Arriva finalmente nelle nostre sale il docu-film Il regno dei Sogni e della Follia (Yume to Kyoki no okoku) distribuito da Lucky Red, dal 25 al 26 Maggio, un'opera dedicata non solo agli appassionati dello Studio ma tutti i fan dell'animazione nel quale la giovane regista Mami Sunada ha seguito le impegnative giornate dei tre co fondatori: Hayao Miyazaki (Ponyo sulla scogliera, Nausicaa della valle del vento, Kaze Tachinu), Isao Takahata (Pompoko, My Neighbors Yamadas, Storia della Principessa Splendente) il produttore — ed ex presidente dello Studio Ghibli — Toshio Suzuki, nella quotidianità del loro lavoro e della loro vita all'interno dello Studio.
Con queste parole la regista, che nel documentario è la voce narrante, doppiata da Eva Padoan, ha spiegato perché abbia deciso di realizzare nel 2011 questo lavoro e quali fossero i suoi scopi. Le successive e note vicende, hanno cambiato le dimensioni, il modo stesso in cui questo documentario può esser guardato.
In occasione della presentazione del documentario Lucky Red ha rilasciato una nuova anteprima nella quale è finalmente possibile ascoltare le voci in italiano dei protagonisti di questa che è vera testimonianza di ciò che è stato, di ciò che era, e di quel che speriamo sia lo Studio Ghibli.
Di prestigio i doppiatori:
L'edizione italiana è stata curata da Romina Franzini,mentre le traduzioni sono state realizzate da Manuel Majoli, la direzione del doppiaggio è di Gualtiero Cannarsi.
Un ringraziamento ad Enrico TuttoCartoni Ruocco per le informazioni sul doppiaggio.
Fonte Consultata:
Studio Ghibli
Sempredirebanzai
Antoniogenna
«Ci sono molti documentari sullo Studio Ghibli che sono stati trasmessi in televisione in Giappone. Così, quando il signor Suzuki (Toshio Suzuki, il produttore dello Studio Ghibli, ndr) ha preso la decisione, la domanda che ha posto è stata "Che si può fare di nuovo?" Ho pensato che dal momento che questo è stato un anno molto insolito e memorabile in cui erano stati realizzati sia "Si alza il vento" sia "La storia della Principessa Splendente", allora era proprio questo che volevo al centro del documentario, il confronto tra i due registi, il loro rapporto storico, e come ognuno ha il suo posto nello studio»
Con queste parole la regista, che nel documentario è la voce narrante, doppiata da Eva Padoan, ha spiegato perché abbia deciso di realizzare nel 2011 questo lavoro e quali fossero i suoi scopi. Le successive e note vicende, hanno cambiato le dimensioni, il modo stesso in cui questo documentario può esser guardato.
In occasione della presentazione del documentario Lucky Red ha rilasciato una nuova anteprima nella quale è finalmente possibile ascoltare le voci in italiano dei protagonisti di questa che è vera testimonianza di ciò che è stato, di ciò che era, e di quel che speriamo sia lo Studio Ghibli.
Con un ritratto intimo ed emozionante, il documentario ci offre per la prima volta l’opportunità di compiere un viaggio affascinante ed indimenticabile all’interno di uno dei laboratorio di animazione più amati al mondo. Un luogo unico dove il sogno e la passione rasentano la follia.
Di prestigio i doppiatori:
- Mami Sunada - Eva Padoan
- Hayao Miyazaki - Carlo Valli
- Isao Takahata - Silvio Anselmo
- Toshio Susuki - Carlo Nicotra
- Hideaki Anno - Emiliano Coltorti
- Sankichi - Chiara Oliviero
- Gorou Miyazaki - Massimo De Ambrosis
- Hitomi Tateno - Tiziana Avarista
- Shinsuke Nonaka - Sandro Acerbo
- Eriko Kimura - Cristina Giachero
- Megumi Kagawa - Eleonora De Angelis
L'edizione italiana è stata curata da Romina Franzini,mentre le traduzioni sono state realizzate da Manuel Majoli, la direzione del doppiaggio è di Gualtiero Cannarsi.
Un ringraziamento ad Enrico TuttoCartoni Ruocco per le informazioni sul doppiaggio.
Fonte Consultata:
Studio Ghibli
Sempredirebanzai
Antoniogenna
Ma sottotitolarli no?
Ma sottotitolarli no?"
Quanto hai ragione. Sentire il doppiaggio sopra la voce originale (un sacco di programmi e documentari stranieri) è la cosa più triste del mondo. Ma la gente è troppo pigra per leggere i sottotitoli.
Tra momenti di vita quotidiana e di lavoro, discussioni, ricordi di gioventù (e anche struggenti d'infanzia di Miya san), critica alla politica giapponese e gustosi aneddoti, si possono conoscere meglio le tre personalità che hanno reso lo Studio Ghibli quella meravigliosa fabbrica dei sogni animati che tutto il mondo conosce. Imperdibile per chi si considera un vero appassionato di cinema d'animazione!
