Holly e Benji - Pallone Sol LevanteSumo, arti marziali, baseball. Tradizionalmente, l'immagine dello sport giapponese risulta inscindibile da questi ambiti, relegando in un secondo piano la maggior parte delle restanti discipline. Tuttavia, da un paio di decenni a questa parte, è andata sempre più crescendo la fama di uno sport che, sebbene famosissimo in quasi tutto il mondo ed in special modo in Europa e Sud America, risulta a molti difficile accostare al Giappone: il calcio.
Eppure, il primo contatto tra lo sport più famoso al mondo ed il paese del Sol Levante avvenne ben più di un secolo fa quando, nel 1873, il Luogotenente-Colonnello della Marina inglese Archibald L. Douglas insegnò ai suoi allievi dell'Imperial Japanese Navy Academy il calcio, da giocare come passatempo. Da quel momento fu un crescita lenta ma costante: gli ultimi anni del secolo videro la nascita dei primi football club scolastici, nel 1918 nacquero diversi campionati regionali tra club scolastici mentre nel 1919 l'ambasciatore inglese donò al Giappone la FA Silver Cup, da consegnare al vincitore di una competizione nazionale. L'occasione era imperdibile, così due anni dopo vide la luce la Japan Football Association (JFA), la prima associazione a livello nazionale dedicata a questo sport, che immediamente varò il primo National Association Football Tournament, con la coppa come premio per il vincitore. Alcuni team giapponesi iniziarono a partecipare a competizioni internazionali, pur senza risultati eclatanti e, dopo un periodo di allontanamento dal resto del mondo calcistico causato dalla Seconda Guerra Mondiale, l'ascesa riprese. Nel 1958 il calcio fu inserito nel curriculum nazionale di scuole elementari, medie e superiori, mentre nel 1960 fu ingaggiato il tecnico tedesco Dettmar Cramer che avrebbe portato la nazionale nipponica al suo miglior risultato di sempre. Dopo l'ottavo posto alle Olimpiadi di Tokyo del 1964, grazie ad una storica vittoria sull'Argentina per 3-2, la nazionale nipponica agguantò la medaglia di bronzo ed il terzo posto alle successive Olimpiadi di Messico 1968. Iniziò quindi un periodo di magra internazionale per il calcio nipponico, mentre tuttavia proseguiva la sua espansione in ambito nazionale, con la creazione, nel 1965, della Japan Soccer League (JSL), la prima lega professionistica nazionale di calcio.
 
Japan Football Association (JFA)

Per la definitiva esplosione, tuttavia, si dovette aspettare oltre un ventennio: nel 1991 nacque la Japan Professional Football League, o J-League, sostituta della vecchia ed obsoleta JSL e nel 1992 il Giappone diventò Campione d'Asia per la prima volta. Il calcio era ormai discretamente seguito, tanto che il giorno dell'ultima partita delle qualificazioni ai Mondiali di USA 1994, in cui il Giappone venne eliminato dal pareggio iracheno al 90°, divenne noto in tutto il paese come il giorno dell'Agonia di Doha – dal nome della città del Qatar in cui si svolse la partita. Il Giappone si rifece quattro anni dopo, ottenendo la prima qualificazione alla fase finale della Coppa del mondo della sua storia, per poi addirittura ospitarne la successiva insieme alla Corea – riuscendo anche a superare il primo turno a gironi. Qualificatosi anche ai successivi mondiali del 2006 e 2010, più volte vittorioso nella Coppa d'Asia e giunto ad un passo dal podio olimpico a Londra 2012, il Giappone ha raggiunto una buona posizione del Ranking FIFA. Degna di nota anche l'ascesa del calcio femminile, con la nazionale giapponese vincitrice nella Coppa del mondo di Germania 2011 ed argento olimpico a Londra 2012.
Tra le cause della crescita in popolarità del calcio, da sport semisconosciuto a fenomeno nazionale, ve n'è una che forse non ci si aspetta, ma che secondo l'opinione di diversi giornalisti e calciatori giapponesi fu fondamentale nel farlo conoscere e ad appassionare un gran numero di bambini (ma non solo) che, una volta cresciuti, avrebbero guidato il calcio nipponico fuori dai confini nazionali (Masakiyo Maezono,Yoshika Matsubara, Hidetoshi Nakata, Shunsuke Nakamura, Yoshikatsu Kawaguchi, Yuji Nakazawa, Shinji Ono e altri): Captain Tsubasa, il manga di debutto di Yoichi Takahashi, la cui data d'inizio è addirittura inserita nella cronologia ufficiale della storia del calcio nipponico presente sul sito della Japan Football Association.

Captain Tsubasa

Yoichi Takahashi, classe 1960, era da poco diventato assistente del mangaka Shinji Hiramatsu (Doberman Keiji) quando, nel 1980, insieme a diverse opere brevi pubblicò sulla testata ammiraglia dell'editore Shueisha, Weekly Shounen Jump, una storia di 31 pagine intitolata Captain Tsubasa. La storia è incentrata sulla sfida tra due studenti delle scuole medie: Taro Tsubasa, capitano ed attaccante della scuola Nankatsu e Genzo Wakabayashi, portiere imbattibile della scuola Shutetsu. I due sono grandi amici d'infanzia ma si trovano ora a sfidarsi per la vittoria del campionato nazionale di calcio; a rendere ancora più importante tale sfida è tuttavia Aki Yamazaki, manager del club di calcio della Nankatsu ed anch'essa amica d'infanzia di Taro e Genzo. Entrambi i ragazzi sono innamorati di lei, e alla vigilia della partita Taro sente Genzo chiedere ad Aki di fidanzarsi con lui nel caso avesse sconfitto Taro in partita. Ciò spinge il timido Taro ad impegnarsi ancora di più contro Genzo, contro cui in passato non è mai riuscito a segnare nemmeno un goal. La partita finisce con la vittoria della Nankatsu grazie al goal su punizione di uno Tsubasa dolorante per una ferita alla gamba ed aiutato dalla pioggia, che fa scivolare il pallone dalla presa di Genzo, e con Aki che confessa di essere innamorata di Taro. Oltre al trio di amici d'infanzia importanti sono anche l'allenatore della Nankatsu, che dimostra di conoscere bene Taro, ed Ishizaki, difensore della Nankatsu che sprona Taro a reagire e a non farsi superare da Genzo.
 
Capitan Tsubasa Pilot

La storia ebbe un buon riscontro di pubblico, tanto che l'anno seguente, sempre su Weekly Shounen Jump, fu pubblicata la prima serie di Takahashi, ispirata alla storia di Taro ed anch'essa intitolata Captain Tsubasa (Kyaputen Tsubasa, anche abbreviato in Kyapu-Tsuba). I personaggi della storia breve vengono ripresi ed adattati alla nuova serie, chi fedelmente, come Ishizaki o Genzo, chi completamente stravolti, come Taro o Aki, che diventano rispettivamente Tsubasa Oozora e Sanae Nakazawa. Il protagonista, Tsubasa Oozora è un bambino di quinta elementare con un amore nel calcio pari soltanto alla sua abilità; appena trasferitosi nella città di Nankatsu insieme alla madre – il padre è in viaggio in mare in quanto capitano di una nave – si imbatte in una sfida tra vari club della scuola Nankatsu e il portiere della scuola Shutetsu per decidere l'utilizzo di un campo d'allenamento. Genzo Wakabayashi, il portiere, è tanto abile da parare persino i tiri dei giocatori di rugby e baseball, facendo desiderare a Tsubasa di affrontarlo e sconfiggerlo, impresa in cui riesce grazie all'aiuto di un misterioso ubriacone che altri non è che Roberto Hongo, centravanti della nazionale brasiliana. Desideroso di sfidare nuovamente Wakabayashi, Tsubasa si iscrive alla Nankatsu e si unisce al club di calcio, capitanato da Ryo Ishizaki e famoso per la sua enorme incompetenza. Di Tsubasa ben presto si innamora Sanae Nakazawa, capitano del club dei tifosi, oltre che nota per il suo carattere da maschiaccio, che diviene la maggior sostenitrice del club di calcio della Nankatsu e di Tsubasa.
Sebbene ufficialmente considerata una serie unica, Captain Tsubasa è idealmente suddivisibile in tre archi narrativi: Kid's Dream, Boys' Fight e JBoys' Challenge.
 
