Sempre poliedrici, i Pokémon hanno avuto modo di partecipare a numerosissimi videogiochi spin-off che esulano dalla classica componente RPG della serie per lanciarsi nelle tipologie più disparate: da simulatori di safari fotografico a Dungeon Crawler, da bizzarri e divertenti "simulatori di vita accanto a Pikachu" a Puzzle Game, come l'opera in esame.
Genius Sonority è un nome noto per chi bazzica sui "titoli satellite" dedicati ai mostri tascabili, e questo Pokémon Link Battle è la loro ultima creazione, seguito di Pokémon Link, uscito nel 2006 su Nintendo DS.
Parlare di Puzzle Game e Pokémon insieme riporta inevitabilmente alla mente il periodo della coppia d'oro Nintendo 64/Game Boy Color, ove videro la luce i due "Puyo Puyo in incognito" Pokémon Puzzle League e Pokémon Puzzle Challenge, uno che vanta il primato d'essere l'unico videogioco a basarsi interamente sulla serie anime (e sul duo Regione di Kanto/Isole Orange per la precisione) e l'altro più tradizionale, ambientato nell'autunnale regione di Johto.
Pokémon Link Battle (così come il capitolo precedente) non è strutturato come i due storici episodi, ma è più simile a Yoshi's Cookie: il rettangolo di gioco sarà sempre pieno di faccine da affiancare per farle sparire, nel tentativo di catturare i Pokémon selvatici (tutti quanti i 700 e oltre Pokémon selvatici) e completare il Pokédex.
Come?
Scopriamolo insieme!
Pokémon Link Battle non utilizza in alcun modo nessuno dei pulsanti del Nintendo 3DS, affidandosi solo ed esclusivamente al pennino per spostare le faccine dei vari Pokémon che invadono allegramente il campo di gioco.
Dopo un rapido ed esauriente tutorial, che ci darà una prima infarinatura sulle meccaniche di gioco per poi aggiornarci con le nuove funzioni sbloccate avanzando nell'avventura, potremo cominciare a muoverci sulla mappa di gioco, avanzando di zona in zona man mano che superiamo i vari stage: le zone sono una decina (più qualche zona speciale ottenibile una volta conclusa la "quest principale") e gli stage di ciascuna zona possono essere di numero vario, sempre intorno alle cinque o sei unità.
In ogni stage bisogna affrontare più Pokémon selvatici, uno per volta o, in casi più rari, in gruppo, sconfiggerli esaurendo la loro barra dell'energia e di conseguenza catturarli, prima che loro possano sconfiggere noi.
Per attaccare i Pokémon selvatici è necessario (come prevedibile) mettere in fila, in orizzontale o verticale, tre o più faccine di uno stesso Pokémon tra quelli che appaiono nel campo da gioco: più le "catene" saranno elevate (ovvero più si faranno sparire blocchetti consecutivamente), maggiore sarà il danno inflitto, ed è possibile attivare anche uno speciale bonus chiamato "Link Time", che permetterà di poter far sparire le faccine anche a due a due, se si metteranno in fila quattro faccine e si darà subito dopo inizio ad una combo con un'altra combinazione di tre.
Mettendo in fila cinque faccine sarà inoltre possibile attaccare più Pokémon avversari contemporaneamente (in caso di scontro con avversari multipli), cosa che può essere molto utile, soprattutto perché il rischio di sconfitta consiste nel fatto che anche i Pokémon avversari ci attaccano, andando ad esaurire le due barre dell'energia poste a lato del campo di gioco, e se quest'energia si esaurisce, ovviamente la partita si conclude.
Proseguendo i Pokémon selvatici imparano sempre più trucchetti infidi, sfondando persino il campo da gioco (e quindi portando via spazio ad utili faccine), ma anche i giocatori potranno sfruttare qualche trucco per portarsi in vantaggio: sono infatti presenti i celeberrimi vantaggi e svantaggi elementali, fulcro delle battaglie della serie principale, anche se qui ogni Pokémon appartiene ad un elemento solo.
