Ve lo ricordate? Qualche mese fa vi avevamo parlato del signor Shouzou Takenami. Tuttavia forse non molti di voi si ricorderanno davvero il suo nome. E se vi dicessi che è l’uomo che ha scritto per 56 anni una sorta di manga-diario? Vi risuona qualche campanello nella testa?
E' proprio il signor Takenami, colui che l’anno scorso ha compiuto 93 anni, aveva iniziato a tenere un diario, nel lontano 1955, in cui gli appunti erano affiancati da alcuni disegni.
Mi ricordo che nei commenti alla notizia a molti sarebbe piaciuto poter leggere qualche foglio dei 2'300 quaderni che compongono quell’enorme insieme di ricordi; lo stesso devono aver pensato gli spettatori del programma da cui Takenami è stato intervistato e a cui ha raccontato la sua storia, tanto che alcune delle migliori parti del diario sono state pubblicate in un libro di 191 pagine.
I dati di vendita su Amazon.co.jp sono molto positivi e, stando a Wikipedia oltre 120'000 copie sono state vendute.
Una curiosità: nel video sotto riportato, in cui c’è una nuova intervista dopo la pubblicazione del manoscritto, l'ultima scena si sofferma su un’immagine; ebbene, quella è una vignetta speciale in cui il signor Takenami disegna se stesso mentre regala il libro pubblicato alla moglie scomparsa tempo fa che lo guarda dal Cielo. Un’illustrazione che ci aiuta a capire bene il senso dell’espressione “un’immagine che vale più di 1'000 parole”.
Video della pubblicazione del diario
Fonte consultata: Japan Probe
E' proprio il signor Takenami, colui che l’anno scorso ha compiuto 93 anni, aveva iniziato a tenere un diario, nel lontano 1955, in cui gli appunti erano affiancati da alcuni disegni.
Mi ricordo che nei commenti alla notizia a molti sarebbe piaciuto poter leggere qualche foglio dei 2'300 quaderni che compongono quell’enorme insieme di ricordi; lo stesso devono aver pensato gli spettatori del programma da cui Takenami è stato intervistato e a cui ha raccontato la sua storia, tanto che alcune delle migliori parti del diario sono state pubblicate in un libro di 191 pagine.
I dati di vendita su Amazon.co.jp sono molto positivi e, stando a Wikipedia oltre 120'000 copie sono state vendute.
Una curiosità: nel video sotto riportato, in cui c’è una nuova intervista dopo la pubblicazione del manoscritto, l'ultima scena si sofferma su un’immagine; ebbene, quella è una vignetta speciale in cui il signor Takenami disegna se stesso mentre regala il libro pubblicato alla moglie scomparsa tempo fa che lo guarda dal Cielo. Un’illustrazione che ci aiuta a capire bene il senso dell’espressione “un’immagine che vale più di 1'000 parole”.
Fonte consultata: Japan Probe
Con tutta la m***a che ci inaliamo tutti i giorni grazie al ''progresso''difficilmente arriveremo alla sua età così bene..xDDD
Comunque questo vecchio è un GENIO !!
Sono contento per lui che parte delle immagini sia stata pubblicata !! ^^
Veramente toccante l'immagine finale del video dove in vignetta rappresenta il momento di dare il proprio libro alla sua defunta moglie...
È raro trovare uomini con una tale costanza. Vorrei davvero leggere il suo libro signor Takenami.
E penso abbia anche una funzione terapeutica.
È indubbiamente un titolo che acquisterei volentieri, ma non credo ne avrò mai la possibilità. Lode a Takenami per la costanza con la quale ha realizzato il suo diario.
L'esperienza di Shouzou Takenami sarebbe da provare comunque, rileggendo poi dopo anni la propria storia.
Il vecchietto sembra un tipo simpatico, darei volentieri un'occhiata al suo diario manga. E'un po' come ascoltare i racconti dei nonni, solo che qua si tratta di un diario illustrato ed è stato scritto da un giapponese.
Se ci fosse una versione tradotta in una lingua a me comprensibile lo leggerei anch'io.
L'immagine finale in cui regala una copia del libro alla moglie è davvero commovente ;_;
p.s.: non ho ben capito cosa è successo con gli oggetti protettivi per la casa e la connessione con le perdite d'acqua
La prova di quanto il manga sia radicato nel modo stesso di pensare giapponese
Sull'ipotesi che il diario sia di una noia mortale...possibile - un mio amico aveva uno zio che si ostinava a raccontargli tutti i fatti, comprese le minuzie, della vita passata della famiglia una cosa assurddissimma! Bello sapere il passto della famiglia ma il troppo stroppria! - ma occorre vedere le cose dal lato nipponico, la realtà nippoica non ha molta memoria di se, o meglio ha una memoria idealizzata, il grande passato, i bei tempi che sono stati... Non ha una memoria precisa dei fatti e dei luoghi che sono stati travolti e distrutti da un'ondata di calcestruzzo e di "Modernità bischera" .
Hanno pochi luoghi di riferimento, spesso a carattere museale, molte delle le loro città sono ben diverse dalle nostre. Persino dalla maggior parte delle grandi città europee che hanno importanti centri storici.
Questo soprattutto nelle grandi città, che sono i luoghi dove si affollanno i Giapponesi si affollano...e vivono realmente, lasciate perdere le provincie meno importanti dove esistono città con loro centri culturali ed le realtà più piccole dove la vita trasocorre più quietamente e dove un'albo del genere ha un valore soprattutto memorialistico.
Soprattutto cosa studiano nelle loro scuole ?? Matematica e lingue e poco altro...Il resto lo si "contempla", un'infarinatura e via ( questo mi ricorda certi piani scolastici italici ma va bene) nessuna conoscenza approfondita del passato, nè remoto, nè recente, se non la studi da te e quanti vi riescono ( Quanti CI RIUSCIAMO ? ) con questi ritmi di lavoro ? Cosa conosci della tua storia e quindi di te stesso ??
Un volume come questo riempe molti vuoti, istruisce, diverte..incuriosisce.
Spero che non sollevi solo la semplicistica ( nazionalistica) domanda ma davvero eravamo così ? Dopo la guerra, scatenata dai nazi fascisti tedeschi e Italiani e dai nazionalisti Giapponesi, tutti i paesi, dall'Inghilterra all'Italia erano combinati così.
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