Concordo in pieno con Sonoko, non capisco proprio perché lamentarsi del doppiaggio, per altro davvero ottimo, visto che poi, quando uscirà per l'home video senz'altro ci sarà anche la traccia originale. E poi non era certo un film con attori di cui poter apprezzare la bravura nella recitazione, per cui trovo assurdo lamentarsi della scelta di doppiare questo film in italiano.
La stessa cosa anche sulla TV russa e di altre ex repubbliche sovietiche.
Sono sicuro che la regista ha avvertito che in Ghibli stava finendo un'epoca, quanto stesse finendo ed in che modo neppure lei, forse, lo ha capito. Non credo che questo sia "un testamento" dello Studio Ghibli, anzi, ma sicuramente ne fotografa uno dei momenti più esaltanti. Ce ne sono stati, e spero vivamente ce ne saranno altri.
Spero vivamente che il DVD o il Blu ray arrivi presto ( possibilmente ad un prezzo saggio) che neanche io ho potuto vedere il documentario causa impegni familiari.
Non vi seguo sulla polemica del doppiaggio, ci sono ottimi doppiatori italiani, ottimi registi del doppiaggio e questo è un buon lavoro. I problemi del doppiaggio in Italia ed in parte sono gli stessi che troviamo in ogni altro settore del lavoro, non solo in Italia, dovunque si vogliano prestazioni altisisme pagando costi bassissimi Circostanze umilianti per le professionalità delle persone. Per la loro vita..Adam Smith - mica Carl Marx - ha detto parole sacrosante in materia.
P.S: Si @Kyrio, in effetti vorrei sapere qualcosa sulla pronuncia di Ghibli, io la ho sempre pronunciata come è scritto ( e penso continuerò a farlo).
Per quanto riguarda la pronuncia di "Ghibli" quella corretta è la nostra, visto che Miyazaki ha dato questo nome allo studio prendendolo da un aereo italiano, ma probabilmente ha equivocato la lettura della parola nel nostro alfabeto stroppiandola in "gibli". Del resto nei credits in katakana si legge inequivocabilmente "jiburi".
Come non trovare incantevole il doppiaggio sopra il parlato originale. FANTASTICO! Soprattutto fantastico sentire Miyazaki doppiato. Comunque mi sa che per molti la differenza tra documentario e lungometraggio non è molto chiara.
A) Ghibli DIPENDE solo dai film per i profitti, e questo nella nostra epoca, non è più possibile. O abbattono i costi - in maniera assolutamente distruttiva per la qualita oppure ampliano l'offerta. E quindi alcune idee di Miyazaki, non facciamo opere per i videogames, vanno messe in cantina.
B) Ghibli deve fare delle serie, magari in formato OAV, per farsi conoscere meglio dalle giovani generazioni, a costo di non fare per un anno dei film oppure accettare l'idea di appaltare le opere ad altri studii [ Mica esiste solo l'oriente fra l'altro] e curarne solo la direzione generale.
C) Cercare nuovi registi, e aspettare che crescano.
Un idea potrebbe essere quella di aprire i suoi spazi ai più giovani, investire su iniziative come quella varata da Anno - la Japan Animator Expo - ampliandola. Credo che un errore di Miyazaki sia stato quello di non creare negli anni passati un'analogo dell'Accademia Disney, chi segue Topolino mi capisce, come fece a suo tempo Romano Scarpa. Certamente all'interno del gruppo si sono formati fior di animatori e anche registi, ma appunto "all'interno del..." Un'Accademia avrebbe dato maggior significato all'esperienza, e sarebbe diventaata un riferimento per un pubblico più vasto di operatori...Certo forse possono non averne avuto i mezzi.
Io sono molto felice del doppiaggio, essendo lenta se avessi dovuto seguire per due ore di fila tutto in lingua originale con i sottotitoli sarei diventata matta. Già per quelle poche scritte mi sono persa dei fotogrammi o delle parole. Anche se sono giovane sono lenta a leggere e poi mi concentro troppo sulle parole e perdo immagini del film.
Seguo qualche anime in sub ma a casa con il pc o con il registratore della tv posso bloccare, rivederle, leggere i sottotitoli e seguirlo con calma quante volte voglio.
Infatti se mai faranno uscire un DVD o un BD lo prenderò di sicuro. Sia per sentirlo un pò in originale sia per rivedermelo con calma.
P.s Studio Ghibli si pronuncia Gibli, i giapponesi lo pronunciano Gibli e la prova provata è che i kana (sillabe giapponesi) con cui è scritto il nome si leggono proprio Gibli. Questo per un errore che Miyazaki commise nel trascrivere il nome di un aereo italiano che si chiamava Ghibli. Sta di fatto, però, che finché sarò in Italia lo pronuncerò Ghibli
Ahahah no dai questa è una panzana. Sicuramente è vero (e logico) che i distributori preferiscano sempre il doppiaggio come servizio di localizzazione, per una ovvia questione di ampliamento di pubblico, ma dire che "non è possibile distribuire film sottotitolati" significherebbe dire che c'è un divieto o un tabù come ai tempi del regime fascista. In ogni caso è una cavolata, in alcuni cinema ci sono delle sale in cui proiettano i film sottotitolati.
