logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
kirk

Volumi letti: 10/10 --- Voto 7
Forse sono stato troppo rapido nel leggere questo lavoro (sono sì dieci volumi, ma il parlato è limitato) ma dopo averlo letto mi ritrovo pieno di dubbi: Tsutomu Nihei non rispetta alcun limite, né temporale né di logica.

Non sono il primo a dirlo, ma alcuni avvenimenti sembrano capitati prima di quando vengono inseriti nel fumetto facendo così crollare l’ordine temporale senza spiegazioni… insomma non è Naoki Urusawa che capisci quando fa uno sbalzo indietro o uno sbalzo avanti. Il tutto rende più confusionario un universo di per sé già confuso: siamo su un pianeta caratterizzato dal metallo, in cui non ci sono animali o piante. Esistono degli esseri umani, degli esseri di silicone, dei cyborg: una volta questi esseri erano tutti posti a difesa degli umani poi sono arrivati (? o è una mutazione degli esseri inumani) a prendere la decisione di sterminarli. In questo universo operano Killy e Cibo di cui non si capisce la natura, dai dialoghi e dal finale sembrerebbero umani, ma tutto nella trama lascia pensare che non lo siano. Stanno cercando di creare un umano dal "gene terminale", ovvero in grado (si presume) di salvare tutti gli altri: da cosa? Dai safeguard ribelli? Dagli esseri spietati che cacciano gli uomini? Avendo i geni “perfetti” diventeranno i capi dei governatori? C’è qualche malattia in corso di cui l’autore non parla perché troppo indaffarato in scene d’azione che non si comprendono?

Non si capisce. L’universo di Nihei non si capisce: è tutto (e intendo tutto) troppo confuso.
Alla fine ne viene fuori qualcosa di obbrobrioso, ma anche di bello, l’arte senza logica, l’arte del novecento dove per vedere qualcosa di logico a volte ti devi proprio impegnare perché differisce tremendamente da ciò che esisteva prima.
I disegni non sono poi così gran cosa e il senso non lo capisci, puoi respirare l’aria del fumetto senza cogliere grandi significati, ti si offre un prodotto che è quello che è, dietro secondo me ci sta il nulla… ma impacchettato abbastanza bene…
Abbastanza bene per me significa che si fa leggere senza fatica e non ti lascia niente: per me ciò basta per dargli un sette d’ufficio e non dire che si è perso tempo dietro un prodotto che promette e non mantiene.

Irene Tempesta

Volumi letti: 10/10 --- Voto 4
Avevo letto le recensioni di Animeclick perciò sapevo bene o male cosa aspettarmi, leggo manga da decenni e ho letto di tutto, spinta dalla curiosità di provare un manga diverso dal solito, assolutamente non commerciale, acquistai l'ultima prestigiosa Master edition, 18€ ogni volume, formato grandissimo, copertina olografica, ottima qualità, e in box da collezione.
Mai buttato i soldi in modo peggiore.

È certamente un prodotto di nicchia, non adatto a tutti. A suo modo si può definire originale.

Secondo me l'approccio migliore per questo manga è il più inusuale: bisogna lasciarsi andare alle emozioni che trasmettono le creature e soprattutto gli sfondi, davvero molto suggestivi e immersivi, come se si ascoltasse una melodia o una poesia; L'ambientazione ipnotica, oscura, inumana ti porta a seguire il protagonista con la sua arma potentissima quasi leggendaria nel suo cammino e a perderti in quegli sfondi abbandonati, vertiginosi, lugubri, claustrofobici che sembrano anche estendersi all'infinito, in lunghe camminate in ogni direzione, ammirando creature artificiali mutevoli, oscure, inespressive, inquietanti e allo stesso tempo affascinanti.
Mi dicevano che la bellezza (e la genialità) di "Blame!" stava proprio in questo, il lasciarsi cullare dal fascino che emana questo mondo così particolare senza pretendere spiegazioni, accettando tutti i suoi misteri.
Quindi ci ho provato, con tutta me stessa.
Ma per quanto l'ambientazione sia avvolgente, le creature ipnotiche e lo stile dell'autore interessante, per me non sono sufficienti a colmare le tantissime, troppe lacune di "Blame!" (motivo del mio voto).
I dialoghi, già ridotti, hanno spesso una terminologia inventata che non viene spiegata al lettore, perciò non ha alcun significato, questo fa di "Blame!" una lettura molto scorrevole e assolutamente confusionaria. Non sappiamo dove ci troviamo e in che anno; gli scontri a fuoco iniziano spesso senza preavviso e senza capire, a volte, chi ha avuto la meglio. Inespressivi sono quasi tutti i personaggi specialmente il protagonista Killy (e questo a volte infastidisce), alla costante ricerca di umani in possesso di cosiddetti "geni terminali", ma perché il cerca? Non si saprà mai; Qual è il suo passato, da dove viene? Non si saprà mai. La mancanza di introspezione psicologica rende i personaggi anonimi e piatti.
La trama è assolutamente incomprensibile! Stessa cosa per il finale.

La forza di quest'opera per me è la poetica legata a questo mondo così oscuro, ipnotico e misterioso, questa poetica rispecchia l'intimità personale dell'autore Tsutomu Nihei, e quindi il lettore non può che dare una valutazione altamente soggettiva, a seconda della sua sensibilità tenendo conto anche dei suoi gusti personali, e quindi del suo cogliere quella poetica o meno.
Penso che ogni parere sia valido, sia positivo che negativo, perchè "Blame!" non ha mezze misure.

Lo consiglierei solo agli amanti delle opere di matrice cyberpunk preavvisando però che si deve essere disposti ad immergersi nella poetica dell'autore senza riferimenti o trama.


 6
travis89touchdown

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
La prima cosa da sapere su "Blame!", è che approcciarsi a questo manga vuol dire abbandonare ogni forma di comodità possibile: Nihei realizza un'opera senza la minima intenzione di prendere per mano il lettore, ma anzi, lo catapulta in un mondo estraneo, le cui logiche sono del tutto aliene e misteriose per chi legge. I personaggi che popolano questo oscuro mondo, già di per sé poco loquaci, non hanno alcun interesse nello spiegare o raccontare l'ambientazione in cui si trovano, lasciando quindi il lettore in balia di un universo alienante e di avvenimenti che solo in parte sarà in grado di comprendere appieno.

Questo, che rappresenta uno scoglio per una larghissima fetta di possibili consumatori, è invece il più grande pregio di "Blame!", prodotto dedicato solo a coloro che si sentano di lasciarsi affascinare da un mondo misterioso e inquietante senza doverlo per forza capire, godendo anzi di questa totale mancanza di controllo su di esso. Un mondo completamente sommerso dalla tecnologia, che si auto-alimenta e da tempo incalcolabile continua a espandersi senza sosta, tanto che non esiste più un cielo, ma solo metallo, tubi, cavi, torri, luci, stretti cunicoli che si alternano ad imponenti e sconfinati sale, formando un infinito labirinto che si estende in altezza per un numero spaventoso di livelli.

Il personaggio principale, Killy, un essere cupo e silenzioso, è l'elemento più misterioso di tutto il criptico racconto: egli è costantemente alla ricerca di particolari geni in via di estinzione, una ricerca che lo porta a vagabondare per la mega-struttura senza sosta e senza via di ritorno, dotato soltanto di una pistola potentissima, quasi leggendaria.

È difficile dire altro sulla trama che, seppur proseguendo in modo non sempre chiaro e con alcuni momenti che vanno interpretati, resta sempre molto interessante e piena di trovate originali. Molto di questo racconto viene narrato dalle sole immagini (i dialoghi sono davvero rari, soprattutto all'inizio), che sono centrali: il mondo di "Blame!" si racconta da solo, parla al lettore più di quanto facciano i personaggi, è il protagonista più di quanto lo sia lo stesso Killy. È lui a dettare i ritmi della storia, stringendosi in angusti corridoi ed espandendosi improvvisamente in bellissimi scorci di ambienti sconfinati. Nihei si trova quindi libero di sfruttare al massimo i suoi studi in architettura, ed unirli alla sua fantasia più sfrenata. Il risultato è qualcosa di assolutamente unico. Anche il design delle creature è curato ed originale, spesso inquietante.

Vanno criticati negativamente, invece, i disegni delle sequenze più concitate: se da una parte il senso di velocità e frenesia viene restituito in modo impeccabile, dall'altra il tratto troppo sporco impedisce di capire bene cosa sta effettivamente accadendo, e a fine scontro ci si trova spesso a riguardare le tavole per capire chi abbia vinto e come.

Insomma, come da premessa, "Blame!" non aiuta a farsi capire, la storia ti costringe alla massima attenzione, a volte a tornare indietro e ragionarci su, per essere compresa al meglio, eppure l'opera ha un'anima quasi magnetica, che di fronte ad un lettore che si lascia ammaliare dall'indubbio fascino dell'ambientazione, tiene agganciati fino alla fine, e regala momenti ed immagini indimenticabili.


 1
alessiox1

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Il mondo di "Blame!" è molto particolare, possiamo dire che trovare qualcosa di simile è abbastanza difficile (escludendo, ovviamente, le altre opere del maestro Nihei), sia nel mondo della fantascienza giapponese, ma anche in quella mondiale.
Il mondo di Blame è un mondo completamente di metallo, come se fossimo all'interno di un'enorme fabbrica abbandonata che si estende sia in verticale che in orizzontale, dove ormai il terreno e gli animali quasi non esistono più, un paesaggio desolante e infernale dove i pochi abitanti si dividono tra robot, cyborg e umani, in costante lotta tra di loro.
Poi abbiamo il nostro protagonista di cui non è ben chiara la natura, ma sicuramente non va considerato un normale essere umano, in quanto potenziato (geneticamente e non solo), diciamo che è molto misterioso.
Parliamo meglio degli abitanti di questo mondo: da una parte troviamo i costruttori, robot giganteschi che costruiscono e distruggono a un ritmo mostruoso, un tempo probabilmente erano guidati dagli umani, ma ora sembra che non possano essere controllati e sono quasi indistruttibili e questo vale anche per le loro strutture; poi abbiamo le safeguard, anche loro robot che un tempo erano guidati dagli umani, il loro compito era proteggere le strutture e mantenere l’ordine (o almeno così si pensa), ma ora attaccano tutti gli esseri umani dopo che sono state "corrotte" molto tempo fa, anche se non si bene da chi o cosa.
L’unico modo per fermarle sarebbe trovare un essere umano con i geni per il terminale di rete, ovvero l'obiettivo del protagonista, poi abbiamo gli esseri di silicio: essi sono cyborg con un solo obiettivo, opposto a quello del protagonista, ovvero uccidere tutti gli esseri umani che hanno il gene per il terminale di rete (anche se uccidono tutti gli esseri umani a prescindere), poi ci sono gli umani, anche se molti di essi sono morti dopo che il sistema è impazzito, dato che prima vivevano nelle città mentre ora devono scappare e nascondersi cercando di sopravvivere.
Come in molte delle opere cyberpunk anche in Blame c’è una rete, trovando un essere umano con i geni per il terminale di rete si potrebbe “riparare” il mondo, guidando costruttori e safeguard ed eliminando gli esseri di silicio ovviamente, questa rete la possiamo definire come il nostro “internet” con le dovute differenze del caso.
In conclusione ritengo "Blame!" un ottimo manga, rappresenta un tipo di fantascienza molto particolare sia per lo stile di disegno che per le dinamiche, ovvero moltissima azione e pochissime parole oltre che per la trama, quindi diciamo che è probabile che a molti questa cosa non piaccia.


 3
DarkSoulRead

Volumi letti: 10/10 --- Voto 7,5
Blame! di Tsutomu Nihei, è una di quelle opere espressamente di nicchia, che però ha lasciato un segno nell'anima non solo a quella classe ellittica a cui era destinata. Cerchiamo, per quanto difficile, di capire il perchè.
In primis va detto che rientra in quella cerchia di fumetti capaci di ammaliare il lettore a colpo d'occhio, vuoi per la maniacale minuziosità con cui è stato letteralmente costruito il vasto immaginario, vuoi per il cupo ed accattivante tratto di Nihei. In secondo luogo è un manga senza dubbio originale, con uno stile narrativo criptico e silenzioso, similmente, per fare un'equiparazione ludica, a quello attuato da Hidetaka Miyazaki con la saga Souls. Non mancano sparatorie splatter e scene d'azione (spesso fin troppo confuse) in classico stile cyberpunk, ma è il silenzioso viaggio del protaganista, Killy, il fulcro della vicenda. Oltre al nome sapremo ben poco del nostro eroe. La sua estenuante scalata di una megastruttura in continua espansione, come l'universo, alla ricerca dei cosidetti geni terminali, coprirà tutto l'arco narrativo. Ad una lettura veloce e superfiicale Blame! spaventa, i confusionari combattimenti e, soprattutto, una storia tutt'altro che convenzionale, possono essere ostacoli insormontabili per una lettura poco attenta (gira voce poi che gli editori italiani si siano impegnati a complicare il tutto con una pessima traduzione). Fortunatamente però, esistono anche lettori in grado di carpire (magari con una rilettura) gli elementi che l'autore ha messo a disposizione, utili alla costruzione di un intricatissimo puzzle. Forse era eslusivamente a loro, inizialmente, che il mangaka voleva rivolgersi. Questa di Nihei è un'opera silenziosa, che più che leggerla la si osserva, con un senso di spaesatezza che offusca la retina, la stessa spaesatezza che prova Killy avanzando nella megastruttura. La strabordande violenza e la quasi totale assenza di dialoghi rendono Blame! un fumetto in grado di spaccare in due publico e critica come pochi altri. Indubbiamente il punto forte del manga è il design della megastruttura e dei cyborg (dai Costruttori alle safe guard) alcuni di essi rimangono davvero impressi per quanto visivamente potenti e disturbanti. Una cura artistica tanto maniacale, avrebbe meritato una sceneggiatura più corposa, meno diluita. Va bene lo stile criptico, ma informazioni distribuite con più costanza avrebbero indubbiamente giovato alla storia, ed aiutato tutti a decriptare il codice celato in queste oscure pagine. Ad una prima ed attenta lettura infatti, si capisce ben poco. Ammetto che dopo averlo completato la voglia di comprendere e sviscerare l'opera in ogni sua minima sfaccettatura era tanta. Forse è proprio questa una delle chiavi del suo successo, il fatto che, una volta terminata la lettura, si percepisca come la sensazione di essersi persi qualcosa di veramente grande, sensazione che solo quache ricerca ed un eventuale nuova e più attenta lettura potranno scacciare. L'impressione infatti, è che Blame! abbia un potenziale mostruoso, non sfruttato a pieno dallo stesso autore. Un manga claustrofobico, che non vuole essere né il capostipite di un nuovo genere né il nuovo punto di riferimento dei cyberpunk, ma un qualcosa di unico e atipico, destinato a splendere nel perimetro di buio che lo stesso Nihei gli ha ritagliato.


