Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Per la rubrica di oggi volgiamo l'attenzione a titoli appartenenti, più o meno, al genere Majokko: Heartcath Precure, Sailor Moon (il manga) e Puella Magi Madoka Magica.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Per la rubrica di oggi volgiamo l'attenzione a titoli appartenenti, più o meno, al genere Majokko: Heartcath Precure, Sailor Moon (il manga) e Puella Magi Madoka Magica.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Heartcatch Pretty Cure
8.0/10
Cecilia
-
Anzitutto, una premessa: per provare ad apprezzare quest'anime bisogna farsi forza e adeguarsi al chara design. Il responsabile del CD stavolta è lo stesso di 'Ojamajo Doremì' e questo stacca molto 'Heartcatch Precure!' sia dalle prime cinque stagioni sia dalla appena precedente 'Fresh! Precure'. Superato lo scoglio della grafica, possiamo affrontare la trama.
Tsubomi Hanasaki, timida e introversa quattordicenne, si è appena trasferita nella città dove si trova l'orto botanico curato dalla nonna materna e dove i suoi genitori hanno intenzione di aprire un negozio di fiori, che sono anche la sua passione. A scuola incontrerà Erika Kurumi, estroversa ed esuberante, praticamente l'opposto di lei e, grazie agli spiritelli Coffret e Cyphre, avremo così la coppia di Pretty Cure che agirà nei primi 22 episodi della stagione: Cure Blossom e Cure Marine.
Diversamente dalle stagioni precedenti e dalla seguente Suite, stavolta non ci sono mondi fantastici che chiedono l'intervento delle leggendarie guerriere. Tutto ruota intorno alla Terra e all'albero Kokoro, un albero millenario che vaga nel cielo sulla sua isoletta di terra. L'albero è responsabile della buona salute dei "fiori del cuore" delle persone, tutti diversi e rappresentanti ciascuno, attraverso il linguaggio dei fiori, la caratteristica fondamentale della persona cui appartengono. Sembrerebbe un plagio da 'Sailor Moon S', ma è più corretto parlare di citazione - e Heartcath è piena di citazioni, riferimenti, prese in giro di altre serie, 'Sailor Moon' compresa.
Distruggere l'albero, fare avvizzire i cuori e tramutare così la Terra in un deserto è lo scopo dei Messaggeri del Deserto, che da centinaia di anni provano ad attuare il loro piano, ostacolati dalle Pretty Cure. E questo è un altro punto di originalità di Heartcatch: certo, fin dalla prima stagione le Pretty Cure sono definite "leggendarie", ma a conti fatti le uniche guerriere erano le protagoniste. Qui invece la leggenda, le Pretty Cure del passato, le consegne tra una generazione e l'altra di guerriere sono decisamente rilevanti.
L'ambientazione, dopo l'irrealtà della quarta e della quinta stagione, torna a essere abbastanza realistica, e, anche se l'attenzione degli sceneggiatori si concentra molto sulle protagoniste, c'è comunque modo di conoscere i personaggi secondari: genitori, compagni di classe, le persone coinvolte dai nemici in ogni puntata. Attenzione particolare viene data a Istuki, presidente del consiglio studentesco, e a Yuri Tsukikage, amica della sorella maggiore di Erika. Motivo? Bisogna raggiungere rispettivamente le puntate 12, 23 e 34 per scoprirlo.
La protagonista, Tsubomi Hanasaki, si stacca dalle caratteristiche delle precedenti. Non è l'asso dello sport o dello studio, non è la forza che trascina il gruppo, non è la più forte delle Pretty Cure. Anzi, tra le due (o forse più) guerriere è la più debole sia caratterialmente sia fisicamente. Una scelta che permette di assistere, nel corso delle 49 puntate, alla sua crescita; gestita bene, senza power up assurdi o cambiamenti repentini e irreali.
Erika, al contrario, è fisicamente forte, decisa, piena di vitalità. Peccato che anche lei abbia le sue grane: è infatti tremendamente gelosa di sua sorella maggiore, famosa modella.
Dall'altro lato della barricata ci sono i tre Generali del deserto Sasorina, Kumojacki e Cobraja; il professor Saabaku e Dark Pretty Cure; e, per finire, Dune, re dei messaggeri. Le psicologie dei tre generali e i motivi per cui combattono ci vengono rese note e grazie al cielo esulano dal "faccio il male perché sì". Sono motivi puramente egoistici, come le guerriere non mancheranno di fare notare loro, ma sono desideri umani e su questi i tre personaggi vengono costruiti in modo sufficientemente coerente. Decenti sono anche la caratterizzazione di Dark PreCure e il suo odio per la Pretty Cure precedente, Blossom, e Marine, Cure Moonlight. Meno approfondito è il professore, protagonista di un colpo di scena nelle ultime puntate che però, oltre a gridare a 'Star Wars', è un po' tirato via nella spiegazione. La psicologia di Dune invece è inesistente: cattivo perché sì, ed è un peccato.
Sul piano dei combattimenti, vengono equilibrati i colpi in tempo reale, molto numerosi, l'agilità e la forza fisica delle guerriere con conseguenti calci e pugni e gli attacchi finali, in coppia o singoli, in cui le ragazze fanno uso di scettri come dalla quarta stagione in poi.
Non l'avrei mai immaginato, ma a vent'anni suonati mi è piaciuta una stagione di 'Pretty Cure', per di più quella che reputo la peggiore dal punto di vista del chara design. Tenendo conto che è un maho shoujo commerciale, per ragazzine, un otto non glielo toglie nessuno.
Tsubomi Hanasaki, timida e introversa quattordicenne, si è appena trasferita nella città dove si trova l'orto botanico curato dalla nonna materna e dove i suoi genitori hanno intenzione di aprire un negozio di fiori, che sono anche la sua passione. A scuola incontrerà Erika Kurumi, estroversa ed esuberante, praticamente l'opposto di lei e, grazie agli spiritelli Coffret e Cyphre, avremo così la coppia di Pretty Cure che agirà nei primi 22 episodi della stagione: Cure Blossom e Cure Marine.
Diversamente dalle stagioni precedenti e dalla seguente Suite, stavolta non ci sono mondi fantastici che chiedono l'intervento delle leggendarie guerriere. Tutto ruota intorno alla Terra e all'albero Kokoro, un albero millenario che vaga nel cielo sulla sua isoletta di terra. L'albero è responsabile della buona salute dei "fiori del cuore" delle persone, tutti diversi e rappresentanti ciascuno, attraverso il linguaggio dei fiori, la caratteristica fondamentale della persona cui appartengono. Sembrerebbe un plagio da 'Sailor Moon S', ma è più corretto parlare di citazione - e Heartcath è piena di citazioni, riferimenti, prese in giro di altre serie, 'Sailor Moon' compresa.
Distruggere l'albero, fare avvizzire i cuori e tramutare così la Terra in un deserto è lo scopo dei Messaggeri del Deserto, che da centinaia di anni provano ad attuare il loro piano, ostacolati dalle Pretty Cure. E questo è un altro punto di originalità di Heartcatch: certo, fin dalla prima stagione le Pretty Cure sono definite "leggendarie", ma a conti fatti le uniche guerriere erano le protagoniste. Qui invece la leggenda, le Pretty Cure del passato, le consegne tra una generazione e l'altra di guerriere sono decisamente rilevanti.
L'ambientazione, dopo l'irrealtà della quarta e della quinta stagione, torna a essere abbastanza realistica, e, anche se l'attenzione degli sceneggiatori si concentra molto sulle protagoniste, c'è comunque modo di conoscere i personaggi secondari: genitori, compagni di classe, le persone coinvolte dai nemici in ogni puntata. Attenzione particolare viene data a Istuki, presidente del consiglio studentesco, e a Yuri Tsukikage, amica della sorella maggiore di Erika. Motivo? Bisogna raggiungere rispettivamente le puntate 12, 23 e 34 per scoprirlo.