Ma sottotitolarli no?
Il fatto che questa pratica, anche in Italia, si chiami oversound, la dice lunga su quanto sia un costume "come sempre tutto italiano".
Ci sono un sacco di documentari inglesi o francesi (soprattutto quelli di storia, che frequento abbastanza) in cui gli interventi degli storici stranieri (stranieri rispetto alla lingua del documentario) sono sempre doppiati in oversound...
Cannarsi non è uno scemo. Se lo ha detto, deve aver inteso che non è possibile in termini di riscontro economico non fattualmente (per l'appunto ci sono le sale che distribuiscono film in lingua con i sottotitoli e sono tendenzialmente piccole e con una programmazione d'essai, per così dire).
Proviamo a distribuire gli anime che quest'anno hanno mandato al cinema in lingua originale. Sono sicuro che si perdono alcuni degli spettatori che ci sono andati e ci metto la mano sul fuoco che i criticoni che "non ci vado perché il doppiaggio italiano cacca pupù" non ci andrebbero lo stesso.
Poi voglio dire al cinema uno ci va per rilassarsi, magari dopo una giornata frenetica, deve anche star li a leggere per più di 2 ore, magari on problemi di vista o mal di testa viri (eeeh ne so qualcosa)... solo perchè alla nicchia, che è grande intenditore di doppiaggio, schifa l'audio italiano.
Fosse fatto male o tradotto male protrei anche capirlo... ma cosi è solo cercare cercare il pelo nell'uovo... Se poi volete che perdano pure i pochi che vanno al cinema a vedere queste proiezioni allora ci potete riuscire.
@HypnoDisk: senz'altro hai ragione nel dire che i film stranieri vengono doppiati per scelta dovuta all'abitudine del pubblico italiano a questo tipo di localizzazione, il divieto di diffonderli in lingua originale vigeva solo durante il regime fascista, perché così si poteva censurare più facilmente ciò che era sgradito o considerato pericoloso dai suoi esponenti.
@Lyuna:in effetti hai proprio colto nel segno, al cinema essere costretti a leggere velocemente i dialoghi è un problema, poiché sì è costretti a restare concentrati sulla parte bassa dello schermo e magari ci si perde altri particolari. E poi, come hai giustamente detto, non si può tornare indietro quando ci sfugge una battuta, come invece si può fare con i DVD/Bd/VHS, o con i supporti digitali per PC. Oltretutto, come giustamente ha ammesso Tsuki! al cinema ci si va spesso anche per svagarsi e per sfuggire allo stress della vita quotidiana, doversi impegnare a leggere velocemente finirebbe per diventare un ulteriore fastidio.
Con questo non voglio assolutamente sminuire l'ottimo lavoro che fanno i fansubber o i cinefili che desiderano ascoltare i dialoghi in lingua originale, però anch'io, come Antoine, non sopporto quei gran criticoni, o meglio quei TalebAnime, che si sono fatti l'orecchio e l'abitudine sui fansub e schifano a prescindere ogni doppiaggio italiano. Non si può fare di tutte le erbe un fascio, se è pur vero che in passato ci sono stati casi spiacevoli di pessimi adattamenti, cattive direzioni del doppiaggio, e odiosissime censure, per quanto riguarda film, fiction e disegni animati, non bisogna dimenticare invece l'altissima qualità e la grande professionalità della maggior parte dei nostri attori della voce, e che, comunque, le cose sono migliorate moltissimo rispetto a 20 e pussa anni fa, quando le reti del biscione compirono i peggiori misfatti ai danni dei prodotti giapponesi. Le ditte che importano anime nel nostro paese oggi sono assai più rispettose. È chiaro che poi il risultato finale non sarà per forza identico all'originale, però stare lì a lamentarsi perché il doppiatore italiano non ha lo stesso timbro di oceano del collega giapponese, come mi è capitato di leggere anche su Animeclick, è proprio degno dell'isteria da bimbominkia!
@Samael sei andato all'ARF Festival ? Fatto benissimo è stato davvero un festival di grande interesse, partito con il piede giusto da quano stò vedendo in rete, e sicuramente verà ripetuto l'anno prossimo.
@Monfrin sposo le tue idee..Infatti penso anche io a serie di alta qualita e budget - il problema del rapporto qualita, budget è un vero problema in Giappone, le Tv non pagano, la vera strada che dovrebbe battere Ghibli è quello delle serie animate proposte come "evento", nello stile di Unicorn oppure di Origini. Pensate ad una serie ispirata a Nausicaa..( tanto per dire)
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