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Gabe the third

Episodi visti: 38/38 --- Voto 9
Nella terza serie delle nostre care guerriere alla marinaretta esse dovranno vedersela con il gruppo nominato Death Busters (da noi conosciuto come esercito del silenzio), esseri provenienti da un'altra dimensione capitanata dal sinistro Dr. Tomoe e con lo scopo ultimo di accumulare i cristalli di cuore puro per risvegliare la misteriosa entità chiamata Misstress 9 (da noi Despota 9) che permetterà così al loro padrone Master Pharaoh 90 di poter arrivare dalla loro dimensione alla terra.

In questa nuova avventura subentrano le guerriere sailor del sistema solare esterno (Outher Senshi) ovvero Sailor Uranos (Haruka, da noi chiamata Heles) e Sailor Neptune (Michiru, da noi chiamata Milena), guerriere dal carattere molto freddo e riservato ma comunque carismatiche e poetiche e quest'ultime riescono a estrarre molti temi che porteranno la terza serie ed essere anche la più drammatica e, forse, la più riuscita di tutta la saga in generale. Nella prima metà degli episodi il fulcro principale ruota attorno alla ricerca di tre talismani speciali custoditi all'interno di tre cristalli di cuori puri di tre persone che se vengono riuniti potranno evocare il Sacro Calice (da noi Coppa Lunare), questo però porta le persone portatrici di questi cuori puri alla morte e ciò causa una serie di contrasti tra le Sailor e le Outher ed anche ad uno dei dialoghi più riflessivi ed emozionati della serie poiché quest'ultime sono convinte che se è necessario il sacrificio di qualcuno per la salvezza del mondo così deve andare, cosa su cui Usagi non è assolutamente d'accordo e ella crede che con la forza dell'amicizia tutto può risolversi in meglio senza dolorose perdite. Sebbene poi la gestione e lo svolgersi degli episodi sia pressoché identico a quelli delle due serie precedenti, con ogni tanto qualche filler di troppo, ci dà comunque modo di dare sempre maggior profondità alle nostre protagoniste di cui abbiamo imparato a conoscere ed affezionarci, mentre il misterioso dr. Tomoe incute fin da subito una certa inquietudine visto il modo in cui viene inquadrato nell'oscurità con gli occhiali illuminati nel buio.

Nella seconda metà entra in scena Sailor Pluto (apparsa brevemente anche nella seconda serie) che affiancherà le Outher nella battaglia contro il nemico, il club delle 5 streghe: 5 scienziate al servizio del Death Busters che oltre a dar filo da torcere alla Sailor, esse son sempre impegnate in un'aspra competizione tra di loro dove non mancano battibecchi e scherzi di cattivo gusto, ed anche letali. Purtroppo ritorna anche Chibiusa, stavolta in ruolo di guerriera Sailor, che non perderà comunque occasione di innervosirci con le sue frecciatine e angherie; fortunatamente ci si può facilmente chiudere un occhio poiché ella inizierà una grande ed affettuosa amicizia con la figlia del Dr. Tomoe: Hotaru (Ottavia da noi), una giovane ragazza introversa, dolce ma che soffre di problemi di salute ed ella sarà il centro di una storia d'amore, di dolore e di dramma dove un padre è disposto vendere la propria anima per salvare la propria figlia. Anche in questo caso le incomprensioni tra le Sailor e le Outher saranno sempre dure e negli ultimi episodi la situazione sembra diventare sempre più critica e disperata come non mai.

Purtroppo una grande pecca sta proprio nel nostro adattamento dove Haruka e Michiru vengono mostrate come "banali amiche" quando in realtà sono amanti a tutti gli effetti e mascherare la loro omosessualità a mio parere non è una cosa così rispettosa. Ah già, e poi Tuxedo Kamen è sempre lo stesso: nessun miglioramento nel ruolo.

La terza serie di Sailor Moon rimane senza dubbio la più matura, drammatica e riflessiva grazie al carisma e la complessità delle Outher Senshi e ad un personaggio delicato come Hotaru che ci affezioneremo a lei e allo stesso tempo soffriremo per lei.

"Non esiste amore senza dolore"

Utente153071

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Utente153071

Episodi visti: 38/38 --- Voto 10
E veniamo alla terza serie di "Bishoujo Senshi Sailor Moon"!

Che dire? la migliore in assoluto fin qui realizzata, nonostante già le precedenti fossero di fattura veramente notevole, ma qui andiamo oltre. Tragicità a livelli molto intensi (anche troppo in certe occasioni, ma nel complesso è un piccolo difettino su cui mi sento di sorvolare), regia da urlo da parte di un regista che spero di poter apprezzare in "Shoujo Kakumei Utena" come ho apprezzato qui, nuovi personaggi altamente intriganti e con dinamiche molto interessanti (al riguardo non oso immaginare il vespaio che avrebbe suscitato e ancora susciterebbe una delle battute finali che Michiru rivolge ad Haruka in questo paese), doppiaggio fatto benissimo da seiyuu al loro top (su tutte, amore infinito per Megumi Ogata, qui nelle vesti di Sailor Uranus), outro forse un peletto meglio delle già di per loro ottime "Moon Princess" e "Otome No Policy", simbologia di fondo elevata al quadrato, protagonista che matura al 100% senza perdere la vena comica che ha contribuito non poco a renderla grande nelle prime due serie (perché maturità non è sinonimo di depressione perenne, anzi), un classico dell'animazione seriale made in Japan al pari di "Cowboy Bepop" e "Ideon".

E notare che non sono una persona che elargisce 10 a destra e a manca come se piovesse, anzi tutto il contrario. Letteralmente una corazzata che difficilmente potrà non incontrare il gusto sia del fan delle Senshi più famose del mondo che dell'amante dell'animazione giapponese in generale.


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Otaku moderato

Episodi visti: 38/38 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Le vicende di “Sailor Moon”, furono, all'epoca, qualcosa di inaspettato e incredibile, ovvero di ragazze catapultate all'avventura tipica di uno Shonen e che venivano a gettarsi nella mischia quando entità oscure venivano a ficcare il naso nella loro esistenza.
Questo fu quello che portò all'innovazione del genere Maho Shoujo che conosciamo oggi, innovazione che arrivò con l’apparizione di cinque ragazze: “Le Guerriere Sailor”. Ma adesso non saranno più in cinque, perché “Sailor Moon S” (la S sta per "Super") aumenterà di molto il loro numero, in quello che viene definito il più maturo degli archi narrativi della saga: Il capitolo “Mugen” (o “Infinity”) del manga.

A fare da nemici stavolta sono il gruppo dei “Death Busters” (da noi chiamati “Esercito del silenzio”), composto dallo scienziato pazzo Soichi Tomoe, la sua assistente Kaolinite, e il gruppo delle “5 streghe” (o “Witches 5”), ovvero Eudial, Mimete, Tellu, Viluy, e Cyprine, la cui base è nei sotterranei dell’istituto Mugen, il cui scopo e rubare dal cuore delle vittime i “Cristalli dei cuori puri”, dei particolari cristalli nascosti nei cuori delle persone, perché tre di essi possono evocare la “Coppa Lunare”, un artefatto di immane potenza che permetterebbe ai nemici di evocare un “messaggero” capace di evocare un entità maligna che potrebbe portare il mondo al “Silenzio”. Ovviamente Usagi (Sailor Moon), Ami (Sailor Mercury), Rei (Sailor Mars), Makoto (Sailor Jupiter) e Minako (Sailor Venus), con l’immancabile aiuto di Mamoru (Tuxedo Kamen), non possono lasciarli fare, ma oltre a loro appaiono dal nulla due nuove misteriose guerriere: Sailor Uranus, alias Haruka Teno, (da noi Heles) ragazza alta e mascolina, e Sailor Neptune, alias Michiru Kaio (da noi Milena), affascinante, calma e raffinata con grandi doti di violoncellista, che insieme alla già apparsa nella precedente serie Sailor Pluto, alias Setsuna Meio (da noi Sidia), formano il team delle guerriere del “sistema solare esterno”, il cui obbiettivo è cercare l’artefatto in questione per impedire che la sua energia porti alla nascita della misteriosa Sailor Saturn, la cui apparizione comporterebbe la distruzione, e ciò darà il via a una serrata gara a tre per cercare l’artefatto in questione, e sfruttarne i poteri, o per la distruzione o per la pace.

DI fatto, con questa serie, il numero di Guerriere Sailor passa da cinque a otto, o meglio dieci, se includiamo Sailor Saturn e per il fatto che nel corso della serie ritornerà Chibiusa, con la capacità di trasformarsi in guerriera Sailor, ovvero Sailor Chibiusa. Ma siamo all'inizio.