Capitan Tsubasa Kid's Dream

Il Kid's Dream (o Shogakusei hen, lett. l'arco narrativo degli studenti delle elementari) copre la prima parte della storia fino al capitolo 50 ed è incentrato sul campionato delle scuole elementari. Dopo un sfida tra la Nankatsu di Tsubasa e la Shutetsu di Wakabayashi che finisce in pareggio lasciando in sospeso la sfida tra i due campioni, viene decisa la creazione di una squadra unica della città di Nankatsu in cui inserire i migliori giocatori della città, in modo da affrontare le qualificazioni provinciali al campionato nazionale con la squadra più potente possibile. Tsubasa e Wakabayashi vengono ovviamente selezionati, insieme ad altri membri della Shutetsu, Ishizaki e Taro Misaki, altro giovane campione recentemente trasferitosi in città e partner perfetto di Tsubasa. L'obiettivo di Tsubasa è uno soltanto, vincere il campionato nazionale, in quanto riuscendoci Roberto gli ha promesso di portarlo con sè in Brasile così da renderlo in giocatore professionista.
Il Boys' Fight (o Chuugakusei hen, lett. l'arco narrativo degli studenti delle medie) inizia subito dopo la conclusione della prima parte ed occupa i capitoli dal 51 all'84; sono passati tre anni dalla conclusione del campionato nazionale delle elementari, Tsubasa e compagni sono ora in terza media. Roberto è tornato in Brasile da solo, Wakabayashi e Misaki sono invece andati rispettivamente in Germania e Francia, lasciando Tsubasa, Ishizaki e gli altri a difendere l'onore della Nankatsu. Dopo l'abbandono di Roberto, Tsubasa si è convinto di non essere abbastanza bravo per giocare in Brasile, decidendo così di vincere tutti e tre i campionati nazionali delle scuole medie e poi andare lo stesso in Brasile e diventare un calciatore professionista. I primi due anni ci è riuscito, ed inizia ora il terzo ed ultimo. Ad opporsi alla Nankatsu di Tsubasa vi sono i vecchi rivali di un tempo, da Hiyuga a Matsuyama, da Misugi ai gemelli Tachibana, più nuovi aggueriti rivali tutti decisi a farsi un nome sconfiggendo Tsubasa. Del terzo arco narrativo parleremo più avanti.
 
Capitan Tsubasa - Boys' Fight

Da questa saga il calcio inizia ad acquisire una dimensione più spettacolare e romanzata rispetto alla realtà, con tiri speciali al limite della fantascienza e giocatori di abilità al limite del sopprannaturale, in un crescendo graduale che accompagnerà tutte le stagioni successive.
Durante la realizzazione del secondo arco, Takahashi scrisse anche un capitolo speciale di una cinquantina di pagine dedicato a Taro Misaki: Boku wa Misaki Taro. Ambientato un mese dopo la fine del campionato nazionale delle elementari e la separazione dagli amici della Nankatsu, mostra Misaki in una delle scelte più importanti della sua vita: seguire il padre in Francia oppure stabilirsi in Giappone con la madre e la sua nuova famiglia, dicendo addio alla vita raminga insieme al padre. Nel 1985 lo special venne accluso al volume Captain Tsubasa Netto Special, un'enciclopedia in ampio formato contenente anche diverso materiale sull'opera (formazioni, risultati partite, ecc...), la storia originale di Taro Tsubasa pubblicata nel 1980 e due brevi capitoli di poche pagine interamente a colori: Super Hit Soccer Roman, in cui Tsubasa ancora alle medie sogna di debuttare in Brasile mentre Wakabayashi e Misaki debuttano in Germania e Francia, e Travelling in Europe, in cui, con un collage di foto e disegni, Yoichi Takahashi va in visita a Parigi sotto la guida di Misaki e Wakabayashi. A dicembre 1987, Boku wa Misaki Taro fu pubblicato anche in un volume monografico col medesimo titolo insieme ad altre due storie brevi: Il diploma e Basuke, incentrati rispettivamente sul salto con gli sci e sul basket.
 
Taro Misaki Story & Capitan Tsubasa Netto Special

A due anni dall'inizio della pubblicazione del manga, Captain Tsubasa era pronto al salto che l'avrebbe portato alla fama internazionale: una trasposizione animata televisiva realizzata da Tsuchida Production (Manga nihonshi). A curare il character design e la direzione delle animazioni venne chiamato Nobuhiro Okaseko (Uchuu senkan Yamato) così da sfruttarne l'esperienza acquisita lavorando su Akakichi no Eleven, la prima serie d'animazione dedicata al calcio mai realizzata; Mitsunobu Hiroyoshi (Huckleberry no bouken) fu scelto per la regia e Tobisawa Hiromoto si occupò delle musiche. La serie, trasmessa dal 13 ottobre 1983 al 27 marzo 1986 per un totale di 128 episodi, copre i primi due archi narrativi del manga: il Kid's Dream (episodi 1-56) ed il Boys' Fight (episodi 57-128); un intero episodio venne anche riservato a Boku wa Misaki Taro.
La trasposizione risulta nel complesso piuttosto fedele all'originale: la storia non viene modificata in alcun modo e praticamente tutti gli avvenimenti di un certo peso, le partite e persino le azioni principali di quest'ultime sono state adattate fedelmente. C'è qualche differenza di secondaria importanza, dovuta principalmente alla necessità di allungare la durata della serie, sia per prolungarne l'enorme successo – si parla del 21% di share nella regione del Kanto – che per evitare il rischio di avvicinarsi eccessivamente al manga e non avere più materiale a sufficienza da adattare. Man mano che la serie procede vengono quindi aggiunte diverse scene dedicate ai personaggi secondari, come i tifosi sugli spalti, gli amici ed i parenti dei personaggi ed i giocatori secondari delle varie squadre; durante le partite si ricorre spesso a fermi immagine, lunghe carrellate del campo, giocatori inquadrati per diversi secondi mentre corrono o palleggiano e diversi minuti di semplice possesso palla o passaggi che nulla aggiungono all'economia delle stesse – rallentando di molto il ritmo veloce e frenetico del manga. Per lo stesso motivo venne anche realizzata una saga interamente originale di una decina di episodi in cui Tsubasa, convalescente a letto, sogna di partecipare, insieme a Misaki, Wakabayashi e agli altri ragazzi conosciuti nel campionato delle elementari, ad un torneo internazionale contro le giovanili di Inghilterra, Francia e Germania. Anche gli ultimi tre episodi altro non sono altro che riassunti, i primi due sul campionato delle elementari – concentrandosi su Wakabayashi nel primo e su Misaki nel secondo – il terzo sui migliori giocatori di quello delle medie.
 

Per quanto riguarda il comparto tecnico fu necessario ricorrere a diversi artifici per trasporre al meglio il manga: i disegni originali di Takahashi, presentanti personaggi dalle teste troppo piccole rispetto al resto del corpo, non andavano bene, costringendo Okaseko a modificarli cercando di proporzionarli senza alterare eccessivamente il chara originale; inoltre, per andare incontro ai gusti del giovane pubblico televisivo, venne adottato un tratto più infantile, più "carino": se il manga è un tripudio di magliette lacerate e sporche di terra, fango, sangue e sudore, ferite, personaggi sofferti e doloranti, l'anime è molto più pulito, meno duro, ed anche gli scontri e i contrasti tra giocatori risultano edulcorati e decisamente meno violenti.
Sul fronte delle animazioni, invece, la difficoltà maggiore veniva dall'impossibilità, dovendo realizzare un episodio a settimana, di disegnare e far muovere contemporaneamente tutti i giocatori in campo durante le partite. Per questo si decise di non disegnare l'intero campo in prospettiva, bensì di utilizzare delle linee curve che ne nascondessero le parti più distanti e superflue, in modo da disegnare solo i giocatori più vicini e necessari in quel momento e facendo apparire solo successivamente quelli più arretrati. Fu questa scelta, oltre all'uso di inquadrature su giocatori in corsa per diversi secondi, a dare origine alla "leggenda" dei campi lunghi chilometri con tanto di curvatura terrestre.