Bisogna saper sfruttare bene le possibilità che questo dettaglio ci offre, perché con l'aumentare della difficoltà sarà un dettaglio fondamentale: l'attacco, e quindi il suo elemento, si baserà sul Pokémon le cui faccine hanno dato il via alla catena, di conseguenza, se per esempio a cominciare la catena sono tre faccine di Pikachu, l'attacco sarà di tipo Elettro, in vantaggio (e quindi dal danno moltiplicato ulteriormente) contro il tipo Acqua, poco efficace contro il tipo Terra e via dicendo.
In alcuni casi di Pokémon notoriamente appartenenti a più elementi possono mandare in confusione i fan più navigati, che magari si lanciano in catene partendo da un dato Pokémon originariamente di doppio tipo Acqua/Volante sperando di danneggiare pesantemente un tipo Roccia, per poi fare pochissimi danni perché quel Pokémon viene considerato solo per le sue doti di volo, ma basta poco per abituarsi agli elementi singoli.
Altri assi nelle nostre maniche sono le capacità speciali di alcuni Pokémon come Chansey, che anziché attaccare gli avversari ci permette di recuperare energia, e Mr Mime, in grado di riparare le barriere del campo di gioco e scongiurare una problematica "invasione di campo".
A questo s'aggiunge la possibilità, ottenibile dopo un dato punto nell'avanzare dell'esplorazione della mappa di gioco, di equipaggiare un Pokémon tra quelli catturati (e successivamente più d'uno): l'utilità in tutto questo sta nel fatto che se si equipaggia un Pokémon, la sua faccina comparirà piuttosto spesso tra quelle del campo da gioco, solitamente circoscritte ad un numero specifico di specie diverse che variano a seconda dello stage, permettendoci quindi di contare su un elemento "utile" aggiuntivo a quelli dei Pokémon della zona, cosa che, nelle parti più avanzate del gioco, diventa fondamentale.
I Pokémon catturati possono inoltre affezionarsi a noi, hanno un livello di potenza specifico da una a cinque stelle e, in alcuni casi, sono dotati di poteri bonus che ci permettono, ancora una volta, d'aumentare i danni inflitti, ma anche altri tipi di benefici.
C'è infine un Pokémon in grado di fungere da jolly, che di quando in quando si paleserà nel campo da gioco (a patto che si abbia agito nel modo corretto): considerato il contesto, basta pensarci un attimo e se si conosce i mostri tascabili è facile capirne l'identità.
Si tratta di Ditto, che ovviamente può essere affiancato a qualsiasi Pokémon e valere comunque come faccina compresa nella cancellazione, aiutando a ripulire il piano di gioco.
Tutto ciò, fortunatamente, funziona alla perfezione, permettendoci di giocare e divertirci con immediatezza senza farci mancare un livello di profondità inusuale per il genere, di solito molto più "semplice" e che fa di questa semplicità da sempre un punto di forza.
Al massimo ci può essere un po' di confusione quando si ha a che fare con Pokémon leggendari o pesi supermassimi, ma questo può essere più che altro ricollegato ad un'enfasi del momento che ad un difetto del gioco.
Pokémon Link Battle non fallisce nel campo fondamentale dei colleghi appartenenti allo stesso genere, ed anzi gli fornisce un pizzico di sapore in più dovuto ai piccoli spunti "strategici" inseriti qui e là, giusto per non scordarci che stiamo parlando di un gioco di Pokémon.
Semplice, di facile comprensione, intuitiva eppure colorata, esplosiva, estremamente simpatica e caratteristica, l'interfaccia grafica di Pokémon Link Battle riesce perfettamente nel suo intento di fornirci un ambiente tanto chiaro quanto bello a vedersi, non privo di dettaglio e soprattutto in grado di rendere giustizia alle star, gli unici inoppugnabili protagonisti della scena, ovvero ovviamente i Pokémon: tanto simpatici (anche quelli che originariamente sono più grossi e minacciosi) quanto riconoscibili, i Pokémon fanno tutti la loro comparsa, dal primo all'ultimo, anche se non sarà di certo facile stanarli tutti.