Molti definiscono l’arco di “Mugen”, cioè questa serie, la più matura, e in effetti si vede in vari frangenti, come per avvenimenti più maturi o oscuri, o nella caratterizzazione dei nemici, che qui non mostrano più momenti di umanità. Tomoe è un caso a parte, in favore di terremoti di posizione molto più diretti, dato che le Witches 5 non si fanno problemi a pugnalarsi l’un l’altra o a tramarsi contro a vicenda ai danni di una, pur non mancando le situazioni comiche che le vedono come protagoniste. Perfino Tomoe in alcune occasioni mostra degli atteggiamenti a dir poco bizzarri, e con quella faccia da scienziato pazzo in penombra fa più ridere che intimorire.

Per le protagoniste poco da dire, sempre con i loro i caratteri che le distinguono l’una dalle altre: Ami è sempre la più intelligente e disponibile, Rei è sempre a fare la tsundere nella maggior parte dei casi, anche se alcuni momenti la coinvolgeranno date le sue abilità da sacerdotessa, mentre Minako e Makoto sono sempre alla ricerca dell’amore e determinate nei loro caratteri, mentre Usagi è sempre unica per l’alternarsi di sbadataggine e comicità ai momenti di coraggio e amore, specialmente nel suo rapporto con Chibiusa, che nel corso della serie stringerà un forte legame con la dolce ma cagionevole di salute Hotaru (Ottavia), figura molto importante nelle fasi finali, e con Mamoru. E tale apertura caratteriale sarà la sua carta nei confronti di Haruka e Michiro, perché nelle vesti di guerriere sono sempre in rivalità di ideali e obbiettivi, pur non mancando i momenti di fronte comune, mentre in identità civili, cercheranno in tutti i modi di andare d’accordo.
Ultima nota è il rapporto che lega Haruka e Michiru: in molte serie aventi personaggi femminili come protagoniste, con romance limitato, spesso viene fatto pensare che fra alcuni membri, spesso mostrato in modo da doverlo interpretare, o visto solo mediante l’immaginazione, possa nascere qualcosa di più profondo di un legame di amicizia: un legame Yuri, ovvero un amore romantico puramente femminile. Haruka e Michiru lo sono, come dichiarò l’autrice del manga originale Naoko Takeuchi, che in varie scene da doppio senso, dove spesso se ne vanno in giro tipo fidanzatine, e non sono mai da sole, salvo quando serve, e dimostrano un enorme preoccupazione l’una dell’altra, viene mostrato questo particolare legame.

In ambito grafico viene svolto un enorme lavoro, in particolare nelle nuove sequenze di trasformazione: per Usagi abbiamo un nuovo potenziamento con un nuovo potere e con la capacità di potersi trasformare, verso metà storia, temporaneamente in una versione ancora più forte, e per quelle di Uranus, Neptune e Pluto in sequenze più dirette e mature, e di attacco, per tutte le guerriere. In ambito sonoro abbiamo nuove Ost insieme alle vecchie, così come il ritorno dell’opening “Moonlight Densetsu”, mentre per la versione italiana abbiamo una sigla, sempre di Cristina D’Avena, molto più diretta e leggermente matura, così come le prove d’attore dei doppiaggi Nipponici (Haruka venne doppiata da Megumi Ogata, che in seguito si fece un nome con “Neon Genesis Evangelion” nei panni del protagonista Shinji) e nostrani.

“Sailor Moon S” mostra che la serie ha raggiunto la maturità necessaria per affermarsi come un’opera da ricordare insieme alla sua saga, e siamo solo a metà.


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Ransie Carter

Episodi visti: 38/38 --- Voto 9
"Sailor Moon S", conosciuta in Italia come "Sailor Moon e il cristallo del cuore" è la saga dell'eroina che veste alla marinaretta più amata in assoluto. Quasi tutti i fan delle sailor amano alla follia questo arco narrativo. E come dargli torto? Finalmente son state riunite tutte le guerriere sailor che proteggono il Sistema Solare, la trama procede liscia come l'olio (nonostante i numerosi filler, la serie si gusta con piacere), non mancano le solite scenette comiche e i siparietti romantici, ma a essere davvero importante in questa serie è l'ombra della morte che incombe.
Nel manga questo discorso viene affrontato anche nei primi due archi, e la cosa è stata alleggerita per l'anime. Per questa terza saga, invece, seppur meno sentita rispetto al manga, la cosa si sente. Il dolore e il pericolo sono cose che incombono, sono imminenti e sono una vera minaccia per la Terra. Non che i nemici precedenti non fossero forti o temibili, ma mai si è percepito così tanto il pericolo.

Le Outer Senshi sono un qualcosa di spettacolare. Haruka e Michiru hanno una caratterizzazione che mi ha sempre molto colpito, nonostante non ami le tematiche shojo-ai: qui il tutto viene trattato in maniera non pesante, non noiosa, regalandoci due personaggi davvero unici e amabili. Tra le due preferisco l'irruente Haruka, Sailor Uranus, nonostante l'aspetto poco femminile la adoro alla follia. Michiru sembra la classica ragazza d'alta classe, un po' snob, in realtà però è una persona sveglia e tutt'altro che superficiale.
Le mie preferite, in assoluto e fra tutte le sailor, sono loro, Setsuna e Hotaru. Sailor Pluto è una giovane donna intelligente e pacata, mentre Hotaru si rivelerà pian piano. Sono due personaggi ben caratterizzati, e stranamente anche nel manga possiamo dire che le outer abbiano avuto un giusto spazio.
Piccola nota di merito, Chibiusa, per quanto odiosa, in questa serie lo è un pochino di meno, ed è diventata a sua volta una guerriera sailor, tornata nel passato per farsi addestrare. Gli attacchi non sono potentissimi, ma strappano sempre qualche risata.

Logicamente, se paragoniamo carteceo e cellulosa, vincerà sempre il cartaceo, tuttavia, al di là de filler, con questa serie si sono guadagnati un posto nel cuore degli amanti dell'animazione, e in particolare di questo genere di storie.
Il disegno è ancora più bello rispetto ai precedenti due archi, e anche le musiche sono decisamente azzeccate.
Non solo l'animazione è ancora più fluida, ma è la stessa storia che ci porta ad andare sempre più avanti per scoprire cosa ci riserveranno gli autori. È molto coinvolgente, come voto finale nove è più che meritato.
Una serie da non perdere!


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zarakka92

Episodi visti: 38/38 --- Voto 7
E siamo al 1994, con l'inizio della trasmissione della terza serie "Sailor Moon S", da qui ribattezzata "Sailor Moon e il Cristallo del Cuore". Secondo molti questa sarebbe la serie migliore, tuttavia io ne rimasi molto deluso.
Andiamo con ordine: dopo un periodo di pace, l'organizzazione Death Busters (da noi Esercito del Silenzio) attacca gli umani per impossessarsi dei loro cristalli del cuore, per controllare se all'interno vi siano degli oggetti particolari che servono per trovare il Sacro Graal (o Coppa Lunare). Chi trova questa coppa potrà dominare il mondo. Starà a Sailor Moon e alle altre salvare il mondo. Il punto forte della serie è sicuramente l'introduzione delle guerriere sailor del sistema solare esterno - nella precedente serie facemmo la conoscenza di Sailor Pluto posta d'avanti alla porta del tempo. Conosceremo Haruka e Michiru (Heles e Milena), ovvero Sailor Uranus e Neptune, due ragazze bellissime e che sanno il fatto loro, e inoltre sono una coppia lesbo (cosa censurata malissimo in Italia, perché, diciamocelo, lo avevamo capito tutti). E successivamente verrà introdotta la bellissima Hotaru Tomoe (da noi chiamata Ottavia), che si rivelerà essere la guerriera della distruzione: Sailor Saturn. Questi sono i lati positivi; i lati negativi purtroppo sono molti, come l'estrema ripetitività della serie, con episodi auto-conclusivi. L'estrema maturità raggiunta nella seconda serie qui viene abbandonata, se non negli episodi finali che sono coinvolgenti, e che ti fanno rimpiangere come sarebbe potuta essere questa serie se fosse stata realizzata tutta in quella maniera.
Per il resto, posso dire che la colonna sonora è sempre impeccabile, e con colori che man mano si fanno sempre più sgargianti. Questa terza serie è purtroppo un'occasione persa, perché se fosse stata strutturata in maniera diversa, magari più cupa, sarebbe potuta essere veramente la migliore, almeno dal mio punto di vista.


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Fma35

Episodi visti: 38/38 --- Voto 9
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler, non leggere se non si è visto l'anime. Ma a questo punto, cosa ci fate qui? Andate a vedere subito questa serie, cribbio!</b>

Perché a distanza di vent'anni "Sailor Moon" è ancora considerata il massimo esponente dei maho-shoujo sentai? "Dragon Ball", benché il mito sia tuttora vivo, ha comunque avversari di tutto rispetto ("One Piece", "Hunter x Hunter", etc.), manga che spesso e volentieri vengono visti dai lettori come opere superiori alla leggenda. Perché invece ancora nessuna serie animata ha scalzato "Sailor Moon" dal primo posto del podio delle ragazze combattenti? I motivi sono molteplici, il più grande tra questi ha un solo nome: Sailor Moon. Super, di nome e di fatto.

