Quali opere voti?


Eccoci, quindi, finalmente giunti all'epilogo del nostro concorso, la votazione, fatta da voi utenti iscritti ad AnimeClick.it per scegliere i vincitori del contest. Prima di esporre le opere in concorso alcune precisazioni sono necessarie.

Abbiamo scelto di non permettere i commenti in questo sondaggio. Questo perché secondo la nostra esperienza i commenti, specie i primi, e soprattutto se fatti da utenti rispettati nella nostra community, falsano i risultati. È nostro preciso intento far si che tutti i partecipanti vengano giudicati solo in base all'opera che espongono e non in base alle discussioni che possono generarsi. Per lo stesso motivo i lavori verranno presentati in forma anonima. Solo a votazione conclusa ad ogni lavoro verrà associato il nick dell'autore corrispondente. Al sondaggio potranno votare solo gli utenti in possesso di almeno 30 punti utente.
Il sondaggio è a scelta multipla, e i risultati saranno pubblici solo alla conclusione dello stesso.
Queste misure sono state adottate dallo staff per garantire la massima trasparenza e onestà durante il voto.

Passiamo ad esporre le regole per questa votazione:
- La votazione è aperta fino alle ore 23:59 di domenica 13 ottobre.
- I risultati verranno comunicati il giorno seguente.
- È possibile esprimere più preferenze.
- Il voto non è cancellabile e una volta espresso è registrato nel database come definitivo.

Dopo queste doverose premesse passiamo ad esporre le opere in concorso! Ci sono pervenuti 7 scritti (F1-F7), 6 altre composizioni (O1-O6) e 80 disegni (P1-P80), per un totale di ben 93 lavori. Cliccate sulle immagini per ingrandirle.

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#F1 - Titolo: Selbst Retten
Autore: Luke41



“Selbst retten”

In un mondo dove, il potere di un uomo non si misura con l'altezza.
In un mondo dove, più grande sei e più rischi di crollare.
In un mondo dove, i giganti mangiano per il gusto di uccidere e non per il gusto
della carne.
In un mondo dove, un uomo vendicherà la sua razza...

Cinquanta metri o poco più
sono, distante ormai pochi centimetri
dalla breccia di Maria
muro insormontabile
o recinto per me.
Faccio paura
scappate formichine
io sparirò in un AnimeClick
il mio lavoro è compiuto
lascio voi in mano a
bocche e stomaci
di miei fratelli.



Spaventato, sono io
bambino ormai cresciuto con serenità
verrò stravolto dal male
dal terrore e di nuovo dal male
vedere la morte davanti agli occhi
cambia chiunque
la vendetta mi divorerà
ed io divorerò i giganti
finché non sarò sazio
appagato e libero
dalla mia doverosa ossessione.



In un mondo dove, per sconfiggere il nemico, devi diventare il nemico
con la consapevolezza che un giorno dovrai salvare te stesso da te stesso.

 


per L'attacco dei Giganti Creativity Contest – AnimeClick.it



#F2 - Titolo: Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori
Autore: Matteo91