La protagonista, Tsubomi Hanasaki, si stacca dalle caratteristiche delle precedenti. Non è l'asso dello sport o dello studio, non è la forza che trascina il gruppo, non è la più forte delle Pretty Cure. Anzi, tra le due (o forse più) guerriere è la più debole sia caratterialmente sia fisicamente. Una scelta che permette di assistere, nel corso delle 49 puntate, alla sua crescita; gestita bene, senza power up assurdi o cambiamenti repentini e irreali.
Erika, al contrario, è fisicamente forte, decisa, piena di vitalità. Peccato che anche lei abbia le sue grane: è infatti tremendamente gelosa di sua sorella maggiore, famosa modella.
Dall'altro lato della barricata ci sono i tre Generali del deserto Sasorina, Kumojacki e Cobraja; il professor Saabaku e Dark Pretty Cure; e, per finire, Dune, re dei messaggeri. Le psicologie dei tre generali e i motivi per cui combattono ci vengono rese note e grazie al cielo esulano dal "faccio il male perché sì". Sono motivi puramente egoistici, come le guerriere non mancheranno di fare notare loro, ma sono desideri umani e su questi i tre personaggi vengono costruiti in modo sufficientemente coerente. Decenti sono anche la caratterizzazione di Dark PreCure e il suo odio per la Pretty Cure precedente, Blossom, e Marine, Cure Moonlight. Meno approfondito è il professore, protagonista di un colpo di scena nelle ultime puntate che però, oltre a gridare a 'Star Wars', è un po' tirato via nella spiegazione. La psicologia di Dune invece è inesistente: cattivo perché sì, ed è un peccato.
Sul piano dei combattimenti, vengono equilibrati i colpi in tempo reale, molto numerosi, l'agilità e la forza fisica delle guerriere con conseguenti calci e pugni e gli attacchi finali, in coppia o singoli, in cui le ragazze fanno uso di scettri come dalla quarta stagione in poi.
Non l'avrei mai immaginato, ma a vent'anni suonati mi è piaciuta una stagione di 'Pretty Cure', per di più quella che reputo la peggiore dal punto di vista del chara design. Tenendo conto che è un maho shoujo commerciale, per ragazzine, un otto non glielo toglie nessuno.
Pretty Guardian Sailor Moon
8.0/10
Atteso per anni, conteso tra case editrici, il manga di Sailor Moon giunge in Italia in quel di Lucca Comics 2010 e attira la massa come nessun altro manga vecchio di 20 anni potrebbe fare, numeri da far impallidire le Perfect Edition di Star Comics. La piccola casa editrice GP Publishing, l'ultima arrivata, la sfigata di turno, per dodici mesi ha guardato i colossi dell'editoria dall'alto verso il basso: "Noi abbiamo Sailor Moon", e a ragione - poi sul dopo son problemi loro.
Ma cos'è Sailor Moon? L'Italia ha sempre pensato al titolo come all'anime simbolo degli anni '90, del pomeriggio con pane&nutella e cinque sigle della D'Avena, Game Boat e album di figurine ad accompagnarci per oltre 200 episodi. Quando ancora Dragon Ball era relegato a Jtv i maschietti di allora di fronte a una tale mercanzia in gonnella si ritrovarono catturati anche loro in questo che è a tutti gli effetti uno shoujo, ma non uno shoujo qualunque.
Riguardo all'origine cartacea, è indiscutibile la sua enorme innovazione per il genere al quale appartiene: fondere il majokko con i super sentai (squadre di eroi in costume nati proprio in Giappone negli anni '70) fu con molta probabilità l'idea del decennio. Eppure l'allora giovane Naoko Takeuchi iniziò con l'eroina solitaria, tale Sailor V, ma evidentemente l'idea di affiancare a essa un team di guerriere convinse molto di più gli editori di allora. L'energica ma perfettina Minako divenne una delle cinque guerriere Sailor di "base", Sailor Venus, mentre la nuova protagonista doveva apparire più normale, goffa, scema, ma irresistibilmente simpatica e con una caratteristica acconciatura. Nasce Usagi Tsukino.
Il manga, proprio come la serie animata, si suddivide in cinque saghe ben distinte tra loro. La prima è composta da 14 capitoli. Buona parte di essi ha ovviamente lo scopo di presentare i personaggi principali, e infatti nei primi capitoli si ha la sensazione di leggere un "the best of" dell'anime, sensazione che però sparirà ben presto.
Già in questa prima fase i colpi di scena non si faranno attendere, ma è con la seconda serie Black Moon e con l'apparizione di un personaggio chiave quale Chibi-Usa che la storia entra nel vivo. I primi cinque volumi si leggono con estremo piacere con un certo equilibrio tra capitoli di vita quotidiana e battaglie ai limiti dello spazio-tempo.
La saga Infinity vede l'entrata in scena di altre guerriere. Non starò certo a elencare le - innumerevoli - differenze tra anime e manga; per questo c'è Wikipedia, ma è qui che si nota il maggior distacco tra il Sailor Moon cartaceo e quello televisivo.
Sailor Saturn è sempre stata la mia preferita tra tutte le guerriere Sailor: il suo sguardo profondo e malinconico, il suo corpo fragile unito a un potere enorme hanno da subito catturato la mia attenzione anche in questa nuova edizione del manga, elevando così la terza serie sopra tutte le altre grazie anche a un'atmosfera cupa e cittadina priva di viaggi iper dimensionali e lunari.
Ricordavo la quarta serie di Sailor Moon, "Il mistero dei sogni", come la più brutta, piena di filler e con la storia incentrata principalmente sulla piccola Chibi-Usa. Al contrario nel manga essa si svolge in 11 capitoli con una certa fretta, forse anche troppa. Non mi faccio problemi ad ammettere la mia necessità di rileggere il volume 10 per comprenderlo in pieno.
Ciò non toglie che con la saga Dream il manga perde colpi per coinvolgimento e scorrevolezza, i numerosi dialoghi e i continui cambi di scenario soffocano letteralmente i personaggi, in particolare quelli secondari, e gli eventi di vita quotidiana unita a storie sentimentali tipiche di uno shoujo sembrano un lontano ricordo.
Lo stesso si può dire dell'ultima saga, Stars, incentrata esclusivamente su Sailor Moon e sulla sua battaglia personale con Galaxia. Faranno qui la comparsa una marea di personaggi in soli 2 volumi. Il poco spazio che l'autrice concede a ognuno di loro fa rabbrividire, vanno e vengono come postini del lunedì mattina. Ciononostante il finale è epico e tutto da gustare.
Perfetta è l'edizione GP, curata fin nei minimi particolari in questa che è a tutti gli effetti una nuova versione di Sailor Moon riveduta e corretta dalla stessa autrice, modernizzata dove non serve (il floppy di Ami diventa un cd-rom, nella prossima edizione sarà una penna USB?), dato che esteticamente Sailor Moon è un manga anni '90, arricchito di numerosi particolari in costumi e accessori.
Ma Naoko Takeuchi prima ancora di essere mangaka è un'artista: i suoi disegni sono divini, ogni tavola pare un'illustrazione, ricca com'è di effetti vari, sfumature, lunghi capelli ondulati che sembrano muoversi tra le vignette, magnifico.
Chi si aspetta un manga di battaglie rimarrà deluso: i nemici muoiono con un colpo e i dialoghi-flashback-viaggi mentali durante i combattimenti abbondano. Sailor Moon-manga non ha i ritmi televisivi della Sailor Moon animata, non troverete le pose e le continue trasformazioni che l'hanno resa celebre. Tutto ciò che rimane è una strana storia, assurda ma a tratti avvincente, diversa sicuramente da qualunque altro manga esistente, dove storie di amore e amicizie intergalattiche si fondono in scenari apocalittici popolati da nemici tanto grandi e spaventosi quanto deboli e stupidi. Quasi si dimenticano i difetti e le incongruenze di sceneggiatura dinnanzi a una storia d'amore, quella tra Usagi e Mamoru, che trascende lo spazio e il tempo, oltre i millenni e oltre la vita terrena.
Sailor Moon è questo, un affresco tanto caotico quanto affascinante, di indiscutibile bellezza.
Da avere.