Alla regia dell'anime sin dalla prima serie era presente un certo Kunihiko "Utena" Ikuhara, che proprio da questa stagione avrà più spazio creativo (seppur con limiti; difatti ciò lo porterà ad abbandonare "Sailor Moon" dopo la quarta, spesso ingiustamente bistrattata, stagione). Già solo questo nome dovrebbe giustificare il voto d'eccellenza che ho dato e mettere tutti concordi. Ma, visto che non tutte le persone hanno nella propria casa un loculo adibito alla santificazione di San Kunihiko da Komatsushima, spenderò qualche parola in più.

Dopo la fine della seconda serie avevamo lasciato le nostre guerriere in un presente libero da interferenze future e con la gioia degli spettatori senza la presenza di Chibiusa, la cui antipatia era direttamente proporzionale all'importanza nella serie. Dalla prima stagione comunque vi è stato un crescendo d'apprezzamento verso le avventure delle guerriere vestite alla marinaretta, ma come fare a mantenerlo? Dopo due serie il setting cominciava già a puzzare di vecchio (stiamo tutti bene, arriva il cattivo del giorno, lo sconfiggiamo fino ad arrivare al mid-boss, altri cattivi random e alla fine nemico finale), setting che tra l'altro verrà riciclato all'infinito per vent'anni. Cosa fa questa serie invece? Ben prima di "Madoka Magica" questa stagione rivoluziona le regole stabilite dalla propria serie madre. Invece del solito e collaudato contesto abbiamo diversi plot-twist che creano dinamismo in una categoria di anime che per sua natura intrinseca (il sentai di combattimento) è statico e prevedibile.
A rendere ancora più dinamica la situazione ecco arrivare tre nuove guerriere (a cui poi si aggiungerà una vecchia conoscenza). A differenza di Chibiusa, le new entry Uranus, Neptune e Saturn hanno mandato in visibilio gli spettatori, e non è difficile capire il perché. Partendo dalle prime, abbiamo un duo di guerriere più mature rispetto alle cinque note (sia a causa dell'età, sia per la missione che portano sulle spalle). Questa maturità è portata all'estremo, creando un'idealizzazione di queste ragazze, che sono belle, colte, ricche, talentuose, atletiche, gaie. Idealizzazione voluta, abbiamo infatti due chiari esempi di onee-sama, due ragazze più grandi che verranno viste dalle inner come esempi da seguire, e per questo ammirate. Saranno numerosi gli episodi dedicati a una singola inner che si confronta con loro (ad esempio Ami con Michiru, Makoto con Haruka, e così via). Grazie a loro le ragazze subiscono una maturazione personale, maturazione che cade anche in concomitanza con gli esami per l'ingresso alle superiori (a indicare ancora di più come le ragazze stiano crescendo). Se nelle serie precedenti la crescita avveniva attraverso la consapevolezza del ruolo di guerriera, in questa maturano anche come comuni ragazze (aspetto che verrà ripreso nella serie "Stars").

Analizzato il lato "civile" delle nuove arrivate, come si presentano queste in vesti di guerriere? Anche qui è il loro carisma a farla da padrone, rubando letteralmente la scena alle inner (cosa che si attenuerà nella seconda parte della serie). Se il quintetto è comico, ingenuo e idealista, loro sono sempre posate, consapevoli del peso derivato dalla loro missione e ciniche. A differenza delle versioni civili, la contrapposizione tra i due gruppi in versione combattenti non sarà idilliaca, ma, anzi, porterà a un conflitto aperto. Questa divergenza si farà carico inoltre di uno dei temi portanti della serie. Se nelle prime due in primo piano vi era semplicemente la storia d'amore tra Usagi e Mamoru, in questa si è deciso di immettere nel plot (nemico proveniente da un altro universo che vuole conquistare la Terra) diversi aspetti.

Il sacrificio, reso iconografico dalla figura del Messia tanto ricercato dalle Sailor, l'accettazione del dovere, il destino che opprime gli uomini, la ragione della vita, rappresentata dalla continua ricerca di cuori puri. Cosa sono questi cuori puri? Non sono altro che l'artifizio che sostituisce "l'energia vitale" bramata dai nemici della prima serie. Un mezzo per far apparire il nemico del giorno. Conoscendo però Ikuhara, ovviamente la faccenda non si poteva chiudere così semplicemente: difatti vi è un discorso celato dietro ai cuori puri. Cosa rappresentano? Nient'altro che le ambizioni, gli obbiettivi che ogni persona ha nella sua vita. E come si misura la purezza di un cuore? Ovviamente con quanta abnegazione ci si dedichi al proprio scopo. Solo i cuori più puri possono contenere i talismani in grado di donare al Messia la forza di salvare (rivoluzionare) il mondo. Attraverso questa ricerca dei talismani verranno messe a confronto le motivazioni di outer e inner, e la forza con cui le due fazioni perseguono nel loro credo.

Quale tra i due gruppi ha ragione?
Per tutta la serie ci saranno vari indizi su quale sia la verità. Esempio lampante di ciò è l'episodio incentrato sul cuore puro di Usagi, che, benché possieda uno splendore fuori dal normale, non è abbastanza affinché possa contenere un talismano. Ciò indica che il credo di Usagi è debole? Affatto, è la sua determinazione a non essere ancora sufficiente. Saranno infatti i cuori puri delle due outer ad essere i contenitori dei talismani che verranno finalmente estratti nell'episodio più toccante della serie. Era dunque la motivazione delle outer ad essere vincente? No, ed è presto detto. Oltre al dualismo tra outer e inner, ve ne è uno interno tra le stesse guerriere del sistema solare esterno. Se Uranus è disposta a sacrificare chiunque per salvare tutti, lo stesso non si può dire di Neptune, disposta a sacrificare tutti per salvare un'unica persona (qui l'anime ci mostra tra l'altro per la prima volta una combattente che si muove per fini egoistici). E' dunque la forte abnegazione e spirito di sacrificio che ha fatto sì che i talismani risiedessero nelle due guerriere. Chicca finale, il terzo e ultimo talismano è nelle mani di una Sailor relegata dietro alle porte del tempo, Pluto (chi più di lei sa cosa vuol dire sacrificarsi per una missione?), la quale farà un gradito e inaspettato ritorno. La risposta all'annosa questione sta dunque nel mezzo: qualunque intenzione, seppur con tutti i buoni propositi del mondo, non porterà mai a niente senza un'assoluta dedizione. Una volta che, sul finire della serie, anche le inner avranno la medesima consapevolezza e determinazione delle outer, saranno in grado di sprigionare insieme alle altre guerriere una forza in grado di permettere a Sailor Moon di aiutare il Messia. Esatto, a dispetto di quanto chiunque avrebbe immaginato a inizio serie, non è Sailor Moon ad essere la salvatrice designata, ma la new entry, colei che ha in sé più possessioni demoniache della bambina dell'esorcista, Hotaru Tomoe, alias Sailor Saturn.

Se la prima parte della serie si concentra maggiormente sulle due nuove Sailor, la seconda parte porta in scena questo nuovo personaggio. Sin dalla sua prima venuta verrà percepita dalle restanti outer come il nemico da eliminare, mentre una bambina da salvare dalle altre. Ed ecco allora un altro motivo per farsi la guerra tra Sailor, in cui partecipa tra l'altro Chibiusa, tornata alla ribalta dopo un inizio serie a fare la spalla comica di Sailor Moon. Così come le altre ragazze, anche lei maturerà, abbandonando l'atteggiamento di bambina rompiscatole, divenendo un personaggio di tutto rispetto, disposto a sacrificare la propria vita per salvare un'amica (quando precedentemente era mossa unicamente da un egoismo puramente infantile che la rendeva cieca di fronte ai problemi altrui).
Come si è capito, questa è la serie dei dualismi, e Hotaru ne è un ulteriore esempio, in quanto la bambina ha in sé sia lo spirito di Sailor Saturn (il Messia), sia Mistress 9, nunzio del nemico principale della serie (Pharaoh 90). La cosa finisce qui? Ma certo che no, è presente infatti un'altra contrapposizione che risiede nella sola figura di Sailor Saturn, guerriera sia della morte che della rinascita, portando con sé altri quesiti. La morte è il male o una sana portatrice di cambiamento? La si deve accettare o ci si può opporre?

Parlando invece del lato puramente tecnico, non si può che rimanere incantati dall'evoluzione subita dalla soundtrack. Il tema personale delle outer è leggenda, così come la loro canzone d'introduzione, accompagnata come sempre da petali di rosa. Menzione di nota anche per il tema dei Daimon, adrenalinico ed epico quanto basta per essere sia riconoscibile all'orecchio sia stimolante. Bellissima l'introduzione di "Toccata e Fuga in Re minore" durante l'episodio in cui compaiono i due talismani: dopo la "Tempesta" di Verdi nella prima serie un altro componimento d'autore che si sposa alla perfezione col tema dell'episodio. Sempre nello stesso episodio, gradita la replica della Sagrada Familia, che fa da palcoscenico alla tragedia imminente.