Alla conquista del mondo

Il terzo ed ultimo arco narrativo del manga, il JBoys' Challenge (o Jyuuniayuuzu hen, lett. l'arco narrativo del campionato Juniores) copre i capitoli dall'85 al 114 ed è ambientato subito dopo la conclusione del campionato nazionale delle scuole medie. Nello stesso periodo in cui vide la luce il FIFA U-16 World Championship, competizione tra le migliori selezioni giovanili del mondo la cui prima edizione si era tenuta nel 1985 in Cina, Takahashi dedica l'ultima parte del suo manga ad un torneo mondiale giovanile. A differenza della realtà, nel manga il Giappone è tra le squadre selezionate per partecipare alla fase finale in Francia. Mentre Tsubasa resta in Giappone a riposarsi per guarire dall'infortunio in cui era incorso durante il campionato nazionale, la selezione giovanile del Giappone, guidata da Hiyuga, si reca nella Germania dell'Ovest per una serie di partite amichevoli contro le giovanili dell'Amburgo – in cui militano Wakabayashi e il più forte tra i giocatori tedeschi, l'attaccante Karl-Heinz Schneider – e del Brema. Dopo di che, è la volta del torneo vero e proprio, in cui per la prima volta i giocatori giapponesi si scontrano contro il calcio internazionale affrontando squadre come l'Italia, l'Argentina, l'Uruguay, la Francia o la Germania.
L'ultimo capitolo fu pubblicato su Weekly Shounen Jump nel 1988; la serie venne anche raccolta in 37 volumi monografici pubblicati tra gennaio 1982 e marzo 1989.
 
Capitan Tsubasa - Jboys' Challenge

Al momento della conclusione della serie televisiva, questa terza e ultima saga era appena agli inizi, rendendo di fatto impossibile, a meno di enormi dilatazioni o numerosi episodi filler, trasporla in animazione senza andare ad esaurire fin troppo presto il materiale a disposizione.
Al suo posto, a partire dalla metà del 1985, con la serie televisiva ancora nel pieno del campionato nazionale delle medie, videro la luce quattro speciali animati incentrati su una versione alternativa delle sfide europee dei J-Boys. Questi episodi non vennero tuttavia trasmessi in TV ne al cinema, bensì in occasione di alcuni appuntamenti del Toei manga matsuri, una manifestazione organizzata durante le vacanze scolastiche primaverili, estive ed invernali e dedicata ai bambini in cui trasmettere sia episodi speciali delle serie più famose del momento (Mazinger Z, Kinnikuman, Dragon Ball) che one-shot indipendenti (Super Jetter, Ookami shounen Ken). Il primo fu Europe daikessen, speciale di 40 minuti trasmesso nell'appuntamento estivo del 1985 della manifestazione ed incentrato sulla partita tra la nazionale juniores giapponese e la selezione giovanile europea. Essendo la saga del manga ancora agli inizi, i punti in comune con essa sono da ricercarsi nei soli personaggi di Schneider e Pierre (qui con i capelli neri, dove nel manga erano biondi); non vi è traccia della coppia tedesca Schester e Margas, del francese Napoleon o dell'italano Hernandez, il portiere tedesco Muller, che nel manga compariva solamente nella parte finale del torneo, viene sostituito da Otto Heffner e a rappresentare l'Inghilterra c'è il potente Steven Montgomery. La storia è ambientata alla fine del campionato delle elementari, motivo per cui non compaiono nè alcuni giocatori del campionato delle medie come Sano, Jiro, Nitta o Soda nè i vari tiri speciali come il Drive Shot, il Tiger Shot, l'Eagle Shot o lo Skylab Hurricane. Gli sceneggiatori della serie televisiva parvero apprezzare Europe daikessen, tanto che un mese dopo realizzarono una mini-saga filler con molti punti in comune con esso. Gli episodi 98-105 sono infatti dedicati ad un sogno che un convalescente Tsubasa fa, prima della finale del campionato, su un ipotetico torneo nazionale a Parigi a cui il Giappone affronta l'Inghilterra di Montgomery, la Francia di Pierre e la Germania di Schneider ed Heffner.
 
Capitan Tsubasa - I film

Al Toei manga matsuri dell'inverno 1985 fu trasmesso Ayaushi! Zen Nihon Jr., seguito di 60 minuti del precedente speciale in cui la selezione giovanile europea sfida nuovamente il Giappone in cerca di vendetta per la precedente sconfitta. La situazione per i nipponici non è tuttavia delle migliori: Hiyuga si è ritirato in un allenamento sotto la supervisione di Kozo Kira per ritrovare le motivazioni dopo le continue sconfitte contro la Nankatsu, Misaki non può partecipare e a Wakabayashi non viene permesso di prendere parte all'incontro in quanto militante nelle giovanili della squadra tedesca dell'Amburgo. Sebbene ambientato dopo il campionato delle medie, continuano a non comparire i nuovi personaggi o le nuove tecniche.
Nella primavera del 1986 fu la volta di Asu ni mukatte hashire!, incentrato sulla preparazione della nazionale juniores giapponese in vista del terzo incontro con la selezione europea già affrontata nei precedenti due speciali. L'allenamento è in realtà un pretesto per vedere nuovamente affrontarsi tra loro Tsubasa e Wakabayashi e la maggior parte dei 35 minuti totali sono dedicati ad un flashback sul primo incontro tra i due campioni e la sfida tra Nankatsu e Shutetsu. Per la prima volta in questa saga parallela compaiono i nuovi giocatori delle medie come Jito e Sano.
Infine, nel matsuri estivo del 1986 fu trasmesso Sekai daikessen!! Jr. World Cup, da 60 minuti. Quella che sarebbe dovuta essere la terza sfida tra Giappone ed Europa diventa un quadrangolare grazie all'aggiunta dei padroni di casa della nazionale statunitense e ad una selezione del Sud America. Dopo una facile vittoria sugli USA, il Giappone affronta in finale il Sud America – vittorioso sull'Europa – allenato da Roberto Hongo ed in cui compaiono alcuni giocatori già conosciuti dai lettori del manga, ovvero l'argentino Diaz e l'uruguayano Victorino oltre che, a sorpresa, il brasiliano Cyborg del calcio Santana, che avrebbe fatto la sua prima apparizione cartacea nel secondo prologo del World Youth solamente otto anni dopo.
 
Shin Capitan Tsubasa

Solo dopo la conclusione del manga si decise di trasporre in animazione anche la saga del campionato nazionale juniores. Nel 1989 nacque, in un formato completamente diverso, quello degli OVA (Original Animation Video), la serie in 13 episodi Shin Captain Tsubasa.
Comparsi per la prima volta mezzo decennio prima con la quadrilogia di Dallos di Mamoru Oshii, gli OVA si pongono a metà strada tra le serie televisiva e i lungometraggi cinematografici. Trattasi infatti di serie solitamente di pochi episodi che, realizzate non per la trasmissione televisiva bensì per la vendita diretta in home video ad un pubblico di appassionati, inizialmente in VHS e, successivamente, in LD, DVD e Blu-Ray, permettono una maggiore cura sia grafica che narrativa non dovendo sottostare ne ai limiti "etico-morali" delle emittenti televisive ne a quelli tecnici di una trasmissione settimanale.
Oltre al diverso formato, Shin Captain Tsubasa vide numerose modifiche allo staff produttivo: dopo il fallimento della Tsuchida Production la produzione passò nelle mani di MOVIC (Vampire Hunter D, Ace wo nerae 2), la regia a Osamu Sekita, la sceneggiatura a Satoshi Namiki (Touch, Hiatari ryoko) e le musiche a Osamu Totsuka (God Bless Dancouga, Samurai Troopers); fu invece confermato Nobuhiro Okaseko al character design ed alla direzione delle animazioni.
Se nella serie televisiva si erano ottenuti in media 5 episodi per ogni volume cartaceo, per la serie OVA si arrivò ad un rapporto quasi di 1:1, con 11 volumi trasposti in 13 episodi di durata poco superiore a quelli televisivi. Questo comportò un completo sconvolgimento nella regia e nella sceneggiatura: i possessi palla, i fermo-immagine, le carrellate del campo e gli altri artifici per allungare le partire lasciano il posto ad una regia veloce e dinamica che si concentra sulle azioni principali delle varie partite, addirittura tralasciando i momenti meno concitati e secondari nell'economia degli scontri – come ad esempio i tre Skylab Hurricane usati dai gemelli Tachibana nell'incontro amichevole con l'Amburgo – sembrando in alcuni casi dei veri e propri highlights di fine partita. Gli sceneggiatori non hanno tempo da perdere e decidono di tagliare tutto il tagliabile; a farne le spese non sono solo le azioni e i giocatori minori delle varie partite, ma anche le vicende esterne ed i background dei vari avversari – scompaiono negli OVA i brevi flashback su Diaz, Pierre, Muller e soprattutto la sottotrama incentrata sulla famiglia di Schneider. Si decise inoltre di non adattare gli ultimi capitoli del manga successivi al campionato juniores, incentrati su tematiche principalmente scolastiche e sentimentali ed in cui si andava a risolvere la vicenda legata al personaggio di Kanda, completamente eliminato nella serie televisiva e quindi sconosciuto a coloro che non avevano letto il manga.
La serie fu pubblicata in 13 VHS mensili da un episodio l'una tra luglio 1989 e luglio 1990.