Avanzava. Leggero nel passo, ma pesante nell’anima. Armato. Armato per diventar eroe sublime. Ne aveva letto nei giallognoli manuali accademici. Sapeva il significato del sublimarsi, conosceva la definizione filosofica che sapienti prima di lui avevano codificato. E’ il diventare eroe tragico, quello greco. Ettore e non Achille. Perché è il primo che rimane al Suo posto, quello che il fato ha arcignamente forgiato nelle fucine sotterranee di un mondo sconvolto, in quei laboratori di ciclopici artigiani dal volto sporco di fuliggine. Titanici nella loro destrezza creatrice. Così abili perché in collera, adirati dal fuoco che infiamma le membra dei veri Titani. Avanzava. Ora diversamente pesante nel passo e leggero nell’anima. Il suo spirito di osservazione, chiave di interpretazione del mondo, lo rendeva oscillante tra il terrore dell’uccidere e il terrore del venir ucciso. Riviveva in se la finta quiete dell’essere sovrastato, attanagliato dall’orrore alla vista della mortifera enormità che nella sua eleganza di ossa e rossa carne fumante fendeva muta, seppur ferma, il plumbeo cielo di nuvole incipienti nel vomitare scrosci acidi. E tutto intorno bruciava. Era la ragione che soccorreva l’esile Eren. La sua razionalità circoscriveva l’angoscia iniziale. La controllava e la dirigeva tremate da una parete all’altra del suo umido cuore. Un’arma in più da sfoderare, un binomio perfetto con quella che sembrava una ristretta parente della più nota Honjo Masamune, la katana degli Dei, che baldanzoso stringeva nella mano sinistra. La lama rifletteva dal basso il suo profilo distorto. Era lo specchio di ciò che avrebbe fatto, del modo in cui sarebbe stato ricordato. Come il favorito degli Dei. Lo sapeva anche lui che il suo spigoloso spirito era più affidabile di un’imbracatura da guerra. Ma non era così insensato da disfarsene, per il momento. Rispettava la tradizione. Rispettava chi prima di lui aveva oltrepassato lo stesso viale di morte solo per ricongiungersi con quella Signora Nera. Eren omaggiava quel freddo modo di combattere, ma non lo amava. Odiava quel recidere vene e arterie sulla nuca dei nemici. Non disdegnava il gesto. Disdegnava il modo: un prolungare l’ardimento e le intenzioni dell’uccidere mediante un estraneo corpo laminare, semplice aggiunta bellica ad una pedina umana. E’ la mancata empatia tra lui, uomo, e l’arma che lo stizziva. Non era spavaldo. Era caritatevole. Non contava l’evidente differenza di dimensione con i suoi nemici, non importava la maggior efficacia dei colpi. Lui si sentiva in difetto perché armato dinanzi alla nudità dei Giganti. Era il rimbombo della genetica che premeva nella sua intimità corporale: Eren sapeva che poteva ricostruire le sue membra, calco di quei nemici che doveva affrontare. Il suo istinto lacerava le certezze umane, riformulava la definizione di uomo: lui stesso poteva essere il gigante che odiava. Solo dopo quella metamorfosi avrebbe assaporato il gusto del duello, lo scricchiolio delle ossa, il dilatarsi dei muscoli, l’elasticità dei tendini. Nessuna lama, nessun proiettile, nessuno scudo. Lui e il gusto di giocare, perché dimostrava di aver compreso il senso del gioco, di aver capito il significato delle scritte impresse sulle mura della città. Caratteri arrugginiti dal tempo, malinconicamente coperti dall’edera, ma ancora leggibili per l’occhio che si spingeva oltre le fiamme: “Giganti Contest”. Volse un’ultima volta le spalle alle usanze della sua famiglia, si inchinò per commemorare chi prima di lui non aveva avuto il coraggio di farlo e si incamminò fremente verso il portale nord-occidentale delle mura difensive. Prima di uscire sgancia il suo equipaggiamento, ripone le sue armi. Un ultimo respiro della terra natia, che già non ricordava più. Il contest stava per iniziare: non impedire ai Titani di attaccare la città, ma uscire da quel povero agglomerato cittadino per falciare i nemici sul loro stesso suolo. Era il suo destino, il suo essere Titano tra i Titani. Ma non sapeva se avrebbe potuto raccontarlo.


#F3 – Titolo: Giants Twelve Bars
Autore: Diez Razor


Yo! Yo! Yo! Diez Razor per Animeclick checka
ho un bossolo in bocca che vi entra nel cranio
ascoltatemi che vi faccio vendere l'abbecedario.

Animeclick dammi sto beat che ti rappo della guerra
di Eren l'umano-titano che tutti i giganti sotterra
non siamo in Inghilterra ne a Gibilterra
ma in un Medioevo dove non esiste alterego
è l'impiego di vendetta dei tre ottimisti protagonisti
sopravvissuti al sadico massacro dei giganti
primitivi ma coesivi e assai predominanti.
Dammi sto beat che ti rappo di Eren,Armin e Mikasa
senzacasa con loro il nemico non farà tabula rasa
sono il best dell'Animeclick Giganti Contest
e cono queste dodici barre vi saluto
anche se malveduto ho fatto quel che ho potuto.