Nota dolente invece per quanto riguarda il comparto grafico, con menzione particolare per i vestiti delle Sailor. Erano gli anni '90. Gli anni '90 in Giappone. Fate voi. Da quando è uscito questo anime sono passati vent'anni, e si vede, inoltre è palese la mancanza di budget che ha portato ad alcuni episodi decisamente insufficienti sul comparto grafico. Per non parlare poi della discrepanza grafica tra un episodio e l'altro (Sailor Neptune sarà quella che pagherà di più questo scotto, avendo praticamente acconciatura e colore di capelli diversi da un episodio all'altro). Fortunatamente, dalla quarta serie in poi, il budget per "Sailor Moon" sarà aumentato, ma questa, così come le precedenti, paga lo scotto di essere stata fatta alla bell'e meglio.

Concludendo, che voto si merita questa serie? Ha dei difetti palesi, dunque il 10 non lo può certo prendere, ma guardando alle qualità, all'innovazione che ha portato nel panorama degli anime ("Utena", decostruzione dello shoujo, non è altro che la figlia della terza serie di "Sailor Moon"), al fatto che dopo vent'anni è ancora la migliore sulla piazza, il 9 se lo prende tutto.


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Himy86

Episodi visti: 38/38 --- Voto 10
Concordo con la maggior parte dei miei colleghi recensori e affermo che la terza serie di Sailor Moon, ovvero "Il Cristallo del Cuore", sia la migliore tra le cinque, nonché quella che personalmente preferisco tra tutte. Dico questo perché, rispetto alle serie precedenti, la trama e i personaggi stessi dimostrano una maggiore maturità e anche una maggiore coscienza nei confronti delle proprie responsabilità, dei propri doveri e del loro destino. Inoltre, negli episodi di questa serie conosceremo le nuove guerriere Sailor, quelle del Sistema Solare Esterno: Sailor Uranus, Sailor Neptuno e Sailor Pluto. Come si intuisce già dai primi episodi, queste nuove guerriere vestite alla marinara sono molto diverse da quelle "classiche", poiché sembrano avere dei poteri molto più forti e sembrano essere anche molto più grandi di età rispetto alle nostre eroine (che durante questa serie non hanno più di quindici anni, mentre le Outer Senshi dimostrano più di vent’anni). Cosa ancora più interessante, sembrano non voler avere niente a che fare con nessuno, affermando durante le puntate di dover portare a termine un'importantissima missione per il bene dell'intero pianeta Terra e di non volere intralci al loro lavoro, dichiarando sin da subito di non essere per nulla disposte a collaborare con Sailor Moon e le sue compagne. Un enorme alone di mistero avvolge la figura di queste nuove guerriere sailor, che come tutte le altre si sono reincarnate nel ventesimo secolo per combattere contro le forze del male che affliggono l'intera umanità e il bene del mondo stesso, ma che più di ogni altra cosa intendono trovare e, infine, uccidere l'incarnazione della guerriera della distruzione, colei che non si è ancora risvegliata e che, quando lo farà, distruggerà tutto il pianeta e i suoi abitanti, essendo questo il suo destino sin dall'alba dei tempi, colei che porta il nome di Sailor Saturn (la mia guerriera preferita).

Il nemico di Sailor Moon questa volta è "L'esercito del Silenzio", capitanato dal dottor Tomoe che, posseduto da un demone extraterrestre chiamato Pharaone 90, è divenuto uno scienziato pazzo alla ricerca del "Santo Graal", cioè la Coppa Lunare. Questa coppa dona un potere straordinario a chi la possiede e l'obiettivo dei nemici è quello di ottenerla per donarla alla "Creatura del silenzio", che con il suo potere potrà risvegliarsi e permettere l'ascesa del loro signore, il Pharaone 90, sulla Terra, e inghiottire nell'oscurità e nella desolazione l'intero sistema solare. I poteri che possiede tale Coppa cambiano in base alla natura di colui che riuscirà ad utilizzarlo: in mano ad un individuo malvagio e spietato, infatti, la Coppa diventerà un oggetto di pura distruzione, mentre in mano a una persona dal cuore puro, buona e disposta a sacrificarsi per il bene del mondo e di coloro che ama, la Coppa donerà il potere di trasformarsi in un guerriero fortissimo pronto a sconfiggere il male con la forza della luce e dell'amore. L'artefatto, però, è occultato e può essere portato alla luce solo quando si hanno in mano i Tre Talismani, custoditi nel cuore puro di tre persone diverse, ignare di possederlo e di essere state scelte come custodi di cotanto gioiello prezioso.
Il dottor Tomoe, che al di fuori della sua casa finge di essere un normale professore di medicina, ha una figlia, Ottavia (Hotaku nella versione originale), una ragazzina cagionevole di salute, sempre triste e sola, senza un amico né la possibilità di vivere una vita normale come tutte le altre della sua età, a causa della stranezza che incombe sulla sua situazione e che aleggia intorno alla sua casa e a suo padre. Sarà Chibiusa, tornata dal futuro per l'addestramento che le servirà per diventare una futura guerriera sailor, a divenire una sua grande amica e a svelare, a poco a poco, il segreto che si cela dietro la timida ma dolcissima Ottavia, vittima ignara della crudele volontà del folle genitore.
Non svelo altro, guardate tutte le puntate e appassionatevi anche voi, come succede a me tutte le volte che le guardo.

Credo che siano molti i meriti di questa serie, che gode del privilegio di aver affermato maggiormente la fama e il successo mondiale di Sailor Moon, dato che sono molti coloro che la considerano la parte più bella, più appassionante, più eccitante ed emozionante di tutto il mondo delle sailor.
Troppe sono le censure apportate a questa serie, in particolar modo sono state operate riguardo alcune immagini e/o dialoghi che hanno come protagoniste le due nuove guerriere, Uranus e Neptuno, alias Heles e Milena (nella versione originale i nomi sono Haruka e Michiru): mentre nel manga le due ragazze vivono apertamente, senza nessuna vergogna né alcun pregiudizio da parte degli altri, la loro relazione omosessuale, nell'anime invece il tutto è stato completamente oscurato, modificando completamente il senso dei dialoghi che quindi appaiono privi di senso e molto confusionari, inadatti.
Un'altra censura che caratterizza l'anime, e che si protrarrà da queste serie fino alla quinta e ultima, riguarda il potere custodito nelle spille di Sailor Moon: il cristallo del cuore (così come sarà per il super potere supremo nella quarta serie e l'eternal per la quinta serie) non è altro che la trasformazione del cristallo d'argento usato dalla nostra protagonista durante le prime due serie. Grazie al manga, sappiamo che il cristallo d'argento ha un potere infinito, capace di donare l'immortalità a chi lo possiede e, in più, poteri straordinari. Proprio per evitare di affrontare il tema della morte e della vita eterna, tematiche troppo serie e impegnative per un pubblico giovanile, sono state apportate modifiche, e così sono nate le cinque spille di Sailor Moon con relativi scettri magici.

Nonostante le molte differenze, posso affermare senza ombra di dubbio che l'anime è straordinario, unico nel suo genere, addirittura più bello del manga stesso, che ho trovato troppo breve e poco appassionante paragonato agli episodi della terza serie animata. Adoro la nuova trasformazione di Sailor Moon e di tutte le altre guerriere, in particolar modo adoro il sottofondo musicale che accompagna la trasformazione delle Outer Senshi, trovo che sia una composizione musicale eccezionale, ho i brividi ogni volta che l'ascolto. La sigla italiana, ovviamente cantata dall'intramontabile Cristina D'avena, è la più bella di tutte e ancora oggi, alla mia veneranda età, la ricordo tutta e la canto a memoria se mi capita di ascoltarla in TV o su Youtube.
Oggi come oggi, se qualcuno mi chiede qual è la mia serie preferita, rispondo: "questa!" senza neanche pensarci due volte. L'unico mio rimpianto è non essere riuscita a recuperare tutti i gadget prodotti dalla Bandai durante la messa in onda dell'anime, nel lontano 1996, e mi riferisco soprattutto alla Spilla del Cristallo del Cuore, allo Scettro e alla Coppa Lunare, riprodotti in maniera perfetta e ormai introvabili.
Detto questo, non mi resta altro che attribuire un meritatissimo 10 a questa colonna portante degli anime anni '90, un vero e proprio capolavoro impossibile da eguagliare e, soprattutto, impossibile da non amare e dimenticare.


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hallymay

Episodi visti: 38/38 --- Voto 9
Sono del parere che se la prima serie di Sailor Moon ha avuto il merito di avere lanciato questo nuovo ed interessantissimo personaggio, la terza, appunto Sailor Moon e il Cristallo del Cuore, sia stata determinante a farlo diventare un mito dell'animazione giapponese.
Infatti, dopo una seconda serie abbastanza loffia e incapace di rilanciare l'interesse per le nuove avventure della guerriera che veste alla marinaretta, la terza serie spariglia le carte, rimette in moto la macchina andata in folle e ci consegna quella che è per me la serie più bella di tutte le cinque.