 3
Kida_10

Volumi letti: 10/10 --- Voto 5
"Blame!" è un manga composto da dieci volumi ideato e disegnato da Tsutomu Nihei, potato in Italia da Planet Manga nell'Aprile del 2000.

"Blame!" non è sicuramente un'opera commerciale o rivolta ad una grande fetta di pubblico, e lo si intuisce facilmente sin dalle primissime tavole. A confermare queste parole sono gli elementi principali che costituiscono l'opera stessa: la quasi totale assenza di dialoghi, la trama confusionaria e a tratti incomprensibile, i personaggi anonimi e privi di uno straccio di personalità, il tratto sporco e di difficile lettura, ed altri ancora. Che sia un manga originale per diversi aspetti è un'inconfutabile verità, tuttavia queste "mancanze" non possono essere definite tali in quanto espressamente ricercate. "Blame!", attraverso questi fattori riesce a costruire un mondo tutto proprio, tetro, angosciante e opprimente, in grado di avvolgere completamente il lettore e di generare delle sensazioni non indifferenti.

Una volta fatte queste premesse mi sembra scontato dire che "Blame!" assuma un valore estremamente personale e soggettivo: o si ama, o si odia. Non ci sono vie di mezzo, nessun compromesso. Purtroppo devo schierarmi dalla parte di coloro che non sono riusciti, malgrado l'impegno, ad apprezzare l'opera. La quasi totale assenza di trama e la sua stessa complessità sono i fattori che hanno maggiormente influenzato e compromesso la godibilità della lettura; già dopo il secondo volume la voglia di proseguire si è spenta inesorabilmente, ed è rimasta tale sino alle battute finali dove, solo per un momento, si è fatta nuovamente sentire. Sicuramente ottima è l'ambientazione e l'atmosfera ricreata, ma per me "Blame!" si ferma solamente a quello.

In conclusione un'opera indubbiamente originale e fuori dagli schemi, e alla quale consiglio di dare una possibilità, se riuscirà a catturarvi regalerà indubbiamente grandi soddisfazioni, in caso contrario abbandonate la lettura.

Atom

Volumi letti: 10/10 --- Voto 3
Trovare argomentazioni per recensire "Blame" è un bel problema. Si, perché di argomentazioni effettivamente non ce ne sono affatto. Non le ha trovate l'autore, per quale motivo dovrei trovarne io?
Ma forse è questo che fa molto "figo". Ho notato, anche nel cinema, che più non si capisce nulla, più la gente grida al capolavoro. Io del resto ho iniziato a guardare queste tavole spinto dagli incredibili voti trovati sul sito.
I più attenti avranno notato che ho utilizzato il verbo guardare; da leggere infatti c'è ben poco e quel poco, per un buon novanta per cento, non ha alcun significato. Parole in libertà! Deliri di un folle in preda ad allucinazioni. Spesso utilizzando terminologie inventate che non hanno alcun significato; un po' come quando si giocava da piccolini con l'amichetto immaginario.
Di solito quando mi imbatto in oscenità simili, dopo che tutti hanno gridato al miracolo, mi arrabbio non poco per il tempo sprecato. Questa volta invece non ne ho avuto il tempo. Avere tra le mani "Blame" è come sfogliare una rivista inutile prima di entrare dal dentista; finisce in un attimo e non ti lascia nulla. Non c'è il tempo per arrabbiarsi.
La velocità con cui si sfoglia questo fumetto infatti è spaventosa. Di solito mi soffermo oltremodo nel guardare i disegni, in questo caso si passa avanti che è una bellezza. Si è costantemente alla ricerca di un qualcosa di sensato, ma ahimè questo sogno non si concretizza mai.
La parola che è più calzante è caos.
La maggior parte del tempo, quando cioè il nostro protagonista non è intento a passeggiare silenziosamente per i livelli di quella che sembra l'ambientazione di un platform, assistiamo ai suoi combattimenti. Ci si chiede costantemente: ma le sta prendendo o le sta dando? Regna la confusione totale, che non fa capire mai cosa sta accadendo. Esplosioni a non finire finché finalmente, vedendo chi è rimasto in piedi, si capisce chi le stava dando. Oltre tutto domandarsi contro chi e per cosa sta combattendo il protagonista è un inutile spreco di tempo; non lo scopriremo mai.

Del nostro bel protagonista (immagino che lo si possa evincere solo da quante volte viene disegnato) non sappiamo assolutamente nulla. Non esiste alcuna introspezione psicologica né sua, né tanto meno di nessun altro personaggio. Parlare di caratteri è altrettanto inutile, figuriamoci di una maturazione dei personaggi.

La domanda sorge spontanea: un'opera priva di trama, di introspezione e di un qualsiasi significato come fa a essere considerata un capolavoro? Forse è un nuovo tipo di arte che non ho ancora compreso, ma di sicuro non è un capolavoro di manga.

I disegni di Tsutomu Nihei sembrano una scopiazzatura mal riuscita di Tsutomu Takahashi. Controllando ho poi constatato che è stato effettivamente un suo assistente. Certo, per essere il suo primo lavoro, le illustrazioni sembrano avere un buon potenziale, ma di sicuro non riescono minimamente a riempire la voragine che si viene a creare dal non aver ideato alcuna trama.

Una cosa però mi è chiara, Tsutomu Nihei e la sua casa editrice sono certamente dei geni. Essere riusciti a vendere "il nulla" e per giunta essere riusciti a farlo passare per opera d'arte richiede una destrezza senza pari.
E' un po come quando a qualche artista gli va storto il latte a colazione e per sbaglio lo rigurgita su una tela dimenticata sulla tavola...vuoi mettere con la mediocrità della Cappella Sistina?
A me qualche dubbio sorge sempre.


 1
Seeker

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
"Dietro di lui c'è solo una scia infinita di cadaveri di cyborgs e safeguard: i servitori del caos e della legge, entrambi ugualmente colpevoli di quell'inferno."

Inferno. Non è stata facile la lettura di questa opera d'arte (limitarla a fumetto è ingiusto) ma certo lascia il segno. La realtà è distorta, e Nihei in ogni tavola ci mostra un mondo delirante e finito nel caos più nero e cupo, dove gli esseri umani sono limitati a pochi gruppi e dispersi come topi in trappola in una struttura mastodontica e criptica.
Questo fumetto è come un'esperienza sensoriale oltre che visiva: grazie al suo particolare genio nel trasmettere su carta strutture convulse e claustrofobiche, fa sentire sulla pelle la dispersione dello spazio e del tempo, anche solo osservando una tavola per qualche minuto, priva di qualsiasi balloon, e dando spazio quindi alla rappresentazione per "tasselli" di eventi formati da diverse inquadrature, piuttosto che a lunghissime discussioni tra i protagonisti... Ha parlato il nero, l'ombra e l'orrenda conformazione di corpi mutati, straziati da mutageni sconosciuti. Oltre ad esseri immondi di materia organica e silicea, dagli occhi spenti e vitrei, dialoghi spesso di una sola parola a risposta e battaglie impazzite.
Trama particolarmente difficile da cogliere subito, più volte vanno riletti i rari dialoghi e più volte anche le singole vignette, per cogliere il senso della storia... che alla fine un senso possiede, evadendo dal conforme. Esatto, non è un semplice fumetto come tanti, trascende l'idea di storia narrata e vissuta, analizza sì la crescita del protagonista, ma lascia ampi spazi all'interpretazione personale del lettore, donando all'opera quella caratteristica che la differenzia da molti altri lavori, di ben altro genere, ok, ma mai di questa imponenza stilistica.
Tirando due somme, è da rileggere sicuramente. Non ne basta una sola lettura, la struttura narrativa è veramente sottile da cogliere in un primo momento.
Capolavoro, si distacca da tante altre opere anche simili.


 2
giacgiac

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Dopo aver provato per quattro volte senza successo - bloccato al primo capitolo causa character design davvero da brividi - finalmente ho iniziato e finito "Blame!", il capolavoro di Tsutomu Nihei. Che dire... Nihei è un genio, su questo non ci piove, e "Blame!" è un manga fuori da ogni schema; può piacere, può non piacere. All'autore, visto com'è impostato il manga, sembra non importare per niente: questo manga non è scritto per piacere, anzi, oserei dire che è la cosa più anti-commerciale che abbia letto, motivo per cui lo adoro come persona. Diverso il discorso per quanto riguarda il Nihei mangaka, perché lo stile tramite cui mette in pratica i propositi sopra citati è particolare e può risultare spesso e volentieri indigesto.

Il mondo di "Blame!" è una specie di universo sotterraneo fatto di strutture mostruosamente grandi, distanze sconfinate, "edifici" cadenti e in rovina, persone mutanti, androidi, creature di silicio, mostri e pochi umani superstiti; dove si trovi questo posto, non ci è dato saperlo. E questo è uno dei tre punti fondamentali che fanno di "Blame!" un ottimo manga, cioè l'ambientazione. I soli sfondi di Nihei meritano un punto a parte: la precisione e la ricchezza di particolari, l'alternanza di gigantesche strutture dalle forme geometriche al caos di quelle distrutte, l'utilizzo del nero come colore principale, che infonde quel senso di lugubre intrinseco, la sterminatezza di determinati paesaggi, le inquadrature e l'utilizzo magistrale delle vignette e dell'inquadratura a campo lungo, in cui i personaggi sono appena visibili... Insomma, per mischiare sacro e profano, quello che i poeti romantici descrivevano come "il sublime", cioè quel senso di impotenza, malinconia e meraviglia che l'esteta prova di fronte alla forza della natura, in "Blame!" viene reinterpretato in chiave post cibernetica. È la sensazione di impotenza del singolo personaggio - e perché no, anche dello spettatore - di fronte all'immensità di questo mondo fatto di macchine; e in questo devo dire che Nihei si dimostra davvero un artista di prim'ordine.
Il secondo punto per cui "Blame!" si fa notare sono - ahimè - i personaggi. Il character design è il primo aspetto che salta all'occhio leggendo un qualsiasi manga di questo autore: tra i colori prevale anche qui il nero, spesso e volentieri in contrasto netto coi volti dei personaggi, bianchi e privi di ombreggiatura, dalla fisionomia piuttosto strana - paiono dei pesci per come sono disegnati gli occhi - e caratterizzati da espressioni sempre serie, al massimo venate d'ira, quasi mai felici. Nonostante tutto devo dire che la genialità di Nihei salta fuori anche in questo caso; non è certo un caso che le espressioni più "umane" le sfoggino proprio i personaggi più mentalmente instabili in un mondo meccanico e crudele come quello di "Blame!", e cioè proprio gli esseri umani superstiti e le creature da loro evolutesi - troviamo creature di due metri e mezzo di altezza e altre di un metro scarso. Per quanto riguarda gli androidi invece, quali esseri privi di sentimenti, i loro volti sono spesso e volentieri inespressivi, e proprio in questo a mio giudizio sta la bravura di Nihei: lungi dal realizzare degli androidi umanizzati - espediente utilizzato spessissimo nella letteratura e nei fumetti di genere cyberpunk - Nihei dà vita a degli umanoidi letteralmente meccanizzati, atomizzati, privi di emozioni e sempre impassibili. Terzo punto fondamentale di "Blame!" è la trama. Sfido chiunque abbia letto questo manga ad affermare di aver capito il finale o quantomeno la trama di quest'opera. Il fumetto è costruito in modo tale che i dialoghi siano ridotti meno che all'osso, addirittura assenti in certi capitoli, e molto poco esplicativi della trama. Ed è da questo che deriva la poca chiarezza che sta alla base di questo manga: capitoli spesso scollegati, regia molto scarna e scene frammentate - e se si tratta di scene di combattimento è un problema, visto che ci sono quasi solo combattimenti. L'idea di fondo è abbastanza semplice, un enigmatico personaggio di nome Killy è in viaggio in cerca di umani in possesso di cosiddetti "geni terminali", un tipo particolare di DNA la cui funzione non viene spiegata - tanto per cambiate - e lungo questo viaggio si imbatte in Cibo, androide, scienziata e studiosa dei geni terminali. Il viaggio dei due protagonisti li porterà a incontrare una miriade di mostri, macchine, guardie del sistema - o Safeguards -, Creature di silicio e altro ancora, e a scontrarsi con essi in sanguinose e cruente battaglie; ma la particolarità di "Blame!" per quanto riguarda i personaggi è che questi, non avendo emozioni, non necessitano affatto di una caratterizzazione psicologica, e se da un lato il lettore impara a conoscere i protagonisti nel corso della storia, apprendendo la loro storia dai pochi dialoghi presenti, dall'altro tutti i rimanenti personaggi risultano, chi più e chi meno, anonimi - se non per il fatto che ognuno ha un'arma diversa - e alle volte compaiono, senza un apparente motivo, solo per alcune scene o pochi capitoli, per poi scomparire, senza una spiegazione, esattamente come erano arrivati.