Com'è giusto che sia in un gioco del genere, l'allegria regna sovrana ed i colori rendono ogni partita un autentico festival cromatico, una folle festa dinamica e scalmanata, tanto garbata quanto energica ma soprattutto ben funzionale ed efficace nel suo lavoro, in grado di permetterci di distinguere i diversi blocchi in meno di un secondo, dato il ritmo concitato delle partite.
Se e quando ci capiterà di confondere due Pokémon tra loro per via del loro aspetto all'interno del campo di gioco, sarà più che altro un trabocchetto voluto dagli sviluppatori, che tra tanti hanno scelto di metterne appositamente due simili (almeno ad un occhio disattento per via della frenesia dell'azione) in modo da metterci i bastoni tra le ruote.
Lo stesso si può dire del sonoro, perfettamente funzionale nel farci capire che sta succedendo e allo stesso tempo divertente ed adatto all'atmosfera, seppur parco di doppiaggio (in realtà assolutamente non necessario, in un gioco del genere).
Le musichette entrano in testa in un attimo come da tradizione del genere, e da lì difficilmente se ne vanno, nemmeno con la forza.
Sul lato tecnico dunque, vince il connubio di semplicità e carattere, necessario ad un prodotto appartenente alla categoria dei Puzzle Game.
E' notoriamente importante per un gioco di questo genere avere una componente "crea-dipendenza", e Pokémon Link Battle non manca di questa caratteristica.
Al di là del gameplay immediato ed efficace e del gran numero di stage affrontabili con relative varianti, completare la collezione di Pokémon (cosa che non corrisponde al completamento dell'ultimo stage, anzi) è impegnativo anche perché, al di là del livello di difficoltà ben equilibrato ma dalla curva stretta, che prende quindi piede abbastanza rapidamente nel procedere del gioco senza lasciarci il tempo di dormire sugli allori ma costringendoci a mettere subito in pratica le tecniche appena imparate, molti Pokémon potranno essere catturati solo in condizioni specifiche, come per esempio dopo aver ottenuto un dato punteggio contro altri Pokémon (magari della sua stessa catena evolutiva), il che costringerà ogni collezionista degno di questo nome a riaffrontare stage passati a caccia delle creaturine più rare e nascoste.
Alcune zone extra hanno inoltre regole ben precise, con livelli di velocità di gioco più elevati o Pokémon catturabili che cambiano ogni giorno, spingendoci a visitarli quotidianamente per vedere cosa si può trovare in quella data specifica ed ingrassare la nostra lista delle catture.
Tutti questi grandi numeri, per un gioco palesemente pensato per essere affrontato in sessioni brevi (essendo anche su console portatile), sono una vera e propria manna, portando Pokémon Link Battle a tenere compagnia per lungo tempo, soprattutto se si vuole esplorarne le offerte da cima a fondo.
Oltre ad una lunga, intrigante e combattiva modalità principale, Pokémon Link Battle offre anche la possibilità di giocare in multiplayer locale e di sfruttare la funzione Streetpass: sarà possibile selezionare un "Pokémon preferito", di cui sarà passata una copia alle persone streetpassate, che conseguentemente ci passeranno il loro, aiutandoci a completare la collezione.
Disponibile al prezzo di 7,90 Euro sul Nintendo E-Shop del Nintendo 3DS (e quindi mancante di una versione fisica), Pokémon Link Battle si pone un obiettivo preciso e lo raggiunge alla perfezione: realizzare un Puzzle Game su Pokémon semplice ma funzionante, non senza apportare particolari modifiche ed innovazioni al suo predecessore e soprattutto rendendosi accessibile a tutti come ogni Puzzle Game dovrebbe essere, sia per quel che riguarda l'interfaccia sia per quel che concerne il prezzo, decisamente basso rispetto a quanto ha da offrire, che non ha nulla da invidiare a giochi ben più costosi e che raggiungono le luci della ribalta dei negozi.
Umile ma professionale, Pokémon Link Battle vince, convince e soddisfa appieno, tanto da essere consigliabile anche a chi ha una conoscenza solo superficiale dei Pokémon, magari dovuta alla sola visione dell'anime, o addirittura a chi non li conosce e cerca solo un buon Puzzle Game scaccia-pensieri vecchia scuola, magari con qualche variante un po' curiosa (ironia della sorte i fan storici rischiano di farsi bagnare il naso sulle prime, proprio per via della questione delle doppie appartenenze rimosse).