In Sailor Moon S (questo il titolo originale) la nuova minaccia è rappresentata dal Dottor Tomoe, il quale assieme ai suoi scagnozzi vuole risvegliare la Creatura del Silenzio, l'essere che porterà al risveglio del Faraone 90 e alla distruzione della Terra. Per farlo necessita della Coppa Lunare, la quale per essere ricostituita ha bisogno dei tre talismani racchiusi solo nei cuori di alcune persone prescelte.

In effetti, la trama di Sailor Moon in sé non permette di fare chissà quali variazioni sul tema; alla fine è la storia di cinque adolescenti giapponesi che devono di puntata in puntata distruggere il mostro di turno fino ad arrivare allo scontro finale con il cattivone della serie. Difatti, la seconda serie, Sailor Moon La Luna Splende, mostrava già la corda da questo punto di vista. Sailor Moon S invece riprende tutti gli elementi che hanno garantito il successo planetario dell'anime, aggiungendo però delle novità che hanno permesso alla serie di diventare la più interessante di tutte.
Il plot di questo anime, come già si è potuto in parte notare notare, si è fatto più complesso e maturo, i misteri che si celano dietro di esso sono molti di più e l'interesse dello spettatore è ben suscitato a proseguire fin dalla prima puntata, senza cali di tensione.
Tuttavia, il cambiamento più importante intanto è la comparsa di due nuove guerriere sailor: Sailor Neptune e Sailor Uranus, ovvero Michiru e Haruka. Le due guerriere, a cui poi si unirà la rediviva Sailor Pluto/Setsuna, sono estremamente diverse rispetto al quintetto che noi già conosciamo. Innanzitutto loro non combattono a fianco di Sailor Moon e delle sue amiche, anzi, per buona parte degli episodi gli obbiettivi delle due sono oscuri, cosa che inchioda lo spettatore a vedere il prosieguo della trama. Anche la loro caratterizzazione è un punto di rottura rispetto al passato. Sailor Neptune e Sailor Uranus infatti si fanno molti meno scrupoli delle altre cinque guerriere e pur di scampare alla minaccia che incombe sulla Terra, sono disposte a compiere azioni che la romantica Usagi non permetterebbe mai, come uccidere.
Per non parlare poi della loro controparte in borghese. Haruka e Michiru infatti appaiono all'improvviso nella serie e la loro vicenda appare fin da subito avvolta nel mistero. Inoltre la loro caratterizzazione è molto diversa rispetto a quelle delle altre guerriere. Sono più grandi e di conseguenza più mature e disincantate, cosa che quindi spezza il menage un po' troppo consolidato dei siparietti formati dai personaggi classici e al tempo stesso svecchia d'incanto la saga di Sailor Moon, dando così nuovi spunti per la creazione di puntate e sotto trame di assoluto fascino.
E infine, come dimenticare il fatto che è stata questa serie a far diventare Sailor Moon un'autentica icona dei diritti dei gay? Naoko Takeuchi, la creatrice di Usagi & Co., ha usato Sailor Moon S per dire la sua in materia, tramite la relazione sentimentale di Haruka e Michiru. Relazione che è stata introdotta nella trama per uno scopo puramente educativo a detta dell'autrice: mostrare ai bambini che l'amore può esistere anche tra due persone dello stesso sesso e che non c'è niente di male in tutto ciò. Magari nel 2011, mi auguro per la quasi totalità dei lettori di questa recensione, può essere una verità lapalissiana, visto che ormai tutta l'Europa e tanti altri paesi hanno dato credito a questa affermazione legalizzando le unioni tra omosessuali; ma nel 1994, per giunta in un cartone animato, era pura rivoluzione.
Haruka e Michiru infatti vivono il loro amore esattamente come Mamoru e Usagi: non ci sono drammi, arrovellamenti interiori, momenti pruriginosi, sotto testi ambigui o lirismi fin troppo idealizzati. Sono in tutto e per tutto due persone normali, e per personale esperienza posso dire che questa ostentata tranquillità ha aiutato tanti bambini a capirsi e a diventare da adulti dei gay sereni. Questo perché per la prima volta non vedevano dei gay infelici o soli, o peggio ancora ritratti come delle macchiette esilaranti, e potevano sentirsi liberi di rispecchiarsi in loro due e soprattutto sentirsi come loro: per l'appunto, normali (nonostante il penoso tentativo dell'edizione italiana di spacciarle per amiche e basta, era comunque chiaro come il sole da che sponda del fiume salutavano Haruka e Michiru).

Tecnicamente, Sailor Moon S mostra un gradito balzo di qualità. Sfondi e caratteri molto più curati, animazioni eccellenti, una tavolozza di colori molto più varia rispetto alle serie precedenti.
Infine una piccola curiosità: la sigla italiana (per me la più bella di tutte) si dice sia copiata da La Isla Bonita di Madonna (niente, c'è poco da fare, è proprio gay questa terza serie).

Per concludere: il punto più alto toccato dalla saga delle guerriere che vestono alla marinaretta.

Bonney

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Bonney

Episodi visti: 38/38 --- Voto 10
Di 10 ne darò ben pochi, ma quando ci vuole ci vuole.
Sailor Moon, una delle serie più conosciute nel genere shojo raggiunge l'apice in questa serie che possiamo definire la terza, Sailor Moon S.
Per tutti i nostalgici o discredenti, consiglio la visione di questo anime in versione originale, perché riesce a catturare al meglio non solo come trama, ma anche come trasposizione animata.

(Userò i nomi italiani dell'edizione Mediaset per non confondere la maggior parte dei lettori)

In questa serie il personaggio di Bunny raggiungerà il massimo della bontà, quasi definibile persino ingenuo, ma si faranno strada personaggi e vicissitudini che catturerebbero chiunque.
La figura di Chibiusa viene messa in primo piano, quando incontra una misteriosa ragazzina un po' più grande di lei di nome Ottavia. Nonostante non sia mai stata una grande estimatrice della figlia della luna, ho apprezzato il carisma che ha mostrato per l'intera serie, tra siparietti dai cuori rosa inefficaci, e grandi dimostrazioni d'affetto.
Ma i personaggi sicuramente più attesi e apprezzati sono le Outer Senshi, ovvero le guerriere provenienti dai sistemi solari esterni: Plutone, Uranio, Mercurio ed il misterioso Saturno (anche se era ovvio chi fosse Sailor Saturn, è stato un emozione vederlo).
I caratteri troppo maturi delle tre ragazze si scontreranno spesso con quelli più innocui e gentili delle guerriere del sistema solare, che ovviamente non andranno mai pienamente d'accordo.
Il tutto darà un andamento diverso alla serie, che, nonostante proceda sempre con lo schema pericolo=mostro=attacco=milord=vai sailor moon!, si tingerà di quell'interesse misterioso per Helles, Milena e Sidia (spero di aver ricordato correttamente i nomi).
La storia proseguirà fino a svelare con lentezza tutti i misteri, e lasciando un susseguirsi di colpi di scena che sicuramente qualcuno non riuscirà a captare per intero.

Ripeto, la troppa bontà e purezza di Sailor Moon farà disperare in molti, ma forse è questo il bello. La serie dove chi inizia finisce e rinasce, la serie migliore di questo anime (o manga, come volete) che purtroppo dopo andrà solo in veloce declino.

Consigliato davvero a tutti, nonostante i 17 anni d'età, le musiche ed i disegni sono a pari passo con altri anime più recenti.
Un 10 meritato per il perfetto utilizzo dei personaggi che esprimono tutto.


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Marco23111988

Episodi visti: 38/38 --- Voto 7
<b>[Attenzione, possibili spoiler.]</b>

Questo terzo capitolo della saga di Sailor Moon (in Italia conosciuta come "Sailor Moon e il cristallo del cuore", e in Giappone come, "Sailor Moon S") è sicuramente la parte che ho preferito.

Vorrei far notare che da questa stagione si dà sempre meno spazio alla coppia Bunny/Marzio, che nella seconda era presentata in modo molto romantico, qui diventa più comica e a volta addirittura stupidotta, si punta troppo sul lato infantile e geloso di Bunny e sul lato da "uomo perfetto" di Marzio, mai una volta che si scomponga, che metta Sailor Moon al suo posto, quando esagera.

Nonostante ciò vorrei far notare l'arrivo di 4 grandissimi personaggi
Sailor Neptune e Sailor Uranus, che dimostrano di essere donne decisamente più mature e forti di Bunny e co., sono anche una coppia gay, purtroppo terribilmente censurata in Italia, dove appaiono come amiche, anche se secondo me uno se le osserva capisce che non sono solo amiche.
Poi c'è Ottavia, alias Sailor Saturn, che diventa grande amica di Chibiusa (la quale è tornata dal futuro per imparare a diventare una guerriera Sailor), si rivelerà essere una bambina molto intrigante.
Poi c'è il cattivo di turno, che per gran parte della stagione si vede nell'ombra con indosso dei grossi occhiali.