Quindi che giudizio si può dare a un'opera che si fa amare alla follia e odiare profondamente allo stesso tempo? Come voto è 8.5. Sarei tentato di assegnare un 9, spinto dall'impeto delle sensazioni positive che mi ha lasciato, ma le scelte stilistiche del mangaka, al limite tra il "non mi importa di chi legge" e il "lo faccio apposta per far scervellare il lettore" nell'uso dei dialoghi e nella regia, non sono certo trascurabili, quindi devo assegnare un 8. Non mi sento di consigliarlo a tutti, gli amanti del disegno dolce non riusciranno sicuramente ad apprezzarlo; "Blame!" è un'opera violenta, che ti prende e ti scaraventa in un mondo cupo, senza pietà, un'opera di grande impatto e che, lo ripeto ancora una volta, non è per tutti.


 5
Anonimo Sulla Terra

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Non è facile recensire un manga come Blame; esso è il tipico prodotto che divide i lettori in chi lo ama e in chi lo odia. Io personalmente ho ben apprezzato questo manga, ma comprendo coloro a cui non piace, o chi non ci capisce nulla. Ma procediamo con ordine: Blame è il primo manga di Tsutomu Nihei, un tempo assistente di Tsutomu Takahashi, che narra le vicissitudini di Killy e la sua ricerca dei geni per i terminali di rete, indispensabili per contrastare il continuo degrado di questo mondo.
La trama è come potete vedere lineare e semplice, tuttavia è assai difficile comprenderla o seguire gli eventi causa la pochezza di dialoghi; per comprendere la trama lo spettatore deve necessariamente osservare, non guardare, attentamente le immagini e interpretarle, e ciò richiede una buona attenzione da parte del lettore, rendendola una lettura impegnativa si, ma allo stesso tempo anche stimolante grazie anche a imprevedibili colpi di scena che accelerano il ritmo degli eventi dopo metà manga e parecchie scene d'azione decisamente ben rese e comprensibili, ovviamente per chi ha la pazienza di continuare a leggerlo.
La pochezza di dialoghi è sicuramente uno degli elementi tipici del manga, l'altro è certamente l'ambientazione che il mangaka ha creato: il mondo di Blame è costellato da paesaggi e strutture futuristiche decadenti e fatiscenti, un mondo dall'atmosfera oscura, claustrofobica e molto pericoloso per chi ci vive. Tale ambientazione futuristica/cyberpunk è rappresentata da un disegno sporco, dalle forti tonalità oscure ma minuzioso e ricco di dettagli nelle ambientazioni e negli edifici. Il sentimento che nasce nel vedere le pagine del manga è un misto tra l'orrore e la meraviglia nel vedere ambienti così maestosi ed imponenti ma allo stesso tempo fatiscenti.
La caratterizzazione dei personaggi principali è basata sui loro comportamenti e dalle loro espressioni facciali vista 'l'abbondanza di dialoghi' e, benchè non brillino come personalità, sono comunque attinenti al contesto in cui si trovano rendendoli credibili, mentre gli altri innumerevoli personaggi hanno solo il ruolo di comparsa, con il compito però di mostrare al lettore la cruda realtà ivi presente.
Concludo affermando che Blame è un''opera 'estetica' in cui lo stile del disegno è tutto con una trama quasi lineare, che non raggiunge minimamente la complessità di altri titoli del genere quali Ghost in the Shell, ma criptica e interpretativa data la scarsezza di dialoghi, caratteristiche che descrivono perfettamente il finale, in cui il lettore deve affidarsi unicamente al disegno bello e particolare, che ha la capacità non solo di spiegare, ma anche di stupire, riuscendo a far immedesimare il lettore in questo mondo così opprimente ma allo stesso tempo affascinante.


 1
rocktd

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Killy vaga in spazi sorprendenti, sterminati e inspiegabili. Fa incontri straordinari e pericolosi. Ha dei nemici. Qualche alleato. Un'arma. Uno scopo: raggiungere la rete dei geni terminali. Cosa che implica la salvezza di quel che resta del genere umano.
La storia insomma è molto lineare. Semplice. Suggestiva. Il senso va componendosi lentamente come un puzzle, la cui interezza però richiede il supporto delle altre opere dell'autore (Biomega, Abara, e anche la più recente Knights of Sidonia). Si tratta di vicende concatenate. Così come facevano Honorè de Balzac e Asimov.
Le vicende sono narrate dal mangaka/architetto Tsutomu Nihei, autore cult, soprattutto grazie a Blame!. E' importante sottolineare la vena architettonica dell'autore perché l'attenzione per gli spazi, i ponti, i cunicoli, le finestre, gli ascensori, le piazze è qualcosa che non ha precedenti in un manga. Percorrete un tubo, svoltate l'angolo e la strettoia lascerà il posto a un vasto e desolato territorio inesplorato. Sconosciuto, deserto e tuttavia testimone di vita. Perché qualcuno deve pur aver costruito quelle strutture artificiali. Tanto più che richiedono una tecnologie superiori a quelle da noi conosciute.
Nihei è quindi un architetto che non ha realizzato i suoi edifici nel mondo reale. Perché le strutture che riesce a pensare non appartengono al mondo vero, ma a quello dell'arte. Architetture impossibili in grado di aprire spazi che solo gli esseri umani sintetici possono abitare. E' uno spettacolo seguire le passeggiate di Killy e Cibo negli ambienti visionari e scuri di Blame. Vi divertirete da morire.
Una componente forte e controversa del manga è quella Mistery. Per qualcuno eccessiva. Ma il mistero dell'esistenza dell'universo di Blame non fa coppia con quello dell'esistenza del nostro mondo?
Il mio consiglio è di cercare di capire il più possibile da questa bellissima opera. Rubate. Ispezionate i suoi
disegni impeccabili.
Un Must.


 1
Kramig

Volumi letti: 10/10 --- Voto 3
Non riesco a capire come mai dei voti così alti. E' sicuramente uno dei manga peggiori che abbia mai letto, e ora motiverò questa affermazione.
Cominciamo dalla trama. Non saprei neanche descrivere la trama, l'unica cosa che si capisce è che il protagonista, Killy, sta cercando degli umani che possiedano i geni della rete teminale. Non viene però spiegato nè cosa sia la rete, nè perchè il protagonista voglia accedervi. Non si capisce neanche bene cosa succede nella storia, e neppure il finale.
Dialoghi minimi che non aiutano certo nel comprendere la storia; ci sono infatti interi capitoli senza neanche una parola. Sicuramente d'effetto, però non puoi fare un intero manga così complesso in questo modo.
Veniamo all'ambientazione. Il mondo in cui è ambientato è un mondo caotico, caratterizzato dall'ammasso di costruzioni apparentemente senza logica e su più livelli. L'autore non spiega cosa sia quel mondo, nè come mai sia fatto in quel modo, nè da cosa abbia avuto origine. Non ci viene spiegato nulla, nemmeno come siano strutturati i livelli, quanti siano, ecc.
I personaggi sono anch'essi un mistero. Killy è l'unico personaggio di cui si riesce a capire più o meno l'essenza, ma di Cibo non si capisce bene cosa sia nè cosa diventi; oltre a questi due personaggi vi sono una serie di altre figure: costruttori, governatori, safeguard e creature di silicio. Dopo un po' si riesce a capire chi siano i "buoni" e chi i "cattivi". Gli unici con un minimo di background sono le safeguard, che ci viene spiegato hanno il ruolo di uccidere gli umani senza geni terminali. Però degli altri tipi di personaggi non viene spiegato nulla: chi siano, quale sia il loro ruolo, da dove vengano, perchè agiscono in quel modo... Inoltre che fine fa il ragazzino comparso nel primo capitolo?
Non si capisce neppure quando un personaggio muore o no, perdono in continuazione arti e la vignetta dopo sono di nuovo integri, non si capisce bene come possa un personaggio morire e quali siano le possibilità di rigenerazione.

Per quanto riguarda il disegno, sicuramente è notevole la capacità grafica, ma i combattimenti sono come la trama: non si capisce un tubo.

Per trasmettere a qualcun'altro ciò che ho provato leggendo questo manga e le eccessive e numerosissime lacune che presenta, userò una similitudine: è come se qualcuno vi raccontasse una storia di cui lui conosce nel minimo dettaglio tutti i particolari e retroscena, e desse per scontato che pure voi li conosciate. E' come prendere una storia con spiegazioni, appendici, approfondimenti, e levare tutte queste cose.
Lo stesso finale non si capisce bene cosa succeda e come si concluda.

Sconsigliato vivamente a chiunque, almeno finchè l'autore non metterà delle appendici o spiegazioni.


 5
Evangelion0189

Volumi letti: 10/10 --- Voto 4
Visto il voto tanto basso, probabilmente la presente opinione personale su Blame!, celebre manga dell'autore di culto Tsutomu Nihei, di cui ho letto anche Abara, è davvero fuori dal coro. La vicenda editoriale italiana legata a questa opera, pubblicata in Italia dalla Planet Manga prima in dieci tankōbon e poi in cinque volumi deluxe, è un po' travagliata, dal momento che la localizzazione dei pochi balloons presenti contiene errori ed inesattezze di ogni tipo. Ciò nonostante, una cosa è comunque certa: l'arte di Nihei si ama o si odia. Personalmente non la odio, ma senza dubbio non la amo. Credo che la mia valutazione non renda giustizia al valore puramente artistico del manga in questione, eppure non riesco a dare un voto diverso.

Mi risulta difficile anche solo accennare alla trama di Blame!: siamo un futuro non meglio precisato su una Terra non meglio definita (e l'autore dal canto suo ci fa anche dubitare che siamo nel futuro e sulla Terra...) dove seguiamo fin da subito gli spostamenti del misterioso ed enigmatico pistolero Killy. A colpire subito i nostri occhi sono i tratti sporchi del disegno, i quali però devo ammettere hanno un certo fascino, e gli immensi scenari architettonici che riempiono tavole su tavole intere. Gli studi in architettura di Nihei sono palesi quasi in ogni pagina e il valore intrinseco di questa opera risiede, a mio avviso, proprio nello stile peculiare del disegno. E ciò non perché la narrazione sia assente, anzi tutto il contrario e probabilmente "dovrebbe" anche risultare interessante: il vero problema è che l'autore non fa praticamente alcuno sforzo per permettere al lettore di capire anche solo un briciolo di ciò che sta succedendo. È già è tanto se fornisce qualche criptico indizio qua e là o di tanto in tanto movimenta la narrazione con qualche nuovo personaggio o uno scontro con esseri mostruosi. Tuttavia, un merito indiscusso di Nihei è sicuramente la capacità di immergere piuttosto bene il lettore nelle atmosfere cupe e gotico-fantascientifiche del viaggio del protagonista: anche noi ci spostiamo insieme a lui in immensi saloni silenziosi e ammiriamo strutture assurde ma straordinariamente concepite.

A parte le affascinanti caratteristiche del lato prettamente tecnico, per il resto Blame! non mi ha lasciato davvero nulla, se non ore di noia e snervante impazienza. Mi sono sentito preso in giro. Personalmente non lo consiglierei a nessuno, se non agli appassionati di architettura o di storie criptiche al limite dell'incomprensibile.


 0
Yama Dantès

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Grande attività quest'oggi!
Uno dei pochi manga così costosi che ho comprato senza informarmi prima, perchè i soldi non crescono sugli alberi, specialmente non vicino a casa mia...
Insomma l'ho comprato. E mi sono accorta solo dopo che l'autore era guarda caso Tsutomu Nihei, lo stesso che aveva disegnato Wolverine-SNIKT! che adoro. E già lì guadagnava parecchi punti. Ho letti i volumetti tutti d'un fiato, non appena uscivano.
La trama è abbastanza semplice, questo non vuol dire banale: Killy, misterioso individuo sgusciato fuori da chissà dove con la sola compagnia di una pistola che spara raggi atomici (?), cioè, un irradiatore gravitonico, percorre un pianeta completamente meccanizzato dai costruttori (robot costruiti un tempo dagli essere umani e ora fuori controllo), diviso in moltissimi livelli che si propagano sotto la sua superficie, un pianeta che potrebbe anche essere la Terra ("Maybe on Earth, maybe in the future, come dice la frase di presentazione del manga). Ma Killy non vagabonda a caso. Ha una precisa missione: trovare un essere umano con i geni del terminale di rete, ossia con la possibilità di accedere alla rete. E la storia inizia proprio così: con Killy che si muove assieme ad un essere umano con quei geni, subito catturato e ucciso. Così deve ricominciare da capo e trovarne un altro.
Gli unici personaggi fissi sono Killy e una scienziata da lui recuperata alla Bioelettro, e cioè Cibo/ Tsubo/ Cheebo/ dipendedallatranslitterazione. Gli altri variano durante la vicenda.
Mi sono da subito innamorata del disegno di Nihei. Certo, buon disegno dei personaggi, in particolare degli esseri di silicio, ma ciò che più mi ha colpito sono stati gli sterminati, claustrofobici, oscuri sfondi del misterioso pianeta in cui Killy e Cibo si muovono. Si potrebbe stare ore ad ammirarli senza stancarsi, a mio parere. Viva la fantascienza e chi la fa...
L'azione è abbastanza poca, rispetto ai manga che leggo di solito, non per questo lo disdegno, anzi: adoro leggere storie che si soffermino di più su altre cose, in questo caso di sicuro non è la psicologia dei personaggi dato che parlano una volta ogni morte del papa ma è il mondo degradato che li circonda. Sfogliando le pagine di BLAME! c'è quasi la sensazione di trovarcisi in mezzo. Nihei è stato capace di fondare la sua opera, più che sul reale sviluppo di una trama (che consiste perlopiù nel risalire i vari livelli che compongono il pianeta) su quello che poteva provocare nel lettore. E, parlo per me, mi ha tenuta letteralmente inchiodata alle pagine.
Un difetto però ce l'ha: mi rendo conto che magari è fatto proprio apposta per opprimere fino in fondo il cuoricino di chi sta leggendo questo manga, ma la mancanza quasi assoluta di dialoghi ha reso il tutto molto complicato da capire e anche un po' pesante da "leggere" veramente. Qualcuno in più ce l'avrei visto bene, anche se l'atmosfera cupa e inquietante che Nihei ha creato mi è piaciuta molto. Certo si potrebbe fissare per ore quelle meravigliose pagine, ma essendo un fumetto dovrebbe avere un po' più di scorrevolezza.
Nonostante questo, è un manga davvero bello consigliato a tutti gli appassionati di fantascienza distopica. Non a chi invece preferisce storielle più leggere e superficiali.


