Grande notizia per i fan di Doraemon: il gattone blu farà per la prima volta la sua comparsa in un video 3D allo Shanghai World Expo durante il "Japan International Contents Festival" (CoFesta), manifestazione in corso sino al 23 giugno che ha come protagonisti popolari modelli giapponesi, cantanti pop e di anime come Juju, Yo Hitoto e Kimaguren.
Il breve clip strizza l'occhio ai fan cinesi, sulla linea delle politiche giapponesi in materia di export culturale, cultura pop nipponica che il Governo mira a diffondere nei mercati oltremare. Dai videogames e manga fino all'eccentrica moda "kawaii", la cultura giapponese ha già un retaggio globale, ma gli introiti stranieri, in realtà, riflettono solo una piccola percentuale delle esportazioni complessive.
"Considerato che la domanda interna diminuisce e miriamo a espanderci all'estero, noi abbiamo bisogno di implementare la nostra struttura e modello di business convenzionale", ha detto un funzionario al Ministero dell'Economia, Commercio e Industria.
Secondo lo stesso funzionario, il Giappone non è stato in grado di guadagnare significativamente dalle vendite dei suoi prodotti pop perché sono fin troppo esportati indirettamente all'estero tramite altri mezzi e canali internazionali. CoFesta, nato nel 2007, è una parte dell'iniziativa METI per far risaltare in patria un serie specifica di contenuti e all'estero per attrarre più compratori e incoraggiare collaborazioni oltreconfine. Il film in questione ne è un esempio lampante.
La Cina è il quarto luogo oltremare dove si svolgerà il Festival, dopo la Francia, Singapore e il Brasile. "La notizia si è rapidamente diffusa a Shanghai", ha detto il produttore esecutivo della CoFesta, Yutaka Shigenobu, "fornirà una grande opportunità per mostrare il prodotto giapponese." Il logo per i dodici giorni dell'evento è stato disegnato dal direttore artistico Kashiwa Sato, conosciuto internazionalmente per il suo lavoro con "Fast Retailin Co's Uniqlo", negozio di abbigliamento casual a New York.
In aggiunta al clip di Doraemon, l'evento sarà caratterizzato anche da giochi 3D per la PlayStation 3 e un breve film in 3D. I visitatori agli eventi CoFesta hanno raggiunto quota un milione nel 2009, più del 25% del tetto raggiunto durante il suo anno d'apertura. Tuttavia la strategia a lungo termine del Governo per rinsaldare l'industria del settore è ancora più ambiziosa.
In base a un report rilasciato da METI a metà maggio, il Giappone mira ad aumentare il suo rapporto di vendita di prodotti oltremare dal 5% del 2008 a un 12% nel 2020. Le entrate dovrebbero così salire da 700 miliardi di yen a 2,3 bilioni. "Dobbiamo considerare la possibilità di concentrarci sui mercati emergenti", ha detto il funzionario METI, aggiungendo che il luogo per la prossima CoFesta non è stato ancora deciso.
Shigenobu, Presidente di "TV Man Union Inc.", una compagnia di produzioni televisive, non pare essere scoraggiato dagli ambiziosi obiettivi. "Noi abbiamo poche risorse, ma penso che l'estetica giapponese sia la nostra reale risorsa.", ha poi aggiunto, "Dobbiamo avere fiducia in questo."
Il breve clip strizza l'occhio ai fan cinesi, sulla linea delle politiche giapponesi in materia di export culturale, cultura pop nipponica che il Governo mira a diffondere nei mercati oltremare. Dai videogames e manga fino all'eccentrica moda "kawaii", la cultura giapponese ha già un retaggio globale, ma gli introiti stranieri, in realtà, riflettono solo una piccola percentuale delle esportazioni complessive.
"Considerato che la domanda interna diminuisce e miriamo a espanderci all'estero, noi abbiamo bisogno di implementare la nostra struttura e modello di business convenzionale", ha detto un funzionario al Ministero dell'Economia, Commercio e Industria.