#F4 - Titolo: Requiem for a lost love
Autore: _Niniel


Incise con cura una linea verticale nel legno, accanto alla decina che la precedeva. Le contò, anche se sapeva perfettamente con quante linee avesse ferito quella porta. Ottantasette. Ottantasette giorni senza vederlo o avere sue notizie. Mikasa richiuse il taglierino e aprì il primo cassetto del comodino. Guardò distrattamente le scartoffie che aveva accumulato. Appunti di quando aveva iniziato l’addestramento, documenti e volantini vari. Quello in cima in particolare portava la dicitura “Giganti Contest”. Cercò di concentrarsi e ricordare di cosa si era trattato ma ormai non riusciva più ad organizzare i pensieri ed indirizzarli verso qualcosa che non fosse lui. Avrebbe dovuto ripulire quel cassetto, prima o poi, così come il resto della stanza. Se non ci fosse stato Armin con lei si sarebbe addirittura dimenticata di mangiare. Indugiò per un momento, richiuse il cassetto e si infilò il taglierino in tasca. Osservò la sua ombra allungarsi e prendere forma contro il muro, era già il tramonto. Raccolse il giubbotto della divisa e lo indossò. Circondò con le dita la il pomello prendendosi ancora qualche secondo per studiare i segni che decoravano la porta. Non c’erano dubbi, erano ottantasette. Ottantasette giorni di incubo. Uscì sperando che quando fosse tornata, si sarebbe svegliata.
Sfiorò ancora una volta quella superficie fredda. Armin l’aveva chiamata “ghiaccio”, l’aspetto che l’acqua assumeva quando incontrava bassissime temperature. Aveva spezzato decine e decine di lame nel tentativo di penetrarlo, rischiando anche di perdere il permesso per accedere a quel posto. Osservò Annie che giaceva sotto di esso. Sul viso era dipinta un’aria rilassata, come se stesse dormendo e facendo un bel sogno. Era così surreale vederla docile, indifesa. Guardò di sottecchi le guardie, apparentemente la stavano ignorando. Tornò a concentrarsi su di lei, in silenzio. All’inizio aveva urlato di tutto, insulti, maledizioni e frasi senza senso. Voleva che glielo restituisse, che le dicesse dove lo aveva nascosto. Ed ogni volta le guardie la portavano via con la forza e stranamente ogni volta tornava, come se non fosse successo nulla. Forse ai piani alti avevano qualcosa in mente o forse esisteva ancora qualcuno misericordioso là fuori, qualcuno che capiva il suo dolore. Ora aveva imparato a controllarsi, non poteva sfidare ancora la buona sorte. Tuttavia questa volta ce l’avrebbe fatta. Avvicinò piano la mano alla tasca e afferrò il taglierino. Lo nascose dietro la schiena facendo scattare lentamente la lama. Lasciò che l’odio fluisse nelle membra come sangue dandole forza. Strinse il taglierino pronta per attaccare.
- Parla, Annie. –
Annie non parlò. Qualcosa le aveva fermato il braccio. Mikasa voltò di poco la testa e serrò i denti, rabbiosa.
- Non credi di star abusando troppo del tuo ‘permesso di visita’? –
- Lasciami, Rivaille. –
Lui sorrise beffardo – Credi di poter fare qualcosa con quel misero aggeggio? Eppure ti sei classificata al primo posto alla fine del tuo addestramento. Ti facevo più furba. –
Mikasa strattonò il braccio cercando di nascondere il taglierino alla vista delle guardie.
- Forse sono stato troppo gentile con te. Avrei dovuto dar retta ai miei superiori –
Mikasa si limitò a guardarlo, non lo sopportava. Affondò il taglierino nella tasca e uscì senza degnare di uno sguardo il capitano Levi. Camminò lungo la strada illuminata dalla Luna fino ai dormitori. Non si fermò finché non raggiunse la sua stanza, tornando alla solitudine. Era esausta, non era riuscita a fare niente ma provare odio divorava ogni energia. Lo stomaco ignorò che fosse ora di cena. Non accese neanche una candela, si mise a letto e cercò conforto nel sonno.
Il vento soffiava forte quel giorno, il Sole era accecante. Mikasa si sistemò la sciarpa e spronò il cavallo ad andare più veloce. Cercava di partecipare ad ogni missione che la portasse fuori dalle Mura. Vide i compagni davanti a lei allontanarsi e sparire all’orizzonte. Delle grida squarciarono l’aria facendo arretrare il cavallo ed ogni cosa intorno a lei. Una nuvola di vapore la investì rendendo l’aria densa e in respirabile. Giganti. Prima che potesse estrarre le sue lame, una figura emerse dal fumo. Quella vista le divorò definitivamente il respiro. Dalla nuca della carcassa di un gigante spuntava qualcuno. Smontò da cavallo, le gambe molli e inutili, e corse verso la figura. La carcassa stava diventando polvere e l’individuo riuscì finalmente a staccarsene. Mikasa si fermò, ansimando, sperando. Una folata di vento più forte delle altre spazzò via le ultime tracce di fumo.
- Da quanto tempo, Mikasa – sorrise Eren.
Mikasa ricambiò il sorriso mentre gli occhi le si facevano lucidi. Allungò una mano tremante che Eren prontamente circondò con la sua. Tutto tornò al suo posto, il mondo riprese la sua rotazione.
- Mi dispiace averti fatto preoccupare. Sto bene, come vedi non ho niente di rotto – indietreggiò di un passo così che lei potesse verificarlo.
- Dove sei stato? Perché sei andato via senza dirmi niente?
Il sorriso di Eren sparì – Ho cercato mio padre e il seminterrato. Dopo quello che è successo con Annie non potevo più aspettare per sapere la verità –
- È tutta colpa sua…
- Questa ricerca è sempre stata di fondamentale importanza, lo sai –
Il fumo sparì completamente e Misaka ritrovò i suoi compagni. O almeno in parte.
- Eren, cosa hai…? -
Eren le voltò il viso verso di lui – Ascoltami bene, per ora non posso tornare ma succederà presto. Non ho trovato mio padre.–
- Io vengo con te –
- No, è troppo pericoloso – disse spostandole una ciocca di capelli – Questa volta voglio essere io a proteggerti-
Mikasa abbassò le ciglia, rassegnata.
- Mikasa… - le appoggiò una mano sulla guancia – Appena scoprirò la verità, staremo di nuovo insieme – sussurrò unendo le loro labbra.
Rabbrividì, non voleva separarsi di nuovo da lui.
- Aspettami, tornerò –
Mikasa socchiuse lentamente gli occhi, era nel suo letto, di nuovo sola. Ottantotto giorni.