Si tratta insomma di una serie molto intrigante, con personaggi ben pensati e, aggiungo, anche altri episodi, magari non indispensabili per la trama centrale, ma sempre divertenti, che fanno per l'ennesima volta di Sailor Moon un prodotto con ironia, intrigo, magia e amore tutti ben miscelati.
I colpi di scena poi sono tra i più esaltanti dell'intera serie.

Peccato che di molti episodi se ne poteva fare a meno, perché in molti di questi succedono più o meno le stesse cose, prima una visione generale della vita quotidiana delle guerriere quando ecco che arriva il mostro di turno che attacca uno per vedere se ha uno dei cristalli, per poi rimanere deluso.
Con alti e bassi quindi questa è la migliore, che se non un 8, si meriterebbe almeno un 7+.


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Luna-chan

Episodi visti: 38/38 --- Voto 10
Un anime decisamente bellissimo!
In questa serie di Sailor Moon ritroviamo la nostra Bunny alle prese con un nuovo nemico, più agguerrito dei precedenti, e alle prese con dei nuovi poteri. Questa volta però a fianco della nostra combattente che veste alla marinare non ci saranno solo le sue fidate compagne, milord e la piccola Chibiusa, ma anche due nuove combattenti.
La storia nasce infatti dall'arrivo di un nuovo nemico, interessato a rubare i cristalli del cuore che risiedono in ogni uomo dal cuore puro. In tre di questi cristalli risiedono infatti i tre talismani del cuore capaci di richiamare la coppa lunare, fonte di straordinari poteri.
Alla ricerca di questi talismani però non c'è solo il nemico, ma anche due nuove sailor: Sailor Uranus e Sailor Neptuno.
Le due Sailor, infatti, sembrano inizialmente poco interessate a collaborare con Sailor Moon, preferendo lavorare in coppia. Non rinunceranno comunque a combattere al fianco della nostra Bunny nei momenti più difficili.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
In questa serie tornerà anche una Sailor già vista nelle scorse stagioni. Una delle detentrici dei talismani è infatti Sailor Pluto.
Una volta scoperto che i due talismani rimanenti risiedono proprio nei cuori delle due nuove Sailor, Sailor Moon sarà costretta a lottare per la coppa lunare che alla fine entrerà in suo possesso, riuscendo a subire una seconda trasformazione più potente delle precedenti.
Lo scopo del nemico però non è stato ancora scoperto. Il nemico è infatti il padre di una bambina malata, destinata a diventare la sailor della distruzione, Sailor Saturn.
La scena finale, quando Sailor Moon estrae a forza il suo cristallo del cuore e salva Ottavia (Sailor Saturn) portandola tra le sue braccia una volta rinata come neonata, è una delle scene più belle che abbia mai visto.
In questa serie Chibiusa comincia ad ottenere un ruolo più importante, seppur ancora marginale e non paragonabile a quello della scorsa stagione. Sarà comunque lei a sviluppare una fortissima amicizia con Ottavia, che durerà anche per le stagioni future.
La scena in cui Sailor Neptuno ed Uranus estraggono i talismani è inoltre una scena molto toccante.
<b>[Fine spoiler.]</b>

Devo dire che rispetto le altre serie, questa assume toni molto più drammatici, arrivando a portare veramente alle lacrime in più di una occasione.
Davvero da consigliare a chiunque abbia già visto le scorse stagioni, ma non solo. Questo anime merita infatti di essere visto da chiunque apprezzi gli anime pieni di buoni sentimenti, amicizia, amore e spirito di sacrificio.


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The Narutimate Hero

Episodi visti: 38/38 --- Voto 9
Sailor Moon S è la terza serie dedicata alle combattenti che vestono alla marinara, nate dalla mente e dalla matita di Naoko Takeuchi. In questa terza serie il nemico sarà rappresentato dal misterioso Dottor Tomoe e dai suoi Death Busters, intenzionati a portare il silenzio nel mondo annientando tutte le forme di vita. Ma non saranno i soli nuovi personaggi, entreranno in scena anche due misteriose guerriere impegnate a trovare un fantomatico "Messia".
La trama di questa terza stagione è decisamente più appassionante di quella della precedente "Sailor Moon R", vuoi per il fatto che tutta la stagione si concentra su una sola vicenda, al contrario delle due saghe della R, vuoi perché, semplicemente, una volta giunti alla fine sarà successo letteralmente di tutto.
Tradimenti, cambi di fronte, rivelazioni, scontri interni e trasformazioni clamorose, insomma, il pathos non manca proprio in questa serie, anzi, è forse il punto più alto raggiunto finora in questo senso.

L'autrice ci regala poi una serie enorme di simbolismi che non posso elencare solo perché farei spoiler, oltre che nuove entrate nel cast fisso dal fascino indubbio e dalla caratterizzazione praticamente perfetta.
A livello tecnico parliamo di una serie creata nella prima metà degli anni '90, ma nonostante ciò, la scelta dei colori, della regia e le animazioni si rivelano sempre su livelli medio-alti. Insomma graficamente parlando siamo sempre messi più che bene.
La colonna sonora si rivela un'altra volta azzeccatissima e ricca di canzoni vere e proprie, perse però nella versione italiana. Ed è proprio sulla versione italiana che, ahimè, viene come sempre la parte dolorosa. Questo perché in questa serie ci sono molte più cose "censurabili" che in quelle passate (due personaggi fondamentali per la trama dello stesso sesso danno l'idea di stare insieme, per esempio, e uno dei due è anche ambiguo nell'aspetto, tanto da venire scambiato sovente per appartenente al sesso opposto) e i nostri censori non hanno perso purtroppo l'occasione.

Per chiudere, Sailor Moon S risulta incredibilmente appassionante e ricca di colpi di scena, rendendosi migliore della comunque ottima Sailor Moon R. Nonostante ciò credo ancora che la prima serie le sia superiore, vuoi perché il rapporto tra Usagi e Mamoru viene qui messo un po' da parte, vuoi per il gran numero di rivoluzioni che la prima stagione subiva (anche se in questo senso la serie S non scherza), vuoi forse perché essendo stata la mia prima esperienza "seria" con le Sailor è anche stata una folgorazione, mentre qui mi sono dovuto abituare allo spettacolo.
Voto 9 dunque, perché il livello d'eccellenza è stato comunque raggiunto.


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roooo83

Episodi visti: 38/38 --- Voto 10
Sailor Moon e il Cristallo del Cuore è la serie che amo di più di tutta la saga delle Sailor Senshi. Ci sono due particolari motivi, per cui questa stagione mi ha preso più delle altre. Il primo è l'entrata in scena delle altre due guerriere del sistema solare esterno: la forte e determinata Helens, Sailor Uranus e la bella e dolce Milena, Sailor Neptune. Il secondo motivo è alquanto bizzarro, perchè solitamente non sono il tipo che si affeziona ai “cattivi” degli anime, anzi, non sono mai stata propensa a farlo, tranne per uno: il mitico e inimitabile Dottor Tomoe!!! E' semplicemente un concentrato di pazzia e ilarità e durante la serie è proprio il suo personaggio a scatenare le più grosse risate, perchè in realtà la possiede, lui, in prima persona una risata pazzesca. La sua faccia sempre tenuta al buio, con gli occhiali che brillano come due fari, e la bocca perennemente spalancata in quel sorriso beffardo e allo stesso tempo divertente, fanno di lui un personaggio davvero unico in questa serie. La trama si svolge pressochè come le stagioni precedenti, ma, con l'aggiunta dei nuovi personaggi, le cose sono molto più interessanti. C'è da segnalare anche la presenza importantissima di Ottavia, alias Sailor Saturn, guerriera della distruzione. In questa serie, vedremo come Chibiusa svilupperà la sua prima importante amicizia con la più grande Ottavia. Attorno al loro rapporto ruoteranno tutti gli eventi della serie. Le due nuove guerriere, invece, Uranus e Neptune, saranno inizialmente ostili verso Sailor Moon, perchè convinte di avere un obiettivo e un credo diverso dalle altre guerriere Sailor. Il loro rapporto, seppur non viene mai detto esplicitamente, non è altro che una relazione amorosa, e proprio questo amore ha scatenato diverse ingiuste critiche in giro per il mondo. Trovo invece, che il tutto è stato descritto in modo molto delicato, e che gli episodi più belli di questa terza serie siano proprio quelli in cui viene raccontato il meraviglioso legame tra Helens e Milena. Da segnalare anche che ci sono diversi episodi davvero spassosi, come segno che gli autori, questa volta, hanno dato proprio il meglio di loro per rendere Sailor Moon interessante, sia sotto il profilo della trama e sia sotto il profilo dell'intrattenimento a livello comico. Non posso perciò, non dare un 10 a questo capolavoro, perchè resta nel mio cuore come la miglior opera di Sailor Moon. Mitica e intramontabile, e nessuna nuova combattente mai sarà in grado di superarla... questo è poco, ma sicuro!!!


