"Se New York è una mela, Tokyo è un melograno. [...] Perché snocciola chicchi d'un rosso succoso a ogni cambio della metro.
Tanti piccoli semi, ognuno con una forma simile eppure distinta, incastrati tra branchie di legno. Sono città nella città, collegate da una lunga collana di rotaie.
Basta spaccare il guscio per scoprirle, una a una, separate da linee invisibili di confine.
"

                                                                        Tokyo Orizzontale- Laura Imai Messina- Ed.Piemme



                                                                    UENO
 
Ueno mappa metro


Sebbene probabilmente non sia il primo quartiere che viene in mente quando si pensa a Tokyo, Ueno è comunque una tappa fondamentale nella visita della città, perché permette al turista di assaporare almeno in parte l'atmosfera che si respirava nel vecchio quartiere di Shitamachi (la cosiddetta parte bassa della città, quella dei commercianti), prima della bolla economica degli anni 70 e 80.
Ma non solo: Ueno è un importantissimo snodo ferroviario (dalla sua stazione passano moltissime linee, soprattutto che portano al nord) ed inoltre è sede di un vasto parco che vanta uno zoo e la maggiore concentrazione di musei e gallerie di tutto il Giappone.
Andiamo a vedere nel dettaglio!
 
 

Ueno-koen (Il parco Ueno)

Il parco sorge su una collina le cui terre appartenevano al complesso di templi buddisti di Kan'ei-ji, fondato nel 1625 a nord est del castello di Edo, come protezione spirituale contro gli spiriti maligni, secondo le regole del feng shui.
La maggior parte di questi edifici però fu distrutta nella battaglia di Ueno, l'estremo tentativo di difesa dello shogunato compiuto nel 1868 da circa 200 sostenitori dei Tokugawa, sconfitti dall'esercito imperiale.
A dicembre dello stesso anno la collina Ueno divenne proprietà della città di Tokyo, eccetto che per gli edifici sopravvissuti tra cui la pagoda a cinque piani del 1639, il Kiyomizu Kannondo (o Shimizudo) del 1631, e il cancello principale che furono dichiarati proprietà culturali importanti dall'Agenzia per gli Affari Culturali.
Furono avanzate diverse proposte per trasformare il sito nella sede di una scuola o di un ospedale, ma il dottore olandese Bauduin spinse invece per la trasformazione dell'area in un parco.
 

Così nel 1873, ad imitazione degli esempi occidentali come voleva il Rinnovamento Meiji (l'anno prima era stato infatti creato il Parco nazionale di Yellowstone, il primo parco nazionale del mondo), fu creato il Parco di Ueno.
Amministrato prima dall'Ufficio dei Musei del Ministero degli Interni (Naimu-sho), poi dal Ministro dell'Agricoltura e Commercio, passò quindi al Ministero della Casa Imperiale (Kunai-sho). Nel 1924, in onore del matrimonio di Hirohito, il Parco di Ueno venne donato alla città dall'imperatore Taisho, ricevendo il nome ufficiale di Ueno Onshi Koen, letteralmente "Parco dono imperiale di Ueno".
 

Il Parco di Ueno è noto per essere uno dei luoghi preferiti dagli abitanti di Tokyo per fare Hanami, cioè ammirare la fioritura dei ciliegi. Ma chiunque ami la natura può trascorrere ore ad ammirare i circa 8000 alberi tra cui Ginkgo biloba, Canfora, Zelkova giapponese, Prunus campanulata e 24.800 metri quadrati di arbusti.
Ma un luogo davvero suggestivo è lo stagno Shinobazu, un piccolo lago in gran parte coperto da fiori di loto. È un'importante zona per trascorrere il periodo invernale per gli uccelli migratori e l'isola centrale ospita un santuario, il Benten-do, dedicato a Benzaiten, dea buddhista delle arti, della saggezza e del mare e protettrice dei bambini.
 

Come accennato nell'introduzione, il parco è sede di diversi musei. Fra i principali sono da ricordare:

1)Il Museo nazionale di Tokyo: fondato nel 1872 è il museo più grande del Giappone con circa 87.000 opere esposte che vanno dal periodo Jomon al Ventesimo secolo e la più vasta collezione al mondo di arte giapponese che spazia dalle sculture alle spade alle lacche e a documenti redatti in bella calligrafia. Un'intera sala poi è dedicata ai manufatti usati dagli Ainu, la popolazione indigena dell'Hokkaido.

2)Il Museo nazionale della natura e della scienza: fondato nel 1872, si concentra sul mondo vivente, con rappresentazioni a grandezza naturale di praticamente ogni forma di vita, dalla balena agli insetti esotici. Ci sono anche sezioni riguardanti la tecnologia, le scienze fisiche, mostre per i bambini, così come il corpo imbalsamato di Hachiko, il famoso cane la cui statua a Shibuya è famosa in tutto il mondo.
 

3)Il Museo nazionale d'arte occidentale: fondato nel 1959, basato sulla collezione di Matsukata Kojiro, restituita dal governo francese dopo il Trattato di San Francisco, è stato progettato da Le Corbusier che lo usò per esprimere il suo concetto di Museo dalla crescita illimitata, basandosi su una spirale in espansione. Comprende una copia del famoso Pensatore di Rodin.

4)Il Museo Shitamachi: costruito nel 1980, ricostruisce la vita quotidiana del quartiere di Shitamachi, la zona a sud est del palazzo imperiale e lungo il fiume Sumida, in cui vivevano le persone comuni e che formava il centro dell'antica Tokyo.
 

Fra le altre curiosità c'è da sapere che l'Ueno koen vanta diversi primati: infatti, oltre al primo museo d'arte del Giappone, il parco contiene anche il primo zoo, il primo tram, è stato la prima sede della celebrazione della festa del lavoro (nel 1920) e la sede di diverse esposizioni industriali.

Dopo il grande terremoto del Kanto del 1923, gli avvisi di ricerca delle persone scomparse vennero attaccate alla statua di Saigo Takamori, collocata all'ingresso sud del parco. Il samurai che porta a spasso il suo cane è uno degli abituali punti di ritrovo degli abitanti di Tokyo e ricorda la figura di Takamori che all'inizio appoggiò la restaurazione Meiji, ma quando questa privò la classe militare (a cui anche lui apparteneva) delle sue prerogative, la osteggiò a tal punto da arrivare al suicidio rituale.
 

Un'altra particolarità è che il parco è la sede di molti senzatetto. Dietro le linee degli alberi e nelle aree boschive si organizzano quasi dei piccoli villaggi, con una propria struttura e cultura. I ripari sono in genere realizzati in cartone coperto con tela cerata blu; la polizia a volte sgombera questi campi, che però si riformano appena possibile. Anche se il vagabondaggio è illegale in Giappone, il problema dei senzatetto è endemico di Tokyo e di altre città e la loro presenza è accettata come inevitabile.

 
Ameya-yokocho Arcade
 

Situato a sud della stazione di Ueno lungo la linea JR Yamanote verso la stazione Okachimachi, Ameya-yokocho, abbreviato in Ameyoko, è uno dei pochi mercati all'antica rimasto all'interno della moderna Tokyo.
È letteralmente un bazar pieno di bancarelle che vendono quasi tutto quello che si può immaginare. Dopo la Seconda Guerra Mondiale era diventato famoso come sede del mercato nero, ora invece è una vivace zona commerciale, dove i negozianti sono molto meno compassati che nel resto della città, attirano i clienti con grida rauche e non disdegnano l'arte della contrattazione.


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Fonti consultate:
Wikitravel
Wikipedia