#F5 - Titolo: Selezione naturale
Autore: Kaminogi


Wall Maria, Shiganshina, anno 844. 106 ne sono passati da quando l’umanità entrò a stretto contatto con il più assoluto di sottomissione. I ricordi al di là delle mura, ormai ultimo baluardo apparentemente inespugnabile, erano sbiaditi ma non per questo la fiamma di vendetta e conoscenza era sopita, perlomeno non in tutti. L’armata ricognitiva si avventurava alla ricerca di una via di fuga, di una riscossa, di una spiegazione di quel che fu poco più che un fulmine a ciel sereno. I loro ideali difficilmente ispiravano chi ormai si era abituato a una vita da pecore, pascolanti nel recinto, ma ancora riuscivano a fare breccia nei cuori dei sognatori.
Eren Jaeger, nel pieno dell’infanzia e già mosso da questi valori, ne aveva dato prova da qualche giorno quando nella campagna del distretto trasse in salvo la coetanea Mikasa Ackermann macchiandosi del sangue di perfidi briganti. Non era tanto un senso di giustizia che l’avesse portato all’azione, quanto la ferma convinzione che l’unico modo per sopravvivere, l’unico modo per vincere fosse quello di abbandonarsi al combattimento. Che si trattasse di giganti piuttosto che uomini non ci sarebbe stata alternativa.
Così aveva istintivamente insegnato a Mikasa, ora accolta sotto lo stesso tetto. Per quanto avesse trovato negli Jaegar una seconda famiglia e in Eren un punto di riferimento, era ancora scossa dagli avvenimenti di allora. Temendo di ricadere nella disperazione delle memorie, si aggrappò a chi poteva ormai considerare come un fratello, diventandone l’ombra.

Il distretto non offriva molte possibilità di svago, ma di certo era abitudinario nel suo girovagare. L’unico suo interesse all’interno delle mura era l’armata ricognitiva e così, qualora i membri non fossero in missione, non si poteva far sfuggire l’occasione di recarsi presso la caserma.
Quel giorno si precipitò fuori dalla porta di casa, percorrendo i vicoli tortuosi del distretto, evitando le decine di persone che li abitavano e dietro di lui teneva il passo Mikasa. A ogni passo il paesaggio muta gradualmente, meno urbano e sempre più rurale. Il campo di addestramento, oltre che per mere questioni logistiche, fu costruito a chilometri di distanza dai centri abitati, per evitare che la minaccia dei giganti tornasse alla mente dei cittadini quotidianamente, in modo tale che un minimo senso di serenità potesse prosperare.
In affanno infine raggiunsero i princìpi dell’accampamento. L’accesso naturalmente non era garantito al pubblico, infatti Eren era solito sbirciare le azioni dell’armata da debita distanza, ma quell’opportunità non avrebbe avuto modo di presentarsi. La presenza dei militari non era da mettere in discussione; ogni qual volta le truppe avessero concluso una missione di ricerca al di fuori dalle mura, non avrebbero potuto rientrare che dall’unico accesso del distretto.
Spinto da preoccupazione e curiosità, si decise così ad approcciare uno dei soldati a guardia del cancello. Tempestata di domande, seppur in un momento impenetrabile, la reazione fu scomposta:
- Cosa credi di ottenere con questo atteggiamento? Non c’è niente che tu possa sapere, vedere, niente che tu possa fare, non c’è niente… Pensi che stiamo a giocare? Non abbiamo certo organizzato un Giganti Contest. Non c’è spazio per il fallimento, secondo o terzo classificato, l’unica posta in palio è la sopravvivenza, la mia, la tua, quella di tutti. Non c’è occasione in cui, valicate le mura, ancora ragioniamo seguendo l’intelletto piuttosto che l’istinto. Uccidere o essere uccisi, è l’unica legge che vige là fuori, la legge della selezione naturale. Mettere da parte la propria umanità è l’unico modo per portare a casa la pelle, l’unico per cercare di riconquistare quanto perso.