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 38/38 --- Voto 8
Di questa terza serie sono state apportate delle modifiche che si sono rivelate molto utili nella miglioria della trama. A livello di combattimenti, di tecniche di sentimento dei protagonisti e quant'altro ci sono parecchie storie coinvolgenti, tutte unite dagli stessi intenti visti nelle altre due serie, a cui poco si può aggiungere, se non la bellezza e l'attenzione data nei minimi particolari alle protagoniste, con delle sottili vene ironiche nei vari ammiccamenti, diciamo che l'evoluzione ha comportato delle "crescite" davvero niente male, che comunque aumentano sicuramente l'interesse in questa terza saga, consigliata più della seconda!


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Catulla

Episodi visti: 38/38 --- Voto 9
La serie di Sailor Moon che raggiunge il picco della bellezza per svariati aspetti è questa. Se Sailor Moon aveva ancora qualche fan da conquistare, con la trasmissione di questa serie nella maggior parte dei paesi del mondo lo ha fatto di sicuro.
La perfezione è sfiorata in tutto: nella trama, nell'animazione, nel design, nelle bellissime colonne sonore, nelle sceneggiature, nella caratterizzazione profonda di personaggi che ci affascinano col passare degli episodi per la tempra che ci sanno dimostrare con le loro azioni e i loro sentimenti. Il fascino e il carisma è la caratteristica sia delle nuove guerriere sailor che dei nemici che combattono contro le guerriere.
A differenza delle serie precedenti infatti la caratterizzazione dei nemici, già molto spiccata, viene approfondita ancora di più, regalandoci emozioni che crescono sempre più col passare degli episodi.
La ripetitività della trama, molto più evidente nelle serie precedenti, viene stornata dal contorno delle tristi vicende delle due misteriose guerriere comparse, dallo scoprire pian piano le forti motivazioni che le guidano contro il nemico, alla ricerca disperata di tre Talismani che soli potranno salvare il mondo da una minaccia sconosciuta, ma imminente e certa.
Le premonizioni, i presentimenti, il motivo delle possessioni, ci fanno apparire più che mai in Sailor Moon S l'inesorabilità di un destino di sventura capace di abbattere un'intera famiglia e cambiare i sentimenti di affetto e profondo amore in cupidigia e disprezzo per le vite umane. Solo un miraggio, una misteriosa entità di cui nessuno sa nulla potrà cambiare gli eventi....

La regia è condotta egregiamente, i colpi di scena sono moltissimi e veramente ben realizzati. La grafica è molto bella e le colonne sonore regalano ai fan momenti di indimenticabili emozioni legate soprattutto alle due guerriere del sistema solare esterno, di cui l'adattamento italiano ci ha tolto molto: la profondità del legame che unisce queste due ragazze è stato pesantemente ed ingiustamente censurato rispetto all'originale, privandolo di gran parte della bellezza dei dialoghi e di aspetti del carattere delle due eroine Sailor Uranus e Sailor Neptune.

E Sailor Moon, la ragazza dalla "testolina buffa" impacciata e piagnucolona, mostra ai suoi fan la sua evoluzione e maturazione più piena, la sofferenza generatale dal dolore del mondo e delle amiche che ha trovato nel corso di questi eventi le danno la forza per compiere in questa serie più che mai azioni impensabili e piene di coraggio...troviamo qui la massima realizzazione della paladina della giustizia che combatte in nome della Luna...pronta a sfidare con tenacia un destino irreversibile per cambiarlo.

Essendo appunto la più bella serie in assoluto, la più riuscita su tutti i fronti non si toccheranno più vette tanto alte. E' inevitabile vederla per chi ama le guerriere che vestono alla marinara.


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Swordman

Episodi visti: 38/38 --- Voto 9
Dopo aver debellato la minaccia della Luna Nera tutto sembra tornare alla normalità per le nostre eroine. Tuttavia Rei (Sailor Mars) fa un inquietante sogno che le mostra l'imminente distruzione del mondo. Quasi contemporaneamente compaiono dei nuovi nemici (che si fanno chiamare Death Busters) che cercano e aggrediscono esseri umani in possesso di un cuore puro. Pare infatti che in tre di tali cuori siano nascosti dei “talismani” riuniti i quali sarà possibile recuperare il Sacro Graal, un mistico oggetto che darà al suo possessore, sia esso buono o malvagio, un potere sconfinato.
Assieme al nuovo nemico si svelano anche due nuove guerriere, Sailor Uranus e Sailor Neptune. Le due, oltre a essere decisamente forti, appaiono da subito in contrasto con il gruppo di Sailor Moon (detto anche le Inner Senshi), quasi a far concorrenza ai nemici per il possesso dei talismani.
Anche Chibiusa ritornerà poi dal futuro per compiere l'apprendistato da guerriera Sailor.
In più si profilerà presto all'orizzonte il possibile risveglio di Sailor Saturn, leggendaria guerriera della Rovina, che con la sua apparizione segnerà la fine del mondo...

La serie S, rispetto alle due precedenti, costituisce un punto di svolta per la saga di Sailor Moon: un taglio più maturo alla storia, il cambio del character design che diviene un po' più spigoloso, grande attenzione alle musiche e una regia più attenta nelle sequenze d'azione si inseriscono bene ed nella già solida architettura di base.
L'introduzione dei due nuovi personaggi, Haruka Tenou/Sailor Uranus e Michiru Kaiou/Sailor Neptune è forse il maggior punto di forza della serie. Le due, oltre ad essere state una tra le prime vere coppie “yuri”, sono caratterizzate benissimo, appaiono mature e complementari l'una all'altra. Anche per l'opposizione alle Inner Senshi, lo spettatore sviluppa un rapporto di amore/odio verso di loro che difficilmente si risolverà in una via di mezzo.
La storia si sviluppa con i tempi giusti svelando poco a poco i misteri della trama. La doppia minaccia incombente dei Death Busters e di Sailor Saturn mantiene poi il giusto mix di mistero e incertezza che non si scioglierà se non negli ultimissimi episodi.
Accanto a più cupe atmosfere non mancano comunque episodi prettamente comici, nonché altri dedicati a ciascuna delle “vecchie” compagne di Usagi (per la gioia di ogni fan).

Tecnicamente la serie è su ottimi livelli. La grafica è ottima e nei disegni principali non sfigura certo accanto a produzioni moderne anche in HD (per gli sfondi però l'età si sente...).
Curatissimo anche il comparto musicale. L'opening è sempre “Moonlight Densetsu” ma si presenta in un diverso arrangiamento ed è accompagnata da animazioni finalmente all'altezza dopo le non esaltanti prove delle prime due serie. L'ending è nel complesso buona; la canzone “Tuxedo Mirage” è cantata dalle doppiatrici originali delle Inner Senshi anche se la versione TV perde un po' rispetto a quella completa.
Nella colonna sonora ritroviamo le arie delle prime due serie a cui se ne aggiungono altre di ottime, tra tutte il tema della trasformazione di Haruka e Michiru.
Sono poi presenti momenti prettamente musicali e tra questi spicca la corsa in macchina verso la Tokyo Tower nell'episodio 13 sulle note della splendida “Ai no senshi”.

In Italia la serie non ha avuto una vita felice. La mannaia della censura si è abbattuta pesantemente su di essa eliminando del tutto ogni accenno al rapporto fra Haruka e Michiru nonché ogni riferimento a elementi di cultura nipponica o di implicazioni religiose. I doppiatori nostrani si impegnano ma con certi testi non possono fare miracoli.

Difetti? Pochi. Forse solo la ripetizione del classico schema in ogni episodio filler. Se poi si vuole essere pignoli si può dire che il Supremo Boss dei Death Buster lascia un po interdetti e che il colpo “World Shaking” di Uranus copia (male) il “Power Wave” di Terry Bogard...
Insomma Sailor Moon S è un ottima serie animata, la migliore dell'intera saga, che nella versione originale entra di diritto tra i titoli di eccellenza dell'animazione giapponese (non per niente la S sta per Super). Da vedere senza riserve.

Kotaro

Episodi visti: 38/38 --- Voto 9
<b>[ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!]</b>

Nonostante l'enorme successo commerciale, la seconda serie animata Sailor Moon R aveva lasciato un pò l'amaro in bocca ai suoi spettatori, per via della trama fin troppo lineare e del personaggio di Chibiusa, costruito in maniera fin troppo realistica, al punto da renderlo antipatico a chi guardava.
La saga delle guerriere con la seeraa-fuku aveva bisogno di rinnovamento, e questo rinnovamento arrivò, puntualissimo, nel 1994, grazie alla terza serie animata, basata sulla terza parte dell'opera cartacea di Naoko Takeuchi, chiamata Sailor Moon S, laddove la S sta per "Super", parola quantomai adatta a descrivere la serie.

