Ambientato tra Resident Evil 5 e il 6, ma seguito del capitolo esordito inizialmente su 3DS, Revelations 2 viene riproposto in una nuova ed inedita formula per la saga, ovvero quella episodica. Qui recensiremo i primi due episodi di quello che ritengo il seguito del miglior Resident Evil inedito pubblicato negli ultimi anni, dopo essere stato deluso dal quinto e soprattutto dal sesto episodio.
 

Il gioco è disponibile per PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360 ed Xbox One, quella a cui ho giocato e su cui si basano le mie considerazioni è la versione PlayStation 4. I vari capitoli sono disponibili a un costo contenuto o in unica soluzione a soli 24,99 Euro. Il 20 di Marzo uscirà invece la versione retail, che oltre i quattro capitoli che compongono la trama principale offrirà diversi extra.
 
Dopo la recensione dei primi 2 episodi, ci apprestiamo ora a dare un’occhiata a quanto accade negli ultimi 2.


Trama

E’ un giorno di festa per TerraSave, organizzazione che lotta in tutto il mondo per limitare i danni legati al bioterrorismo.  Proprio durante il ricevimento la sede viene attaccata da un gruppo terroristico sconosciuto che rapisce o uccide i dipendenti presenti. Claire Redfield si risveglia in una prigione, con la cella aperta, e inizia ad esplorare i sotterranei incontrando Moira Burton. Le due fanno squadra e iniziano e cercare una via di fuga, scoprendo di non essere sole e che la loro compagnia non è delle più gradite. Nel mentre Barry Burton, padre di Moira, sta cercando la figlia e scopre che è probabilmente confinata in un’isola, sulla quale si reca. Appena sbarcato si trova alle spalle un’inquietante bambina di nome Natalia, che dice di essere cresciuta in quel luogo e che non ha affatto paura dagli zombi e delle altre minacce che l’isola nasconde.
Non intendo fare spoiler sulla trama, tuttavia va segnalata la presenza di una “Guardiana”, che soprattutto nel secondo episodio risulta uno dei perni della narrazione.
 
Update episodi 3 e 4: la storia si conclude con due finali diversi, uno buono e uno cattivo. Il trigger, per scegliere il finale è nascosto nell’episodio 3 nella parte di Claire/Moira: se lo sbagliate, dovrete rigiocarlo. Il finale buono l’ho trovato soddisfacente, anche se lascia aperta la strada per un ulteriore seguito. La trama prevede, nel terzo capitolo, alcuni colpi di scena che fanno partire con buone basi il quarto capitolo, che sfortunatamente fa rientrare tutto nei clichè della saga. Ho trovato particolarmente deludente la parte relativa a Claire e Moira, che termina in modo sbrigativo e poco ispirato.


GamePlay

Resident Evil Revelations 2 riprende lo stile che la saga ci ha proposto da Resident Evil 4: ci troveremo quindi con una telecamera mobile che segue il vostro giocatore e la possibilità di mirare quando sparate grazie alle leve analogiche. Se avete giocato a qualsiasi Resident Evil dal 4 in poi, tutto vi risulterà molto familiare, anche se sono fortunatamente presenti delle importanti innovazioni che obbligano i giocatori ad un approccio più strategico, in cui diventa fondamentale la cooperazione fra i due personaggi che vi troverete sempre a controllare.
In questa ottica vi è un’interessante  modalità cooperativa offline, molto piacevole e intelligente, pertanto se avete un amico nei paraggi vi consiglio di coinvolgerlo nelle vostre partite, sebbene vedrete il vostro schermo sensibilmente ridotto. Le differenze tra il personaggio di supporto e quello primario sono così marcate che giocare in due offre un’esperienza che prima la saga non era mai riuscita a proporre in modo convincente.
Caire è il classico personaggio alla Resident Evil, non è dotata di particolari abilità, se non quella di sparare con l’arsenale in suo possesso. Discorso simile anche per Barry, via che quest’ultimo è meglio equipaggiato ed è anche in grado di cogliere i nemici alle spalle e ucciderli senza che possano reagire. Più interessante è  Moira che, sebbene non ami usare le armi da fuoco, grazie alla sua torcia riesce a stordire gli avversari e renderli facili vittime per Claire. Grazie al piede di porco può inoltre a dare il colpo di grazia ai nemici a terra e ovviamente è indispensabile per forzare porte e serrature.  Sempre grazie alla luce può infine  trovare oggetti nascosti e altri collezionabili. Ancora più insolito è il personaggi di Natalia che ha il potere di percepire i nemici nelle vicinanze e, pure lei, riesce a scoprire gli oggetti nascosti.
 

Le due coppie propongono due stili diversi di gioco, con il duo Claire e Moira che risulta più votato all’azione, ma che vede in Moira, soprattutto nella seconda parte, il personaggio che meno di tutti mi è piaciuto. Il duo Barry e Natalia, invece, l’ho trovato più interessante: l’esplorazione deve procedere in modo più cauto e il personaggio di Natalia è veramente interessante, ha risvolti importanti nella trama e dei poteri che la rendono a tratti indispensabile. Praticamente userete solo lei, tranne quando dovrete eliminare le minacce che avete individuato. Tra l’altro nella seconda parte ci sono dei nemici invisibili che ammazzano in modo istantaneo Barry, Natalia è l’unico modo per individuali. Non nego che tutto questo, senza contare alcuni enigmi e il mattone che Natalia può usare, mi hanno fatto venire in mente The Last of Us.

Per quel che riguarda le armi e gli equipaggiamenti, sono presenti i soliti elementi tipici della saga con l’aggiunta di qualche oggetto in più da combinare, per esempio per creare tipi diversi di bombe o esche, che rendono l’esperienza un po’ più tattica. 
 