Il World Youth

La serie di debutto di Yoichi Takahashi si era conclusa con successo ormai da qualche anno, lasciando l'autore libero di tentare il successo in altri ambiti con le opere Sho no densetsu, Ace! e Chibi, rispettivamente incentrate su tennis, baseball e boxe. Tutte storie brevi che sembrano far solo da antipasto per il grande ritorno della sua creatura più famosa. Era un periodo, quello dei primi anni '90, in cui il calcio si stava diffondendo sempre più nel paese: la nascita della J-League nel 1991, la vittoria della Coppa d'Asia nel 1992, i FIFA U-17 World Championship ospitati in Giappone in cui la selezione nipponica raggiunse i quarti di finale nel 1993 e, soprattutto, la grande speranza della prima qualificazione mondiale per USA 94 non ancora annientata nell'Agonia di Doha avevano creato il terreno fertile per il ritorno di Tsubasa e compagni. Si iniziò nel 1993 con Captain Tsubasa: Saikyo no teki! Holland Youth, one-shot di un centinaio di pagine ambientato tre anni dopo la conclusione della prima serie. Mentre Tsubasa è andato in Brasile con Roberto e ora milita nel San Paolo, Misaki è tornato in Giappone unendosi alla scuola superiore della Nankatsu e divenendo così il principale rivale della Toho di Hiyuga. Dopo la finale del terzo (ed ultimo) campionato nazionale delle scuole superiori tra Nankatsu e Toho la storia entra nel vivo con la selezione della Nippon Youth, la nazionale giovanile giapponese U-19 che avrà il compito di qualificarsi e vincere la FIFA World Youth Championship. Per prepararsi al meglio viene invitata in Giappone l'Holland Youth, fortissima nazionale in grado di sconfiggere persino la Germania di Schneider. Con Hiyuga infortunato e Tsubasa e Wakabayashi all'estero l'Holland Youth nelle prime due partite umilia facilmente la compagine nipponica, che riesce a vendicarsi nella terza e ultima partita grazie all'arrivo di Tsubasa ed al ritorno di Hiyuga. La sfida vera si terrà tuttavia alla fase finale del World Youth, in quanto Bryan Krayfort, capitano e fuoriclasse olandese non ha partecipato a nessuna delle tre partite amichevoli.
 
Capitan Tsubasa - Holland Youth

Sulla serie di sfide tra Giappone e Olanda fu anche realizzato uno speciale di 45 minuti da parte di J. C. Staff, con Nobuhiro Okaseko ancora una volta a curare il character design e la direzione delle animazioni; regia e sceneggiatura furono affidate a Yoriyasu Kogaka (Darkside Blues, H2), che aveva già realizzato lo storyboard della serie calcistica Moero! Top Striker. Captain Tsubasa: Saikyou no teki! Holland Youth (il titolo è il medesimo dell'episodio cartaceo) presenta una regia estremamente dinamica e priva di scene riciclate come nemmeno lo Shin era stato in grado di fare; non avendo problemi di tempo non fu nemmeno necessario ricorrere all'utilizzo delle linee curve per nascondere le parti di campo più lontane, ancora utilizzate in alcuni casi ma solo per precise scelte registiche, in quanto più volte viene raffigurato l'intero campo in prospettiva con anche una decina di giocatori. Per quanto riguarda la trama, l'OVA non risulta eccessivamente fedele al cartaceo: viene completamente eliminata la finale del campionato nazionale delle superiori tra Nankatsu e Toho – e quindi parte delle motivazioni alla base della non perfetta forma di Hiyuga e Misaki – e delle prime due sconfitte viene mostrato solamente l'epilogo della seconda, così da concentrarsi maggiormente sulla terza ed ultima partita, che viene anch'essa lievemente modificata. A differenza del manga, vengono inoltre aggiunte numerose scene del ritiro d'allenamento ed incentrate sui vari personaggi e i modi in cui cercano di prepararsi all'imminente sfida. Lo speciale venne trasmesso in anteprima alla Jump Festa '94 per poi venire distribuito in VHS solo nel dicembre 1995.
 
Capitan Tsubasa World Youth

L'anno successivo iniziò la serie vera e propria, sempre su Weekly Shounen Jump, Captain Tsubasa World Youth, che si apre proprio con una doppia pagina dedicata all'Agonia di Doha per passare poi ad un doppio prologo.
I primi 5 capitoli formano l'Aoi's Chapter, dove viene presentato un nuovo personaggio mai apparso nella precedente serie: Shingo Aoi, giapponese di un anno più giovane di Tsubasa trasferitosi in Italia per imparare lo stile di gioco italiano e tornare poi in patria per vincere la Coppa del mondo insieme alla sua nazionale. L'inizio non è dei migliori per Shingo, che viene prima derubato e poi truffato nei primi giorni della sua permanenza in Italia; inoltre il suo lontano parente che avrebbe dovuto presentarlo ad un suo amico allenatore è morto poco prima del suo arrivo in Italia, privando Shingo di qualsiasi punto di riferimento in quella terra straniera. Nonostante le difficoltà, grazie al suo spirito allegro e solare si fa amico un addetto alle giovanili dell'Inter, Calimero, diventa famoso come giocoliere di strada per la sua abilità nei palleggi, riuscendo infine ad entrare nella primavera dell'Inter. Viene presentato anche il suo futuro principale rivale, Salvatore Gentile, abile difensore in forza alla Juventus che parteciperà anch'egli al World Youth insieme al già noto Gino Hernandez – al momento compagno di squadra di Shingo nelle giovanili dell'Inter.
I capitoli dal 6 al 9 coprono invece il secondo prologo, Soccer Cyborg Santana's Chapter, incentrato sulle vicende brasiliane di Tsubasa. Viene ripercorso brevemente il percorso di Tsubasa dopo l'arrivo in Brasile, l'entrata nel San Paolo allenato da Roberto, l'amicizia con Pepe ma soprattutto la sua rivalità con Santana, stella della Brasil Youth e del Flamengo, il principale rivale del San Paolo per la vittoria del campionato brasiliano. Soprannominato il Cyborg del calcio a causa della sua assoluta mancanza di passione e sentimenti, Santana è l'ultimo scoglio che Tsubasa deve affrontare prima dell'inizio del World Youth; durante la partita viene narrata anche l'infanzia di Santana e vengono spiegati i motivi che gli hanno fatto rigettare emozioni e sentimenti, così come lo stesso amore per il calcio.
La conclusione della sfida tra i due campioni segna l'inizio della saga principale, con l'inizio della preparazione della Nippon Youth per le qualificazioni asiatiche. Con Tsubasa ancora impegnato in Brasile e Wakabayashi infortunato ad entrambe le braccia, è compito degli altri membri della "Golden Age" del calcio nipponico tenere alto l'onore della nazione. Ciò spinge tutti i membri della nazionale a non accettare nessun contratto con squadre professioniste della J-League per tutto l'anno, in modo da meglio concentrarsi sulla nazionale. Ma le cose non vanno come previsto, ed un misterioso gruppo di sette giocatori arriva ad insidiare il posto da titolare di alcuni dei più rappresentativi membri della nazionale. Con l'avanzare dei finali non si può non notare una notevole accelerazione della narrazione, con le partite che si fanno più veloci, le sfide non incentrate sul Giappone vengono sempre più trascurate fino all'apice raggiunto con le due semifinali del torneo ridotte ad una mera doppia pagina che ne presenta il solo risultato tramite una pagina di giornale. Sebbene non suffragata tramite dichiarazione ufficiale, è opinione comune che ciò sia stato causato da un inasprimento dei rapporti tra autore ed editore.
Captain Tsubasa World Youth proseguì il suo percorso fino al 1997 per un totale di 64 capitoli, per poi venire raccolto in 18 volumi monografici pubblicati tra dicembre 1994 e novembre 1997. Ad aprile 1996 fu pubblicato anche il volume Captain Tsubasa: Saikyo no teki! Holland Youth contenente, oltre alla saga da cui prende il nome, le due storie brevi Chibi e Downhiller, incentrate rispettivamente sulla boxe e sullo sci alpino.
 