Ma cos'è Sailor Moon? L'Italia ha sempre pensato al titolo come all'anime simbolo degli anni '90, del pomeriggio con pane&nutella e cinque sigle della D'Avena, Game Boat e album di figurine ad accompagnarci per oltre 200 episodi. Quando ancora Dragon Ball era relegato a Jtv i maschietti di allora di fronte a una tale mercanzia in gonnella si ritrovarono catturati anche loro in questo che è a tutti gli effetti uno shoujo, ma non uno shoujo qualunque.
Riguardo all'origine cartacea, è indiscutibile la sua enorme innovazione per il genere al quale appartiene: fondere il majokko con i super sentai (squadre di eroi in costume nati proprio in Giappone negli anni '70) fu con molta probabilità l'idea del decennio. Eppure l'allora giovane Naoko Takeuchi iniziò con l'eroina solitaria, tale Sailor V, ma evidentemente l'idea di affiancare a essa un team di guerriere convinse molto di più gli editori di allora. L'energica ma perfettina Minako divenne una delle cinque guerriere Sailor di "base", Sailor Venus, mentre la nuova protagonista doveva apparire più normale, goffa, scema, ma irresistibilmente simpatica e con una caratteristica acconciatura. Nasce Usagi Tsukino.
Il manga, proprio come la serie animata, si suddivide in cinque saghe ben distinte tra loro. La prima è composta da 14 capitoli. Buona parte di essi ha ovviamente lo scopo di presentare i personaggi principali, e infatti nei primi capitoli si ha la sensazione di leggere un "the best of" dell'anime, sensazione che però sparirà ben presto.
Già in questa prima fase i colpi di scena non si faranno attendere, ma è con la seconda serie Black Moon e con l'apparizione di un personaggio chiave quale Chibi-Usa che la storia entra nel vivo. I primi cinque volumi si leggono con estremo piacere con un certo equilibrio tra capitoli di vita quotidiana e battaglie ai limiti dello spazio-tempo.
La saga Infinity vede l'entrata in scena di altre guerriere. Non starò certo a elencare le - innumerevoli - differenze tra anime e manga; per questo c'è Wikipedia, ma è qui che si nota il maggior distacco tra il Sailor Moon cartaceo e quello televisivo.
Sailor Saturn è sempre stata la mia preferita tra tutte le guerriere Sailor: il suo sguardo profondo e malinconico, il suo corpo fragile unito a un potere enorme hanno da subito catturato la mia attenzione anche in questa nuova edizione del manga, elevando così la terza serie sopra tutte le altre grazie anche a un'atmosfera cupa e cittadina priva di viaggi iper dimensionali e lunari.
Ricordavo la quarta serie di Sailor Moon, "Il mistero dei sogni", come la più brutta, piena di filler e con la storia incentrata principalmente sulla piccola Chibi-Usa. Al contrario nel manga essa si svolge in 11 capitoli con una certa fretta, forse anche troppa. Non mi faccio problemi ad ammettere la mia necessità di rileggere il volume 10 per comprenderlo in pieno.
Ciò non toglie che con la saga Dream il manga perde colpi per coinvolgimento e scorrevolezza, i numerosi dialoghi e i continui cambi di scenario soffocano letteralmente i personaggi, in particolare quelli secondari, e gli eventi di vita quotidiana unita a storie sentimentali tipiche di uno shoujo sembrano un lontano ricordo.
Lo stesso si può dire dell'ultima saga, Stars, incentrata esclusivamente su Sailor Moon e sulla sua battaglia personale con Galaxia. Faranno qui la comparsa una marea di personaggi in soli 2 volumi. Il poco spazio che l'autrice concede a ognuno di loro fa rabbrividire, vanno e vengono come postini del lunedì mattina. Ciononostante il finale è epico e tutto da gustare.
Perfetta è l'edizione GP, curata fin nei minimi particolari in questa che è a tutti gli effetti una nuova versione di Sailor Moon riveduta e corretta dalla stessa autrice, modernizzata dove non serve (il floppy di Ami diventa un cd-rom, nella prossima edizione sarà una penna USB?), dato che esteticamente Sailor Moon è un manga anni '90, arricchito di numerosi particolari in costumi e accessori.
Ma Naoko Takeuchi prima ancora di essere mangaka è un'artista: i suoi disegni sono divini, ogni tavola pare un'illustrazione, ricca com'è di effetti vari, sfumature, lunghi capelli ondulati che sembrano muoversi tra le vignette, magnifico.
Chi si aspetta un manga di battaglie rimarrà deluso: i nemici muoiono con un colpo e i dialoghi-flashback-viaggi mentali durante i combattimenti abbondano. Sailor Moon-manga non ha i ritmi televisivi della Sailor Moon animata, non troverete le pose e le continue trasformazioni che l'hanno resa celebre. Tutto ciò che rimane è una strana storia, assurda ma a tratti avvincente, diversa sicuramente da qualunque altro manga esistente, dove storie di amore e amicizie intergalattiche si fondono in scenari apocalittici popolati da nemici tanto grandi e spaventosi quanto deboli e stupidi. Quasi si dimenticano i difetti e le incongruenze di sceneggiatura dinnanzi a una storia d'amore, quella tra Usagi e Mamoru, che trascende lo spazio e il tempo, oltre i millenni e oltre la vita terrena.
Sailor Moon è questo, un affresco tanto caotico quanto affascinante, di indiscutibile bellezza.
Da avere.
Puella Magi ★ Madoka Magica
7.0/10
Onestamente non so se classificare questa recensione tra quelle che riservo ai titoli che vedo dopo il grande successo e le grandi discussioni che suscitano oppure se aggregarla al gruppo degli anime che ripercorrono la storia del genere majokko dagli anni '90 ai giorni nostri. Questione difficile. Sostienimi dunque, o Musa, e aiutami nella strada a dipanar l'arcano.
Stiamo parlando ora di Puella Magi Madoka Magica, una storia di maghe, ragazze che acquisiscono dei poteri magici e con essi combattono le loro nemesi identificate con le "streghe". Poteri che arrivano dopo la stipula di un contratto dall'esimio notaio Kyuubee, essere dall'aspetto inoffensivo proveniente da chissà quale dimensione.
In un certo senso potremmo fermarci qui nell'analisi del tema centrale dell'anime. Da che mondo è mondo infatti le eroine del majokko si battevano per una certa causa che più o meno consisteva sempre nell'aiutare il prossimo nella quotidianità o mediante il combattere una qualche forza malvagia. Madoka Magica invece sposta il problema sul cosa voglia dire o che conseguenze abbia l'essere maga.
Conseguenze che ovviamente non sono proprio positive...
A dissertare sul meccanismo del diventare maghe mi allungherei e farei anche spoiler, cosa che di solito non gradisco. Meglio parafrasare e non dire... Non dire come viene fatto in Madoka Magica.
Ebbene sì, perché quest'anime non si basa su cosa viene detto, ma su cosa invece non viene detto. È una strategia per creare atmosfera, hype o quello che volete. La narrazione procede a strattoni, immersa in un'atmosfera occulta e con le rivelazioni strappate con le pinze a dare regolarmente una nuova spinta. Tra queste la più chiacchierata è il famigerato terzo episodio "che ha shockato il Giappone" (come recitava lo spot degli episodi su Popcorntv), il quale onestamente non mi ha colpito molto, forse per inclinazione personale o forse perché l'arrivo dello shock è "sgamabile" da minuti prima che esso avvenga - e lo spettatore attento vi riesce.
Non si dice neanche sulla protagonista Madoka Kaname. Essa è soggetto o oggetto del racconto? La cosa è ambigua anche qui, forse sta all'interpretazione di ognuno. Personalmente ritengo Homura la protagonista della storia e Madoka ciò di cui essa racconta.
Si può dunque dedurre che Madoka Magica non è un anime facilmente inquadrabile. Esso vive di contrasti: primo fra tutti è quello che c'è tra ciò che di solito propone il genere (messaggi positivi per un pubblico giovane) e gli avvenimenti molto drammatici che ci propone; oppure tra il design dei personaggi (moe al massimo, vedi il recente Saimoe) e l'asprezza del contesto. Ma anche le ardite architetture disposte tra sfondi e locazione o le musiche varie e dai registri contrastanti composte niente meno che dalla sempre ottima Yui Kajiura, contribuiscono al clima surreale che esalta i suddetti contrasti.