 0
Nihil ハート

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Blame è un'opera artistica, ma un fumetto, dal mio punto di vista, deve badare tanto alla parte narrativa quanto a quella di figurazione, un autore non può concentrarsi solo su una di esse, e se lo fa non posso assegnargli pieno punteggio. Seguendo questo ragionamento, mi piacerebbe sottolineare che reputo il fumetto in grado di essere al pari di un'opera letteraria, se non superiore, infatti potremmo dire che a "parità di storia" il lato artistico potrebbe decretarne la superiorità. Dunque, un fumettista virtuoso è un eccelso narratore ed artista, in contemporanea.
Anche se qui l'autore non fallisce completamente come narratore.

Tsutomu Nihei durante tutta l'opera non fa che trasmettere incessantemente i propri sentimenti, mi azzarderei a dire l'inconscio. Perché? Perché il conscio, per definizione, è quella parte di pensiero razionale frutto delle esperienze della nostra vita (che ci spingono ad essere ciò che siamo), le quali sono quasi del tutto assenti nella caratterizzazione dei personaggi (una delle più gravi mancanze).
Per questo, Killy, il protagonista errante, potrebbe essere considerato la personificazione di tali frustrazioni inconsce (a livello di studio "allegorico"). Perché, dei caratteri umani (come in tutti i personaggi), c'è ben poco, è un'apatia irrealistica o un risultato di un mondo tanto tetro?
In proposito alla totale assenza di emozioni, quello che vediamo è il sentimento, il quale nella realtà non è visibile tra di noi. (Per comprendere al meglio questo concetto è fondamentale conoscere la differenza tra le parole sentimento ed emozione, spesso trattati erroneamente come sinonimi).

La trama non dà molte risposte in modo diretto, infatti i collegamenti logici sono presenti, il difficile sta nell'abituarsi a "leggere" con una sorta di metodo deduttivo: affiancando disegni non sempre chiari alle poche parole o agli atteggiamenti di un personaggio, ed è a causa di questa estrema enigmaticità che possono nascere più interpretazioni.
Tuttavia, anche se riuscissimo a comprendere al meglio la trama, essa è superficiale. Manca, l'"insegnamento", la morale, l'empatia per i personaggi, l'introspezione; dà la sensazione di esser stata fatta "dall'autore per l'autore", e non per i lettori (in relazione con il discorso dei sentimenti).
In un certo senso la storia non è fine a se stessa, essa è un virtuosismo artistico delle capacità soffocanti e prospettiche.
Le figure disegnate non sono anatomicamente perfette, ci appaiono allungate, fluide, slanciate in modo da trasmettere un senso di vertigine analogo alle sublimi ambientazioni, nelle quali, a volte sembrano incorporarsi a vicenda. Il tutto coronato da un tratto sporco, frenetico che rispecchia l'agonia dell'animo di Nihei, in grado di trascinarci dentro e guidarci all'interno del suo mondo.

Per questa peculiarità, per quanto riguarda il disegno, il quale è fulcro e propulsore del manga, sarebbe ingiusto non assegnare un 10.
Per la storia, la quale, invece di trarre beneficio, è oscurata dal disegno in modo frustrante, è 6.
Ed è anche questo disequilibrio a dare il senso di ambiguità ed enigmaticità. Voto: 8


 6
90125

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Il manga in questione è Blame! (la cui pronuncia è "Blam" o per i più nipponici "Buramu"), un manga scritto, disegnato ed ideato da uno dei più folli e oscuri mangaka della scena giapponese, il mangaka in questione è Tsutomu Nihei. Ma prima di tutto introduciamo leggermente l'autore: Tsutomu Nihei è nato a Fukushima (città tristemente nota) nel lontano 1° gennaio del 1971. Dopo anni di studi in Giappone, decide di fare i propri studi di architettura negli Stati Uniti, dove viene in seguito assunto in un'impresa di costruzioni a New York. Dopo questo periodo passato negli Stati Uniti, il nostro sceglie di cambiare mestiere e decide di dedicare la propria vita nei manga. Il mangaka Tsutomu Nihei riesce a debuttare nel 1998 con la sua prima e più famosa opera, Blame!.
Quindi tornando all'opera in questione, Blame! è stato pubblicato in madrepatria su Kodansha a partire dal 1998 fino al 2003, con un totale di 10 volumi. In Italia il manga è stato pubblicato dalla Planet Manga tra il 2000 ed il 2004 nella collana "Manga 2000" (collana che ospitava varie opere Sci-fi, tra cui Gantz, Eden, Planetes). Sfortunatamente questa prima edizione del manga è quasi del tutto esaurita e per questo la Planet Manga ha deciso nel 2011 di creare una nuova edizione in un formato Deluxe. Questa nuova edizione conta in totale 5 volumi (ogni volume ne contiene due dell'edizione precedente), ma non dimentichiamoci, che a differenza dell'edizione del 2000, in questa edizione la traduzione è stata completamente rivista (vista la pessima traduzione della prima edizione), e che in questi volumi sono presenti tutte le pagine a colori, che erano e sono presenti nel formato originale giapponese.
Il manga può essere catalogato come Cyberpunk (pur quanto vago sia questo termine) e probabilmente è uno dei migliori del suo genere, altri degni rivali sono Akira, Battle Angel Alita, Eden, Ghost in the Shell.

Trama:
Le vicende nell'universo di Blame! si sviluppano all'interno di un universo inumano e claustrofobico, nella cosiddetta "Megastruttura" (formata da una sequenza di livelli, enormemente estesi sia verticalmente che orizzontalmente). Il protagonista del manga è Killy, personaggi misterioso, dal carattere solitario e taciturno, il quale è munito di un'arma molto potente, il Proiettore di Raggi Gravitazionali. Killy ha un unico e solo obiettivo, cioè quello di scovare esseri umani, potatori dei geni della rete terminale (che consentono di accedere alla rete). Nel suo viaggio immerso nell'oscurità, incontrerà Cibo, una scienziata che accompagnerà il nostro protagonista lungo il suo viaggio.

Considerazioni:
Fondamentalmente il manga è per i pochi appassionati del genere, quindi è sconsigliata la lettura a i neofiti del genere. E' quasi sprovvisto di dialoghi, che da una parte è positivo, in quanto riesce a caratterizzare divinamente gli sfondi e spesso rende più claustrofobica la lettura, ma da un altro punto di vista rende difficile la comprensione, spesso e volentieri il lettore si troverà ad interpretare vari frangenti di trama (ciò a mio avviso lo rende un manga unico). Il manga è caratterizzato da toni cupi, oscuri, confusionari e decadenti. La trama a mio avviso è qualcosa di fantastico ed inimitabile, riesce a svilupparsi nel modo più consono del genere e riesce sempre a stupire grazie a diversi colpi di scena, sopratutto nel finale (che a mio avviso è qualcosa di fantastico).
Per quanto riguarda il tratto, è il classico "O lo si ama o lo si odia", quindi non c'è molto da fare, io personalmente considero il tratto di Tsutomu Nihei come qualcosa di unico, indescrivibile. Si nota l'influenza del maestro Tsutomu Takahashi nel tratto del nostro Nihei. Senza contare che il tratto durante l'opera si evolve e migliora in ogni volume.
Quindi in definitiva Blame! è un vero e proprio capolavoro, che possono comprenderlo solo in pochi, un po' dovuto alla difficile comprensione della trama e un po' per colpa del tratto non molto accessibile. Un manga per i veri fan della fantascienza e del Cyberpunk.

VOTO FINALE: 10 (più che meritato)

onizuka90

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
"maybe on earth, maybe in the future"

Quando pensiamo alle caratteristiche peculiari che ogni buon manga (in via generale) dovrebbe presentare, solitamente mettiamo in primo piano elementi come una solida trama, personaggi ben caratterizzati, una narrazione fluida et similia. Tale genere di valutazioni e di aspettative, tuttavia, viene completamente stravolto e privato di senso quando ci si approccia ad un manga come Blame.
Non aspettatevi dunque una trama ampia, corposa o facilmente decifrabile, non aspettatevi personaggi carismatici con solidi background, non aspettatevi di capire qualcosa fin da subito (anzi non aspettatevi proprio di capire qualcosa). Tutto ciò non ha veramente importanza. Nihei non punta su questi elementi, almeno, non principalmente.
Si tratta quindi di un fumetto decisamente atipico, per apprezzarlo veramente si deve assumere un punto di vista diverso dal solito.

Blame, fondamentalmente, lo si può definire come un'esperienza estetica di grande suggestione e caratura. L'elemento preminente è la dimensione visiva, che tuttavia si trasforma in concetto, fino a non essere più solo mera grafica, ma una forma di comunicazione ben più viva. L'essenza di Blame è la sua estetica. Nihei è un architetto, e ciò traspare nettamente dalle affascinanti tavole che possiamo rimirare durante la lettura: un tratto pesante, oscuro, denso, ci trascina all'interno di un mondo contorto e delirante, composto da improbabili scale, foraggiato di strutture vertiginose che sfidano ogni logica e ogni buon senso. Si viene catapultati in un surreale aggregato di sofisticate architetture da incubo, ricco di ambienti claustrofobici ed angusti che, impensabilmente, si aprono poi su spazi illimitati e grandiosi, vertiginosi baratri portano verso oscuri abissi sconosciuti. Il mondo è composto interamente da inquietanti antri colmi di orrori innominabili, molteplici livelli si susseguono e si stratificano, per lo più disabitati, raramente si scorgono bizzarre città abitate da misteriosi individui. In questo luogo facilmente si perde l'idea dello scorrere del tempo o delle stagioni, poiché mancano quasi del tutto punti di riferimento temporali e spesso anche spaziali: concetti come sopra e sotto perdono di significato, diventano relativi, poiché anche la gravità alle volte viene invertita e, soprattutto, perché di rado vi sono elementi esterni che possano fungere da riferimento.
Altro ingrediente determinante è il silenzio. Ci si trova innanzi ad un'opera prevaletemene muta, poveri sono i dialoghi e criptica la sceneggiatura. Gran parte del fascino di Blame risiede proprio in questo silenzio imponente ed attonito, che riecheggia in modo inquietante tra i cabalistici e visionari intrichi di architetture. L'ambientazione suggestiva e cupa gioca un ruolo essenziale nell'evocare un forte senso di alienazione e d'angoscia, anche al lettore sembra di perdersi nei dedali infiniti di quest'opera, proseguendo un disperato viaggio senza fine, verso una meta sconosciuta. Tale aspetto è ciò che fa di Blame un capolavoro, la capacità di comunicare senza dover ricorrere alle parole, senza discorsi, senza nulla se non un apparato estetico stupefacente ed immenso.

I personaggi, come già esplicitato sopra, non godono di caratterizzazioni particolarmente elaborate, si tratta per lo più figure enigmatiche, fredde e spietate, che sopravvivono in un mondo crudele, freddo e spietato. La mancanza di una voce narrante e la povertà della sceneggiatura, inoltre, donano quel tocco di realismo in più, tanto da rendere le figure che popolano questo mondo indecifrabili e impenetrabili.
Non si pensi, comunque, che Blame sia totalmente privo di una trama. Essa emerge mettendo insieme i vari frammenti ed indizi che vengono sparpagliati nell'intera opera, combinando le piccole e fugaci informazioni che si ricavano ogni tanto dai rari dialoghi sparsi qua e la.
Tirando le somme Blame è un ottimo manga fantascientifico, propone qualcosa di diverso dal solito tanto da essere unico nel suo genere. Non ci di deve spaventare di fronte al suo nome o innanzi alla sua apparente incomprensibilità, poiché è un fumetto che può regalare molte soddisfazioni.