Capitan Tsubasa J

Quasi in contemporanea al nuovo manga venne varato il progetto di una nuova serie animata televisiva, Captain Tsubasa J, affidata ad uno staff completamente diverso dalle precedenti: Studio Comet (High School Mystery: Gakuen nanafushigi, Tsuyoshi shikkari shinasai) alla produzione, Hiroshi Fukutomi alla regia, Hiroshi Kanazawa (Sasuga no Sarutobi, Dragon Quest) e Tadayoshi Okimura (semplice animatore nella prima serie) al character design e Michihiko Oota alle musiche.
Dopo una breve introduzione in cui viene narrata una versione alternativa dell'Agonia di Doha, in cui grazie a Tsubasa, Misaki e Wakabayashi il Giappone riesce a prevalere sull'Iraq, inizia una nuova trasposizione del Kid's Dream di 33 episodi incentrato sul primo campionato delle scuole elementari. Con meno episodi rispetto alla prima serie televisiva - che gliene aveva dedicati ben 56 - la narrazione è più veloce e dinamica e, grazie anche alla innovazioni tecniche avute nel decennio appena trascorso, scompaiono buona parte degli artifici atti ad allungare la serie o mascherare i limiti tecnici degli animatori, donando partite molto più rapide e spettacolari. Col nuovo character design vi è anche un minor tasso di edulcorazione delle scene più forti ed i giocatori appaiono non solo più adulti ma anche più sporchi, laceri, doloranti, sebbene non ancora ai livelli del manga; le partite sono molto più dure e sofferte, i contrasti più violenti, i tiri più potenti acquisiscono già qui giochi di luce atti ad enfatizzarne la potenza distruttiva – scelta in passato utilizzata solo negli OVA del campionato nazionale juniores.
Alcune differenze sono riscontrabili anche a livello di sceneggiatura, che si prende qui alcune libertà rispetto al passato. Sebbene l'evoluzione della storia sia la medesima vi sono alcune differenze minori rispetto sia al manga che alla prima serie televisiva, in particolare nella gestione dei personaggi e delle vicende fuori dal campo come il rapporto dei giocatori della Furano col loro vecchio allenatore, un maggiore approfondimento del personaggio di Yayoi ed il suo rapporto con Misugi ed anche quasi un intero episodio dedicato al passato di Misaki ed alla sua situazione familiare. Episodio, quest'ultimo, sicuramente apprezzatissimo dal fandom yaoi che già aveva esplicitamente manifestato il suo apprezzamento per il dolce Taro, grazie alle scene in cui fa il bagno insieme a Tsubasa od in cui il "timido e tenero" Taro lava la schiena al suo capitano mentre racconta la commovente storia del divorzio dei suoi genitori, l'addio alla madre ed il continuo vagabondare ramingo con annesso abbandono di amici e compagni ad ogni nuovo trasferimento. Anche le partite vengono in parte modificate, specialmente la finale contro il Meiwa, mentre lo scontro con la Nanashi viene del tutto eliminato.
 
Capitan Tsubasa J 2

Col 33° episodio, che si chiude con la parola "fine", si conclude il primo arco della serie. L'episodio successivo, un semplice riassunto delle precedenti puntate, segnò il declassamento del programma dallo slot televisivo delle 19,30 a quello delle 17,30 del Venerdì, passando ad adattare le nuove vicende del World Youth, partendo dai due prologhi: l'avventura italiana di Shingo Aoi occupa gli episodi 35-37 con solo lievi modifiche all'originale, mentre la sfida tra Tsubasa e Santana nel campionato brasiliano occupa il solo 38° episodio e presenta notevoli tagli, sia per quanto riguarda la partita, di cui vengono eliminate diverse azioni, che per tutto il background dei giocatori, dall'infanzia di Santana ai primi passi di Tsubasa in Brasile, l'entrata nel San Paolo di Roberto e l'amicizia con Pepe. Si inizia quindi con la saga principale con l'inizio delle qualificazioni al World Youth. I restanti episodi (39-46) traspongono, abbastanza fedelmente ma in modo molto veloce ed eliminando alcune parti ritenute superflue, la prima parte del manga fino all'inizio della seconda fase delle qualificazioni e alla partita contro l'Uzbekistan, chiudendo col 47° episodio, altro riassunto questa volta della prima fase delle qualificazioni. Dopo di che non si potè più andare avanti, causa il raggiungimento dell'originale cartaceo e, quindi, l'esaurimento del materiale da adattare. Il resto del World Youth risulta al momento inedito in animazione.
Per evitare di problemi di diritti, i nomi delle varie squadre europee che appaiono negli episodi dedicati a Tsubasa e Aoi furono storpiati: San Paolo diventa Sanpas, Inter diventa Inteena e la Serie A diventa Seris A.

Road to 2002

La storia si ripete: così com'era successo dopo la conclusione della prima serie, la fine del World Youth permise a Takahashi di prendersi una pausa dalle avventure di Tsubasa e soci, realizzando alcune opere minori come Striker Jin e Keeper Coach, prima che un nuovo boom di interesse nel calcio da parte del popolo giapponese spingesse l'autore a tornare alla creatura prediletta.
Era il 2001 e con la Coppa del Mondo di Corea e Giappone alle porte esplose nel suo massimo splendore la football-mania; Takahashi si fece trovare in prima fila con una nuova serie dedicata al calciatore preferito da giapponesi grandi e piccini: Captain Tsubasa Road to 2002. Questa serie presenta diversi punti di rottura con il passato; per prima cosa, Road to 2002 non fu serializzato su Weekly Shounen Jump come le precedenti serie, bensì su Weekly Young Jump, rivista seinen di Shueisha. Qualcuno resterà forse sorpreso dall'idea di Captain Tsubasa – una serie che aveva sempre incarnato i più classici stilemi della narrativa shounen – su una rivista seinen, eppure non è una cosa così strana; non solo i personaggi sono ormai adulti, facendo in parte perdere quella possibilità di immedesimazione da parte dei giovani lettori che è da sempre uno dei cardini principali dello shounen, ma il tempo è passato anche per il pubblico ed i bambini e ragazzi che si erano appassionati alle prime avventure di Tsubasa negli anni '80 e '90 erano ormai anche loro diventati tutti adulti. Non stupisce, quindi, la decisione di passare ad una rivista seinen, espediente utilizzato anche da altri famosi successi del passato come Kinnikuman.
Anche da un punto di vista narrativo il passaggio da shounen e seinen non fu indolore, con la storia che inizia ad acquisire un maggior realismo rispetto al passato, con l'inserimento di una maggiore componente tattico-strategica all'interno delle partite ed una diminuzione dell'impatto decisivo dei singoli giocatori sull'andamento della partita. Maggiore attenzione viene anche posta sull'aspetto professionistico dello sport. Tutto questo, tuttavia, senza andare ad alterare eccessivamente lo spirito alla base dell'opera.
 