Nonostante sia una strategia piuttosto furba da parte degli autori, io non posso valutare positivamente tutto ciò: ritengo sia una furbata in malafede a danno soprattutto del pubblico più "ingenuo", ma soprattutto verso chi non conosce il genere majokko.
Occorre ora fare una digressione temporale: inizialmente vidi solo quattro episodi di Madoka avendone delle impressioni positive. Poi mi sono fermato, ma nel frattempo ho iniziato a vedere (finalmente) un certo Mahou Shoujo Lyrical Nanoha. Ebbene, vedendo il primo episodio di questa saga ho di fatto visto una seconda volta la prima puntata di Madoka Magica. Qual è il problema? Nanoha è datato 2004.
Incuriosito da ciò, iniziate le trasmissioni in streaming ufficiale, ho fatto un po' caso qua e là a pescare altre cose ottenendo una pesca abbastanza grossa.
Non solo lo svolgersi della prima puntata, ma anche molti elementi della magia sono stati ricalcati tal quali da Nanoha; la storia di Homura in pratica è la riproposizione dell'Endless Eight di Haruhi; lo stesso finale lo associo ai tipici risvolti da caos quantistico presenti nelle malinconiche avventure della Suzumiya; la battaglia del penultimo episodio e le sue esplosioni paiono saltate fuori da un certo Evangelion; "The World, che il tempo si fermi!" (citazione...); lo stesso rito del contratto a me ora sa tanto dello scambio equivalente di due ben noti Alchimisti - sia grazie a te, o Musa, per avermi suggerito questo dettaglio.
A me sembra un efficace minestrone di roba già fatta da altri, non mi sorprende che l'otaku medio giapponese sia andato in brodo di giuggiole di fronte a questa subliminale reunion dei cult dell'animazione giapponese e abbia saccheggiato i negozi dei DVD o Blu-ray dell'anime...
Delle cose buone tuttavia Madoka Magica ne lascia comunque in consegna. Di architetture e musiche avevamo già detto, ma altro troviamo nel gruppo delle maghe protagoniste: dei personaggi ben caratterizzati che fanno valere le loro forze e le loro debolezze. A me è piaciuta in modo particolare Kyoko, per il suo carattere e la sua evoluzione nella storia - io un po' ci ho visto Asuka di Evangelion, sarò fissato. Eludo volutamente Madoka in quanto per me oggetto e non soggetto di quest'anime.
La vera invenzione resta però Kyuubei, lucido esempio di una fredda caratterizzazione di un personaggio che in realtà carattere non ne ha in quanto privo alla base di emozioni di sorta. Al regista è piaciuto così tanto metterlo in controluce e in primo piano che ha esteso indiscriminatamente la pratica a tutti gli altri personaggi.
Mi congedo ora da te, o Musa, ringraziandoti per l'ispirazione e dicendoti che colloco ora Puella Magi Madoka Magica nella prima delle due categorie cui accennavo all'inizio. Esso non è un majokko: se invece delle maghette fosse stata messa qualunque altra cosa, il meccanismo funzionava lo stesso, ma si è voluto furbescamente giocare con i contrasti e con i gusti del pubblico.
Come anime mi è anche piaciuto, è stato un buon intrattenimento. Mi si permetta però di lanciargli un personale anatema per il suo aver aggregato idee qua e là in modo indiscriminato, ma soprattutto per aver associato, e fatto associare, mascherandola a molto pubblico - ho sentito parlare di "majokko alternativo"... bah! -, un'opera che di tutt'altro tratta con un genere quale il majokko, che negli anni ci ha regalato veri cult dell'animazione.
Stiamo parlando ora di Puella Magi Madoka Magica, una storia di maghe, ragazze che acquisiscono dei poteri magici e con essi combattono le loro nemesi identificate con le "streghe". Poteri che arrivano dopo la stipula di un contratto dall'esimio notaio Kyuubee, essere dall'aspetto inoffensivo proveniente da chissà quale dimensione.
In un certo senso potremmo fermarci qui nell'analisi del tema centrale dell'anime. Da che mondo è mondo infatti le eroine del majokko si battevano per una certa causa che più o meno consisteva sempre nell'aiutare il prossimo nella quotidianità o mediante il combattere una qualche forza malvagia. Madoka Magica invece sposta il problema sul cosa voglia dire o che conseguenze abbia l'essere maga.
Conseguenze che ovviamente non sono proprio positive...
A dissertare sul meccanismo del diventare maghe mi allungherei e farei anche spoiler, cosa che di solito non gradisco. Meglio parafrasare e non dire... Non dire come viene fatto in Madoka Magica.
Ebbene sì, perché quest'anime non si basa su cosa viene detto, ma su cosa invece non viene detto. È una strategia per creare atmosfera, hype o quello che volete. La narrazione procede a strattoni, immersa in un'atmosfera occulta e con le rivelazioni strappate con le pinze a dare regolarmente una nuova spinta. Tra queste la più chiacchierata è il famigerato terzo episodio "che ha shockato il Giappone" (come recitava lo spot degli episodi su Popcorntv), il quale onestamente non mi ha colpito molto, forse per inclinazione personale o forse perché l'arrivo dello shock è "sgamabile" da minuti prima che esso avvenga - e lo spettatore attento vi riesce.
Non si dice neanche sulla protagonista Madoka Kaname. Essa è soggetto o oggetto del racconto? La cosa è ambigua anche qui, forse sta all'interpretazione di ognuno. Personalmente ritengo Homura la protagonista della storia e Madoka ciò di cui essa racconta.
Si può dunque dedurre che Madoka Magica non è un anime facilmente inquadrabile. Esso vive di contrasti: primo fra tutti è quello che c'è tra ciò che di solito propone il genere (messaggi positivi per un pubblico giovane) e gli avvenimenti molto drammatici che ci propone; oppure tra il design dei personaggi (moe al massimo, vedi il recente Saimoe) e l'asprezza del contesto. Ma anche le ardite architetture disposte tra sfondi e locazione o le musiche varie e dai registri contrastanti composte niente meno che dalla sempre ottima Yui Kajiura, contribuiscono al clima surreale che esalta i suddetti contrasti.
Nonostante sia una strategia piuttosto furba da parte degli autori, io non posso valutare positivamente tutto ciò: ritengo sia una furbata in malafede a danno soprattutto del pubblico più "ingenuo", ma soprattutto verso chi non conosce il genere majokko.
Occorre ora fare una digressione temporale: inizialmente vidi solo quattro episodi di Madoka avendone delle impressioni positive. Poi mi sono fermato, ma nel frattempo ho iniziato a vedere (finalmente) un certo Mahou Shoujo Lyrical Nanoha. Ebbene, vedendo il primo episodio di questa saga ho di fatto visto una seconda volta la prima puntata di Madoka Magica. Qual è il problema? Nanoha è datato 2004.
Incuriosito da ciò, iniziate le trasmissioni in streaming ufficiale, ho fatto un po' caso qua e là a pescare altre cose ottenendo una pesca abbastanza grossa.
Non solo lo svolgersi della prima puntata, ma anche molti elementi della magia sono stati ricalcati tal quali da Nanoha; la storia di Homura in pratica è la riproposizione dell'Endless Eight di Haruhi; lo stesso finale lo associo ai tipici risvolti da caos quantistico presenti nelle malinconiche avventure della Suzumiya; la battaglia del penultimo episodio e le sue esplosioni paiono saltate fuori da un certo Evangelion; "The World, che il tempo si fermi!" (citazione...); lo stesso rito del contratto a me ora sa tanto dello scambio equivalente di due ben noti Alchimisti - sia grazie a te, o Musa, per avermi suggerito questo dettaglio.
A me sembra un efficace minestrone di roba già fatta da altri, non mi sorprende che l'otaku medio giapponese sia andato in brodo di giuggiole di fronte a questa subliminale reunion dei cult dell'animazione giapponese e abbia saccheggiato i negozi dei DVD o Blu-ray dell'anime...
