Non so se chi sta leggendo quest'articolo faccia parte degli amanti della scuola oppure di quelli che la odiano con tutte le loro forze. Da qualunque parte stiate, tutti avete dovuto affrontare la scelta fatidica a inizio anno: che zaino/cartella compro? Mi tengo quello dell'anno scorso o acquisto l'ultimo modello della marca più in voga?
Ma perchè non guardare ad Oriente per trarre ispirazione? Ora che grazie ad Internet il mondo diventa sempre più piccolo, perchè non sbalordire tutti presentandosi con un Randoseru, la cartella quadrata dei bimbi delle elementari giapponesi? Scopriamo tutti i segreti di quest'oggetto che sta diventando sempre più cool!
 

Il termine "randoseru" deriva dall'olandese "ransel" che significa appunto "zaino" ed accompagna la vita scolastica dei bambini giapponesi nei sei anni delle scuole elementari. Le misure classiche sono 30 cm di altezza, 23 cm di larghezza e 18 di profondità e di solito è realizzato in cuoio, pelle o similpelle, mentre la superficie a contatto diretto con la pelle è di un materiale più morbido.
Per lungo tempo il rigido sistema scolastico ha imposto solo due colori: rosso per le bambine e nero per i maschietti, ma dai primi anni 2000 si è assistito ad un graduale cambiamento del sistema educativo e hanno iniziato a diffondersi anche altri colori, quali rosa, marrone, blu scuro e verde oltre a fantasie, disegni e incisioni varie. In alcuni istituti più conservatori però è ancora oggi obbligatorio usare solo il rosso e il nero.
 

Secondo quanto riportato dal sito web "The Japan Bag and randoseru Manufacturers Association", questo zaino nasce alla fine del 19° secolo, quando l'esercito giapponese era in fase di occidentalizzazione e fu introdotto come un nuovo modo per i soldati a piedi di portare il loro bagaglio. Nel 1885, il governo giapponese, attraverso la scuola elementare Gakushuin, propose per tutti gli studenti l'uso dello zaino per portare i libri a scuola. Questo perchè la stessa scuola Gakushuin aveva imposto ai suoi studenti il divieto di farsi accompagnare in auto o in risciò obbligandoli ad andare a scuola a piedi, nel tentativo così di uniformare tutti i bambini, eliminando il più possibile le distinzioni dovute al ceto sociale e alla ricchezza delle famiglie.

Ma la forma del randoseru divenne quella attuale nel 1887, quando, dietro suggerimento del Primo Ministro Hirobumi Ito, il principe ereditario, per onorare i soldati del paese, venne fotografato all'ingresso della sua scuola elementare con una cartella che assomigliava moltissimo agli zaini utilizzati in campo militare.
Essendo una borsa molto costosa, il randoseru restò per diversi anni appannaggio solo dei bimbi più ricchi, mentre tutti gli altri continuarono ad usare semplici tracolle o furoshiki (quadrati di stoffa). Fu solo con il boom economico seguito alla Seconda Guerra Mondiale che il randoseru si diffuse presso tutta la popolazione: essendo uno zaino, non solo riduceva lo sforzo dei bimbi, ma aveva anche il vantaggio di liberare entrambe le mani.
 

Ma, nonostante tutto, questo zaino resta un considerevole investimento per le famiglie: si va da un minimo di 7.000/8.000 yen (50/60 euro) fino a cifre che sforano i 50.000 yen (oltre 300 euro) a volte anche di parecchio. Molto dipende dal materiale usato: se è sintetico (il più comune è chiamato Clarino) i costi si abbassano molto, ma se si va su pelle o cuoio e manifattura artigianale il prezzo lievita.
Per questo è un regalo che spesso i nonni fanno ai nipoti per commemorare il loro ingresso alle elementari e per lo stesso motivo la maggior parte dei produttori fornisce una garanzia che dura 6 anni (tanti quanti la durata del corso) e che comprende difetti di fabbricazione, chiusure rotte, cinghie strappate, ecc ecc.
 

Una leggenda popolare vuole che il moschettone laterale fosse usato dai soldati per trasportare le granate, ma non c'è niente di vero! Venne aggiunto dopo la Seconda Guerra Mondiale per appenderci la scatola del pranzo o un cambio di vestiti.
Al giorno d'oggi i bambini ci attaccano catarifrangenti per farsi vedere anche al buio, allarmi personali come fischietti per chiedere aiuto, cellulari nelle loro custodie e charms colorati.
È possibile acquistare coperture di plastica trasparenti e impermeabili per i giorni di pioggia e per proteggere il randoseru dai graffi. Ne esistono però anche versioni di un bel giallo brillante, distribuite dalle scuole in accordo con l'Istituto per la sicurezza del traffico, in modo che gli automobilisti possano vedere meglio i bambini mentre vanno a scuola.
Tutta questa cura riservata al randoseru fa sì che si possa conservare in condizioni quasi perfette per molto tempo, il che lo rende per molti giapponesi un simbolo della propria infanzia spensierata.
 

Quindi è stato con un certo stupore che, agli inizi degli anni 2000, si è assistito allo sdoganamento del randoseru presso le adolescenti, che lo trovano molto kawaii, oppure presso gli hipsters che hanno anche una loro linea dedicata, la Akujidou; per non parlare dello scalpore che hanno suscitato le foto di Zooey Deschanel, attrice e cantante, ritratta a New York nella primavera dell'anno scorso mentre esce di casa sfoggiando un bellissimo randoseru rosso fiammante!
Il marchio leader nel settore, Seiban, ha aperto lo scorso maggio il suo flagship store a Omotesando, quartiere alla moda per eccellenza di Tokyo e Shoko Yokota, store manager del negozio ha notato che moltissimi acquirenti sono in realtà stranieri.
"I clienti provenienti dalla Cina e da Taiwan acquistano soprattutto il classico Randoseru rosso o nero; la maggior parte di loro vogliono solo questi perchè identici a quelli che hanno visto spesso negli anime giapponesi".
 

Se siete in Giappone e avete abbastanza fondi da comprarne uno, potete trovarli presso i grandi magazzini come Seibu, Isetan, Takashimaya, Marui e Mitsukoshi, altrimenti potete sempre rivolgervi ad Amazon o Ebay.
Magari se siete fortunati potreste trovarlo usato ad un ottimo prezzo, spesso infatti i randoseru sono disponibili sui siti di aste in condizioni ottime ma a prezzi molto più bassi, soprattutto dopo l'inizio dell'anno scolastico. Ricordatevi però che la scuola nel Sol Levante inizia ad aprile, quindi se volete sfoggiarlo a settembre dovete pensarci per tempo!

Fonti consultate:
Wikipedia
Japantravelinfo
Kotaku
Designmadeinjapan