Capitan Tsubasa - Road to 2002

Road to 2002 inizia poco tempo dopo la conclusione del World Youth, dove l'ottima prestazione del Giappone ha fatto salire alla ribalta alcuni dei suoi giocatori più rappresentativi: Tsubasa Oozora ha deciso di lasciare il Brasile per mettere alla prova la sua abilità sul palcoscenico più agguerrito del mondo: l'Europa. Dopo aver girato diverse nazioni e visitato diversi stadi, giunge infine al Camp Nou. È amore a prima vista, così Tsubasa decide di andare a giocare nel Barcellona. Nel frattempo, Wakabayashi è passato nella prima squadra dell'Amburgo e deve vedersela col fortissimo Bayern Monaco in cui militano il coreano Shunko Sho, lo svedese Stephan Levin e il tedesco Karl-Heinz Schneider. Kojiro Hiyuga ha invece scelto l'Italia firmando un contratto con la Juventus; l'obiettivo è il titolo di capocannoniere della Serie A. Sempre in Italia ci sono anche Shingo Aoi, ancora fermo nelle giovanili dell'Inter, e Tomeya Akai, alla Sampdoria. Misaki, infine, è impegnato con la riabilitazione dopo il grave infortunio in cui era incorso durante il World Youth. Il resto della "Golden Age" resta invece in Giappone, entrando in vari team della J-League. L'obiettivo ultimo è chiaro: migliorarsi così da vincere i mondiali di Corea e Giappone 2002. Ma l'Europa è un terreno più ostico di quanto preventivato: da un lato Tsubasa, pur mostrando la sua grande abilità, non trova posto in un Barcellona il cui ruolo di fantasista è occupato dal brasiliano due volte Pallone d'oro Rivaul, dall'altro Hiyuga, i cui passati allenamenti disfunzionali hanno causato un corpo sbilanciato e quindi privo di equilibrio, non riesce a reggere i pesanti contrasti dei potenti difensori italiani.
 
Capitan Tsubasa - Road to 2002 Fine

Da segnalare è l'introduzione di una certa dose di fanservice per gli appassionati di calcio a partire da questa serie: ora che i giocatori giapponesi stanno muovendo i primi passi nel mondo del professionismo non hanno più a che fare solo con i loro coetanei ma anche con i più forti giocatori del mondo over 20. Per molti di essi, Takahashi decide di ispirarsi a giocatori realmente esistenti storpiandone però i nomi: compaiono quindi Rivaul (Rivaldo), Fago (Figo), Rail (Raul), Calliusas (Casillias), Thoram (Thuram), Roberto Carulos (Roberto Carlos), Tresaga (Trezeguet), l'allenatore Van Saal (Van Gaal) e tanti altri. In un certo senso, è un cerchio che si chiude per alcuni di questi giocatori: si pensi a Del Piero o Zidane che, appassionatisi al calcio al punto di farne la propria carriera grazie alle prime avventure televisive di Tsubasa, sono diventati loro stessi di ispirazione all'opera diventandone addirittura parte integrante.
Purtroppo, la storpiatura venne effettuata solo per i nomi dei giocatori, mentre vennero rappresentati in modo estremamente fedele stemmi, maglie, sponsor e quant'altro delle varie squadre europee apparse nel corso del manga. Questo causò dei problemi di sfruttamento dei diritti su tali marchi con la FIFA, che portò all'impossibilità di pubblicare al di fuori dell'Oriente la serie; qualsiasi operazione di modifica alle tavole sarebbe risultata eccessivamente costosa e quindi non remunerativa.
Road to the 2002 si concluse col 144° capitolo nel 2004, lasciando poi il posto alla miniserie in 5 capitoli Go for 2006 – The Sun of the End of the Frustration, incentrata sulle vicende italiane ed in particolar modo su Kojiro Hiyuga, sul suo desiderio di rivalsa dopo il prestito alla Reggiana in C-1, sui suoi allenamenti specifici per migliorare il bilanciamento del corpo, il suo ambientarsi nella squadra e nella città, l'amicizia col difensore e capitano Gozza ed anche una breve parentesi sentimentale con Maki Akamine, in Italia per un torneo di softball. Viene anche accennato brevemente al trasferimento di Shingo Aoi all'Albese, anch'esso in C-1, e al suo incontro col suo nuovo e coetaneo compagno di squadra, il nigeriano Bobang. Road to the 2002 fu pubblicato in 15 volumi monografici – l'ultimo dei quali contenente anche il Go for 2006 – tra giugno 2001 ed agosto 2004.
 
Holly e Benji - Road to 2002 3

Durante la saga principale Takahashi realizzò anche qualche capitolo extra.
Nel 2000 fu pubblicato Millennium Dream, capitolo di settanta pagine ambientato nel futuro con cui augurare buona fortuna alla nazionale giovanile alle Olimpiadi di Sydney 2000. La storia vede Tsubasa, Hiyuga e Wakabayashi venire scelti come membri over-age (quindi con più di 23 anni) per la selezione olimpica giapponese ed affrontare la nazionale brasiliana.
Per commemorare l'imminente Coppa del Mondo, nel 2002 fu la volta di Final Countdown, incentrato sulla sfida di preparazione tra la nazionale giapponese di Tsubasa e l'Olanda di Davids e Kruyfort (ex-membro dell'Holland Youth che dopo esser stato presentato in pompa magna nel prologo del World Youth era stato dimenticato a causa dei problemi nella conclusione della serie).
Nel 2004, invece, grazie a Golden Dream venne realizzata una delle sfide maggiormente attese dai fan: Tsubasa vs Misaki. L'occasione è un tour del Barcellona in Giappone per sfidare le migliori squadre della J-League. La prima è il Jubilo Iwata di Misaki, Ishizaki e Urabe.
Sempre del 2004 è F.C.R.B. Stadium Opening Match, realizzato per celebrare l'apertura dello stadio della immaginaria F.C. Real Bristol – in realtà trattasi di un'esibizione. La storia è incentrata sulla sfida amichevole tra due squadre comprendenti molti dei più forti giocatori del mondo (Rivaul, Natureza, Santana, Schneider, Misaki, Wakabayashi, ecc...) e capitanate rispettivamente da Tsubasa e da Hiyuga.
 