Delle cose buone tuttavia Madoka Magica ne lascia comunque in consegna. Di architetture e musiche avevamo già detto, ma altro troviamo nel gruppo delle maghe protagoniste: dei personaggi ben caratterizzati che fanno valere le loro forze e le loro debolezze. A me è piaciuta in modo particolare Kyoko, per il suo carattere e la sua evoluzione nella storia - io un po' ci ho visto Asuka di Evangelion, sarò fissato. Eludo volutamente Madoka in quanto per me oggetto e non soggetto di quest'anime.
La vera invenzione resta però Kyuubei, lucido esempio di una fredda caratterizzazione di un personaggio che in realtà carattere non ne ha in quanto privo alla base di emozioni di sorta. Al regista è piaciuto così tanto metterlo in controluce e in primo piano che ha esteso indiscriminatamente la pratica a tutti gli altri personaggi.
Mi congedo ora da te, o Musa, ringraziandoti per l'ispirazione e dicendoti che colloco ora Puella Magi Madoka Magica nella prima delle due categorie cui accennavo all'inizio. Esso non è un majokko: se invece delle maghette fosse stata messa qualunque altra cosa, il meccanismo funzionava lo stesso, ma si è voluto furbescamente giocare con i contrasti e con i gusti del pubblico.
Come anime mi è anche piaciuto, è stato un buon intrattenimento. Mi si permetta però di lanciargli un personale anatema per il suo aver aggregato idee qua e là in modo indiscriminato, ma soprattutto per aver associato, e fatto associare, mascherandola a molto pubblico - ho sentito parlare di "majokko alternativo"... bah! -, un'opera che di tutt'altro tratta con un genere quale il majokko, che negli anni ci ha regalato veri cult dell'animazione.
Mahou shoujo ★ Madoka Magica ha ricevuto il voto più basso!
Se pretty cure ha ricevuto un voto più alto, quando lo vedrò, mi aspetto come minimo la morte di qualche protagonista in modo atroce e molta introspezione psicologica.
La serie delle Pretty cure devo ancora vederla (anzi forse recuperarla addirittura ), insieme ad altre serie precedenti.
Sailor moon manga devo ancora purtroppo leggermelo tutto pur avendolo... Il primo volume però era veramente ben fatto e la storia ha un suo fascino completamente diverso dalla Sailor Moon che noi vedemmo ai tempi sul Game Boat
Su Madoka devo rivederlo per darci un giudizio, visto che il finale un pochino forzato non mi convinceva... parte con un 7, ma gli darei anche un 8 o un 9 con una seconda visione, vuoi per l' "innovazione" di alcune cose, vuoi per promuovere lo staff per averla fatta così "strana".
Complimenti ai tre !!
Madoka Magica sta bene con il suo 7 pieno, però.. Sailor Moon, la storia che ha costruito nel genere majokko il decollo.. il suo 10 poteva tranquillamente averlo.
Insomma non ho mai visto pretty cure ma pare un po' una bestemmia che abbiano lo stesso voto!
ed ora via coi pollici rossi .__.
Un piccolo appunto: oggi da questa rubrica mi sarei aspettato manga tipo "la storia dei tre Adolf" che consiglio a TUTTI di leggere...
A parte ciò, complimenti ai recensori!!
Il manga di Sailor Moon ho voluto leggerlo per via della sua importanza, non è stato quello che immaginavo, mi aspettavo qualcosa di diverso, però male non è.
Ha dato uno spessore alle serie con le maghette combattenti, le ha rese oscure e claustrofobiche. Forse tutto questo astio nei confronti di questo anime è dovuto al fatto che se ne parla troppo e c'è appunto un hype eccessivo, un po' come è accaduto con Code Geass.
La recensione di TWINKLE in sè è deliziosa, ma non posso dire di conoscere l'argomento (ho visto l'anime) Ho avuto anch'io l'impressione leggendo il primo volume che fosse tutto un po' frettoloso, per cui ho rimandato l'acquisto. è comunque un pezzo che non può mancare nella mia collezione ancora per molto.
Ho dei dubbi sulla recensione di Swordman. Tralasciando il fatto che la mia opinione di MM sia il riflesso della sua (basta leggere le due recensioni per confermarlo) l'ho trovata un po' confusa, decisamente da destinarsi a coloro che già hanno visto la serie. Immagino che questo fosse anche nelle sue intenzioni, visto com'è strutturato lo scritto.
Noto che non ci sono opinioni sul contestatissimo finale, presenti in quasi tutte le altre recensioni. Sono curiosa e spero che lo stesso autore avrà la cortesia di illuminarmi in merito.
e qui i pollici rossi si sprecheranno, dateci dentro ragazzi!!!
Quando vi ricapita un'occasione così ghiotta? Ho scritto che non mi piacciono le maghette (specie Sailor Moon) e i robot! XD
Dei tre titoli trattati ho visto con piacere solo Madoka Majika al quale ho assegnato la medesima votazione di Swordman.
Gli altri due me li risparmio con somma beatitudine
Swordman comunque dice delle cose interessanti, anche condivisibili, ma io alzerei il giudizio finale di almeno 1 punto.
E sono anche in disaccordo ad associarla alle prime due sewrie in questa rubrica: Non c'entra, semplicemente perchè Madoka Magica non è un majokko
Solaris ha centrato in pieno quel che intendevo. Ma poi in cosa si assomigliano Kyoko e Asuka? sono entrambe irruenti e rosse?
Sinceramente anche se avesse una trama strafiga, io quoterei un voto come quello che gli viene assegnato qui. Molti sfruttano il moe per far piacere una serie...ma io solo per l'uso di personaggi moe abbasso di 1 voto il giudizio sull'opera, poiché non li sopporto piu...non sono neanche nello esteticamente per me, e ridicolizzano ancora piu una serie,che da quel che so è anche abbastanza seria. Quindi se madoka fosse da 8, anche io gli darei 7.
Potrei anche andare avanti parecchio ad argomentare la validità dell'opera, ma sarebbe come buttare altra benzina sulla flame war, attirando orde di haters e conseguenti pollici versi, e poi finirei per dire cose già dette e ridette da molti altri prima di me, e poi a quest'ora comincio ad avere sonno.
C'è solo un'ultima parola da dire a coloro che, per un motivo o per l'altro, esprimono un giudizio senza ancora averlo visto tutto: guardatelo.
Ero partito con tanti pregiudizi, pensavo che fosse un'anime moe con 4 ragazzine ed ambientazione scolastica e tutto rosa e fiori...beh...mai errore più grande...ammazza alle maghette buone....è tutto il contrario!!!
Insomma per il momento i punti positivi sono:
-Colonna sonora: è il punto portante dell'anime, senza di essa si perderebbe buona parte del fascino, sanno creare suspance, tensione, paura, momenti di gloria etc...al posto giusto al momento giusto insomma.
-Tecnica del collage : Tra i pochi anime visti, è la prima volta che la vedo usata, per me è azzeccata, questo tipo di tecnica mi ha sempre inquietato, l'ideale per rappresentare atmosfere per quanto strambe, spaventose e lugubri allo stesso tempo.
-Reazioni Umane : Per il momento 10 e lode, nei primi 5 minuti mi hanno azzeccato tutto, le reazioni sono credibili, non forzate e ottimamente fatte. Madoka la si può comprendere nelle sue paure, debolezze, titubanze etc...non so se dopo andrà a quel paese, ma per il momento va benissimo.
-Diversità de personaggi : Non tutti combattono per il bene, anzi!!!! Ognuno combatte il male ok, ma per i fatti suoi!!! Non c'è un punto unificatore tra le ragazze, non c'è un niente che le accomuna se non la loro missione e questo è un bene.
Comunque per il momento questi sono i principali 4 punti positivi, certo magari
SPOILER
Mami sarebbe dovuta essere apporfondita maggiormente, ma visto che l'anime dura 12 episodi e questa muore dopo 3...pazienza
FINE SPOILER
Comunque, una di quelle serie giudicate una schifezza prima di vedermela, ed invece non si è rivelata per niente male....complimenti ai talent scout di animeclick che con le loro recensioni mi hanno invogliato a vedere questo prodotto.