Voto:8


 2
TheRolandDeschain

Volumi letti: 10/10 --- Voto 7
Nihei, il corvo bianco che non manca in nessuna lista nera. Colui di cui leggerete necessariamente almeno un'opera anche se mal sopportate il suo stile ermetico.
Per apprezzare il suo tratto sporco ma fenomenale ci vuole poco. Occorre molto più tempo e pazienza invece per digerire la quasi totale mancanza di dialoghi, effetto che rende le sue tavole da brivido ancora più suggestive e degne di interesse per il lettore.
Blame, l'opera in questione, è la serie senza alcun dubbio più famosa di Tsutomu Nihei. Edita in 10 volumi dalla Planet Manga, è andata esaurita molto velocemente tanto che la riedizione ha obbedito all'ambiguo formato "Deluxe" da 12.90 euri.
L'universo claustrofobico di Blame potrebbe essere relativo al nostro pianeta, ma non viene comunque mai chiarito. In questo scenario animato da un sottosuolo alla deriva ben lontano dal mondo emerso come noi lo conosciamo, agisce Killy, un ragazzetto striminzito armato di una piccola ma letalissima pistola grazie alla quale si fa strada tra i vari livelli della megastruttura sotterranea. Compito di Killy è la ricerca di esseri umani non mutati geneticamente che presentano sulla propria retina i geni per i terminali di rete. Questi individui riuscirebbero ad accedere alla rete grazie alla particolare conformazione naturale della propria retina. Tuttavia a complicare la situazione a Killy ci si mettono le Safeguard (che proteggono la megastruttura dagli indebiti accessi di coloro che non posseggono il gene terminale) e soprattutto gli Esseri di Silicio (orride e raccapriccianti creature che tentano a loro volta di accedere alla rete per propri oscuri piani).

La storia, presentata come una futuristica Odissea in un mondo totalmente altro dalla nostra più lontana visione distopica del futuro, prosegue in maniera più o meno comprensibile per i primi sei volumi ma precipita nell'incomprensibilità totale negli ultimi quattro, ed è questa la grossa pecca della serie. I dialoghi si fanno poco a poco sempre più scarni, i disegni sempre meno chiari e più orridi/onirici fino ad una conclusione che lascia aperte un ventaglio di conclusioni tra le più disparate ed eterogenee.
Il punto forte è sicuramente il disegno: claustrofobico, orrorifico, delirante, chiamatelo come volete ma ammalia il lettore in maniera inequivocabile. Egli sente la vertigine della immane megastruttura, la claustrofobia degli spazi drammaticamente angusti, l'orrore per le contorte e terribili creature che sbucano dal buio in maniera tale da immedesimarsi perfettamente nello spazio ideato da Nihei.
Ma quel che manca, soprattutto a fine opera, è un adeguato supporto dialogico ed esplicativo che faccia da sostegno alla maestosità dei disegni appena descritta. I dialoghi, già scarni di per sé, cessano quasi del tutto lasciando il lettore in balia di un odissea forse persino peggiore di quella che vive il protagonista: è un odissea ermeneutica che richiede una elevata capacità interpretativa e assieme una dose di immaginazione completiva per riuscire a rammendare i buchi nella storia lasciati dall'autore.
Insomma, è il solito Nihei, dolce e amaro.
Leggetelo più di una volta se l'avete acquistato o siete in procinto di leggerlo. Se siete intenzionati all'acquisto soppesate bene la decisione: l'edizione deluxe è assai cara.
Dedicato indubbiamente ai fan dell'autore, e soprattutto ai lettori che trovano particolarmente dolce lavorare di interpretazione.


 0
Kabutomaru

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Le opere del visionario architetto Tsutomu Nihei sono di quanto più strambo ed originale che il sottoscritto abbia mai visto, non solo nel panorama dei manga ma anche in quello del fumetto in generale. Il suo stile di disegno così lontano dal canone nipponico e le atmosfere cupe e desolanti hanno reso la produzione del maestro unica nel suo genere. Blame, la prima opera di Nihei, contiene tutte queste caratteristiche. Il manga è stato rieditato recentemente dalla Planet Manga in edizione deluxe dal grande formato, composta da 5 volumi contenenti 400 pagine ciascuno e una sovracopertina metallizzata. Il prezzo di 12.90 scoraggerà molti nell'acquisto, ma credo che per Blame si possa fare un'eccezione dato che è considerato una pietra miliare del genere.

La trama è tanto semplice quanto criptica, Killy un misterioso e taciturno avventuriero, vaga all'interno dei vari livelli che compongono la megastruttura alla ricerca di esseri umani che contengano il "gene per il terminale di rete", il quale consente di accedere alla netsphere. Durante il viaggio Killy avrà al suo fianco Cibo, una scienziata che lo aiuterà nella ricerca, la quale con i suoi monologhi sarà l'unico personaggio a fornirci dei discorsi visto che il suo compagno spesso la ignorerà. Nel corso del viaggio, i protagonisti saranno ostacolati dalle safeguards, che uccidono chiunque tenti di accedere abusivamente alla rete e dagli esseri di silicio. Killy è armato di un irradiatore gravitonico (una piccola pistola che spara dei raggi), potrà difendersi dai vari nemici e creare dei varchi tra i vari livelli della megastruttura.
Insomma, vero protagonista dell'opera potrebbe definirsi la megastruttura, composta da un ammasso di blocchi informe di metallo, che si estende dal basso verso l'alto ed è strutturata per livelli. Nihei sacrifica gran parte della storia alla costruzione di un atmosfera cupa e decadente, la megastruttura è tanto vasta quanto opprimente e minacciosa, contribuendo al contempo a generare nel lettore una sensazione di perenne claustrofobia. Davanti a tale atmosfera, il protagonista diversamente dagli altri manga, invece di coalizzarsi per affrontare insieme ad altri le avversità della società in cui vive, decide di isolarsi chiudendosi in sé stesso. Blame è un inno alla solitudine, Killy è un titano del dolore, forgiato da numerose battaglie combattute individualmente, immerso completamente in un'alienante solitudine, ben conscio come l'amicizia sia un valore inutile nel mondo in cui vive. Anche i vari personaggi sono per lo più figure fredde, enigmatiche e dalla difficile identificazione. Il progresso non ha portato nulla di buono, ma ha prodotto solo desolazione, negatività, angoscia e diffidenza tra le varie creature che popolano questo inumano universo. Molte volte i personaggi combattono tra loro senza neanche scambiarsi una parola, visto che il loro carnefice può nascondersi dietro le sembianze di chiunque.

Il comparto grafico è il pezzo forte del manga, Nihei con il suo tratto sporco e graffiante riesce a creare uno stile personale, avvicinandosi al canone francese. Il disegno, rende alla perfezione l'atmosfera cupa ed opprimente della megastruttura e l'autore si esalta nel rappresentare dettagliatamente i vari edifici, ponti, colonne e tubi ai quali sono dedicati pagine e pagine nel corso della storia. Il tocco di classe è dato dall'enorme quantità di retini, di cui Nihei ne fa abbondante uso. Purtroppo il tratto del maestro fatica nel rappresentare i visi dei personaggi, i quali risultano freddi ed inespressivi, rendendo impossibile decifrare le loro emozioni e pensieri, facendo però percepire al lettore la totale alienazione nei loro sguardi proiettati verso il vuoto.

Data la particolarità del manga, il sottoscritto vi consiglia di andare su Blame con i piedi di piombo. I dialoghi ridotti all'osso, un'atmosfera opprimente ed un protagonista freddo e taciturno rendono la lettura in molti punti ostica. Secondo il sottoscritto Blame avrebbe potuto rendere di più con un maggior numero di dialoghi, poiché molte cose sono lasciate all'intuizione del lettore, visto che Nihei spiega poco e niente. Blame in sostanza è consigliato a tutti gli appassionati del genere fantascientifico-cyberpunk visto che racchiude tutte le sue caratteristiche, ma aggiunge al genere dei tocchi di originalità conditi al contempo da splendide tavole.


 0
__Nergal__

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Dopo aver letto "Abara" e "Noise" (tra l'altro, prequel di Blame!) ero sicuro, anzi sicurissimo che avrei adorato questa serie; il tratto di Tsutomu Nihei mi ha affascinato sin dalla prima pagina senza mai annoiarmi.

Consigliabile, per chi non avesse ancora letto questa serie, di procurarsi prima "Noise", volume unico che funge da prequel riuscendo, seppur non alla perfezione, a spiegare in poche pagine ciò che è successo prima delle vicende narrata in questo manga, permettendoci di avere una visione d'insieme migliore.
Non aspettatevi però di capire tutto ciò che succede fin da subito, anzi, il bello di quest'opera è anche la sua cripticità, il fatto di avere una trama seppur non intricatissima, molto difficile da scovare e capire ad una prima lettura.

La parte migliore del manga sono sicuramente i disegni, Nihei ha uno stile che facilmente ritengo il mio preferito, scenari cupi e ultradettagliati, personaggi meravigliosi (seppur molto simili tra di loro e questo fatto mi ha creato non pochi problemi nell'identificare a prima vista i soggetti).
Oltre ad essere il miglior pregio, il tratto di Nihei è, in certi frangenti, anche il peggior difetto dell'opera, specialmente nelle situazioni molto concitate, specialmente i combattimenti corpo a corpo dove si fatica (o meglio, io faticavo) a seguire lo svolgersi delle azioni con chiarezza, salvo ritornare indietro di qualche pagina e guardare con più attenzione ogni singola tavola.

A livello di trama o, perlomeno, di ciò che l'autore ci dice della trama, sappiamo che Killy è in viaggio per le varie megastrutture (che compongono un mondo ormai desolato e privo quasi completamente di abitanti, residui della follia costruttiva narrata in Noise) alla ricerca di "geni terminali". Di Killy non si sa praticamente nulla, solamente dopo parecchi capitoli si inizieranno ad avere informazioni sul suo conto senza però svelare troppo l'alone di mistero che lo avvolge. Assieme a lui troviamo Cibo, una dottoressa che lo aiuterà nel suo viaggio; un personaggio molto interessante e ben caratterizzato anch'esso.

Tralasciando il difetto citato prima delle scene concitate (non un vero e proprio difetto, probabilmente dovuto dalla mia inesperienza nella lettura di manga e nella mia poca pazienza...) l'unica vera pecca di Blame! è la durata...10 volumi finiscono molto velocemente considerata anche la penuria di dialoghi. L'avventura di Killy e Cibo cattura il lettore che continua a leggere perché vuole scoprire cosa troveranno dopo, dove li condurrà il loro viaggio, che nuovi amici incontreranno e soprattutto...che nuove minacce li attendono.
Dal mio punto di vista Blame! è un capolavoro, difficilmente però lo consiglierei a tutti in quanto disegni, trama e ambientazione non sono proprio all'acqua di rose e lo spazio opprimente della megastruttura potrà non attirare gli sguardi delle masse ma io non vedo l'ora di poterci ritornare.

kogakero

 4
kogakero

Volumi letti: 10/10 --- Voto 5
Ho letto tutti i dieci volumi di quest'opera per il semplice fatto che ogni volume si legge in meno di dieci minuti. Detto questo esaminiamo la trama di "Blame!", che è quasi inesistente: il protagonista è Killy, un misterioso personaggio che vaga in questo mondo cibernetico alla ricerca di umani dotati di geni terminali. Per accedere alla rete si alleerà con lui la scienziata Cibo, e insieme viaggeranno in questo mondo futuristico combattendo le safeguard, una sorta di nemici umanoidi che proteggono la rete eliminando gli intrusi. Durante il corso della storia non si sa mai cosa sia davvero la rete e da dove nascano le safeguard, inoltre gli umani sembrano decimati e vivono di stenti, ma non verrà mai chiarito bene che cosa sia successo in passato.

Il manga è caratterizzato perlopiù solo dai disegni, nei quali viene raffigurata l'esplorazione di Killy nel mondo cibernetico e gli scontri con le safeguard e gli esseri di silicio, cyborg che tentano di accedere anch'essi alla rete; i pochi dialoghi ci sono solo in presenza di Cibo. I disegni sono molto belli, ed è per questo che non ho messo un voto ancora più basso, ma sono l'unico punto forte dell'opera perché credetemi, non si capisce davvero nulla della trama.
Lodevole però il tentativo di Nihei di creare un manga con pochi dialoghi, basato quindi solo sull'impatto visivo degli ambienti e sulle scene d'azione, a quanto pare è riuscito nel suo intento, perché "Blame!" è considerato un capolavoro, a me comunque non mi ha convinto. Una cosa però è certa, "Blame!" non è sicuramente un manga adatto a tutti.

TheWishKight

 6
TheWishKight

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
BLAME! di Tsutomu Nihei è un manga edito dalla Panini comics che non esito a definire un capolavoro. L'ambientazione è inumana, un mondo futuristico formato da un'unica immane struttura formata da un'infinità di livelli e, come dice lo stesso autore, forse sulla Terra, forse nel futuro, e questi "forse" con l'andare avanti della storia non fanno che aumentare, la trama è infatti molto difficile da seguire e se ci si comincia a fare troppe domande non si apprezza più il manga. Ciononostante andando avanti con la storia molte di queste domande trovano risposta.

Finita la presentazione partiamo con la recensione e più in particolare con la trama. La trama di Blame come ho già accennato non traspare chiaramente dalla storia e gran parte viene chiarito negli ultimi volumi ma, facendo una sintesi: Killi, il protagonista dell'opera, è alla ricerca di esseri umani i cui geni non sono stati modificati geneticamente e che dunque hanno accesso alla rete, nel suo viaggio incontra Cibo, una dottoressa con incredibili conoscenze tecniche che decide di seguirlo per avere la possibilità di passare ai livelli successivi cui solo Killi ha accesso in virtù della sua pistola, tanto potente da essere in grado di aprire buchi tra un livello e l'altro. Viaggiando in questo universo inumano fatto di infiniti livelli incontrano numerose difficoltà dettate dalla composizione stessa del mondo in cui si trovano e dei suoi abitanti, ad esempio vengono spesso attaccati dalle creature di silicio o dalle safe-guard, i primi alla ricerca di terminali genetici come Killi mentre le seconde intenzionate a uccidere chiunque tenti di accedere alla rete.

