Lucca Comics & Games 2014 è stata l'occasione per incontrare nuovamente Yoshiyasu Tamura, illustratore, pittore e mangaka già intervenuto nell'edizione precedente della kermesse lucchese.
Quest'anno è stato possibile per noi presenziare anche al workshop del maestro, momento di condivisione di tecniche e di trasmissione di un'arte raffinata nel tempo. In particolare, la tecnica del manga è stata oggetto di una presentazione teorica e pratica. Possiamo dunque mostrarvi le riprese video della lezione di Tamura e i contributi dei partecipanti al workshop "L'importanza del personaggio nel fumetto giapponese“.
 

Vi proponiamo di seguito, in formato video e in trascrizione, l'intervista gentilmente concessa dal maestro Tamura.
 


AC: Siamo qui con Yoshiyasu Tamura a parlare di illustrazione e di manga. Abbiamo già avuto occasione di dedicare un reportage al maestro Tamura in occasione di Lucca Comics 2013, e ripetiamo con piacere l'esperienza cercando di ampliare dei temi già trattati in parte l'anno scorso. Nel suo dipinto "Matsukaze" richiama una figura che è molto presente nell'immaginario poetico ed artistico nipponico, ossia quella dei pini. Penso non solo al Genji monogatari e alla dama di Akashi, ma anche allo Hyakunin Isshu, dove si parla, nel famoso poema XVI, dei pini del monte Inaba. Sembra quasi che i pini rappresentino lo struggimento e il dolore per la persona amata. È questo che voleva rappresentare nel dipinto?

Tamura: Generalmente mi sono ispirato a questa tradizione giapponese per la rappresentazione dei pini. Ma per il "Matsukaze" il motivo è stato il disastro dell'11 marzo 2011, il terremoto in Giappone. Come voi sapete bene in quel momento tante persone sono morte a causa dello tsunami. E poi il disastro ha distrutto anche la nostra natura, un paesaggio dove vi sono tanti pini, ugualmente distrutti. In quel momento ho scoperto un articolo in cui si racconta di un pino sopravvissuto durante il grande tsunami, e questo mi ha colpito.
Quindi è per questa ragione, ho tratto ispirazione dalla tradizione giapponese, ma anche dall'immagine del pino sopravvissuto a questo disastro. Il manga è un'opera in cui vi sono tanti disegni, invece la pittura è una singola rappresentazione. Io vorrei inserire nella mia opera tutti i significati che intendo esprimere. Il è manga qualcosa in cui si possono inserire tante immagini, nella pittura desidero immettere tanti significati in un'unica rappresentazione.

Un'altra domanda riguarda il suo rapporto con l'arte occidentale. Molti rappresentanti di quella che è la pittura giapponese moderna si si sono ispirati all'arte occidentale, come l'Art Nouveau, il Liberty, quindi riferimenti recenti. Nell'arte di Tamura c'è un'ispirazione all'arte pre-rinascimentale. Perché ha scelto questo riferimento così tardo, così antico?

Innanzitutto la mia identità è quella di mangaka. Poiché io ho ideato tanti personaggi nei miei manga, il personaggio di un manga non è una persona realistica, è come fosse un'icona. Io credo che soprattutto l'arte rinascimentale e dei periodi susseguenti abbia avuto come scopo una rappresentazione realistica; invece nel manga, nei suoi personaggi idealizzati, ho trovato qualcosa di affine all'arte bizantina.

Sembra la differenza tra il 'character', il personaggio con una storia, e il 'kyara', personaggi senza storia, come Hatsune Miku, Hello Kitty, Di Gi Charat, personaggi che possono ricordare l'iconografia delle icone bizantine, e permettono, proprio per la mancanza di tratti specifici, una più facile immedesimazione, potendo diventare, appunto, delle icone, a volte mondiali, come può essere per Hatsune Miku.