Dopo qualche anno di pausa Genius Sonority torna a prendere in prestito i mostriciattoli tascabili di Game Freak, con quello che è probabilmente il loro miglior lavoro in compagnia di Pikachu e soci.
Pro
- Immediato, coinvolgente e piuttosto profondo, considerato il genere
- Rapporto qualità/prezzo decisamente conveniente
- Tutti i Pokémon a disposizione
Contro
- Nessun difetto di rilievo
Il voto è soggettivo e ci sta tutto ma in un sito serio come Animeclick almeno le recensioni rivolte al pubblico dovrebbero essere un tantino più oggettive no?
Diciamo che si è voluto porsi nella valutazione dei videogiochi nella stessa ottica con cui si sceglie quella delle recensioni nelle schede anime/manga: se si ritiene un titolo un capolavoro nel suo genere gli si da la votazione massima. Sì, è una valutazione diversa da quella dei classici siti di settore occidentali che recensiscono videogiochi, ma probabilmente è anche più personale e lascia spazio al valore del gioco in sé nel momento in cui viene recensito più che al suo paragone con gli altri giochi ancora da venire. In pratica una visione diversa di quello che significa normalmente il voto per un videogioco più simile a quella usata dalla rivista giapponese Famitsu (che infatti più volte ha dato il tanto osannato 40/40 ) che a quella usata dai recensori europei (che invece usano il 100/100 come meta inarrivabile). Ognuno per cui è libero di preferire la visione che vuole per dare un voto, ma non parliamo di serietà e oggettività condannando una o l'altra visione.. perchè qui si tratta solo di una questione di preferenze di metodo
Appena finirò un po di giochi in corso che sto facendo lo scaricherò, anche perchè da amante dei Pokemon e dei puzle game non posso lasciarmelo sfuggire!!
Direi che ha poco a che vedere con la nazionalità quanto con il sistema dei punteggi.
Tutte le riviste che si basano su punteggi da 1 a 10 è molto più facile che diano 10, mentre quelle che danno i voti in centesimi è, ovviamente, molto più difficile che diano 100.
Famitsu prende la somma di 4 votazioni 1-10 (e negli ultimi anni ha svenduto il 40, visto che tipo dal 2008 al 2013 ci sono stati il doppio di voti perfetti rispetti agli anni precedenti al 2008).
Se andiamo a prendere riviste europee con voti in decimi ci sono parecchi punteggi perfetti (Edge ne ha più di una ventina, contando quelli dati successivamente).
Il voto parte dal 100 e viene abbassato da eventuali pecche, proporzionalmente alla loro gravità, ma qui di difetti non ne ho trovati e li ho pure cercati abbastanza col lanternino (inizialmente volevo additare a difetto vero e proprio il fatto che un allenatore esperto possa essere tratto in inganno dalle doppie appartenenze elementali della saga "classica", ma poi studiando il gioco per bene ho notato che questi "disguidi" sono posizionati strategicamente proprio per mettere i bastoni tra le ruote al giocatore, come la presenza di blocchetti "Jynx", qui appartenente al tipo Ghiaccio, in un livello pieno di Pokémon di tipo Veleno, che quindi portava un giocatore scafato ad allinearli perché "è di tipo Psico, quindi superefficace" e invece ciccia, idem dicasi per un livello quasi tutto su Pokémon di tipo Roccia e la presenza di blocchetti Wingull, che qui però viene considerato Volante perciò persino poco efficace), di conseguenza mi sarebbe sembrato ingiusto abbassare il voto perché, per esempio, esiste Zelda Ocarina of Time che è uno dei videogiochi più belli di tutti i tempi e non può avere lo stesso voto di un Pokémon Link Battle qualsiasi.
Se un gioco è un capolavoro imprescindibile lo spiego a parole, e comunque di suo questo Link Battle aggiunge un certo pepe al genere grazie alla componente strategica ereditata dalla serie primaria, dunque un senso di novità c'è.