I disegni in Blame sono davvero meravigliosi e rendono perfettamente la dimensione inumana e tecnologica in cui si muovono i personaggi. Nei primi numeri i personaggi non vengono disegnati bene come gli sfondi e questo dà inizialmente un po' fastidio, ma ben presto il tratto migliora rendendolo davvero stupefacente. Non esito a dire che, anche se generi diversi, i disegni di Blame sono alla pari di quelli di Berserk.

I personaggi: in Blame me i personaggi si contano letteralmente sulla punta delle dita e molto spesso, essendo nemici o safeguard, non hanno neppure personalità. Ciononostante nell'evolversi delle vicende questa mancanza di umanità dei personaggi non fa che accentuare il senso di estraneità del lettore nei confronti di questo universo e secondo me non è fuori luogo. Altra cosa che è quasi assente in Blame sono i dialoghi, che invece sarebbero stati utili per comprendere meglio la storia.

In conclusione:
trama: 9
disegni: 10
personaggi: 7

Questo significherebbe circa 8.5 ma gli ho dato 10 per il finale, a mio parere il migliore che ci potesse essere per la storia.

CyberKilly

 4
CyberKilly

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Blame! è un manga unico, come pochi altri nella scena cyberpunk. Dalla trama oscura, misteriosa a tratti anche inquietante. La presenza di strutture architettoniche che si innalzano fino oltre l'orizzonte, rende ancora più cupo questo mondo claustrofobico.
Personaggi strani, bizzarri e misteriosi fanno da padroni in questo manga, a partire da Killy il protagonista, del quale non si conosce nulla fino quasi alla fine, e la povera Cibo (o Tsubo come nell'edizione italiana della Panini Comics), che spesso si ritrova a parlare da sola in quanto Killy stesso non sembra mai interessarsi a quello che gli deve dire. Quindi in generale aspettatevi da questo manga un viaggio monotono e oscuro all'interno di un mondo claustrofobico, se devo consigliare della musica adatta al manga, mi sentirei di consigliare come genere, il Funeral Doom Metal.

Tsutomu Nihei con questa sua prima opera si innalza come uno dei più innovativi e "alternativi" mangaka contemporanei. Con questa opera Nihei è riuscito a farsi conoscere e amare dal pubblico, e ora, con opere del calibro di Noise, Abara e Biomega, è riuscito a fare del suo stile oscuro uno dei più inquietanti degli ultimi tempi. Considerare Blame! un capolavoro è a mio avviso limitativo, oltre ad essere un ottimo manga è da considerarsi una vera opera d'arte per la sua particolarità.

Per ora ho solo avuto la fortuna di leggere l'edizione da 10 volumi della Panini, quella della traduzione fatta con i piedi, ma fortunatamente la Panini ha avuto la geniale idea di serializzare una nuova edizione di questo piccolo gioiello, l'edizione sarà un'edizione di lusso e conterà 5 volumi, non vedo l'ora di avere questa edizione tra le mani. Attendendo la nuova edizione mi sente di dare un bel 10, al mio - probabilmente - manga preferito.


 0
USB

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Continuavo a ricevere opinioni positive da parte dei miei amici riguardo a Tsutomu Nihei anche se nessuno di loro aveva letto Blame!. Così io gli chiedevo se nelle sue opere fosse davvero assente la trama e inesistenti i dialoghi. Venni smentito, quindi mi buttai alla ricerca della sua prima opera.
Una volta letta rimasi davvero soddisfatto ma dovetti contraddire coloro che mi consigliarono questo autore: di dialoghi è raro leggerne e la trama va un po' intuita prendendo per buone alcune cose. Quindi (so di andare controcorrente) consiglio quest'opera innanzitutto ai fan dell'autore e del genere cyberpunk post-apocalittico ma non escludo che chiunque possa venire ipnotizzato da queste tavole deliranti.

Fatta questa premessa direi che posso iniziare a parlare di del manga, che è una palese denuncia nei confronti dei governi che investono solo in difesa militare e non in risorse umane. L'autore pare voglia esprimere questa sua opinione in un modo solo: angosciandoci. Uomini lasciati soli contro creature mostruose, che vivono in piccoli gruppi totalmente spersonalizzati, allo stato embrionale (e senza possibilità che si evolva) dell'idea di società, paesaggi vertiginosi che renderebbero pazzo chiunque, atmosfere soffocanti, nessuno sa più leggere, Killy è senza memoria, nessuno parla, ci si deve capire con gli sguardi, il rischio costante che gli esseri di silicio rovinino per sempre il genere umano, fredda crudeltà da entrambe le parti che si contendono l'accesso alla rete... Insomma tutto questo non è stato ideato a caso: l'autore ha messo in scena lo scenario peggiore per convincere il lettore della sua idea di governo.
Si capisce subito che l'avventura del protagonista è solo un tentativo maldestro, senza alcun piano e che magari non avrà alcuna influenza sul futuro del mondo. Ci si sente anche un po' soli, a dir la verità, a viaggiare insieme a Killy. Non per la sua antisocialità ma per cosa e chi si troverà davanti. Una storia ideale per essere "vissuta" ancor prima che letta.
Per quanto riguarda i disegni, beh, vedete voi come potrà disegnare un architetto che è stato assistente di Tsutomu Takahashi.

Per finire volevo dare alcune chiavi di lettura per chi vuole iniziare a leggere Blame!. Facilmente ci si può trovare spiazzati ma se volete fare da soli, cosa che consiglio vivamente, non andate avanti nella lettura.
Intanto le coscienze delle persone possono rimanere come onde elettriche anche quando il corpo ormai è perduto. Si possono salvare su quelle che sembrano delle penne USB oppure possono essere scaricate (e scaricarsi volontariamente) all'interno di altri corpi. In questo modo possono rimanere latenti o cercare di impossessarsene scatenando un conflitto con la coscienza proprietaria del corpo con esiti imprevedibili.
La rete genera le safeguards da qualsiasi materia mediante impulsi elettrici inviati attraverso questa. In pratica usa il suo hardware (la megastruttura) come materia prima per costruire le sue armi. Chiunque non abbia il gene non solo non può accedere alla rete (che è il cyberspazio da cui si possono attingere informazioni per rendere meno precaria l'esistenza dell'umanità) ma non può nemmeno mettere piede nella megastruttura. Per finire è possibile il teletrasporto.
Ora avete tutto ciò che vi serve: divertitevi!

ningen

 0
ningen

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Di solito sono un po' titubante nel leggere manga o vedere anime di fantascienza o ambientati nel futuro, perché di solito mi annoiano e li trovo decisamente poco interessanti, sopratutto quelli con i robot, Goldrake escluso ovviamente. Mi sono avvicinato a Blame con questo spirito di diffidenza, ma una volta completata la lettura di tutti i volumi sono rimasto estremamente soddisfatto.

L'approccio con i primi capitoli può essere traumatico (come in parte lo è stato per me). Difatti fin da subito si nota lo stile unico che caratterizza quest'opera. Pochi dialoghi, architetture al limite dell'impossibile, disegno dalle tinte molto dark, ed un estremo senso di solitudine e di estraneazione. Una volta superato lo scoglio dell'approccio, che deve essere il più paziente e attento ai dettagli possibile, ci si trova davanti un'opera bellissima e affascinante. A mio parere i veri protagonisti di quest'opera sono l'ambientazione e l'atmosfera decadente. Attraverso il viaggio alla ricerca dei famigerati "geni della rete" del protagonista, Killy, ci vengono mostrati luoghi affascinanti, che la nostra mente certe volte fatica a comprendere del tutto. L'intento dell'autore secondo me è proprio questo, darci un mondo lontano dal nostro e di difficile comprensione.

A questo senso "di estraneazione", contribuisce anche la trama, che certe volte lascia qualcosa in sospeso, per magari dare qualche risposta, anche con qualche colpo di scena, più in là nella trama. In effetti certe cose acquistano senso solo se si completa la lettura di tutti i volumi, anche se certe cose rimangono in sospeso, e sta a noi immaginarne il significato.

I personaggi sono divisi per "razza", difatti avremo esseri di silicio, safeguard (i guardiani della rete), Governatori, I.A., umani dai più disparati aspetti - dai giganti fino ai nani - e costruttori. Questi potranno essere di supporto a Killy (ad esempio Cibo), ma anche nemici (come gli esseri di silicio), ma in generale non si sa mai cosa aspettarsi da una determinata "razza".

Il disegno è bellissimo, molto dettagliato. Prevalgono le tonalità scure, e il disegno "sporco".
I volumi sono 10, non un numero eccessivo, composto in tutto da 66 capitoli (contando il capitolo extra). I miei preferiti sono i capitoli che vanno dal Vol 3 al 6 (capitoli dal 12 al 37), sono ricchi di colpi di scena e trovate geniali. Un plauso particolare va alle ottime cover dei volumi, sopratutto le cover 4,7,9,10.

Purtroppo non posso dare il massimo dei voti perché non è un opera adatta a tutti, per via del suo stile particolare.
Consiglio infine di cercare le scan tradotte in italiano in giro sul web, perché l'adattamento italiano dei volumi originali fa pena.


 6
DaisukeKatashi

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
"Maybe on Earth, Maybe in the Future"

BLAME! (la vera pronuncia è "Blam") è un manga di Tsutomu Nihei, che grazie a questa opera è riuscito a sfondare nel mondo dei manga. Il manga BLAME! è stato pubblicato in Giappone su Kodansha dal 1998 al 2003, mentre l'edizione italiana editata dalla Planet Manga viene pubblicata tra il 2000 e il 2004 sulla collana "Manga 2000", collana che ospitava diverse serie Fantascientifiche (tra cui l'attuale Gantz, Eden, Dorohedoro, Planets ed altre noti serie).
Non è facile recensire un manga così "stravagante" come BLAME!, è il tipico manga che o lo si ama (come il sottoscritto) o lo si odia. BLAME!è un manga dalla trama non molto comprensibile (a causa anche dei pochissimi dialoghi e della pessima, per non dire orrenda traduzione fatta dalla Planet Manga) e dal tratto cupo, sporco, confusionario e come amo definir io, "Decadente e Desolante".

In BLAME! ci ritroviamo in un universo inumano e distopico caratterizzato dalla Megastruttura, nella quale troviamo Killy, il classico tipo solitario e taciturno ("sentirlo" parlare è veramente raro) armato solo dalla sua pistola (Proiettore di Raggi Gravitazionali). Il suo obiettivo è quello di scovare essere umani dai geni della rete terminale (sono geni che consentono di accedere alla rete), durante il viaggio Killy incontra Cibo (che nell'edizione italiana viene rinominata in Tsubo), una scienziata che lo accompagnerà per (quasi) tutto il viaggio.

Il tratto di Tsutomu Nihei è qualcosa di unico, riesce a dare toni cupi, oscuri, confusionari e decadenti all'interno della Megastruttura. Si nota il miglioramento del tratto del manga ad ogni volume letto, Nihei nel suo piccolo è riuscito ad ogni volume a migliorare, fino all'apice dell'ultimo volume (il decimo), dove il tutto è veramente da considerare un capolavoro artistico.

Trovo che BLAME!, come pochi altri manga, riesca nella sua "minimalità" a dare veramente un messaggio (pur quanto sia difficile da scorgere) e per questo lo consiglio vivamente a tutti. Il 10 lo trovo d'obbligo.


 1
Tormi

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
A vederlo sulla fotina 2x2 centimetri del risvolto di copertina, Tsutomu Nihei non sembra "psicopatico". Tuttavia è un pazzo, un pazzo geniale, un evocatore. Quest'insospettabile architetto girovago ci ha donato un fumetto denso e adulto, "d'autore", la cui lettura è una scalata verso il basso e l'ignoto, e in cui a fatica gli occhi si muovono tra una vignetta e l'altra. Le atmosfere oniriche e prive di ironia di Nihei sono riuscite a colpirmi persino più della potenza visionaria di Gantz.
La deformità silente delle creatura di Blame!, i loro occhi da vampiri, i loro artigli, i sorrisi rari e smunti tratteggiano larve che non potrebbero avere la forza epicuro-nietzschian di Dark Schneider.
La sensualità di Nihei è dolorosa, sconfina spesso nel sadismo, e la sua violenza diventa oscenità in un mondo pulsante, in bilico tra organico e disorganico, ricordando atmosfere alquanto cupe e irreali.
In questa sorta di medioevo tecnologico le tavole neogotiche ed elettriche di Blame! sembrano una commedia della rilettura delle illustrazioni della Commedia dantesca di Dorè. Killy e Tsubo, angeli di desolazione, avanzano decisi nel loro viaggio senza speranza e senza paura.
Eppoi, per chiudere, lo stile sporco di Nihei e i dialoghi scarni e quasi anoressici del manga sono fondamentali e altamente funzionali alla storia che vanno a raccontare e per questo sono parte essenziale dell'opera. Senza questi l'opera non ci avrebbe dato lo stesso senso di angoscia e compiutezza intrinseche all'animo umano.

10 alla storia. Fare di meglio, con un'opera tanto originale quanto cupa era davvero impossibile.
10 ai disegni del maestro Nihei. personaggi e ambientazioni
super dettagliati.
7 all'edizione Planet Manga, forse l'unica nota stonata: la sovraccoperta è molto gradita, ma il livello della carta è davvero scadente, ruvida e molto trasparente, volendo trovare alibi potrei dire che si adatta quasi al contesto dell'opera, ma si poteva fare molto molto meglio. Brussatura fatta al meglio o almeno per ora non se ne volano pagine e il manga si apre in modo ottimale.
10 alle copertine: Già dalla prima (eppoi fino all'ultima) riescono a evocare l'assurda cupezza dell'opera. Non monotone e fatte al meglio. Stupende.