Non era certo per il proprio ludibrio che Eren usava frequentare quei luoghi, ma per un forte senso di ammirazione e di rivalsa. Mai l’aveva messo in dubbio, ma il peso di quelle parole fu tale dall’interrogarsi circa la solidità delle proprie convinzioni. La spinta propulsiva con cui si era diretto presso la caserma fu completamente annullata e assai più tetro, spento, si incamminò per la via di casa. Fino a quel momento imprecettibile, Mikasa ora tracciava la via.



#F6 - Titolo: Attack on Animeclick, La rivalsa dell'umanità.
Autore: rossocenere


“Quel giorno, un triste ricordo colpì l’umanità.”
Il telefono di Slanzard squillò nella notte.
Sul display: Swordman. - Che cavolo vuole a quest’ora? – pensò. Nemmeno il tempo di rispondere che urla e grida gli perforarono un timpano.

Diverse voci si accavallavano, concitate e preoccupate. “Slanzard è succes—Ti prego, vieni! È urg– SLANZARD non c’è tempo per spiegare, I GIGANTI HANNO CONQUISTATO ANIMECLICK! Ti aspettiamo alla s.s. (ndr: sede segreta piani di conquista del mondo).“

Alla sede Ironic attendeva lo staffer con volto contrito. “Avanti, entra. Siamo nei guai.”
- Accidenti, non ha fatto una battuta sui suoi capelli? Allora vuol dire che siamo davvero in pericolo. – L’ansia dilaniava il povero Slanzard.

La s.s. era nel caos.
Swordman, all’angolo, smanettava al computer: “La casella delle mail è piena, alcuni utenti denunciano la scomparsa dei loro account, altri addirittura affermano che i propri profili siano stati mangiati!”

Dall’altro lato, Kotaro ed Oberon intavolavano una discussione sul come risolvere la situazione.

Tacchan preparava il tè. Nonostante le tremassero le mani doveva cercare di calmarli: era l’unico modo.

“Ragazzi, sono appena arrivato, non sto capendo nulla. Qualcuno mi spieghi!” esordì Slanzard.

“Niente di complicato” risposte Ironic, “solo, nella scheda dell’anime ‘L’attacco dei giganti’ è stato aperto un varco. I giganti stanno entrando nella realtà virtuale! Non possiamo lasciare che il mondo cada nello scompiglio.”

Il volto di Slanzard non era affatto inquietato. “Ho la risposta.” Era come se sapesse già cosa fare: “Tacchan, lascia il tè ed accedi al backoffice, Swordman, tu devi fornirmi il sostegno psicologico adeguato! Inizia a cantare la sigla di qualche anime. Oberon, prendi il s.s.a.p.e.n.r.v.! (ndr: super-segretissimo-aggeggio-per-entrare-nella-realtà-virtuale). E voialtri.” Il suo tono si fece serio. “Prendete delle scope. Vi spiego il piano strada facendo.”

Biascicò anche un debole “Speriamo non finisca come in SAO.”

Swordman guardò tutti negli occhi, sospeso nel silenzio. Volse lo sguardo al pc, precisamente all’icona di iTunes. Un veloce gioco di dita e, improvvisamente, partì “The Reclutant Heroes”.
Il suo sorriso compiaciuto era indescrivibile; gli si leggeva in faccia che voleva farlo da sempre.

