Nel mondo degli rpg tattici uno dei nomi più noti è senza dubbio quello di Disgaea (Makai Senki Disugaia), saga creata ormai più di dieci anni fa dalla Nippon Ichi Software (nota ai più con l'acronimo NIS), e che di quest'ultima è stata per così la gallina d'oro, soprattutto in occidente, dove, con il suo stile palesemente orientale e fatto di eccessi, Disgaea riuscì sin da subito ad entrare nei cuori di coloro che erano rimasti affascinati dal Tactics Ogre: Let Us Cling Together realizzato dalla Quest.

Disgaea 4: A Promise Revisited

Sempre uguale nel tempo, Disgaea, di cui è stato realizzato anche un adattamento anime, è quindi in breve diventato uno degli rpg tattici più noti, anche grazie ai suoi protagonisti costituiti perlopiù da anti eroi cinici e assetati di potere, immersi in ambientazioni al limite dell'assurdo.

Giunta al quarto capitolo (senza però considerare i remake), la saga di Disgaea ora sbarca anche su PlayStation Vita con Disgaea 4: A Promise Revisited, porting realizzato in esclusiva per la portatile della Sony, in cui la Nippon Ichi, oltre ad includere tutti i DLC del gioco originale per PlayStation 3 (Disgaea 4: A Promise Unforgotten), introducendo anche lo scenario esclusivo Nagi Clockwork Time Leap, ha apportato varie modifiche al sistema di gioco, traendo spunto dalle innovazioni di Disgaea D2: A Brighter Darkness.
Trama
Disgaea 4 è ambientato nel mondo immaginario del Netherworld Ade, ove Valvatorez, un ex spietato tiranno un po' svampito, è incaricato di istruire i Prinny, una sorta di pinguini reincarnazione delle anime degli esseri umani, che, dopo la morte, scontano così i loro peccati. La storia, in particolare, prende avvio durante l'ultima lezione prima del diploma, quando, dopo aver ricevuto gli ultimi insegnamenti da parte di Valvatorez, i Prinny vengono improvvisamente risucchiati da un misterioso vortice prima di poter riscuotere la ricompensa loro promessa dall'ex signore oscuro, una sardina a testa. Turbato dall'impossibilità di mantenere la sua parola,  Valvatorez si mette quindi alla ricerca dei prinny, scoprendo che il Corrupternment, ovvero il governo del Netherworld, ha deciso di sterminare tutti i prinny per risolvere così alla radice i problemi causati dal loro numero crescente. Riuscirà Valvatorez ad impedire il massacro?


Pur con una trama più matura rispetto a quella dei capitoli precedenti, Disgaea 4 segue fedelmente lo stile della serie, con un gruppo di bizzarri eroi, o, per meglio dire, di anti eroi, che, in un'atmosfera caratterizzata da una forte dose di umorismo e non-sense (basti solo pensare al protagonista vampiro amante delle sardine), si ritrova in lotta contro un governo malvagio e corrotto (non a caso di chiama Corrupternment). Proprio i personaggi sono il punto di forza del gioco, a partire dal protagonista principale, Valvatorez, che con il suo atteggiamento da ingenuo e l'amore spropositato per le sardine strappa sin da subito un sorriso anche a causa del suo rapporto con il fedele servitore Fenrich, astuto pianificatore sempre pronto ad architettare diabolici piani alle spalle del suo signore. Non da meno, quanto a follia, è poi anche Fuka, una prinny mancata, convinta di vivere in un sogno e impegnata in una guerra personale contro i suo 'quasi' colleghi pinguini.

Senza mai prendersi troppo sul serio, Disgaea 4: A Promise Revisited è quindi un singolare connubio tra tematiche mature e umorismo non-sense (il dialogo iniziale ricorda per certi versi l'inizio di Lucky Star), basato, quantomeno dal punto di vista narrativo, su dialoghi piuttosto corposi (a volte anche troppo), che, pur pensati dalla Nippon Ichi  per il pubblico giapponese, ben si prestano ad essere apprezzati anche dal pubblico occidentale, perché in fondo la demenzialità è un 'valore' universale.

Disgaea 4: A Promise Revisited
Gameplay
Una delle cose che caratterizza la saga di Disgaea è la sostanziale immutabilità della stessa nel corso del tempo, e in questo Disgaea 4: A Promise Revisited non fa eccezione, con la Nippon Ichi che, fedele al motto “squadra che vince non si cambia”, ripropone il classico gameplay della serie pur aggiungendo alcuni elementi di Disgaea D2: A Brighter Darkness, come ad esempio il Cheat Shop, che, permettendo di aumentare l'esperienza, il denaro e il mana ottenuti al termine delle battaglie, consente di fatto al giocatore di regolare il livello di difficoltà (e di grind) del gioco.