Mi piacciono i manga, questo fenomeno così accettato adesso anche in Occidente, Europa, Italia. Come mangaka vorrei provare un'altra maniera di rappresentare, sfruttare questa possibilità dei manga di creare delle icone contemporanee. Questo è un tentativo quindi. M'interessa questo segreto dei manga. Perché i manga sono così amati, accettati dalle persone del mondo? Ci dovrebbe essere qualche ragione. Sto cercando di ragionare sul perché questo modello di personaggio è così accettato. È questo il mio percorso, la mia scelta.

Farei una domanda al contrario in un certo senso. Ci sono state infuenze europee occidentali sull'arte del maestro Tamura. Ma, al contrario, dall'Ottocento, dalla fine dell'Ottocento, l'arte giapponese ha influenzato quella europea. Penso alle stampe ukiyo-e, giunte in Francia e non solo, al Liberty, e penso anche, in tempi più recenti, non solo ai personaggi del manga che hanno una visibilità mondiale, ma a fenomeni artistici come quello di Takashi Murakami, al Superflat, a modelli artistici e di costume estremamente influenti in Europa.

L'esportazione dell'ukiyo-e non è stata programmata, intenzionale, i giapponesi non erano coscienti di poter esportare quest'arte...

È piaciuta agli europei e così ve ne siete accorti...

I giapponesi dell'epoca non potevano capire quest'accettazione da parte dell'Occidente o dell'Europa dell'ukiyo-e. Dopo di ciò, i giapponesi hanno iniziato ad imitare l'arte moderna. E quindi, dal mio punto di vista, il lavoro di Takashi Murakami è importante perché egli è molto cosciente di stare 'presentando' all'estero l'arte giapponese, ecco la differenza con l'arte dell'ukiyo-e.
Il manga invece è accettato nel mondo, anche se tanti manga sono prodotti solamente per i giapponesi. Loro non hanno una visione di questa possibilità, dell'accettazione mondiale del manga... è un po' come ai tempi dell'ukiyo-e. Quindi, praticamente, questo è il mio tentativo di presentare il manga: qui vedete una collaborazione con la fashion brand di Alexander McQueen.

C'è una commistione tra moda e manga, penso a Jojo, Akira Toriyama: diversi artisti vengono chiamati dalle case di moda per dare una loro impronta a questi prodotti. Un'ultima domanda riguarda la presenza nei manga, anche in quelli del maestro Tamura, di elementi moderni e tradizionali. In molte sue opere vi sono elementi della tradizione come la calligrafia accanto ad elementi più moderni. Come vengono miscelati?

Prima di tutto, una differenza tra oggi e cento anni fa è lo sviluppo tecnologico, la possibilità di avere e scambiare informazioni attraverso Internet. A proposito della domanda proposta: se Hokusai vivesse oggi, e dipingesse la sua opera, come sarebbe? È questa la mia proposta artistica. Quindi, la fantasia mi fa pensare... se Michelangelo o Da Vinci leggessero dei manga, come sarebbero le loro opere?

A tal proposito, sono stato alla casa di Monet, a Giverny, che è un paradiso, tra il giardino delle ninfee e il ponte giapponese... all'interno, in tutte le stanze, compreso il bagno, vi erano, appese alle pareti, delle stampe giapponesi. Monet era innamorato dell'ukiyo-e! Se Monet vivesse oggi... probabilmente leggerebbe manga! E, fuori dalla residenza, vi era una mostra proprio sulle stampe giapponesi, a testimoniare il legame.

La mia identità, come detto prima, è di mangaka. Mi piace creare una fantasia, sognare, perciò mi domando sempre... se Da Vinci leggesse questo manga, se Hokusai viaggiasse in Europa...

Ringraziamo il maestro Tamura per aver voluto ampliare i temi già proposti l'anno passato. Lo salutiamo e ringraziamo ancora una volta.

Fonte consultata:
Tamura Yoshiyasu Art and Works