Con le scope in mano, i nostri eroi si diressero verso il monitor. Un raggio che esplose in mille fiotti purpurei e bluastri li travolse: erano dentro al database.
“Ragazzi,” disse Slanzard “come loro hanno sfondato le mura di una scheda anime, noi faremo lo stesso con le altre. Entrate nei mondi degli anime, reclutate un esercito: prepariamoci per la battaglia finale.”

In lontananza videro una figura a loro familiare. Si trattava di Levi.

Si avvicinò al gruppo armato di scope e, con aria sognante, disse: “State per fare delle pulizie? Vi prego, posso aiutarvi?” Come se non gli importasse dell’apocalisse che aveva intorno, si mise una bandana ed iniziò a darsi da fare.

Lo staff era armato fino ai denti: avevano raccolto ogni PG utile tra le schede anime di ogni tempo e tipo.

Mentre Machi, affiancata da Hisoka, cercava, coi suoi fili di nen, di chiudere la crepa, Naruto si lanciava contro i giganti: “Ganbatte, il mio rasengan è il più forte, proteggerò i miei compagni, anche quelli che non conosc-!” un gigante gli tranciò il braccio.

Da lontano, Saber urlò, con una certa compostezza: “Kyubi, tornatene a casa con le code tra le gambe. Qui non c’è posto per le mezze calzette.”

La sua spada acquistò un riverbero misterioso, i suoi occhi verdi rilucevano di uno scintillio feroce. Bastò una parola. “EXCARIBAH—“ E mille giganti caddero. La donna, con eleganza, accennò un sorriso e tornò nel proprio mondo, conscia d’aver adempiuto al proprio compito.

Sopraggiunsero aerei, tutti con un’enorme scritta rossa sul fianco: KOKO HEKMATYAR. Sul primo, un ragazzino dalla pelle scura, occhi rossi e capelli bianchi, affiancato da una spilungona dal sorriso incredibilmente spaventoso.

Caddero bombe e missili a ricerca termica; era risaputo che i giganti emanassero calore.
Nello stesso momento, un orsetto bianco e nero dalla voce robotica era a cavallo dell’Eva 01.

“Quello sfigato di Shinji Ikari non sapeva proprio divertirsi.”
Con il robottone iniziò a fare a pezzi i giganti di classe 14 metri.

Di scorcio, videro apparire un gigante femmina dai capelli biondi.

Contemporaneamente, diverse decine di robot circondavano la zona. Una voce metallica bisbigliò: “Coefficiente di criminalità: over 9000. Detonatore attivato.” Il volto dell’uomo poteva sembrare anonimo, ma la pistola futuristica che aveva tra le mani gli conferiva un aspetto decisamente affascinante.

L’allegra combriccola di animeclick si godeva questo spettacolo sgranocchiando popcorn.
Kotaro esordì con “Altro che Nexo Digital-Dynit, questo supera ogni aspettativa!”. Lì vicino, anche le scope si godevano lo spettacolo.

In breve , il mondo animato giapponese era stato riunito; elencare i PG era pressoché impossibile. Solo dai commenti dello staff si poteva carpire qualche informazione, come: “Guarda, Cowboy Bebop!”, “Non ci credo, quello è Ken!”, “I Digimon. Assurdo.”

In men che non si dica, la situazione tornò tra le mani di Animeclick. Solo Levi era restio sul proprio ritorno a casa. Dopo le minacce di Ironic, tuttora sconosciute, il personaggio se ne andò dritto nel proprio portale. Poco prima di scomparire, volse lo sguardo al gruppetto: “un giorno tornerò. E pulirò tutte le vostre case”.

“Cos’è, una minaccia?”, chiese Oberon. Come di comune accordo, i tre staffer si avvicinarono per malmenarlo con le proprie scope.

[…]

“Allora è finita.”, disse Slanzard all’intero s.s.
“Già”, rispose in coro il gruppo. “Dobbiamo stare attenti. Il mondo non deve scoprirlo.”, continuò Oberon.
“Dici?”, esordì Ironic “Io ci stavo scrivendo una piccola storia.”
“E poi che te ne fai?” chiese, gentile, Tacchan.
“Chissà. Magari possiamo creare un contest sul sito proprio su questo.

Che ne dite di “L’attacco dei Giganti Creativity Contest?”.



#F7 - Titolo: Humanity's greatest weapon
Autore: Sebastian87


Su chi potrei scrivere per "l'Attacco dei Giganti creativity contest"?

Ce l'ho! Chi meglio di lui, il capo della Squadra Operazioni Speciali, nonché "la più grande arma dell’umanità".