Al di là di considerazioni generali legate alla staticità della serie, Disgaea 4: A Promise Revisited è sostanzialmente un rpg tattico a turni che si contraddistingue per la sua complessità, talmente elevata da potercisi perdere. Nel campo di battaglia, strutturato con la classica conformazione a quadratoni, le opzioni a disposizione del giocatore sono quanto mai ampie, dagli attacchi normali a quelli speciali, dalle fusioni alle improbabili trasformazioni dei mostri, per finire con la possibilità di lanciare i propri compagni (quel che si dice un attacco al volo) e con la costante necessità di sfruttare le caratteristiche e i bonus del terreno di scontro (si veda in tal senso i bonus conferiti da Geo Panel e dai Geo Cube).

Insomma, Disgaea 4: A Promise Revisited offre agli amanti degli rpg tattici tutto quello che possono desiderare da un gioco di ruolo strategico, e se un difetto c'è, questo sta soprattutto nella presenza di un eccessivo fattore casuale negli scontri, che poteva ed anzi doveva essere limitato, come nel caso dei contrattacchi sferrati da un personaggio attaccato.

Disgaea 4: A Promise Revisited Disgaea 4: A Promise Revisited

Oltre alle battaglie, il giocatore è posto in condizione di agire con la massima libertà, potendo sì seguire la storia, ma anche avventurarsi nell'esplorazione grazie ad un numero praticamente infinito di mappe, dungeon generati casualmente, e persino navi pirata. Allo stesso modo, è possibile dedicarsi al potenziamento folle dei propri personaggi (il livello massimo è come sempre quello di 9999), agendo sugli accessori, sulle abilità e sulle magie, e altrettanta libertà la si ha nell'allestimento dell'esercito e nella gestione del proprio dominio, comprensivo di un senato e un governo, grazie all'uso della Cam-Pain HQ (una sorte di mappa campale che permette di tenere sotto controllo tutte le mappe e le unità).

Disgaea 4: A Promise Revisited, quindi, ripropone le caratteristiche base della versione per PlayStation 3, affinandole con le modifiche introdotte in Disgaea D2: A Brighter Darkness (forse il capitolo più innovativo della serie), e ampliando notevolmente i contenuti, che, grazie a tutti i DLC pubblicati tra il 2011 e il 2012 e allo scenario esclusivo Nagi Clockwork Time Leap, raggiungono tranquillamente le 80 ore di gioco.

Disgaea 4: A Promise Revisited

Pur con tanti miglioramenti, però, alcuni difetti permangano, in particolare nell'ambito della gestione dell'inventario e equipaggiamento, ma soprattutto nel numero sproposito di informazioni e dettagli - ovvia conseguenza dell'estrema libertà concessa al giocatore – che, complice anche un approccio iniziale poco diluito (sin da subito si viene sommersi da info sul sistema di gioco), rendono l'esperienza di gioco abbastanza difficile da digerire per i neofiti, che sono costretti a confrontarsi con una curva di apprendimento abbastanza ripida.
Grafico e Audio
Da un punto di vista tecnico, Disgaea 4: A Promise Revisited è la perfetta sintesi dell'immobilismo della serie, visto che sembra di assistere ad un ritorno al passato, con una grafica molto colorata e sprite bidimensionali in alta definizione, accompagnati dalla possibilità di scegliere tra il doppiaggio inglese e quello giapponese (con sottotitoli in inglese). Chiaramente siamo ad anni luci di distanza dalle potenzialità della PlayStation Vita, tuttavia, se questo particolare stile può risultare un po' opinabile su una console casalinga, sul piccolo schermo della portatile Sony tutto sommato non sfigura, anche se, pare strano dirlo, ci sono dei cali di frame letteralmente inspiegabili.

Disgaea 4: A Promise Revisited
Conclusioni
In conclusione, Disgaea 4: A Promise Revisited è un ottimo titolo per chi è alla ricerca di un rpg tattico. Articolato ed incredibilmente profondo dal punto di vista del gameplay, il gioco, con la sua trama intrisa di non sense e comicità, offre un'ampia libertà di azione e contenuti smisurati, in grado di rappresentare una vera e propria sfida anche per chi ama platinare i giochi. Forse un po' troppo ostico per chi si avvicina per la prima volta alla serie, Disgaea 4: A Promise Revisited è comunque un buon porting che, pur senza stravolgere la versione originale per PlayStation 3, grazie alle aggiunte riprese da Disgaea D2: A Brighter Darkness, riesce a migliorare sensibilmente l'esperienza di gioco.