Insomma ragazzi, se siete scettici dategli almeno un'occhiata se la merita, lo so è disdicevole a 18 anni guardare anime con questo tipo di grafica ( che non è mal fatta, però sa di bambino) e 4 ragazzine, però la storia è coinvolgente, al momento priva di punti morti e di scene inutili e soprattutto mi piace ^^.
Pretty Cure non conoscendolo mi riservo di non esprimere giudizio.
In merito al "Culto di Madoka Magica" credo che tutto stia nello spettatore. Considereare o meno il citazionismo come forma d'arte.
Non è detto che partendo da buone verdure si ottenga un buon minestrone.
Io personalmente ne sono favorevole. In fondo contestualizza un epoca,
è il miglior modo per dare l'idea del periodo storico in cui si svolge l'opera...
nonostante queste considerazioni Madoka non l'ho ancora visto tutto;
mi sono fermato per noia;
poi magari lo riguarderò è me ne innamorerò...
ma al momento attendo che scocchi la scintilla
Dunque, Madoka Magica non pervenuto e non so se perverrà mai, Heartcatch Pretty Cure al momento pure, ma prima o poi lo vedrò. La grafica non mi piace affatto, ma da quel che si legge la trama è decisamente più intricata e originale rispetto alle altre serie della stessa saga. Si vedrà.
Sailor Moon... più o meno concordo con Twinkle, anche se il mio giudizio volge decisamente più al positivo. Ne riparlerò più nel dettaglio fra qualche giorno quando scriverò la mia personale recensione del manga, ma anticipo già da ora che il mio voto sarà un bel, meritatissimo, nove.
E' un manga che certamente ha i suoi difetti, in gran parte corretti dalla versione animata (che però ha altri difetti mancanti al manga), ma che non si può non leggere. Fra le sue pagine, si nota chiaramente l'innovazione apportata al panorama del fumetto giapponese. Un manga, sì, originale nel suo mescolare elementi precedenti e appartenenti a generi diversi per formarne uno nuovo, di cui rimane l'indiscusso capostipite dotato di un fascino tutto suo che altri titoli successivi decisamente non eguagliano. Sailor Moon non è solo donzelle in marinaretta che combattono, è un intero universo che continua a espandersi, è una favola romantica che trascende il tempo, lo spazio e la morte, è un ideale ponte fra lo shojo vecchia scuola e una nuova concezione del genere, è una storia d'amore, amicizia, crescita e formazione, è un affresco della gioventù anni '90 in cui i lettori dell'epoca potessero pienamente rispecchiarsi (oggi c'è chi dice che Sailor Moon è datato, per me che non ho cominciato a guardare anime con lui, è un anime moderno, poichè l'ho vissuto sulla mia pelle). E' un manga assolutamente da avere, che ha il fascino e le mancanze di tutte le sperimentazioni, ma che merita indubbiamente il suo successo e i suoi riconoscimenti ben più di opere successive che l'hanno copiato.
E' storia, è una di quelle opere che tutti conoscono, in un modo o nell'altro, anche solo per sentito dire. E' un'opera che per anni è stata, in Italia, sinonimo di "animazione giapponese", e a ragione, vista la rivoluzione portata nel settore sia in patria che in Italia.
Ovviamente, come un pò per tutti i manga, siam sempre là, anche Sailor Moon va contestualizzato e preso per quello che è, in primis un manga che fa delle ragazzine il suo target primario. In virtù di questo, anche se riesce a ergersi e a farsi fruire perfettamente da un target più adulto grazie alla presenza di molti elementi "alti", non bisogna mai dimenticare che è uno shojo manga, e dunque determinate cose tipiche del genere e del target non possono mancargli, e non può essere penalizzato se a leggerlo è un maschio adulto, perchè il suo lavoro di shojo manga lo fa più che egregiamente.
Non voglio tediarvi, di Sailor Moon potrei parlare per ore, e non è questo il luogo o il momento per farlo, ma penso che la mia posizione si sia capita
@ Nyx
Visto che ci tieni così tanto...
@ Giannigreed
@ Kabutomaru
Non ti conviene dire certe cose in presenza di un venticinquenne divoratore di majokko
@ hgaxf
Madoka Magica a parte, di cui preferisco non parlare al momento causa ignoranza, l'originalità di Sailor Moon è indiscussa e si nota facilmente.
E' vero, in parte, che il canovaccio delle varie saghe è più o meno sempre lo stesso, ma è anche vero che questa è solo la base, ma è inserita in un contesto ben più ampio, e riflettendo sull'evoluzione dei personaggi e l'espansione dell'universo narrativo, non si può dire che sia sempre uguale.
Ringrazio la mia buona stella di non essere un girellaro del majokko.
Un'altra cosa: troppo spesso si sente dire "i majokko sono tutti una copia di SM". A parte che se ha creato un genere (cosa innegabile) è ovvio che anche altri manga/anime verranno creati su quella base; inoltre io non trovo affatto scontato che il miglior majokko sia SM, solo perchè è stato il fondatore. Non è da escludere che l'allievo possa superare il maestro, a parer mio.
Per Madoka, a me è piaciuto molto e non vedo l'ora di vederlo in italiano Pretty Cure invece non l'ho visto.
Complice anche la recensione di Cecilia, sono molto interessato ad Heartcatch Precure del quale ho conosciuto le protagoniste dal film All Stars DX 2 e si sono rivelati dei personaggi interessanti. Ha una grafica particolare ma penso che come serie possa dare parecchie soddisfazioni.
Sarebbe riduttivo e poco esaustivo sare qui un opinione su Sailor Moon e penso che gli darò spazio su una futura recensione. Tuttavia raccolgo due spunti fornitimi dalla recensione di Twinkle: l'eccessiva presenza di dialoghi è un dato di fatto e in alcuni punti rendono la narrazione un po' pedante specialmente nei finali di saga e nella seconda in particolare; ho invece avuto un ottima impressione dalla saga Dream che riesce ad approfondire i personaggi collaterali come fino a quel punto non era stato fatto.
Sulla saga finale poi io ho trovato molti rimandi a Saint Seiya, forse cosa inevitabile considerata la cronologia di pubblicazione delle due opere.
Madoka Magica altra croce e delizia. Una buona visione ma ho voluto presentargli il conto delle mie personali impressioni. Preferisco rispondere caso per caso:
@Kary89
Mi fai notare del finale e in effetti noto che non vi accenno. Volevo scrivere qualcosa a riguardo ma poi non l'ho più fatto e non ricordo perché.
Ad ogni modo lo accolgo come un finale plausibile anche se avrei gradito maggiormente che si fosse mantenuto fino alla fine un maggiore cinismo. in parole povere non sarebbe stato male vedere una vittoria delle Puellae con un contro ingano verso Kyuubei
@Solaris
Se i paragoni sono tirati questo però dipende dai punti di vista...
Per quanto riguarda Evangelion esso è più che altro estetico, mentre per Nanoha è ben più consistente perché sono stati ripresi molti elementi e in pratica un intero episodio (il primo)
@GeassofLelouch
Sorry ma in questo caso la rubrica è stata programmata addirittura a inizio Gennaio quando niente si sapeva della messa in onda.
@Kotaro
Sono un po sorpreso che non mi hai detto nulla della citazione che ho inserito nelle analogie di Madoka con altre opere. Non vorrei che tu mi stia perdendo colpi
Ribadisco che Madoka Magica non l'ho visto e non so se è un vero majokko o se ne ha solo le sembianze, ma continua a infastidirmi questo continuo sputare su uno dei generi cardine dell'animazione giapponese senza conoscerlo o contestualizzarlo solo perchè Madoka Magica è più dark rispetto a un majokko classico (che per sua definizione deve essere positivo), e dunque lo si giudica per forza superiore mentre tutte le opere precedenti a cui innegabilmente deve qualcosa sono automaticamente delle schifezze infantili (quando ce la togliamo dalla mente questa idea che una cosa per un pubblico infantile è brutta per forza di cose?).