Voto globale: 9,5
Opera per tutti, ma soprattutto adulti, che amano manga di spessore a differenza dal genere di cui trattano, oppure per gli amanti, e non solo, della fantascienza.
Pietra miliare. Must per veri intenditori.


 0
nepi

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Voglio premettere il fatto di non essere amante del genere fantascientifico, ma ho avuto la fortunata di "incappare" in questa serie che mi ha lasciato completamente spiazzata.
L'acquisto di questa opera è stato dovuto a quel titolo: BLAME!, colpa, con quel punto esclamativo che fa tanto accusa!

Sono stata catturata in un primo momento dalla bellezza dei disegni, ma soprattutto dal chiaroscuro dei fondali, che lasciano a bocca aperta sì per la creatività dimostrata dall'autore, ma soprattutto per l'angolazione della fotografia stessa, perfetta.
La storia è un po' da interpretare, nel senso che a momenti si perde la concezione di quello che sta accadendo e da un "mondo" si passa ad un altro, ma credo che il tutto calzi a pennello e che sia forse proprio il suo punto di forza.

Un manga scarno di dialoghi? Sì, effettivamente lo è, ma anche questo è un altro punto a suo favore, perché il tutto diventa così una vera e propria delizia per gli occhi; il potersi soffermare su quel bianco e nero e il poter immaginare.
Sì effettivamente sarebbe veramente una BLAME! non leggere quest'opera.

Thundercat

 1
Thundercat

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Decisamente spiazzante all'inizio, con le sue ambientazioni alienanti e la trama particolarmente criptica, ma una volta che avrete finito il primo numero o lo amerete o farete volentieri a meno di leggere il resto. Personalmente lo ritengo una pietra miliare nella storia del fumetto per la scelta precisa di creare un'atmosfera basata sulle sensazioni del lettore e su una trama sviluppata con dialoghi sporadici e che lascia molto all'intuito e all'immaginazione.

Lo stile grafico è qualcosa di difficilmente comparabile ad altri, sia per il livello qualitativo che per la capacità di trasmettere un senso di desolazione, decadenza e "tristezza" delle figure che si aggirano per le enormi megastrutture.
Sconsigliato a chi predilige letture semplici e poco riflessive, un manga da assaporare lentamente e cogliendone tutti i dettagli.

Lillo-86

 0
Lillo-86

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Nel mondo manga il termine "cyberpunk" è immancabilmente collegato ad un autore: Tsutomu Nihei.
Blame! è un'opera meravigliosa che sa trasportare il lettore in un cupo mondo di metallo come pochissime altre opere sanno fare. Le intere pagine senza dialoghi ti cullano in uno stato d'animo ben preciso e ti permettono di assaporare le splendide composizioni architettoniche dell'autore. Altro punto di forza sono i nemici, rappresentati in maniera egregia, sempre molto particolarizzati e con capacità e armamenti sempre diversi.
Unica pecca, forse, è per la trama: potrebbe venir definita eccessivamente onirica ed eterea, anche se leggendo Biomega qualche elemento in più si capisce.


 0
daniel

Volumi letti: 10/10 --- Voto 7
Belli gli esseri in silicio! Sono rimasto favorevolmente colpito da questo manga, soprattutto per ambienti "enormi" e, in determinati momenti, claustrofobici.

Blame è, per per chi ama il dark/horror/cyberpunk, un'opera consigliatissima, soprattutto dovuto alla peculiarità di avere una non-trama, arricchita da un alone di mistero che permea questo mondo/ambiente/megalopoli, esaltato qui al suo massimo, visto che Nihei è architetto e si vede: l'architettura è infatti di una varietà e di una bizzarria incredibile!

Inoltre sono anche molto caratteristici i vari personaggi che condiranno il tutto, in modo particolare gli esseri di silicio, che risultano essere molto tetri e dark. Killy non è male, anche se avvolte è un po' troppo "super" (poi si capirà il perché...). Insomma, nel suo complesso trovo sia un buon manga che sicuramente non mancherà agli amanti del genere.

Nonostante tutto, ritengo Blame un manga non consigliabile a tutti. Infatti in questo (e negli altri) manga di Tsunomu Nihei una trama degna di essere definita tale, non c'è, quasi non esiste. Stessa storia per i dialoghi. Qui è "PURE ATMOSFERE", siete avvisati.

<i>"Forse sulla Terra, forse nel futuro..."</i>
Buona lettura, o forse è più giusto dire visione? A voi l'ultima parola. Voto: 6.7


 9
Turboo Stefo

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Tsutomu Nihei ha studiato architettura negli Stati Uniti, ha trovato un lavoro nello stesso paese ed un giorno decide di trasferirsi in Giappone e diventare fumettista.
La maggior parte delle persone naufragherebbe con un tentativo simile, ma in questo caso no, perché dietro Nihei c’è molta passione ed è questo che conta, ovviamente il talento aiuta ed anche questo non manca in questo ingegnere dei fumetti, seppur in modo controverso.

Blame! ha una trama, il difficile è trovarla. Sin dalle prime pagine assisteremo al viaggio di Killy in queste megastrutture futuristiche che finiscono ben oltre l’orizzonte.
Lentamente verremo a sapere la vera identità di Killy e lo scopo del suo viaggio.
Il vero problema di Nihei sta proprio nei dialoghi. Questo manga avrebbe dato molto di più se ci fossero stati dei dialoghi corposi, invece avremo solo pochi e rapidissimi scambi di battute che faranno svolgere la trama molto lentamente e la maggior parte delle informazioni dovremmo intuirle o elaborarle, il che è indubbiamente fastidioso. Solo nel finale cominceremo a capire veramente qualcosa di interessante.

Sotto l’aspetto grafico non si può recriminare nulla. Il tratto è sporco e graffiante, perfetto per lo stile di quest’opera, avremo ambientazioni cupe, dungeon infiniti dove uno spazio apparentemente sconfinato combacia inaspettatamente alla sensazione di claustrofobia che è in grado di regalare, gli edifici enormi sono spettacolari.
Anche i personaggi saranno disegnati discretamente, all’inizio sarà molto grezzo ma in breve si affinerà e regalerà una grande varietà tra l’aspetto dei vari popoli.
Ottime le scene d’azione, soprattutto quando assisteremo ai combattimenti ultraveloci che porteranno a sequenze devastanti su larga scala; una delle principali armi distruttrici sarà la pistola di Killy, in grado di creare letteralmente dei buchi di ogni dimensione dai contorni perfetti in ogni cosa.

L’edizone della Panini è discreta, purtroppo fa parte dei manga con lettura ribaltata e ci sarà qualche errore di traduzione nei nomi e nei dialoghi, anche se nulla di eclatante o che possa impedire di comprendere le brevi battute. La qualità di stampa sarà elevata, peccato che la grande quantità d’inchiostro non faccia fatica a rimanere sulle dita del lettore, però allo stesso tempo rimarrà anche sulla pagina evitando di rovinare le tavole. Un problema risolvibile con una leggera fascia laterale aggiunta, usando un foglio più grande, ma così si sarebbe perso l’effetto claustrofobico e di profondità dei dungeon.

Un manga veramente unico dove Nihei mostra tutta la sua inesperienza, però sul finale sarà in grado di riprendersi leggermente rendendo il tutto leggermente più comprensibile. Questo può essere un difetto ma a conti fatti sembra un pregio, il tutto sembra fatto per accentuare ancora di più la sensazione del lettore di essersi perso, aumentando sempre più il senso di chiuso in questi dungeon oscuri, collimando in un’atmosfera cupa e tetra che ci conquisterà.
Dopo Blame! Nihei ha pubblicato anche Biomega, un prequel, e Blame! Accademy, dei brevi racconti alternativi legati ai protagonisti e due storie ricollegabili direttamente all’opera principale, ma l’autore non fa segreto di desiderare di poter lavorare ad un seguito.

Un’opera difficile da consigliare a qualcuno in particolare, Nihei è un autore eccentrico e unico, l’unica cosa da fare è provare a leggerlo e decidere eventualmente se si adora o se si odia, perché la via di mezzo con Nihei non esiste!


 0
marian

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Manga decisamente controverso, inutile dire che fermarsi ad una prima lettura lascia un concetto superficiale dell'opera e rende impossibile districarsi nei meandri della "megastruttura", rendendo molto facile perdere il filo del discorso, tutt'altro che facile da seguire.
Molto spesso impervi gli ambienti quanto purtroppo anche la trama che non sembra il punto forte del lavoro dell'architetto Nihei.
Appunto, architetto, si vede eccome, perché dice bene chi sostiene che in Blame! più che la storia, ancor più che i protagonisti in carne e ossa, il vero fulcro sia rappresentato dal contesto nel quale si svolge l'intera vicenda, un contesto alquanto particolare e vivo: l'ambiente si modifica e si evolve più e meglio degli stessi attori che in esso cercano di barcamenarsi tra creature, amiche e ostili.
Le atmosfere meritano davvero, tetre e oscure sono le strade e i luoghi che Killy deve attraversare per raggiungere il suo scopo ultimo.
Il disegno è piacevole, anche se l'autore è riuscito a migliorarlo nei successivi lavori, si denota una quasi mancanza di dialoghi, il che non aiuta affatto a capire situazioni alquanto ingarbugliate, ma va sottolineato ancora una volta che in Blame! è l'occhio che gode a pieno... più della mente.
In effetti è qui che va sottolineata la pecca maggiore da attribuire al manga, la traduzione italiana. Un orrore, ed è un complimento, stravolto molto spesso il senso dell'intero racconto che già di suo non è di facile comprensione. Un vero peccato perché chi non ha saputo resistere o non è riuscito a rimediare diversamente e si è trovato innanzi al nulla in quanto a narrazione, qualcosa di inutilmente complicato, magari insistendo nel voler capire la trama senza soffermarsi più di tanto sul resto.
Infine, nessuna affermazione calza meglio del "Blame! o si ama o si odia", è un esperimento dall'inizio alla fine e come tale va trattato e come tale mi ha decisamente soddisfatto.

Vagabondjm

 2
Vagabondjm

Volumi letti: 10/10 --- Voto 4
Il manga più sopravvalutato degli ultimi tempi. Posso capire il tratto innovativo (per quanto riguarda le ambientazione perché i personaggi sono inespressivi), ma per il resto non c'è nulla. La trama, quasi priva di dialoghi, è pressoché un optional ai disegni. Inoltre con il passare dei numeri si avverte una sorta di ripetitività. I personaggi poi non sono per nulla caratterizzati. Dal mio punto di vista, un pessimo manga.


 6
disamistade

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
"<i>Forse sulla terra, forse nel futuro...</i>"

Blame! è un manga particolare: i dialoghi sono quasi assenti e lo storytelling è affidato più all'intuito che a una chiara spiegazione degli avvenimenti (certo la localizzazione della Planet Manga non aiuta...). Killy è alla ricerca di esseri umani "non contaminati", ossia che siano ancora in grado di connettersi alla rete; questa missione verrà ostacolata dalle Safeguard (le guardie della rete) e dagli Esseri Di Silicio (che vogliono accedere alla rete dei geni terminali abusivamente). Questo è solo l'incipit di una trama stupenda ma di difficile comprensione; e questo ermetismo ha portato molti lettori a pensare che non ci sia una trama (cosa del tutto errata) e ne ha , in definitiva, penalizzato la fruizione.
Il disegno è favoloso, Nihei ha uno stile superbo quando disegna i personaggi e le creature, ma è quando traccia le strutture che vanno a comporre il mondo di Blame! che tutto il suo talento esplode (dopotutto è un architetto); la contrapposizione tra il "minuscolo Killy" e le enormi megastrutture da un senso di inquietudine che è difficile ravvisare in altre opere. Il mondo decadente tratteggiato da Nihei è inquietante ma al tempo stesso affascinante, e per certi versi ricorda le opere di Giger (il che è solo un bene!).
Per chi ama la fantascienza è un acquisto obbligato, mentre i meno avvezzi a questo tipo di opere potrebbero storcere il naso di fronte a una trama complessa ma poco chiara a una prima lettura.


 0
BIZIO

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
E' senza alcun dubbio un capolavoro del fumetto giapponese. L'ambientazione, la trama, i personaggi e per ultimo ma non meno importante il disegno.
L'ambientazione è veramente apocalittica: esseri deformi, esseri umani e strani personaggi che vengono coinvolti in combattimenti brevi ma intensi.
La trama è difficile da capire, anzi fino alla fine non è molto chiara ma riesce forse proprio per questo a tenerti incollato alle pagine sperando che il volume non finisca mai, così come la serie.
Per quanto riguarda i personaggi bè che dire!? Semplicemente strani e difficili da capire nel loro contesto. Il protagonista è alla ricerca di qualcosa che forse non esiste neanche e deve affrontare creature fortissime che riesce comunque a battere anche con l'aiuto di personaggi occasionali che poi muoiono.
Per il disegno non ci sono molte parole da spendere: le strutture vertiginose, spigolose a volte tondeggianti tutto così strano da farti sembrare in un mondo quasi alla rovescia.
In conclusione un capolavoro che procura un immenso piacere nel leggerlo.
Un consiglio: guardatevi anche i sei episodi sono uno spettacolo!!!!!