Capitan Tsubasa Road to 2002 Anime

Anche questa volta il nuovo manga portò con se una nuova serie animata televisiva. Anch'essa intitolata Captain Tsubasa Road to 2002 fu trasmessa in 52 episodi tra il 7 ottobre 2001 ed il 6 ottobre 2002. Questa volta ad occuparsene fu scelto Group TAC con la collaborazione di Madhouse, la regia fu affidata ad Isamu Imagake, la regia a Gisaburo Sugii, il character design a Minoru Maeda e la direzione delle animazioni a Eguchi Marisuke.
Come già successo per la serie J, anche in questo caso il manga di partenza era appena iniziato ed il materiale da adattare era troppo poco, spingendo nuovamente gli sceneggiatori ad optare un remake della prima storica serie. Questa volta non venne trasposto solamente il primo campionato, bensì tutta la prima serie cartacea con, tuttavia, numerose libertà nell'adattamento. Il Kid's Dream occupa i primi 11 episodi e risulta per questo molto riassunto, molte vicende secondarie sono state eliminate o modificate ed addirittura vengono saltate alcune partite come Nankatsu-Hanawa, Nankatsu-Naniwa o Meiwa-Furano; anche le restanti partite subiscono numerose modifiche, nella struttura ed anche nel risultato finale – mediamente con meno goal totali. Dopo un dodicesimo episodio che altro non è che un riassunto dei primi undici si passa al Boys' Fight, che occupa gli episodi 13-19 e risulta la saga più modificata di tutte. Vengono eliminate la maggior parte delle partite e le uniche che vengono narrate (contro Nitta, Jido, Matsuyama) occupano al massimo poco più di mezza puntata, dedicando più della metà del tempo alla finale – due episodi per la vigilia e due per la partita vera e propria. Completamente stravolto anche il resto dello svolgimento e del background – durante la vigilia della finale ricompare in Giappone persino Wakabayashi.
Gli episodi 20-31 sono invece dedicati al JBoys' Challenge, più fedele al cartaceo rispetto ai precedenti episodi: le partite sono ancora un po' modificate – e quelle che non vedono coinvolto il Giappone sono del tutto eliminate – tuttavia viene mantenuta la sottotrama legata alla famiglia di Schneider, così come il passato di Diaz, che era stato invece eliminato negli OVA. Gli episodi 32-35 uniscono insieme alcuni degli avvenimento del 37° ed ultimo volume cartaceo – mai trasposto in animazione – ed i primi passi di Tsubasa in Brasile, la sfida con Santana ed il passato di quest'ultimo – tutti eventi narrati nel secondo prologo del World Youth. I restanti episodi traspongono invece la prima parte del Road to 2002 cartaceo, finendo però ben presto per raggiungerlo ed esaurire il materiale da adattare. L'anime s'incentra esclusivamente su Tsubasa, Hiyuga e Wakabayashi, dimenticandosi completamente di Shingo Aoi e dei giocatori della J-League, che però ricompaiono per la sfida amichevole tra Giappone ed Olanda – assente nel manga – e per i minuti conclusivi dell'ultimo episodio in cui viene mostrato l'inizio della partita Giappone-Brasile valida per la Coppa del Mondo. La seconda parte del Road to 2002 risulta al momento inedita in animazione.
Per permettere alla serie di arrivare anche in Occidente si decise di alterare tutti i nomi dei club rappresentanti nell'anime: Barcellona diventa Catalunya, Valencia diventa San Jose, Juventus diventa Piemonte, Parma diventa Emilia, Amburgo diventa Grunwald, Werder Brema diventa Roland, Bayern Monaco diventa Rotburg, San Paolo diventa Bracos, Flamengo diventa Domingo, ecc...

Golden 23

Stavolta non si dovette aspettare molto per il proseguimento delle avventure di Tsubasa, solo qualche mese. Nel 2005 prese infatti il via, sempre su Weekly Young Jump, Captain Tsubasa Golden 23, seguito diretto della precedente serie. Nel prologo Germany Dream assistiamo ad un'amichevole tra le nazionali maggiori di Germania e Giappone che finisce in parità grazie al debutto di Tsubasa, Wakabayashi, Misaki e Hiyuga, in preparazione alla Coppa del Mondo di Germania 2006. A fine partita, i quattro si separano tornando ognuno al proprio campionato promettendo di ritrovarsi in occasione della Coppa del Mondo. Prima di ciò, tuttavia, c'è un altro obiettivo da raggiungere per la "Golden Age" nipponica: la medaglia d'oro ai prossimi giochi olimpici. In preparazione ad esse inizia il ritiro della nazionale U-22 nipponica con tutte le vecchie conoscenze delle passate serie ad esclusione dei giocatori impegnati oltreoceano che, occupati nei rispettivi campionati, non potranno partecipare alle fasi di qualificazione. Nella prima parte della serie viene portata avanti sia la prima fase di qualificazione alle Olimpiadi che la Liga spagnola con Tsubasa, con una breve parentesi dedicata a Wakabayashi.
 
Capitan Tsubasa - Golden 23

Alla fine del 78° capitolo tuttavia furono annunciate tre nuove saghe. La prima di queste, che copre la seconda parte della storia, s'intitola Fierce Fights in Asia ed è interamente incentrata sulla seconda fase delle qualificazioni alle Olimpiadi. Golden 23 si concluse nel 2008 a quota 112 capitoli. La serie venne raccolta in 12 volumi monografici pubblicati tra febbraio 2006 ed ottobre 2008. Nell'ultimo volume sono presenti anche Boku wa Misaki Taro e Wish for Peace in Hiroshima, storia in due parti incentrata sull'amichevole in preparazione alle Olimpiadi tra la nazionale giapponese U-23 al gran completo e la nazionale greca campione europea. Una nuova riedizione dell'opera, in 8 volumi, fu rilasciata tra aprile ed agosto 2010.
Per le restanti due saghe, si decise di realizzare due storie indipendenti, entrambe pubblicate su Weekly Young Jump. Nel 2009 toccò a Captain Tsubasa kaigai – Gekitohen in Calcio, storia in 24 capitoli incentrata sulla sfida tra la Reggiana di Hiyuga e l'Albese di Aoi valida per la promozione in Serie B. Solo un breve cameo viene dedicato al terzo degli "italiani", Tomeya Akai, che si reca allo stadio ad assistere alla partita. La serie venne raccolta in 2 volumi monografici pubblicati entrambi a maggio 2010.
Tra il 2010 ed il 2012 invece fu la volta della terza ed ultima saga, formata da 58 capitoli ed intitolata Captain Tsubasa kaigai – Gekitohen en la liga, focalizzata sulla liga spagnola. Mentre Hiyuga e Aoi si uniscono alla nazionale giapponese, Tsubasa è impegnato nel ritorno di "El Clasico", il tradizionale derby spagnolo tra Barcellona e Real Madrid, partita che occupa la quasi totalità dell'opera. Ad assistere al derby e all'appassionante sfida tra Tsubasa e Natureza, un misterioso ragazzo biondo che sembra possedere un'abilità calcistica quasi... angelica. En la liga venne pubblicato in 6 volumi monografici tra giugno 2010 e maggio 2012.
 
Capitan Tsubasa - Gekito in Calcio & En la Liga

Durante la saga principale Takahashi realizzò anche qualche capitolo extra.
Nel 2005, per festeggiare il 25° anniversario della prima apparizione di Tsubasa, vide la luce All Star Game - 25th Anniversary, storia in 5 capitoli in cui, per celebrare l'apertura della J-Island, un'isola artificiale interamente dedicata al calcio con un gran numero di strutture apposite – esistente però solo nel manga – viene giocata un'amichevole tra la nazionale nipponica di Tsubasa e compagni e una selezione dei migliori giocatori del resto del mondo, tra cui Rivaul, Santana, Natureza, Shunko Sho, Schneider, Levin ed altri. La particolarità dello special sta nell'aver permesso ai fan di votare i giocatori da far comparire nell'opera, tramite l'allestimento di una pagina web.
Nel 2006, per augurare buona fortuna alla nazionale giapponese impegnata nella Coppa del Mondo di Germania 2006, disegnò Japan Dream 2006, in cui la nazionale reale si scontra con la selezione U-23 di Tsubasa, Wakabayashi e compagni. In appendice, una serie di schizzi dei vari giocatori della nazionale.
Lo stesso anno fu pubblicato, in due volumi monografici, la raccolta Captain Tsubasa Dream Field, contenente Millenium Dream, Golden Dream, Final Countdown, 25th Anniversary (All Star Game) e Japan Dream 2006.
Nel 2008, per omaggiare il quarantennale della nascita di Weekly Shounen Jump, la rivista su cui erano state pubblicate le prime due serie di Tsubasa, realizzò Endless Dream, un capitolo di 40 pagine ambientato dopo la fine del campionato delle elementari che vede Tsubasa depresso per il tradimento di Roberto, per il trasferimento di Misaki e per l'imminente addio anche a Wakabayashi. Per tirarlo su di morale, viene organizzata una partita amichevole tra Nankatsu e Shutetsu, a cui finiscono poi per prendere parte tutti i migliori giocatori del campionato. Per festeggiare il trentennale di Tsubasa, lo speciale venne allegato ad un'edizione speciale del secondo volume di Golden 23.
Infine, nel 2010, per festeggiare il trentennale di Tsubasa fu la volta di Tokubetsu-hen Live Together 2010, in collaborazione con gli EXILE, la band musicale che ha realizzato la canzone ufficiale dei Samurai Blue, la nazionale ufficiale nipponica di calcio. Questa volta la nazionale di Tsubasa affronta l'Argentina di Juan Diaz ed allenata da Maradona, con un breve concerto durante l'intervallo degli EXILE che poi augurano buona fortuna ai giocatori nipponici. La storia si chiude con gli – ormai canonici – auguri di buona fortuna per l'imminente Coppa del Mondo 2010.
 