Poi se si vuole fare dei paragoni con altri giochi si può benissimo farne, ma dovranno essere ovviamente logici e ponderati (quindi non con giochi appartenenti a generi diversi, per fare un esempio, visto che avrebbero strutture e particolarità diverse che non possono essere comparate).
Come fa ad esser "piuttosto profondo" se sembra non avere una trama?
La mia non è una provocazione: sono semplicemente curioso di capire cosa si intende.
Contando pure gli episodi animati MALISSIMO e con riciclo animazioni?
@The Narutimate Hero: fosse per me le recensioni non avrebbero voti, figurati, e hai fatto benissimo a chiarire i tuoi criteri di giudizio^^ Al contrario sappiamo tutti che una porzione di utenza si fa dei complessi per via dei numerini e per questo attribuire valori massimi a un prodotto, come quelli minimi, è una pesante responsabilità. Quoto tutto il discorso sulla profondità di gioco.
E poi non conosco nessuna serie da 26 o più episodi che abbia tutti gli episodi da 10, il voto non è una semplice media aritmetica.
Il predecessore aveva tentato di applicare una trama; qui la cose non c'è assolutamente stata, limitandosi a implementare molto più che degnamente il gameplay cuore di Link e migliorando di molto l'aspetto strategico dello stesso, di fatto rendendo Link Battle un Puzzle Game con i controfiocchi, ma rinchiuso su se stesso.
Va inoltre detto che, più si procede nel gioco, più i singoli livelli richiedono più e più sottoparti, che non possono essere affrontate singolarmente; anzi, gli obiettivi extra da sbloccare possono pure diventare un fastidio per chi vorrebbe fare una partita veloce, perché aumentano la durata della singola partita e ti costringono a giocare di più (o giocare male per non sbloccarli...?!). Link Battle si presenta come un gioco sì appassionante e in grado quasi di creare dipendenza, ma per natura è anche un gioco che cerca di tentarti con piccole e brevi partite. Se questo è possibile nei primi livelli, diventa quasi impossibile più avanti.
Avrebbero potuto ovviare a questo problema implementando anche una banalissima modalità allenamento, in cui ci si limita a creare combo a nastro senza nemici, ma che ti consente di far durare una partita per tutto un link time, che prosegue finché non si rompe la combo (qualcosa simile agli endless di Puyo Pop, in particolare all'Endless Fever). Ma si sono concentrati esclusivamente sull'aspetto principale, tralasciando il resto.
E di tralasciato nel resto ci sono anche le abilità. Alcuni Pokémon (pochi) hanno delle abilità uniche che consentono loro di dare un valore aggiunto ulteriore rispetto alla semplice potenza, ma queste abilità sono poche e soprattutto, più grande lacuna, limitatissime nella distribuzione. Gran parte del Pokédex si trova privo di abilità alcuna, il che fondamentalmente rende la maggior parte dei Pokémon inutile. Bastava creare un quantitativo sufficiente di abilità e distribuirle in modo tale da avere dei mix interessanti e unici di tipo, potenza e abilità per ogni Pokémon in modo tale da personalizzare realmente i supporter che si possono scegliere, mentre invece ci si ritrova a portare chansey e uno tra mime o un pokémon da impiegare offensivamente nell stage in questione.
Poi chiariamoci, il gameplay è coinvolgente, e il gioco si rende anche molto impegnativo proseguendo, ma resta il fatto che bastava poco per aumentare ulteriormente la profondità del gioco e aggiungere modalità ulteriori.
L'unica altra modalità disponibile, invece, è quella multiplayer, che in realtà mi ha abbastanza deluso, non c'è molto da commentare a riguardo (anche perché il gioco non è pensato per il multiplayer, richiederebbe degli schemi o modalità realmente appositi per poter funzionare a più giocatori).
E nonostante tutte questi aspetti negativi che finora ho elencato, il gioco mi ha realmente convinto sia come puzzle game, sia come spin-off di Pokémon, si merita tranquillamente un voto compreso tra 70 e 80, con punteggio preciso su cui sono ancora un po' dubbioso, ma di sicuro siamo lontani dalla perfezione del 100, anche senza andare a prendere titoloni distanti di riferimento (avrei potuto citare Portal come puzzle game innovativo in grado di rivolgersi a chiunque, ma sarebbe stato uno scontro eccessivo e troppo lontano dal tipo di puzzle game che vuole essere link battle).