Sarà il caso che lo guardi anch'io, questo Madoka Magica, per capire, ma non so poi quanto vi convenga che io lo faccia...
@ Brilly
Come detto su, la forza dell'amore e dell'amicizia che non capisco perchè oggi si critichi tanto è qualcosa di essenziale in una produzione per un pubblico infantile, perchè lo aiuta a crescere e ad avere fiducia nel prossimo, cosa essenziale a quell'età. Sarà banale (ma ricordiamoci che Sailor Moon ha i suoi vent'anni sulle spalle), ma è una componente essenziale di questo tipo di opere, che non possono e non devono essere pessimiste.
Può capitare che l'allievo superi il maestro, ma non è il caso del majokko sentai. La serie di questo tipo che supererà Sailor Moon deve ancora arrivare. Non lo ha fatto Wedding Peach (che l'ha raggiunta "barando" perchè costruito a tavolino dallo stesso staff dell'anime di Sailor Moon e dunque ne ha preso per forza di cose le caratteristiche), non lo ha fatto Tokyo Mew Mew, nè Mermaid Melody, nè Pretty Cure, almeno per le cinque serie che ho visto. Sailor Moon ha dalla sua l'essere un'opera a più livelli di lettura e con molti temi: l'amore, le battaglie, il destino, la quotidianità, i mille e più riferimenti culturali e simbolismi (vedi approfondimento sul tema), mentre i suoi epigoni al momento attuale sono stati soltanto mero intrattenimento per un pubblico infantile, più o meno riuscito, che ponevano l'accento ora sull'amore ora sulle battaglie, ma senza mai riuscire a ricreare quell'alchimia alla marinara che rendeva Sailor Moon speciale e diverso da tutto ciò che da lui scaturì.
@ Swordman
Mi pare che ne avevamo già parlato in altra sede, della tua recensione...
La forza dell'amore e dell'amicizia è qualcosa di essenziale nella vita vera, oltre che in queste produzioni.
E avevi colto pure lì? Mi pare di ricordare che non è avessi detto molto dal momento che la serie non l'hai (ancora ) vista...
Chiedo, perché facilmente è possibile che io non ricordi.
Ammetto che avendo riletto adesso Sailor Moon ci ho trovato moltissimi difetti che hanno reso la lettura non al massimo di quello che mi aspettavo, pur essendo stata molto piacevole. Di questo però non incolpo Sailor Moon quanto la mia cambiata visione delle cose e non posso certo nascondere che quand'ero bambina lo adoravo e che quindi in un certo senso ha formato una parte di me (e anche adesso lo rivedo comunque volentieri), senza considerare che ha fatto la storia del fumetto e anche questo non si può dimenticare.
Apprezzo molto tutta la disamina fatta da Kotaro e sono curiosa di leggere una sua eventuale recensione ^^
Riguardo a Madoka, anche per me è da sette, nonostante sia molto più in linea con alcune cose dette nella recensione di onizuka eoni fa XD
WHAT!?!?!?!? Sarebbe come dire che Evangelion ha fondato il genere anime robotico.
Non scherziamo, il primo majokko è stato Mahotsukai Sally, classe 1966, il cui soggetto originale era di Mitsuteru Yokoyama, che a Naoko Takeuchi se la magna a colazione, pranzo e cena, anzi mi vergogno soltanto a nominarli insieme. E già negli successivi anni 70 Sally trovò numerosi eredi, come Cutey Honey, creatura di un altro Maestro come Go Nagai e che già fondeva più generi ben prima di SM. Oppure come Fushigina Melmo, del divino Osamu Tezuka.
Altro che marinarette.
Standing ovation su Sailor Moon!!!
Se la scrivi tu una recensione io me la (e ve la) risparmio, tanto so già che non potrei dirlo meglio!!!
Aggiungo solo che la "velocità" del manga rispetto all'anime è uno degli aspetti che più mi piace di quest'opera (insieme a una maggior maturità della storia); insomma, inutile star tanto a "pettinar le bambole", andiamo avanti! Quindi concordo anch'io con la recensione di Twinkle ma con risultati più positivi.
Per Madoka... non saprei, a me non è dispiaciuto, l'ho trovato quanto meno interessante, un punto di vista diverso sul classico majokko, la risposta alla tancita ma segretamente presente domanda che un pò tutti noi spettatori del genere ci siamo fatti almeno una volta: di fronte all'esserino di turno che ti offre spontaneamente mirabolanti poteri magici chi di noi, malfidate e avvedute donzelle, non s'è mai chiesta "Ma tu da me che vuoi?! 'n do' sta la fregatura?!" Ecco, ora lo sappiamo! XD XD
Scherzi a parte, più che un "majokko alternativo" lo definirei un "anti-majokko", è completamente agli antipodi. E mi fermo perchè non voglio fare spoiler.
Aggiungo un pensiero, sempre legato a Madoka ma è solo l'ultimo di una lunga serie per me: il "problema", sollevato da Swordman, del "ripetersi" delle cose, dei temi ecc. ecc. in manga e anime.
Sicuramente ci saranno anche casi di citazioni volute o furbe scopiazzature o più o meno sapienti rimpasti studiati a tavolino e con cognizione di causa, ma io ho anche la sensazione che molto dipenda anche dal fatto che... come dirlo con delicatezza... non mi viene quindi lo dico e basta: stiamo invecchiando, gente! Come persone e come otaku! Cioè ormai abbiamo visto e letto tanta di quella roba che un pò tutto ci sa inevitabilmente di già visto, ed è anche ovvio che alcune cose alla lunga ci possano stufare, ma non credo che questo sia sempre imputabile a una qualche mancaza dell'ultima opera di turno ma semplicemente a noi, alle nostre conoscenze, che ci siamo formati negli anni, e ai nostri gusti che cambiano con l'età. Insomma non possiamo pretendere di continuare a provare sempre le belle sensazioni di stupore, entusiasmo e novità che ci trasmettevano i primi manga e i primi cartoni, quando tutto era nuovo e non conoscevamo che la punta dell'iceberg di questo tipo di opere. La conoscenza e l'esperienza, purtroppo hanno anche i loro lati negativi, in questo senso.
Come detto su, la forza dell'amore e dell'amicizia che non capisco perchè oggi si critichi tanto è qualcosa di essenziale in una produzione per un pubblico infantile, perchè lo aiuta a crescere e ad avere fiducia nel prossimo, cosa essenziale a quell'età.
Senza dubbio, niente da dire su questo non voglio una serie pessimista, sto solo dicendo che ora come ora (ho vent'anni) non ho trovato il manga di SM avvincente come pensavo. Ma in fondo è un prodotto destinato ai bambini e quindi è ovvio che sia così. Per quanto riguarda "l'allievo può superare il maestro", non ho detto che qualcuno l'ha già fatto (io di majokko quasi non ne guardo, quindi manco potrei saperlo), sto solo dicendo che spesso sento dire "tutti i majokko sono copie di SM ma nessuno potrà mai superarlo!1" e io non sono molto d'accordo, perchè credo che ogni opera vada presa a sè, senza pregiudizi.
Insomma i tuoi paragoni sono sostanzialmente apparenti e non approfonditi. Se li avessi approfonditi, noteresti che ci sono differenze sostanziali tra tutte le serie che hai malamente citato. E si tratta di differenze sostanziali, non certo di 'punti di vista'.
Poi non mi pare di aver paragonato i finali di Eva e Madoka (tra l'altro quello del primo, relativamente al The end of..., non l'ho ancora visto).
Per il primo episodio delle due serie trovo che tra Madoka e Nanoha questo si svolga nella stessa identica maniera. L'unica differenza è che Nanoha poi si trasforma e Madoka no.
Ho visto vari majokko ma tale impressione l'ho avuta solo un questo caso... Dunque si è pescato a piene mani da Nanoha e non solo per il primo episodio ma anche per le meccaniche della magia e dei combattimenti.
Sailor Moon, la storia che ha costruito nel genere majokko il decollo.. il suo 10 poteva tranquillamente averlo.
Insomma non ho mai visto pretty cure ma pare un po' una bestemmia che abbiano lo stesso voto!