Holly e Benji - 25° anniversario

Dopo En la liga Takahashi si prende una nuova pausa da Tsubasa, dedicandosi ad altri progetti, sempre a tematica calcistica. Oltre al manga Hokori, iniziato nel 2011 ed attualmente a quota un volume, Takahashi ha dedicato il volume autoconclusivo Soccer shoujo Kaede ad Homare Sawa, il capitano della nazionale femminile di calcio giapponese vincitrice della Coppa del Mondo di Germania 2011; l'autore è stato inoltre contattato per la realizzazione di un'opera animata che ripercorra la cavalcata trionfale delle calciatrici nipponiche.
A fine 2013 viene però annunciata la prosecuzione delle avventure calcistiche di Tsubasa e compagni, con la serie Captain Tsubasa Rising Sun, che inizia esattamente dove si era conclusa la precedente per narrare la fase finale delle Olimpiadi. 

Un successo planetario: dalle doujinshi yaoi a Holly e Benji

Insomma, Captain Tsubasa è ormai diventato uno dei più importanti esponenti della narrativa popolare giapponese, con 20 anni di pubblicazione (senza contare le pause) alle spalle, 6 serie manga di 90 volumi totali in grado di vendere più di 70 milioni di copie nel solo Giappone, tre serie televisive con più di 200 episodi complessivi, una serie OVA, 5 speciali, una ventina di videogiochi ed una moltitudine di gadget di ogni tipo.
Holly e Benji - Kenkoji doujinshiOltre a tutto ciò, Captain Tsubasa sfondò anche in un ambiente con cui a prima vista non avrebbe nulla a che fare: il mondo delle doujinshi yaoi.
Dopo la nascita e la grande diffusione del genere boys' love negli anni '70 grazie all'avvento del Gruppo del '24, il decennio successivo vide un calo nelle pubblicazioni ufficiali del genere, spingendo il fandom a riempire la fame di tali opere tramite via alternative. Un periodo, quello a cavallo tra anni '70 e '80, in cui iniziava a manifestarsi apertamente la cultura otaku, il Comiket si espandeva sempre più e le doujinshi – pubblicazioni amatoriali esistenti da almeno un secolo – viravano da storie originali a parodie ed omaggi dei titoli più importanti del momento. E poi arrivò il 1983, quando la prima serie televisiva di Captain Tsubasa iniziò le sue trasmissioni macinando consensi su consensi e diffondendosi a macchia d'olio in tutta la nazione. Tempo un paio d'anni, e al Comiket invernale del 1985 comparve anche la prima doujinshi incentrata su amori più o meno platonici tra i membri maschili del manga, accendendo la miccia di un processo inarrestabile. Il dado era tratto, le doujinshi yaoi (da Yama nashi, ochi nashi, imi nashi, lett. nessun climax, nessuna risoluzione, nessun significato – per differenziarlo dalle opere boys' love ufficiali) iniziarono a diffondersi a macchia d'olio, con altre parodie dedicate sia a Tsubasa e compagni (nel Comiket estivo del 1986 il 10% circa dei gruppi presenti vendeva doujishi incentrate sulla coppia Tsubasa-Misaki, su Kenkoji – Wakashimazu e Hiyuga – ed altre coppie minori) che ad altri successi maschili come Saint Seiya, Tenkuu senki Shurato, Yoroiden Samurai Trooper, Ginga eiyuu densetsu, Dragon Ball o Slam Dunk.
La popolarità di Captain Tsubasa non si esaurisce tuttavia nel solo Giappone, espandosi a macchia d'olio in tutto il mondo grazie principalmente alla prima serie animata televisiva; Flash Kicker in America, Los Súper Campeones in Spagna, Olive et Tom in Francia, Kapitan Jastrząb in Polonia, Oli dhe Benxhi in Albania, Goool in Croazia... Captain Tsubasa è riuscito a conquistare i piccoli appassionati di calcio (ma non solo) di mezzo globo, tanto che le edizioni straniere del manga han superato le 10 milioni di copie vendute. Tra le nazioni stranieri che maggiormente vennero colpite dalla Tsubasa-mania non si può poi non citare l'Italia, la cui grandissima passione per il calcio fu un terreno fertilissimo all'espansione dell'opera.
 
Holly e Benji, l'anime in Italia

A metà degli anni '80 ad arrivare per prima, com'era di norma in quegl'anni, fu la prima serie televisiva in 128 episodi, col titolo Holly e Benji, due fuoriclasse e i nomi dei personaggi giapponesi tutti occidentalizzati: Tsubasa Oozora fu trasformato in Oliver "Holly" Hutton, Genzo Wakabayashi in Benjamin "Benji" Price, Taro Misaki in Tom Becker, Ryo Ishizaki in Bruce Harper, Kojiro Hiyuga in Mark Lenders, Jun Misugi in Julian Ross, Hikaru Matsuyama in Philiph Callaghan, Sanae Nakazawa in Patty e cosi via. Lo stesso avvenne per il nome dei club scolastici, mantenendo in questo caso la medesima iniziale del nome originale in quanto presente sulle maglie delle squadre: Nankatsu divenne Newppy (prima della selezione cittadina) e New Team (dopo la selezione cittadina), Shutetsu divenne Saint Francis, Meiwa divenne Muppet, Musashi divenne Mambo, Furano divenne Flynet...
Negli anni '90 arrivò anche la serie OVA, subito dopo le repliche della prima serie, con una nuova sigla ed un nuovo titolo (Che campioni Holly e Benji). Nel 1999, con lo stesso titolo fu la volta della serie J, che venne trasmessa in due parti. Dopo la prima parte che riassumeva il primo campionato delle elementari venne trasmessa la seconda parte della prima serie, gli OVA e solo a quel punto la parte inedita incentrata sul World Youth. Anche in questo caso, in sede di adattamento il personaggio di Shingo Aoi cambiò nome, diventando Rob Denton.
Dopo il 2000 arrivò anche l'ultima serie, Road to 2002, con una nuova sigla ed il titolo Holly e Benji Forever. Tutte le serie vennero pubblicate più volte in VHS o DVD, in vari formati – dal fascicolo in edicola al BOX con più episodi – da diversi editori.
Anche i quattro film degli anni '80 arrivarono in Italia, sebbene sotto diversa forma; essi vennero infatti spezzettati in una serie di 9 episodi, col settimo episodio formato addirittura dalla parte finale del terzo e l'inizio del quarto. Solo in occasione della pubblicazione in home video da parte di Yamato Video furono restaurati e pubblicati ciascuno con un titolo fedele all'originale: rispettivamente, La grande sfida europea, La selezione giovanile del Giappone, Corri per il domani! e La grande sfida mondiale: Jr World Cup!
Risulta invece inedito l'Holland Youth.
 
Holly e Benji, il manga Star Comics

Per poter leggere l'originale cartaceo il pubblico italiano dovette invece aspettare febbraio 2000, data in cui Star Comics pubblicò il primo dei 37 volumi della prima serie col titolo Capitan Tsubasa; periodicità mensile, edizione classica da edicola, adattamento con nomi e squadre fedele all'originale – niente più Holly, Benji o Tom bensì Tsubasa, Wakabayashi, Misaki e via dicendo. L'ultimo volume fu pubblicato a gennaio 2003, seguito, il mese dopo, da Capitan Tsubasa World Youth. Presentato nella medesima edizione della prima serie, il World Youth prosegue con la numerazione dei volumi dal 38 concludendosi col volume 55 ad agosto 2004, seguito dai due volumi unici Capitan Tsubasa World Youth Special (ovvero l'Holland Youth) e Capitan Tsubasa – Taro Misaki Story (ovvero il Boku wa Misaki Taro), numerati rispettivamente come i volumi 56 e 57. Per motivi pubblicitari, in copertina venne inserito anche il sottotitolo Holly e Benji.
A maggio 2014 Star Comics ha pubblicato una riedizione in 21 volumi della prima serie, con nuove copertine fedeli alla recente riedizione giapponese.
Tutte le serie e gli special successivi risultano invece inediti, non solo in Italia ma in tutto l'Occidente, a causa dei precedentemente citati problemi di diritti con la FIFA.