Ci sono delle scelte che seppur giuste, vengono fatte con un certo rimorso. E ci sono rimorsi figlie di scelte sbagliate. In entrambi i casi la vita segue un percorso del tutto nuovo, come conseguenza di quella scelta che fu fatale. E, in entrambi i casi, si perde e si guadagna qualcosa, compreso il dubbio che ci pervade sulla scelta fatta: "Ho fatto la cosa migliore?". E per migliore, si sa, non si intende necessariamente la cosa giusta.

Ma bando alle ciance in astratto, la storia di cui sto parlando è quella di una ragazzina, Hye Sung, che non si presenta certo come un'eroina dalle nobili virtù. Infatti, Hye Sung è la figlia della governante di una ricca famiglia, vive perciò dei pasti e della retta scolastica offerti dal datore di lavoro della madre e convive dinanzi alla figlia di lui, Do Yeon, per la quale cova gelosie e ingiustizie per i diversi stili di vita condotti. L'epifania giunge al compleanno di Do Yeon, quando in seguito ad un'incidente le viene danneggiato un occhio. Le amiche della ragazza ricca scaricano le colpe sulla più miserabile del gruppo, ossia Hye Sung, che per una sorta di rivalità viene incolpata anche dalla stessa vittima, Do Yeon. Il padre di quest'ultima, non contento, mette per strada la governante e sua figlia, ritirando questa anche da scuola e liquidandole con del denaro, pur intuendo che la colpevolezza di Hye Sung non ha fondamenti. Ma si sa, chi detiene il potere si fa giudice del mondo e della vita altrui. Del resto, il padre di Do Yeon è stato anche eletto la persona più influente nell'ordine dei giudici.
Nel frattempo, il preludio di questa serie tv dello scorso 2013 si intensifica di un'ennesima vicenda di ingiustizia. Un uomo è in macchina con suo figlio, d'un tratto vengono travolti da un pirata della strada che, sceso dal suo camion, con una mazza da baseball fracassa il cranio dell'uomo e sta per condurre alla morte anche l'unico suo testimonio, ossia il piccolo Soo Ha. Ma Do Yeon e Hye Sung assistono alla scena, distraggono l'assassino e fuggono via, giusto in tempo per l'arrivo della polizia che trae in salvo il piccolo sopravvissuto che da quel momento in poi acquisisce la capacità di leggere nella mente altrui. Ma chi crederebbe ad un orfano sotto shock che in tribunale indica l'assassino asserendo di leggere i suoi pensieri? Ed è così che subentra la famosa scelta di cui parlavo poc'anzi. Le due testimoni si sfidano ad entrare in tribunale e fare la loro parte ma, l'una fuggirà perdendo la stima di sé, mentre l'altra rischierà la vita per fare la cosa giusta, diventando così il bersaglio delle promesse di vendetta dell'assassino. Inutile dire che fu Hye Sung a testimoniare. La ragazza che vivendo delle ingiustizie altrui, fece la cosa giusta entrando in tribunale.
 

Da qui in poi, vengono poste le basi per il futuro incontro tra Hye Sung (Lee Bo Yeong, per il cui ruolo ha ottenuto numerosi premi), l'avvocatessa egoista e dal brutto caratteraccio, e Soo Ha (Lee Jong Suk), il ragazzo forte e indipendente che volge lo sguardo sempre attorno, per riconoscere la ragazzina che tempo fa gli salvò la vita, e per ripagarla salvando la sua dall'imminente scarcerazione dell'assassino di suo padre. Come se non bastasse, anche l'acerrima rivale di Hye Sung, Do Yeon, nel frattempo è diventata avvocato, e nel corso di questo drama, I Can Hear Your Voice, le due si contenderanno il verdetto finale a colpi di cavilli giudiziari e, perché no, anche emotivi.

Nel corso dei 18 episodi di questo drama, interessanti colpi di scena tengono alta l'attenzione dello spettatore, persino durante le scene in tribunale. Infatti è stato estremamente interessante calarsi nella logica giudiziaria, come anche nel capirne gli intricati tranelli nascosti e i vari espedienti della carriera d'avvocatura, che sapientemente sono stati realizzati senza alcuna controindicazione, quali possono essere gli sbadigli durante la visione. Le scene vengono intervallate con la vita da liceale del co-protagonista di Hye Sung, Soo Ha, per la quale l'attenzione non vacilla nemmeno in questi casi, e nemmeno durante le scene dedicate ai personaggi secondari. Al di là degli intrighi criminali, della capacità paranormale di leggere nella mente, dei dramma famigliari e delle difficoltà relazionali, la serie non manca di momenti intensi (specie per gli sviluppi all'interno dei rapporti!), che si fanno respirare profondamente, mentre altri regalano qualche risata qui e là, specie quando entra in scena l'avvocato Cha (interpretato dal simpatico Yoon Sang Hyun).
 
 
Tecnicamente I Can Hear Your Voice presenta l'ineccepibile qualità di altri drama coreani dell'ultimo anno, e in particolare vanta una fotografia piuttosto limpida e luminosa e un comparto sonoro particolarmente orecchiabile (invito tutti ascoltare soprattutto Every Single Day - Acoustic version di Echo). Il drama in questione non solo si fa guardare con rapidità, trascinando il pubblico di episodio in episodio, ma porta con sé anche la malinconia nel giungere al finale e la voglia di ripercorrere l'intera storia per cercare di ravvisare le scelte ultime che sono state intraprese dai personaggi. Scelte non sempre scontate, pure e senza dubbi.