I colpi di scena telefonati e la storia tutto sommato lineare di Sailor Moon R sono ormai un lontano ricordo. Sailor Moon S ci fa intuire la sua grandezza sin dai primissimi istanti del primo episodio, che ci mostrano i segni di un'apocalisse incombente, di morte e distruzione, dell'annientamento della vita, un'immagine forte e angosciosa, che di certo nessuno di noi si aspettava da una serie apparentemente dedicata alle ragazzine come Sailor Moon.
E' difficile a credersi per chi conosce Sailor Moon solo sommariamente, ma sono proprio la morte e la distruzione i temi portanti di questa serie, visti però come parte integrante della vita, come rottura degli schemi preesistenti che pone le basi per la rinascita e il rinnovamento dell'esistenza.
E, in effetti, il rinnovamento si nota anche a livello concettuale nell'impronta della serie. E' vero che la struttura degli episodi nella maggior parte di questi segue l'ormai classica struttura "vita quotidiana - attacco del mostro - combattimento - lancio della rosa - colpo finale - vita quotidiana", ma questo in un certo senso era inevitabile, se si voleva prolungare la breve serie cartacea il tempo necessario perchè lo spettatore si affezionasse a storia e personaggi (e si interessasse al merchandising!) e la cosa non pesa più di tanto, dato che la struttura della serie è leggermente cambiata rispetto a prima.
Niente più mostri che vogliono succhiare l'energia degli esseri umani: stavolta l'obbiettivo sono i cuori puri delle persone, e i demoni inviati per rubarli saranno tutti ben caratterizzati, l'uno diverso dall'altro (prenderanno spunto da un oggetto particolarmente caro o consono alla vittima) e inaspettatamente divertenti, così da riuscire ad intrattenere ed interessare lo spettatore anche durante gli episodi riempitivi, che comunque sono sempre utilissimi per veicolare in maniera ampia i sentimenti dei personaggi, oltre che strapieni di divertentissime gags.

Quel che differenzia la serie S dalla precedente R è però una solidissima storia di base, che si dipana in maniera lenta centellinando gli indizi per la risoluzione dei suoi moltissimi misteri e convogliandoli in episodi clou di straordinaria intensità.
Nuovi membri entreranno a far parte del cast, come le misteriose, spocchiose ed affascinanti Sailor Uranus e Neptune, un duo di personaggi maturi e complessi che hanno fatto furore all'epoca per la loro coraggiosissima relazione omosessuale, descritta in maniera naturale e profonda dall'autrice ma purtroppo totalmente omessa in Italia a causa delle censure. Lontane mille miglia dall'infantile adolescenza e dal carattere buono e semplice delle cinque protagoniste, Uranus e Neptune sono spietate e controverse, capaci di farsi odiare dagli spettatori ma di affascinarli come non mai.
Anche i nemici saranno tra i migliori che si siano mai visti nella serie, perchè ritratti in maniera molto umana, non lesinando gags anche per loro, lasciando intravedere i loro sentimenti più intimi e meno "demoniaci", come l'amore, la gelosia, l'ambizione.
I cattivi di questa serie sono alla ricerca dei tre cuori più puri al mondo, perchè essi contengono tre mistici talismani capaci, con la loro presenza simultanea, di evocare il mitico artefatto chiamato Sacro Graal, un oggetto dai poteri illimitati che i malvagi bramano per estinguere il mondo sfruttando le sue potenzialità.
Questa ricerca si intreccerà con quella del Messiah, un'entità dai poteri straordinari la cui identità è avvolta nel mistero, e di cui non si conosce bene l'allineamento, ma viene ricercata dai nemici che vogliono sfruttarla per distruggere il mondo e dalle Sailor, che sperano lo salvi.

Quali sono i cuori più puri al mondo, quelli che contengono i talismani? Ma, prima di tutto, cos'è che rende un cuore puro, e perchè dovrebbero esistere dei cuori più puri di altri?
Chi è il misterioso Messiah? E, anche ammesso che esista, sarà un'entità benevola o un demone distruttore?
Chi sono in realtà Uranus e Neptune? Cosa cercano? Cosa le spinge a comportarsi in maniera così fredda e scostante? Quali trascorsi passati hanno fatto sì che si reincarnassero nel 20° secolo con una missione così triste e differente da quella delle altre guerriere?
E chi è l'ultima guerriera Sailor che ancora non si è risvegliata, la guardiana del pianeta della distruzione che si dice calerà la sua falce foriera di morte sul mondo provocandone l'estinzione, Sailor Saturn?
Tutte queste domande ci verranno poste mano a mano che proseguiremo nella visione della serie, facendo salire di episodio in episodio la curiosità, l'interesse e l'eccitazione dello spettatore, che, desideroso di trovarvi le risposte, non si staccherà dallo schermo guardando con entusiasmo persino gli episodi filler.
Sailor Moon S ci incanta con una trama affascinante, angosciosa, matura e ricca di colpi di scena e di momenti topici davvero coinvolgenti, nonché di riferimenti coltissimi che mai avremmo pensato di trovare in una serie che ha il suo target primario nelle ragazzine delle scuole medie: il Daimon socratico, la morte e la rinascita, l'avvento e la passione di Cristo, riferimenti artistico/mitologici alle divinità della mitologia greca, all'astrologia e alla filosofia confuciana degli elementi, i miti che parlano del Sacro Graal, tradizioni buddiste come l'uso delle bambole Daruma o shintoiste come la storia delle tre insegne imperiali - la spada, lo specchio e il gioiello - simbolo della stirpe regnante del Giappone sin dai tempi della creazione. Tematiche adulte che non mancheranno di farsi notare e apprezzare da uno spettatore più adulto, coinvolgendolo maggiormente nella visione.

Tutto questo accompagnato da una realizzazione tecnica davvero ineccepibile. La grafica è viva e colorata, e rende davvero spettacolari le trasformazioni e gli attacchi delle guerriere. (e dato che in questa serie sono davvero tanti, non possiamo che goderne!), i disegni della nuova character designer Ikuko Itoh non fanno rimpiangere Kazuko Tadano, che lasciò la serie per dedicarsi a Wedding Peach, e il tutto si rivela essere una vera e propria gioia per gli occhi.
A livello musicale, Sailor Moon S vanta alcune tra le musiche di accompagnamento più belle delle cinque serie che compongono l'opera: è il caso dei pezzi, eseguiti al violino in maniera magistrale, che accompagnano le trasformazioni, gli attacchi e le scene che riguardano Uranus e Neptune, che ancor oggi si fanno ricordare con entusiasmo dai fans.
La sigla di testa è affidata all'ormai irrinunciabile Moonlight Densetsu, eseguita però da un gruppo differente rispetto alle prime due serie, e la sigla di chiusura è la dolcissima Tuxedo Mirage, una delle meglio riuscite dell'opera tutta, mentre non mancheranno come al solito molte belle canzoni piazzate in punti strategici della storia per coinvolgere maggiormente lo spettatore.

C'è un'immagine particolare, che la maggior parte dei fans ricollega a Sailor Moon S. E' l'immagine di Sailor Moon che, con occhi vitrei e lacrimanti, si erge dalle macerie del luogo dove si è appena disputata la battaglia finale tenendo una bambina in braccio, accompagnata dall'ormai mitica versione carillon di Moonlight Densetsu (l'ultima immagine delle foto che accompagnano la recensione, per intenderci).
Questa scena, importantissima a livello di trama e ahimè fattaci vedere già dalla prima puntata perchè presente nell'orribile collage di immagini spoilerose della sigla italiana, ha un notevolissimo impatto visivo, che ci fa ben comprendere i notevoli traguardi ottenuti in campo tecnico nella realizzazione di Sailor Moon S e si fa in qualche modo simbolo dei valori e dei temi che la serie vuole veicolare, di quel senso di morte, rinascita e rinnovamento che ci viene fatto intendere dal primo all'ultimo fotogramma.
E' una scena che è rimasta impressa come un marchio a fuoco nella memoria dei fans che videro "Sailor Moon e il cristallo del cuore" (così si chiamava in Italia) in quella lontana primavera del 1996 e che ben simboleggia l'aria di rinascita e di rinnovamento ottenuta, a questo punto, dalla serie stessa, sia in Giappone, dove la serie S segnò una svolta nella trama introducendo alcuni tra i personaggi più amati, sia in Italia, dove venne trasmessa in un programma preserale appositamente creato che ottenne uno strepitoso successo e fece conoscere, apprezzare (e in alcuni casi anche criticare) le avventure della guerriera della luna ad un pubblico ancora più vasto.

Questo è il punto più alto mai raggiunto da Sailor Moon, una serie di una bellezza e di una maturità davvero grandi, che mai saranno raggiunte dalle avventure successive.
E' una serie che tendenzialmente piace a tutti, e a ragione, e che quindi consiglio di vedere a tutti i fans del genere e a tutti i detrattori di Sailor Moon, prima che questi critichino l'opera solo perchè è uno shojo o simili.
Ovviamente la visione andrà fatta nella splendida versione originale, e non nella scandalosa versione italiana, vessata dai tagli e spuria sì della componente omosessuale, ma anche di parte della colonna sonora e di tutti i riferimenti culturali che hanno fatto la fortuna di Sailor Moon S.