Hai ragione, effettivamente i siti e riviste europei che leggo hanno valutazione in centesimi ma ce ne sono altri che hanno la valutazione in decimi e che si comportano come dici tu, ma ho voluto prendere a paragone Famitsu proprio perchè il loro voto in quarantesimi non è così facilmente approssimabile per eccesso come per questi ultimi. Poi ovviamente la questione che il nostro voto sia in centesimi e che quindi il massimo non debba essere così facilmente raggiungibile, così come detto da altri, non è che sia sbagliata, ma come già spiegato dal recensore stesso è una semplice questione di mancanza effettiva di difetti per un appassionato del genere.. e la cosa a tal punto è così soggettiva che può essere condivisibile o meno ma in entrambi i casi c'è poco da fare^^
@mirkosp
Più che paragonarlo a Portal, che sicuramente non ha il carattere di passatempo distruttivo che ha questo gioco (perchè sicuramente lo si prende più seriamente), lo paragonerei a Candy Crash Saga^^ Inoltre capisco quello che dici riguardo ai poteri speciali dati solo a pochi pokemon, ma per il tipo di gioco è necessario che potenziamenti del genere non siano troppi altrimenti diventa troppo facile da giocare, quindi probabilmente è per questo che si sono mantenuti leggeri
Ti faccio un esempio: tutti gli stadi finali degli starter hanno un'abilità che aumenta il danno inflitto se si comincia la combo link con un multiplo a 5 e tutti questi stessi pokémon hanno potenza di 3 su 5. Interessante, m'è piaciuto, ma i set di 3 tipi per ogni generazione sono resi identici fra loro per abilità, tipo e potenza. L'unica differenza è l'avatar mostrato.
Le pre-evo degli starter sono prive di abilità, come anche la maggior parte degli altri Pokémon, indipendentemente dalla loro potenza.
Sarebbe stato interessante fare in modo che pokémon della stessa famiglia evolutiva potessero creare combo speciali, o ad esempio che i pokémon baby/di primo stadio, a discapito di una bassa potenza, permettessero aumentare di uno l'effetto di link base (2 fuori da link time, 3 per attivare il link time, 4 multiplo, 5 multiplo+). In questo modo puoi personalizzare il gioco, per creare combo più deboli, ma più rapide da eseguire e che ti consendono di avere link più lunghi. Un po' l'opposto di quanto è stato fatto per i leggendari, che si trovano con potenza massima ma senza abilità. La cosa è sensata, addirittura avrei portato la cosa all'estremo, dando la potenza massima in combo con abilità che rendono più complesso il gioco, o magari cambiando la percentuale di comparsa delle icone in base alla rarità/potenza del pokémon stesso. Il tutto rende ancora più interessante la formula, senza rendere particolarmente più facile o difficile il gioco, ma sicuramente più complesso e intrigante strutturalmente, e soprattutto consente di differenziare i 718 pokémon inseriti non solo per forma e colori, ma anche per scopo. Attualmente non hai mordente a sperimentare l'utilizzo di pokémon diversi da quelli a cui sei abituato, anzi, ti ritrovi costretto ad usare sempre i soliti per abilità uniche che non sono state distribuite a dovere e diventano necessarie per affrontare i livelli più ostici.
Riguardo al paragone con portal, era più per dire che anche i puzzle game possono essere originali e attirare persone al di fuori del proprio bacino più consueto, ma come paragone più stretto avevo fatto Puyo Pop, che ci assomiglia abbastanza (anche se il gameplay di link battle è molto più semplice di quello di puyo pop, in particolare consente molta libertà per creare le combo in link time, al contrario del funzionamento delle combo in puyo pop, molto più severo).
Da grande amante dei pokémon, dato l'eccessivo numero di prodotti ormai a tema, mi è praticamente impossibile raccogliere tutti i titoli esistenti per mero collezionismo (esempio su tutti... Pokémon Dash) e devo quindi essere più selettiva. Mi hai convinta a metterla in whishlist XD
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