potenzialmente interessante ma che non conosceremo mai.
Capisco la politica dei sondaggi di casa Shueisha ma bisognerebbe che si mostri più flessibili e che non ci siano opere proprio in-concluse (qui non si può parlare infatti di finale aperto ma di proprio di finale monco).
Dragon Ball rischiò di essere chiuso al decimo episodio ma ha continuato ed è diventato l’opera conosciuta in tutto il mondo, chissà se questo sarebbe potuto essere anche il destino di Takeki Ryusei, buon manga di azione di Hara.