"Nient’altro che una maledetta arma. Nient’altro che un marchingegno meccanico volto solo a combattere, privo di ogni sentimento ed emozione. Come se su di me fosse calata dal cielo una qualche sorta di missione incontestabile, e io l’avessi accolta sacrificando tutta la mia umanità.

Idioti. Ipocriti.

Ho sempre agito seguendo le mie convinzioni, senza certezza alcuna se non la sicurezza di aver sempre almeno due scelte di fronte a me.

Eppure…

Petra.

Gunther.

Erd.

Aruo.

Faccio fatica a respirare. Da quando siamo rientrati alla base sono immobile su questa sedia malconcia ad osservare ogni venatura delle pietre che compongono il muro sperando, seguendone il labirintico percorso, di trovar un senso alle angosce che mi soffocano.

Già, il muro. Lo credevano indistruttibile. Erano così convinti che potesse tenerci al sicuro per sempre, che per anni sono rimasti immobili, inconsapevoli di ciò che maturava al di là di quell’effimero ammasso di pietre. E’ anche per causa loro che i miei compagni sono stati massacrati da quella fottuta gigante.

Io disprezzo l’umanità. Quasi quanto disprezzo i giganti. Disprezzo loro e disprezzo me. Odio l’aver abbandonato i corpi di coloro i quali si sono affidati a me e per la mia incapacità hanno perso la vita inutilmente, in modo orribile.

Maledizione. Maledizione. Non riesco a togliermi dalla mente il viso di Petra che mi osserva fissa, esanime, dal tronco di quell’albero intriso del suo sangue.

Troverò quella schifosa pu***na gigante. La troverò e le farò provare un dolore così bestiale, un dolore così eterno, così terrificante che anche quegli idioti che mi considerano la più grande arma dell’umanità si guarderanno bene dal pronunciare nuovamente il mio nome.






#O1 - Titolo: Trismagestus Titanus
Autore: Kirio




#O2 - Titolo: Jiyuu no cake
Autore: VTas90




#O3 - Titolo: mikasa mirror
Autore: aya89




#O4 - Titolo: Eren in rosso
Autore: Bizzie




#O5 - Titolo: unghie titaniche
Autore: bekku




#O6 - Titolo: disegno tridimensionale del movimento tridimensionale
Autore: pein_perversus




#P1 - Titolo: I racconti di Armin sono affascinanti!
Autore: Kaitokid




#P2 - Titolo: Mi-kasa es tu casa
Autore: Yumeru41




#P3 - Titolo: Il combattente più forte dell'Umanità
Autore: Road-Star




#P4 - Titolo: Oscurità gigante
Autore: speeddan




#P5 - Titolo: In tempo di crisi
Autore: geniothebest




#P6 - Titolo: Attack Levi
Autore: Davi 90




#P7 - Titolo: Il gatto non ha scelto un bel posto per rilassarsi...
Autore: -Bruss




#P8 - Titolo: Neko Titan everywhere
Autore: BigMc




#P9 - Titolo: Shingeki no Armin
Autore: optimus07




#P10 - Titolo: Propaganda Titanica
Autore: AlexStn




#P11 - Titolo: KEEP CALM and DESTROY WALLS
Autore: Shino_hitsugi




#P12 - Titolo: L'attacco del gigante despota
Autore: Kotaro




#P13 - Titolo: ?? e questa che vuole?!
Autore: Donnie_Pun




#P14 - Titolo: Dark blood vs. Red blood.
Autore: ^Tsukimi-chan27^




#P15 - Titolo: Titans are coming!
Autore: Ansem315




#P16 - Titolo: Sweet Mikasa
Autore: Hachiko94




#P17 - Titolo: La disperazione di Eren
Autore: Mits-chan




#P18 - Titolo: Samba no Kyojin
Autore: Red Velvet




#P19 - Titolo: Jaeger e il Gigante
Autore: Piece of Flesh




#P20 - Titolo: But i love you
Autore: Bianchi




#P21 - Titolo: Giganti Sportivi
Autore: Et cetera




#P22 - Titolo: Titan's Party
Autore: folgor




#P23 - Titolo: Eren's Giant Punch
Autore: kuroshiro




#P24 - Titolo: Illusione di Libertà
Autore: Nihil ハート




#P25 - Titolo: LA DURA REALTA'
Autore: erMARANELLO




#P26 - Titolo: L'agonia della prigionia: si sciolse nelle mie lacrime come la brina d'autunno
Autore: Misa&Ulalà




