Nozaki-kun rece 1Occhi grandi e limpidi come il mare aperto, gambe lunghe e snelle come due torrenti, cuore puro come acqua di fonte, Chiyo Sakura raccoglie tutte le sue forze per confessare i suoi sentimenti al compagno di classe Nozaki, e fatto l'estremo sforzo si vede ricevere come risposta... un autografo. Quello che sembra il gesto supremo da protagonista maschile di shoujo manga egomaniaco è in realtà il frutto di un qui pro quo, perché Chiyo ha scelto male le parole con cui esprimersi ed il gigante buono e silenzioso ha creduto lei fosse una sua fan, essendo lui, in segreto, un autore di manga per ragazze.
Quasi traumatizzata dalla scoperta, Chiyo regge il gioco e finisce per essere "reclutata" come assistente del buon Nozaki: pur non essendo questo il suo obiettivo iniziale, la dolce fanciulla ha comunque compiuto uno o due passi verso il suo adorato, ma riuscirà a raggiungerlo?

Nozaki-kun rece 2La conversione animata del manga 4-koma di Izumi Tsubaki si presenta in una serie di 12 episodi, a loro volta divisi in due parti che narrano due vicende diverse, come spesso accade con gli anime umoristici: trattasi di uno shounen che, partendo da una scena tipicamente shoujo, ne prende in giro amorevolmente luoghi comuni e personaggi tipici vari, dal classico bellone rubacuori dedito alle frasi ad effetto che però è poco credibile perché... non lo anticipo, al bel principe gentile e disponibile che però... non lo anticipo, fino alla bella ragazza che eccelle nelle arti, ma... esatto, non anticipo nemmeno questo.
Alle schizofrenie dei personaggi secondari vanno ad aggiungersi tutte le problematiche legate al lavoro di Nozaki, che è praticamente ossessionato dalla ricerca dei riferimenti per le sue vignette, dalla ricerca di vestiti interessanti da far indossare ai suoi personaggi, dall'osservazione delle persone intorno a lui per trarne spunto per le sue creature: un autentico workaholic, ben oltre i limiti del ridicolo, come avrà modo di scoprire la dolce Chiyo nel corso delle vicende che li vedranno protagonisti, senza però che questo cambi i suoi sentimenti per lui, anzi.

Nozaki-kun rece 3L'esperienza della Tsubaki stessa in campo shoujo (essendo quello il suo genere principale) si riflette palesemente nella "credibile follia" che permea tutta l'opera, visto che le varie esagerazioni/canzonature/ problematiche legate al lavoro fumettistico sono decisamente ben narrate e ben analizzate, così come credibile è l'arredamento della stanza del protagonista, ad esempio, fornito di attrezzature di ogni genere, fax, scanner, stampante ed immancabile manichino per le pose: piccoli dettagli che rendono ancor più efficace l'ambientazione, se si sa qualcosa di fumetto e di tutto ciò che è necessario, teoricamente e praticamente, per realizzarlo.
Ecco dunque il povero protagonista non lasciare mai casa sua senza una fidata macchina fotografica, perché ogni singola persona, animale, oggetto o luogo può essere un ottimo spunto o riferimento per le sue storie, esempio tanto assurdo quanto credibile e "reale".
Ma non di soli auto-sberleffi al mondo di fogli, matite e retini vive la serie, che anzi si concentra molto sulla vita scolastica ed extra-scolastica del gruppo, sempre più folto, di protagonisti, dalle attività di club vari agli hobby, fino, ovviamente, agli affari di cuore, importanti ma mai preponderanti nella storia.

Nozaki-kun rece 4L'incredibile equilibrio tra le varie situazioni affrontate e tra i pregi e i deliranti difetti dei personaggi porta ad affezionarsi a loro piuttosto rapidamente, sia che si tratti dell'adorabile Chiyo o dell'alto, apparentemente tenebroso e rissoso (ma quei cerotti sono per la cervicale causata dal tempo chino sulla scrivania a disegnare!) Nozaki, fino ad arrivare ai personaggi (vagamente) secondari come Yuu, Mikoto e Yuzuki, in un grande valzer corale che non dimentica mai nessuno, e dove nessuno sembra eccessivamente fuori posto o poco gradevole: uno dei punti forti di questa serie è infatti la caratterizzazione dei vari membri del cast, estremanente riuscita e garbata nella sua esagerazione complessiva, ridanciana ma delicata, folle ma mai sgradevole ed eccessiva.
Gekkan Shoujo Nozaki-kun è una commedia romantica nel senso più letterale del termine, dove si parte dalla situazione romantica per eccellenza per poi ridere e riderne, dove il cast di personaggi è un circolo di matti senza ritorno che però comincia a provare sentimenti importanti per altri matti, e finisce per dimostrarlo anche se in modo, spesso, molto strano.
Nulla di smielato, anzi, ma seppur non urlati al mondo (ma fatti scivolare con garbo sotto gli occhi dello spettatore) i legami tra i vari personaggi principali sanno rendere felici i cuori non di pietra di chi sta dal lato reale dello schermo.

Nozaki-kun rece 5Tanto equilibrato è quest'anime nella caratterizzazione quanto lo è nel design, ereditando il tratto originale cartaceo che ben si barcamena tra i tratti femminei e sinuosi tipici delle autrici femminili ed uno stile più apprezzabile dai lettori maschi, essendo, oltre a fascinosi i maschietti, le ragazze graziose (ma mai merce per fanservice o poco credibili, di una bellezza naturale adatta al contesto di una semplice scuola).
Questo stile "via di mezzo" risulta decisamente gradevole con il suo non eccedere verso l'una o l'altra metà del cielo in quanto a fascino, e viene adottato (o nasce con l'esperienza artistica) sempre più spesso ultimamente, mi vengono in mente ad esempio anche le autrici di Pandora Hearts e Fullmetal Alchemist.
Allo stesso modo ben equilibrata è la colonna sonora, che alterna temi dolci e decisamente emotivi suonati al pianoforte ad altre arie decisamente più scherzose, come un duro e pesante tema blues che rimanda quasi a "Riot on the cell block #9".
L'allegra opening necessita forse di più di un ascolto per rimanere impressa, ma (anche grazie al fatto che fa da preambolo a qualcosa di molto piacevole, come spesso accade alle sigle) poi riesce a farsi ricordare, e più o meno lo stesso vale per l'ending, più dolce e "in stile idol", cantata dalla stessa Chiyo Sakura in persona mentre immagini del personaggio scorrono sullo schermo.
E, a proposito della voce di Sakura, anche il doppiaggio riesce a bilanciarsi in maniera eccellente nella grande uniformità di situazioni e sbalzi caratteriali dei protagonisti, Ari Orazawa e Yuichi Nakamura sui due personaggi principali in testa.

Nozaki-kun rece 6Volendo imputare un difetto a Gekkan Shoujo Nozaki-kun, si può affermare che duri troppo poco: è un peccato che una serie di gran divertimento come questa sia così breve, visto che, a meno che non la si sia seguita settimanalmente al tempo della trasmissione, nel giro di pochi giorni ci lascia a digiuno di vicende spassose e personaggi che abbiamo impiegato ben poco ad amare, conoscere e perché no, in cui ci siamo riconosciuti un pochino, seppur con le ovvie differenze.
Certo è che seppur breve, fa breccia nel cuore di chi guarda, finendo per farsi ricordare grazie ai suoi mille spassosi lati, sentimentali, fumettistici, scolastici e sempre altamente comici.
Una gemma splendente, un falso shoujo che irride, con immenso affetto, gli shoujo veri per mano di un fittizio autore e di una reale autrice di shoujo stessi.