Franz

 1
Franz

Volumi letti: 10/10 --- Voto 7
Blame è sicuramente un fumetto fantastico dal punto di vista del disegno! Trovo davvero geniali le ambientazioni cupe, le improbabili e vertiginose strutture dove si snoda l'intera vicenda. Dal punto di vista della trama però lascia notevolmente basiti. Infatti essa non è assolutamente comprensibile! Nel 90% del fumetto non compaiono dialoghi di sorta, sono infatti rarissimi, telegrafici ed aiutano poco alla comprensione della storia.
Di certo un fumetto molto affascinante ma sicuramente la quasi totale mancanza della trama lo penalizza molto.

AndreMetal

 2
AndreMetal

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Un capolavoro del manga di fantascienza. Un manga come non se n'erano mai visti prima della sua pubblicazione. Forse il finale non mi ha completamente soddisfatto ma non toglie un 10 pieno a questo manga completamente fuori dal comune. E' quasi una banalità aggiungere che i disegni di Nihei (di tutte le sue opere) sono sublimi.


 2
Monkey D. Rasta

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Blame! dovrebbe far parte della collezione di ogni appassionato del genere cyberpunk che si rispetti.. Nihei è stato capace di creare un intero universo in decadenza, senza più nulla di umano, dominato da strutture in cemento ed acciaio mastodontiche, abbandonate o dominate da esseri meccanici, che riescono a trasmettere l'idea di alienazione e di disperazione.. La trama di questa opera è altrettanto confusa e caotica, non viene sviluppata e questo contribuisce a far crescere quel senso di inquietudine che si riceve visivamente dalle tavole, considerando anche che non sono quasi presenti dialoghi e pensieri, per scelta voluta dell'autore. Anche le figure che interagiscono con il protagonista sono poche e poco chiare, spesso rappresentano ostili, esseri tecno-organici decisi a far fermare il viaggio nell'ignoto del nostro Killy (mi ha fatto morire la frase di Dhomochevsky: Chissà dove diavolo è finito il mio braccio. Se lo vedete, ditemelo)...
E', in definitiva, un'opera tutta basata sulle atmosfere cupe e post-apocalittiche, consigliata caldamente agli amanti del genere od a persone che vogliono leggere (o meglio ammirarne i disegni, in questo caso) un'opera fuori dal comune e fuori dagli schemi.
Il mio voto è un 10 pieno!

HaL9000

 2
HaL9000

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Mi rendo perfettamente conto dei limiti e difetti di questa opera, che sono stati già ben illustrati dalle recensioni degli altri utenti. Tuttavia, quello che mi fa dare un voto così alto al manga, è la capacità di proiettare il lettore in un universo alternativo, in un mondo totalmente abbandonato a se stesso, una vera e propria distopia senza speranza. La capacità di Nihei (e, mi azzardo a dire, il suo scopo ultimo) di creare un'atmosfera particolare nelle sue opere, esula dalla sua capacità di fornire spiegazioni logiche, antefatti o premesse: a lui questo non interessa. All'autore probabilmente non interessa che si capisca quello che succede in Blame! (e neanche nelle altre sue opere...); l'autore spinge il lettore più a percepire, ad intuire, o a "sentire" magari in maniera abbozzata e disordinata (proprio come il mondo che Nihei ha creato) lo svilupparsi della trama, il senso degli avvenimenti ch3 si susseguono.
Per me un piccolo capolavoro.

T0kR4M

 2
T0kR4M

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Ho letto il fumetto dopo una decina di anni dalla uscita originale, ma affascinato dal nuovo Biomega ho voluto comprarmi i dieci volumetti. Che dire? Ho speso un sacco, ma ne è valsa la pena. Blame! non è un manga, è un'opera d'arte. Non sono molti i dialoghi (immaginatevi un film di Sergio Leone), ma sono tutti necessari per descrivere l'architettura e l'ambiente di questo futuro dove non esiste passato.
Tutta l'opera è interessata molto di più a descrivere il mondo, l'agglomerato di rovine, mura, costruzioni, robot senza più padroni che eseguono vecchi e scordati ordini, razze che convivono e si aggrediscono (come poi succede anche nella nostra realtà e come nella nostra realtà non vi è un vero e proprio motivo), piuttosto che incentrare tutto il manga sulla figura di Killy, il protagonista, che come il mondo nel quale vive non ha memoria di sè e come un bambino va in giro ad osservare e a cercare di conoscere lo scibile. Non è un manga facile, e proprio per questo lo consiglio caldamente, bisogna essere molto presenti nella lettura soprattutto dove non vi sono dialoghi. In quanto ai disegni io considero Tsutomu Nihei un Maestro del Cyberpunk, dello schizzato chiaro-scuro, dove con pochi tratti e molte ombre ti costruisce una vignetta che ti dà la stessa sensazione di movimento di un film. Blame! alza il concetto di manga all'arte come comunemente viene intesa.

Bread Pak

 0
Bread Pak

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Ok, allora la storia come già ripetuto nelle 14 recensioni prima della mia parle di un tizio a cui hanno ordinato di cercare qualcosa in un posto lontano e lui si incammina per il suo viaggio. Riconosco che ci sono dei problemi con i dialoghi, che sia colpa della Panini o meno non lo so, non ho avuto modo ne voglia di leggere i dialoghi in inglese... Nihei è un architetto e si vede fin troppo bene. Blame! vive sulle sensazioni che le tavole regalano, e questo è ciò che rende grande un mangaka. Gli scenari e la regia ti trascinano in un vortice caldo e denso, freddo e rarefatto a seconda di quello che ci colpisce di più. E' una discesa negli inferi dell'alienzione. Di sentirsi estranei ai luoghi che si visitano. Un mondo completamente depravato e in metastasi, dove macchine impazzite creano sempre nuovi tumori alle strutture già esistenti. Il finale lascia più interrogativi di quanti ce ne fossero quando si è iniziata la lettura. Per me vale. L'8 è tendente al 9 tanto per essere più chiaro. I personaggi risultano comunque ben caratterizzati dal loro agire anche se non possiamo leggerne i pensieri. Un autore dalle grandi potenzialità a cui serve solo il coraggio di cimentarsi con una storia complessa e che si dipani nel suo corso e che vada oltre la cripticità.

Grahf

 0
Grahf

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Un piccolo capolavoro cyber punk.
I disegni sono tanto belli quanto confusi, come confusa è la storia, lo scopo dei personaggi, l'ambientazione...ma allora perchè chiamarlo capolavoro? Perchè Nihei è riuscito a creare un mondo totalmente assurdo ma che ha un fascino, ti prende e anche se girando pagina ti sei già perso e non capisci più dov'è Killy, sei spinto ad andare avanti.
I disegni sono una figata, le strutture create da Nihei(architetto...) pure.
La storia narra delle avventure di Killy in un mondo non meglio identificato (maybe the Earth, maybe the future) alla ricerca di geni terminali.
Caldamente consigliato a tutti gli amanti del Cyber-punk. Non do 10 perchè poteva essere sviluppato meglio a livello di storia, ma è stata una scelta dell'autore di mantenere un certo livello di confusione.

kkiller

 0
kkiller

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Si può amare un fumetto anche solo per l'atmosfera che sa ricreare? Per quanto mi riguarda SI!
Si può ODIARE una casa editrice per una traduzione "poco felice"? DECISAMENTE SI!
Preciso subito che il mio voto sarebbe un 7 (metto 9 solo per non fare abbassare la media!!:))... e questo perchè la traduzione appunto fa veramente pena (già la trama è di suo molto criptica!!)
Quei pochi dialoghi che ci sono sono veramente caotici e a volte sensa senso (e si vede che è colpa della traduzione!).
Rimane comunque il fatto che NIHEI è un genio! Le sue tavole non hanno bisogno di dialoghi... parlano da sole, sono tristi, cupe, apocalittiche, allucinate e allucinanti!
Ragazzi... questo E' IL fumetto cyberpunk!
PS: Spero un giorno di leggerne una edizione tradotta come si deve!

DarkPunk

 2
DarkPunk

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Il buio... l oscurità...
Scenari apocalittici. Post-umani. Esseri senza anima che vagano soli in un mondo di metallo e silicio... solitudine, disperazione, assoluta mancanza di comunicabilità tra esseri viventi.
Questo manga è un viaggio allucinante. Un salto nel buio. Un incubo senza fine, come senza fine sembrano essere le incredibili strutture architettoniche che salgono verso il cielo. Un cielo nero. Come nera è ogni altra cosa. Il capolavoro assoluto di Tsutomu Nihei.

Fda

 0
Fda

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Meraviglioso. Peccato le traduzioni italiane siano totalmente errate (esempio: "Dov'è Yone?" tradotto come "Vuoi vederlo?"; oppure "Le tue funzioni sono state ripristinate?" come "Non hai la capacità di ricostruire?").
Descrivere la trama è impossibile, perchè è talmente complessa da risultare irriassumibile. Un geniale fumetto di fantascienza disegnato come una BD francese, costellato di pochissimi dialoghi e quasi nessun pensiero

voce controvento

 2
voce controvento

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Difficile da digerire all-inizio, almeno per me, una volta abituati questo fumetto si rivela un capolavoro assoluto, in cui tutto e superfluo, la storia, i dettagli, é l'atmosfera a renderlo unico. Destinato solo a lettori attenti (leggerlo di fretta = non leggerlo) Blame é una perla rara, se si supera il fatto che non si comprenderá quasi mai la trama ci si rende conto che é un vero capolavoro. Complimentoni a planet manga, che come al solito con le loro traduzioni hanno provato a rovinare un altro fumetto (la trama é poca ma c'é, peró quando si stravolge ogni singola frase del testo allora si che diventa incomprensibile). Il mio consiglio é procurarselo in inglese per goderselo appieno, anche se come dicevo il carisma dei personaggi e l'atmosfera che si respira potrebbero bastarte da soli. Il mio voto pesonale é 9, ma siccome su questo sito ho visto dare dei 10 a manga a dir poco pietosi, questa volta voglio esagerare anche io. 10

hot_head

 2
hot_head

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Ricordo ancora la prima volta che l'ho visto in fumetteria. Amore a prima vista... semplicemente fantastiche le vorticose architetture di Tsutomu Nihei! La storia si dipana in un lontanissimo futuro in cui le città saranno cresciute a dismisura creando livelli e megastrutture e la gente avrà la possibilità di collegarsi alla rete mediante i propri geni. Unica pecca la traduzione della Planet Manga! Infatti la versione americana lo rende molto meno criptico e molto più avvincente...

Dark Angel

 2
Dark Angel

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Il regalo di compleanno forse più azzeccato che mi sia stato mai fatto! 10 numeri di pura fantascienza, mancanza di dialoghi, architetture vorticose che tolgono il respiro anche a chi di fumetti non se ne intende ed azione, azione, azione! Non si sa chi o cosa sia Killy e perchè sia stato mandato proprio lui, non si sa perchè il sistema sia collassato, non si sa dove siano finiti i portatori di geni e se ne esitano ancora in vita. In questa lunga Odissea, l'importante è andare avanti e continuare ad immaginare.
Probabilmente il più bel manga che ho mai letto!

Hrotdgar

 1
Hrotdgar

Volumi letti: 10/10 --- Voto 10
Blame.. ricordo un tempo lontano dove non si trovavano recensioni positive su questo manga, invece piano piano si sta trasformando in un piccolo cult

Blame è ambientato apparentemente nel futuro più lontano che sia mai stato immaginato, l'estremizzazione dell'informatica e dell'industrializzazione. Nel mondo di Blame di "umano" rimane solo un eco che si ripercuote nel tempo e Killy il protagonista (anchesso una macchina) vaga per questo mondo alla ricerca dei dati che riporteranno la vita e l'ordine in questo mondo.

Alla trama non verrà data nessuna spiegazione esplicita (un modo come un altro di rendere evidente la sterilità dell'ambientazione) è un opera molto criptica e intrigante decisamente lontana dal funservice... credo che sia uno di quei manga che tutti dovrebbero leggere almeno una volta per farsi una propria opinione.

Hilda di Polaris

 1
Hilda di Polaris

Volumi letti: 9/10 --- Voto 8
Mi manca l'ultimo numero mannaggia la madoksa!! Questo manga è decisamente fuori di testa, ti aspetti sempre che da un momento all'altro ti spieghino qualcosa, dove è ambientato, quando come perch chi sono i protagonisti... invece niente... e ti chiedi: mancherà l'introduzione?? ebbene no, inutile attendere spiegazioni perchè non ce ne saranno mai! E' per questo che è molto interesssante, di solito manga & anime perdono tempo a spiegarti tutto nei primi numeri, e mahari si perde interesse per la lentezza, mentre questo inizia subito nel vivo. Le ambientazioni sono fantascientifiche, dei personaggi non si sa nulla, ma riesci comunque a provare simpatia e ad affezionarti ( o ad odiarli). Se comunque siete persone cerebrali che esigono una spiegazione per ogni cosa non leggetelo o partirete alla ricerca dell'autore per torturarlo ed ottenere le vostre risposte.

suboshi

 1
suboshi

Volumi letti: 10/10 --- Voto 9
Blame! è un manga caratterizzato dalle sue atmosfere più che dai dialoghi molto sporadici :)
a mio dire è decisamente piacevole! la storia è però molto contorta e non di semplice comprensione, ma ciò pare dovuto anche a molti errori di traduzione purtroppo... (pochi dialoghi e pure tradotti male -.-) Addirittura in qualche volume sul finale un personaggio viene chiamato con il nome di un altro -.-
Quindi questo problema è decisamente grosso, ma ad ogni modo a me personalmente la storia ha comunque affascinato nella sua complessità. Non consigliato a chi vuole capire fino in fondo le cose e cerca sempre un perchè a tutto ;P