King of Thorn - coverNon posso dire di avere apprezzato questa trasposizione animata di King of Thorn visto che, sebbene non avessi del tutto amato nemmeno la versione cartacea, mi aspettavo perlomeno un lavoro tecnicamente brillante per un titolo che avrebbe potuto offrire sequenze mozzafiato e di grande impatto visivo.

L’ambientazione rimane la stessa del manga, ovvero ci troviamo in un mondo sull’orlo di un baratro a causa di una nuova misteriosa malattia che, dopo qualche mese di incubazione, inizia a trasformare il corpo degli infetti in pietra. Medusa, così viene denominata, sembra non avere cura e pertanto una corporazione decide di investire su un progetto che prevede l’ibernazione di un numero ristretto di soggetti malati in attesa che l’umanità trovi una cura.

Ho sempre trovato lo spunto iniziale un po’ balbettante in quanto mi chiedo per quale motivo avrebbero dovuto ibernare dei soggetti malati: io ne avrei ibernati di sani nella speranza che magari, 100 anni dopo, il virus si fosse auto estinto da solo o che perlomeno i soggetti, una volta svegli, avessero una vita più lunga di quella di pazienti già infetti.

Tralasciando questo particolare la versione animata introduce un personaggio che ci racconta a pezzi, man mano che la trama prosegue, la favola della bella addormentata. Ho apprezzato molto questa trovata in quanto credo calzi a pennello con gli eventi narrati e risulti da sola molto suggestiva ed esplicativa. Simpatiche sono anche le macchiette che vedono protagonista il bambino, che classifica tutte le creature che incontra come mostri di un RPG, con tanto di caratteristiche e livello di pericolosità.

Il lungometraggio tuttavia tronca del tutto un intero filone della trama del manga. La cosa non mi spiace in quanto la parte tagliata, sebbene molto rilevante, è proprio quella che ho meno apprezzato nella versione cartacea. Di certo alcuni personaggi perdono di spessore e risultano stravolti, mentre altri scompaiono del tutto, ma in questo modo gli sceneggiatori riescono a rendere la narrazione più concreta e meno dispersiva, levando inutili deviazioni che nel manga vanno a rovinare gli splendidi volumetti iniziali. Nonostante questo taglio la conclusione mantiene lo stesso deus ex machina.

King of Thorn - collage 01

Se quindi, a livello di sceneggiatura, il lungometraggio sembrerebbe più efficace del manga, in realtà non trasmette lo stesso pathos e le stesse sensazioni che quest’ultimo riesce nei primi numeri a creare. In questa trasposizione la narrazione mi è sembrata più piatta e priva di veri e propri climax, risultando alla fine più monotona e meno efficace. Sicuramente tale difetto è figlio anche del diverso media usato e probabilmente questo lungometraggio viene penalizzato da un character design non all’altezza di quello originale firmato Yuji Iwahara, che possiede uno stile grafico che riesce a sposarsi perfettamente con l’ambientazione proposta. Rimane tuttavia il fatto che le risposte arrivano troppo facilmente e anche le sequenze di azione si limitano a qualche scaramuccia con sempre lo stesso tipo di creatura, quando in realtà il manga ne proponeva una varietà molto più ampia e letale, in grado di risultare una minaccia per il gruppo in qualsiasi momento.

Per riassumete ritengo la sceneggiatura, come proposta nella versione animata, sicuramente più efficace e priva delle divagazioni e forzature introdotte negli ultimi 2 volumetti dell’opera originale. Sfortunatamente essa è raccontata decisamente peggio.

Dal punto di vista tecnico è da tanto che non vedevo un lungometraggio realizzato in modo così sbrigativo e poco ispirato. Le uniche cose che ho davvero apprezzato sono le musiche e alcuni fondali, mentre il resto mi è sembrato di qualità medio-bassa. Il character design, decisamente più standard e più piatto di quello della versione originale, rimane comunque su livelli discreti, almeno nelle sequenze realizzate con tecniche di animazione tradizionale. Le animazioni fanno giusto il loro dovere, ma ho visto serie TV decisamente più curate e meglio animate di questo lungometraggio. Il vero problema sta comunque altrove e si concretizza nelle parti in computer grafica, realizzate in modo davvero penoso. Alcune sequenze mi hanno fatto accapponare la pelle, per esempio quelle in cui i protagonisti salgono delle scale a chiocciola a circa metà film. Se non bastasse la vistosa variazione dello stile di disegno dei personaggi, il peggio di loro lo danno quando sono in movimento, in quanto sono sequenze soggette a un deciso calo del frame rate che le rende "scattose" e legnose, davvero un pugno nell'occhio.

King of Thorn - immagine 01

L’edizione Kaze è altrettanto lacunosa: il BluRay non si degna nemmeno di proporre un minimo extra, nemmeno un trailer, nulla di nulla. Perlomeno si vede bene e l’audio fa dignitosamente il suo lavoro, così come il doppiaggio, ma si nota che l’editore ha solo pensato svolgere il proprio compitino senza metterci nulla del suo. Inoltre sul mio lettore i menù davano seri problemi di visualizzazione, tanto da risultare quasi innavigabili.

Per concludere King of Thorn mi ha lasciato con l’amaro in bocca, mi aspettavo decisamente di più.