Si, con Pretty Cure mi sarei regolato di conseguenza, con l'unica serie che ho visto, la prima, non andrei oltre il 6, figuriamoci poi questa (la sesta? la settima? boh) con i disegni di Doremì. Se dovessi proprio scegliere un majokko post-2000 opterei per Shugo Chara che è più profondo e non si focalizza solo sulle mazzate e gli effetti speciali come le Prettyne. Poi non sopporto quei colori evidenziatori stabilo boss.
Sailor Moon 10? No, come possiamo vedere alcuni si sono persino annoiati a leggerlo, ha diversi problemi di sceneggiatura e di impostazione, un manga da 10, per me, al di là della sua importanza storica, deve mettere d'accordo e appassionare non dico tutti ma la maggior parte dei lettori, e questo con Sailor Moon non avviene. Ho dato un bell'8 perchè è a mio modo di vedere il voto che più gli si addice, non privo di difetti e a tratti anche pesante, ma sicuramente unico (mi riferisco esclusivamente al manga), mentre i majokko sentai successivi si sono limitati a copiare solo la parte di azione della Sailor Moon televisiva, mazzate e qualche storiella d'amore adolescenziale, mi riferisco a Mew Mew e altra roba simile che non sto a rimembrare.
Madoka l'ho visto questa estate e non mi è sembrato nè un capolavoro nè un cesso, concordo con il giudizio numerico, il mio è un 6.5, siam lì, e mi trovo d'accordo sul discorso di Fairy Queen sull'esperienza, quando si inizia a giocare al cerca-tutte-le-scopiazzature diventa un pò noiosa la cosa, è così nel cinema, nella letteratura, ovunque, purtroppo. Ciò che per noi (sono dell'86) sembra vecchio e copiato, per altri potrebbe essere figo e innovativo, e quindi fargli vivere le stesse emozioni che abbiamo provato noi anni fa, bisogna considerare anche questo, se divertente e ben fatto, per giudicare un anime/manga. Con ciò non mi riferisco a Madoka in particolare.
Sulle Pretty Cure mi sono già espresso, la recensione però è davvero buona.
L'invocazione alla Musa di Swordman mi ha fatto andare in brodo di giuggiole.
@ Kabutomaru: io, che ho ben 35 anni (sigh!), ho trovato oltremodo gradevole il tratto moe delle protagoniste di Madoka Magica.
E le atmosfere lugubri (ho trovato anch'io molto efficace la tecnica del collage), le architetture e le musiche goticheggianti contribuiscono ad esaltarlo.
Sono dunque un caso disperato? 0.o
Lasciamo spazio a titoli meno conosciuti, e più meritevoli. Senza togliere nulla alla fantastica recensione di Swordman, ottima come sempre.
Heartcatch Pretty Cure non ho avuto ancora modo di visionarlo, ma devo farlo al più presto. Mi attendono le nuove stagioni, e devo riportarmi in pari. Su Sailor Moon, c'è poco da dire: il capostipite di tutti i majokko.
E' vero SM non ha inventato il majokko, ma si è creata un suo genere fondendo più generi (majokko e sentai), e in questo è stato un anime innovativo.
@Swordman
Sei stato troppo buono con il voto, già madoka non brilla per originalità, se aggiungiamo dei personaggi fatiscenti, un loop temporale super scopiazzato ed un finale incoerente cosa le rimane di buono? Ha si..le musiche e la grafica...consolante^^ Comunque sono d'accordo con solaris, Evangelion non c'azzecca secondo me XD
Non scherziamo, il primo majokko è stato Mahotsukai Sally, classe 1966
Gia' SM e' stato solo il primo majokko sentai, che pero' non e' una cosa da poco.
Cutey Honey creatura di un altro Maestro come Go Nagai e che già fondeva più generi ben prima di SM
Cutey Honey non e' un majokko, non e' un anime per bambine. Che poi la Takeuchi abbia preso moltissimo da Nagai a livello soprattutto scenografico, di ambientazione e di chara e' indubbio, ma ha avuto l'idea di adottare tutto questo ad un pubblico femminile ed e' stata la prima a farlo.
Evangelion is everywhere U_U
Sul serio, se smettessimo questo giochillo delle citazioni e imparassimo a valutare l'opera come se gli anime fossero nati ieri?
lo so, ma la grafica di Madoka ( non la tecnica del collage, ma quella normale) mi sà di bambino piccolo..., non so mi dà questa sensazione. Ma graficamente è ben fatto, non eccelle ma non va neanche in difetto, insomma si lascia guardare, quello che conta è il contenuto e per il momento mi soddisfa abbondantemente.
Ragazzi, ma che vi fumate?
Devo dire che il primo volume del manga mi appare molto diverso dalla serie tv che ricordo di SM... ha uno stile tutto suo e una "velocità" diversa, forse è meno dinamico e "veloce" delle serie tv, però l'ho apprezzato lo stesso (lo so devo ancora finirlo *vado in un angolino*)
SPOILER MADOKA
Il cercare ogni elemento di Madoka in anime ad esso precedenti mi sembra un esercizio per smontarla...
Certo i salti temporali, mi paiono la scusa per rendere la serie ancora più "Sborona", non che preludio della conclusione "tamarra" per eccellenza facendo diventare Madoka una Dea e rompendo tutte le regole della serie...
Non che sia un suo fan, ma l'ha reso interessante l'ambiguità di KB che già da subito ho percepito e anche l'ambientazione strana in cui c'erano le streghe: un non so che di buffo, bambinesco e quasi "economico" modo di creare un loro mondo.
Sul sonoro beh la opening è carina, ma l'oscura "Magia" che è spesso anche una BGM domina su tutto (misteriosa, oscura e allo stesso tempo bella e coinvolgente, testo profondo incluso )
FINE SPOILER
Groove Adventure Rave fa urlare amore e amicizia a tutti i personaggi, ma è un lato negativo del manga, non positivo. Anche la redenzione è un tema importante, ma quando tutti gli antagonisti scoppiano in lacrime disperati solo perchè il protagonista li ha menati più qualche insulso motivo bonus mi fa venir solo a noia le redenzioni (e mi demolisce l'antagonista). Con Fairy Tail l'autore riesce a contenersi di più su questo aspetto (essendosi forse accorto che ) e difatti (almeno sotto questo punto di vista) c'è stato un miglioramento non indifferente...
Bella la recensione di Sailor Moon, le altre due le leggerò a breve
Quello che Sailor Moon inaugura è il majokko sentai (majokko ispirato ai sentai, ossia i telefilm con squadre di supereroi mascherati e colorati, i Power Rangers per capirci), che è una sottobranca del majokko dove le ragazze, unite in gruppo, usano i loro poteri non per diventare idol o risolvere problemi, ma per combattere mostri e nemici malvagi.
Per quanto riguarda questo genere, io non prevedo il futuro, ma ora ritengo Sailor Moon ben superiore a tutti i suoi epigoni. Se poi arriverà l'allievo che supererà il maestro, non lo so, ma ben venga.
Sono decisamente d'accordo sul fatto che non si capisce se la protagonista é soggetto o oggetto e che anche io avrei definito personaggio principale Homura, ma percepisco novità in quest'anime e non tutte le copiature di cui è stato accusato.. Certo, non nego delle somiglianze, ma ci sono toni decisamente originali.
Grazie per i complimenti!
Gli altri due lavori li ho visti e apprezzati entrambi. Sailor Moon è stato una riscoperta, perché non avevo mai letto il manga e in parecchi punti l'ho trovato superiore alla serie animata (come storia). Purtroppo ha un immenso difetto, che solo l'affetto per questa serie e il fascino complessivo della storia possono mettere in disparte: è pieno di buchi logici. T_T
La gestione di Pluto viva-morta-sempre uguale-non si sa, lo scorrere del tempo che non ha senso... Usagi che sale al trono di una nazione (qui non sapevo se ridere o piangere).
Comunque, complimenti ai recensori, spero di riuscire a recuperare il gap con Pretty Cure prima o poi, che è da quando vidi una scena su Benkyo che m'interessa parecchio...
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