Update episodi 3 e 4: Le dinamiche sopra non cambiano più di tanto, la coppia Claire e Moira è indirizzata in situazioni in cui vi è più azione ed è protagonista di un terzo episodio in ascesa, mentre la loro apparizione nel quarto è sin tropo fugace e tutta action, senza alcun boss finale. Barry e Natalia sono invece protagonisti di un episodio 3 forse non al livello degli altri a loro dedicati, in compenso il quarto è piuttosto lungo e ricco di cose da fare, tra enigmi, qualche scontro e la bella idea del gas velenoso, che obbliga i giocatori a cercare con una certa apprensione le aree non contaminate. Lungo non vuol dire tuttavia entusiasmante, visto che la parte legata alle carrucole è un po’ noiosa e sembra essere stata aggiunta un po’ per allungare l’episodio.
Nel complesso il terzo episodio offre situazioni di maggiore tensione, mi ha disturbato maggiormente,  tende ad innalzare un po' il livello di difficoltà, rendendolo il mio preferito. Il quarto sembra stato realizzato in modo un po' frettoloso, nonostante preveda  uno scontro finale piuttosto tosto.  
 


Modalità Raid

Nata come evoluzione della modalità Mercenari, la modalità Raid trova in Resident Evil Revelations 2 un restyling  davvero sorprendente che la rende qualcosa di più di un semplice contorno atto ad aumentare la longevità della modalità campagna. Scelto uno dei personaggi disponibili lo potete equipaggiare e dotare di alcune abilità. Man mano che proseguite acquisirete monete, nuove abilità e armi extra, senza contare che il personaggio che usate acquisterà esperienza e aumenterà di livello.
I livelli sono piuttosto lineari e consistono nel sconfiggere un numero predefinito di avversari, una volta fatto vi si apriranno le porte per il livello successivo. La cosa sorprendente di questa modalità è la grandissima quantità di sbloccabili, che aumenta in modo incredibile la longevità di Resident Evil Revelations 2. Avrete ovviamente a disposizione più munizioni del normale, pertanto non dovrete lesinare sulle stesse come nella modalità normale.
 

Grafica e comparto tecnico
Il gioco offre un discreto impatto grafico, ma è lontano dallo sfruttare le capacità di Playstation 4, anzi, anche un identico risultato per Playstation 3 non sarebbe stato esente da difetti. Le texture non fanno gridare al miracolo e a livello poligonale vi è qualche imperfezione, con muri invisibili e qualche compenetrazione poligonale di troppo. A questo si aggiunge la poca fantasia nella scelta delle location, già viste in altri capitoli e riciclate anche all’interno del gioco, visto che Barry e Natalia ricalcano le impronte di Claire e Moira.
Nulla di questo comunque va incidere sulla giocabilità, che rimane molto buona grazie ad un sistema di controllo collaudato e qui ulteriormente ottimizzato e migliorato.
Molto meglio il sonoro, il fattore che più di tutti riesce a creare tensione.
 
Update episodi 3 e 4: poco da aggiungere, confermo le belle musiche ed effetti sonori, che aiutano i momenti di azione. C’è parecchio riciclo di ambientazioni, un po’ di backtracking, ma nel quarto episodio ho trovato una location che mi è piaciuta e che probabilmente è la migliore del gioco.
 
 

Edizione retail

Il gioco è anche presente in edizione retail che, pur essendo più costosa, offre:
- tutti e quattro gli episodi  principali
- due episodi spin-off aggiuntivi focalizzati sulle storie di ognuno dei nuovi personaggi introdotti nella saga: Moira Burton e Natalia Korda
- un nuovo personaggio per la modalità RAID : Hunk
E alcuni extra inediti:
- nuovi personaggi per la modalità RAID : Wesker;
- quattro costumi alternativi per ogni personaggio principale (Claire, Moira, Barry e Natalia)
- il “RAID mode Throwback Stage Pack” che include quattro stage per la modalità RAID ispirati alle ambientazioni dei recenti episodi della serie Resident Evil
 
 
Conclusionidopo averlo giocato per intero posso affermare che, se amate la saga, Resident Evil Revelations 2 è un titolo che merita di essere giocato. Ho preferito il primo Revelations, ma lo ritengo più interessante di Resident Evil 5 e 6.
Non ha probabilmente potuto usufruire di un gran budget di produzione, lo si nota dalla poca varietà delle ambientazioni, per il backtracking e un comparto tecnico non all’altezza di PS4. Tuttavia è pur vero che costa solo 24,99 €, offrendo un ottimo rapporto qualità e prezzo. Compresi i due capitoli extra, il gioco, a seconda di come lo giocherete, offre tra le 10 e le 15 ore di divertimento. A questo si aggiunge la modalità Raid, davvero ben realizzata, che ne raddoppia la longevità e si dimostra un piacevolissimo diversivo.
A livello di tensione, sebbene vi sia una tendenza maggiormente action, sono proposte situazioni in grado di farvi andare avanti con cautela e con un po’ di apprensione. Si nota poi che Capcom abbia provato a offrire qualcosa di diverso, con dinamiche di gioco non classiche della saga, grazie ai due atipici personaggi di supporto. L’esperimento è riuscito a metà, meglio Natalia di Moira.
La struttura episodica non penalizza il gioco e sfocia in una trama che trovo, sebbene cada in qualche clichè tipico della saga, soddisfacente e con un finale, se prendete quello buono, che mi è piaciuto. Ad essere onesto, alla fine del terzo episodio, che forse è il migliore, avevo maggiori aspettative, deluse soprattutto da quanto visto nella parte Claire/Moira nel quarto. Rimane un discreto Resident Evil, che mi sento di consigliare.