#P27 - Titolo: Le Ali della Libertà
Autore: Aqua




#P28 - Titolo: Wall AnimeClick
Autore: Shinji Kakaroth




#P29 - Titolo: Punti di Vista
Autore: ConteBudino




#P30 - Titolo: The curse
Autore: Akarem




#P31 - Titolo: Foglio gigante
Autore: KibiRain




#P32 - Titolo: Shifter
Autore: Todomeda




#P33 - Titolo: bho non lo so
Autore: Kanaεїз




#P34 - Titolo: Sasha vs Kemono no Kyojin ( quello vero! u.u)
Autore: houchou.k




#P35 - Titolo: A Titan Smiles :)
Autore: inoueX89




#P36 - Titolo: I Love Titans
Autore: Hisoka




#P37 - Titolo: Levi's Group
Autore: koumei93




#P38 - Titolo: L'attacco dei gatti
Autore: signorg




#P39 - Titolo: Mikasa e Eren-titano
Autore: Zorba




#P40 - Titolo: l'Attacco dei Dentisti
Autore: adixia




#P41 - Titolo: Attack on titan: Eren's revenge
Autore: MargheritaMazzeo




#P42 - Titolo: Ci Penso IO!!!
Autore: hanoiRey




#P43 - Titolo: beyond the smoke
Autore: nopino




#P44 - Titolo: Pulizia!
Autore: Talesdreamer




#P45 - Titolo: Il mio talento nel disegnare e l'altezza dei giganti: grandezze inversamente proporzionali
Autore: Robocop XIII




#P46 - Titolo: The Immensity of a Smile
Autore: Ca$h




#P47 - Titolo: Are you ready to clear?
Autore: Melany




#P48 - Titolo: Il Titano di AnimeClick
Autore: Gackt




#P49 - Titolo: Mikasa Attack
Autore: darklake




#P50 - Titolo: Attack on otaku
Autore: Rica-chan




#P51 - Titolo: Mikasa saves the day
Autore: Amra89




#P52 - Titolo: Mikasa
Autore: Yume-chan98




#P53 - Titolo: Oltre il tempo
Autore: Rodinas




#P54 - Titolo: Titan Eren
Autore: XenonX94




#P55 - Titolo: Attack on SCREAM
Autore: Lightkira2




#P56 - Titolo: SketchBook ( non ho fatto in tempo a finirlo)
Autore: CloveRed




#P57 - Titolo: Shingeki no mogu – Madoka Magigas
Autore: BlueSpotInFuku




#P58 - Titolo: Shinjeki no Mikasa
Autore: Feear




#P59 - Titolo: Fabulous Kick by Levi Heichou
Autore: Giukum




#P60 - Titolo: Non mollate mai
Autore: Feather




#P61 - Titolo: La razza umana, oggi per la prima volta ha vinto contro animeclick.it
Autore: BigBoss738




#P62 - Titolo: L'attacco! Con! Sorpresa!
Autore: Chiba




In seguito ad ulteriori accertamenti, l'elaborato P63 è stato rimosso perché non conforme al regolamento del contest che specifica la non ammissibilità di copia e incolla (parziale o integrale) di illustrazioni già esistenti realizzate da terzi


#P64 - Titolo: Gigante Vitruviano
Autore: LoneCayman




#P65 - Titolo: Levi on coffee paper
Autore: galliun




#P66 - Titolo: Invasione!
Autore: xLelush_95x




#P67 - Titolo: Double
Autore: yb




#P68 - Titolo: Morire per vivere
Autore: briciola94




#P69 - Titolo: Will you Help me Sleep
Autore: Himisaka




#P70 - Titolo: Attack on Eva
Autore: Samurai-parfait




#P71 - Titolo: Let's have a war
Autore: nikolai




#P72 - Titolo: Attack no Animeclick
Autore: tobari




#P73 - Titolo: Dietro lo stemma.
Autore: emmace98




#P74 - Titolo: ultimate titan muscles!
Autore: dany87




#P75 - Titolo: Inside the Titan: Annie Absolutego
Autore: vgotho




#P76 - Titolo: L'attacco dei giganti Shōnen
Autore: Seraph




#P77 - Titolo: La scelta giusta è LEVI
Autore: Lyer




#P78 - Titolo: Colossal Titan
Autore: NAS_96




#P79 - Titolo: Du Eren is megl che one
Autore: Hiei Ishida




#P80 - Titolo: School Days
Autore: Ale.92