Secondo lo stesso funzionario, il Giappone non è stato in grado di guadagnare significativamente dalle vendite dei suoi prodotti pop perché sono fin troppo esportati indirettamente all'estero tramite altri mezzi e canali internazionali. CoFesta, nato nel 2007, è una parte dell'iniziativa METI per far risaltare in patria un serie specifica di contenuti e all'estero per attrarre più compratori e incoraggiare collaborazioni oltreconfine. Il film in questione ne è un esempio lampante.
La Cina è il quarto luogo oltremare dove si svolgerà il Festival, dopo la Francia, Singapore e il Brasile. "La notizia si è rapidamente diffusa a Shanghai", ha detto il produttore esecutivo della CoFesta, Yutaka Shigenobu, "fornirà una grande opportunità per mostrare il prodotto giapponese." Il logo per i dodici giorni dell'evento è stato disegnato dal direttore artistico Kashiwa Sato, conosciuto internazionalmente per il suo lavoro con "Fast Retailin Co's Uniqlo", negozio di abbigliamento casual a New York.
In aggiunta al clip di Doraemon, l'evento sarà caratterizzato anche da giochi 3D per la PlayStation 3 e un breve film in 3D. I visitatori agli eventi CoFesta hanno raggiunto quota un milione nel 2009, più del 25% del tetto raggiunto durante il suo anno d'apertura. Tuttavia la strategia a lungo termine del Governo per rinsaldare l'industria del settore è ancora più ambiziosa.
In base a un report rilasciato da METI a metà maggio, il Giappone mira ad aumentare il suo rapporto di vendita di prodotti oltremare dal 5% del 2008 a un 12% nel 2020. Le entrate dovrebbero così salire da 700 miliardi di yen a 2,3 bilioni. "Dobbiamo considerare la possibilità di concentrarci sui mercati emergenti", ha detto il funzionario METI, aggiungendo che il luogo per la prossima CoFesta non è stato ancora deciso.
Shigenobu, Presidente di "TV Man Union Inc.", una compagnia di produzioni televisive, non pare essere scoraggiato dagli ambiziosi obiettivi. "Noi abbiamo poche risorse, ma penso che l'estetica giapponese sia la nostra reale risorsa.", ha poi aggiunto, "Dobbiamo avere fiducia in questo."
Certo, veder elogiato Doraemon in qualsiasi parte nel mondo dà sempre un enorme soddisfazione, ma vederlo in 3D non è poi tutta 'sta grande cosa. Sarà pure nato come rappresentate di un tempo futuristico e quindi tecnologicamente avanzato ma l'abbiamo potuto amare nelle sue avventure degli anni '70-80 e quindi vederlo totalmente al passo coi tempi non è poi tutta 'sta grande cosa!
Chi Doraemon lo ama...lo ama già e basta e non sarà il 3D a sdoganarlo all'estero.Sbagliano se pensano che DOraemon possa sfondare nel mondo come ha ftto in Giappone,troppe persone da noi (compresi fantomatici "otaku" espertoni di Death Note e Bleach) non lo capiscono e non lo capiranno mai, ergo inutile scempio a parer mio
Con questo personaggio hanno fatto due passi falsi negli ultimi anni, in particolare coi film annuali: 1) il fatto di non creare titoli nuovi ma di rovinare con remake inutili la memoria dei primi lungometraggi anni 80... e 2) l'avvicinamento al tratto del duo di autori originali. All'inizio la via di mezzo non era male, ma alla fine l'eccessiva fedeltà, unita anche a tecniche sempre più artificiali resero un paio di film quasi sgradevoli, almeno per me.
Parlando di Doraemon... anch'io l'ho SEMPRE amato 2D.
Credo che se dovessero fare una serie in CG, mi auguro CON TUTTO IL CUORE che sia un flop pazzesco. Idem per i film al cinema con gli occhialetti spaccaocchi.
A me Doraemon di grafica mi piace quella che c'è nell'immagine (e della serie che davano su Italia1).
Io penso: 3D (modelli poligonali) = videogiochi (console fissa) e 2D = cartoni animati
Ah certo,infatti le produzioni Pixar hanno una qualita' degna di una cutscene di videogame.Ma non vi vergognate di scrivere queste scemenze?
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