Dragon Ball Super: opinioni sul primo episodio

Il 5 luglio è andata in onda la prima puntata della nuova serie di Dragon Ball, Dragon Ball Super.
Un ritorno che, in realtà, stupisce meno di altri, tanto che l'annuncio è stato dato senza anni di anticipo, hype o rimandi, e l'episodio è stato trasmesso in tutta tranquillità, subito dopo il finale di Dragon Ball Kai.
Forse perché, a differenza di altri titoli storici, Dragon Ball non se n'è mai veramente andato.
Abbiamo sempre avuto nuovi videogiochi, giochi di carte, repliche, speciali, spin off, ristampe, film per il cinema a ricordarci il suo status di indiscusso evergreen, che campeggia da più di un decennio su un noto canale tv italiano e continua ad incantare i bambini giapponesi al pari di altri successi più recenti.

Dragon Ball Super, dunque, non presenta apparentemente nulla di nuovo, mostrandoci lo stesso status "post-Majin Bu" già visto in The return of Son Goku & friends e La battaglia degli dei, con una grafica molto simile, moderna e colorata ma fedelissima allo stile dell'opera originale.
Il primo episodio è una serie di scenette slice of life che strappano risate e anche un po' di tenerezza nella trattazione di rapporti interpersonali fra i vari personaggi (Goku e il figliolo Goten, Gohan e l'amata Videl, Goku e Mr. Satan, la famiglia di Vegeta, Bulma e Trunks).
Il fatto che Goku, come suo solito, sfrutti ogni scusa possibile per sparire ed allenarsi, potrebbe significare una maggiore attenzione ai personaggi secondari, un po' sacrificati nell'opera originale.
Tanto più che Dragon Ball Super è un soggetto originale per la tv, non deve correr dietro a un manga e può prendersi tutto il tempo necessario per svilupparsi al meglio, magari anche verso direzioni più umane e mature, senza rinunciare ad azione ed umorismo.
Azione, nemici e Super Saiyan sono stati ridotti all'osso in questo primo episodio, anche se la presenza di Bills e Whis e l'accenno al Super Saiyan God nella sigla ci fanno intendere che, presto o tardi, la trama rinarrerà, con più calma e in una situazione diversa, le vicende del film La battaglia degli dei.
  

 

Un amico che si era trasferito lontano è ritornato al suo paese natale e ha bussato alla porta di casa mia, catapultantomi indietro nel tempo e riallacciando la memoria esattamente dove si era interrotta. Finché non è partita l'opening e sono iniziate a scorrere le immagini, non sono riuscita a rendermi conto di stare guardando per davvero il continuo di uno degli anime cardine della mia infanzia. Eppure ero convinta di averne avuto abbastanza dell'universo di Goku & Co.! Quante volte mi sono ripetuta che la Mediaset mi ha annoiata con le repliche, che puntualmente ogni anno si presentano nel palinsesto, togliendo il posto ad altri anime che mi sarebbe piaciuto veder doppiati. Ed invece ho dovuto ricredermi, perché è sembrato quasi come se stessi aspettando da una vita di vedere com'è che va avanti.

Il primo episodio di Dragon Ball Super ha rappresentato un ritorno al passato. Con l'atmosfera spensierata di una giornata tipo, trascina lo spettatore nel mondo abitato dagli eroi della sua infanzia, alle prese con la vita di tutti i giorni. Veniamo subito a sapere che Goku si divide fra gli allenamenti e il risollevamento del solito bilancio familiare in rosso. Chichi lo costringe a lavorare: la terribile moglie del Saiyan, infatti, vorrebbe garantire la migliore educazione ai figli Gohan e Goten. Quest'ultimo si diverte a scorrazzare in giro con Trunks in cerca di un regalo di nozze. Nel frattempo, Mr. Satan affronta il peso di essere l'eroe (si fa per dire!) che ha sconfitto Majin Bū. Su questo quadretto quotidiano incombe una minaccia proveniente dallo spazio, da un nemico con le sembianze di uno Sphynx cat e dalle abitudini culinarie piuttosto particolari.

Premesso che non ho visto i film e che sono alla prima prova col doppiaggio giapponese, sono rimasta divertita e incuriosita da questo primo episodio. Mi aspettavo i toni da commedia, ma le puntate slice of life di Dragon Ball mi sono sempre piaciute, quindi ho gradito la serenità del momento. A livello tecnico siamo nella media, forse c'è stato un leggero miglioramento nel chara design, ma niente che faccia presagire un salto di qualità considerevole rispetto alle serie passate. Il doppiaggio giapponese è un po' fastidioso all'inizio, ma poi subito ci si abitua. Sia l'opening sia l'ending mi sono piaciute, danno molta carica e le immagini scelte riprendono tutti gli amici di Goku, permettendo allo spettatore di salutare la grande famiglia di Dragon Ball al completo. E' certo, però, che non avere la voce di Giorgio Vanni come sipario mi ha trasmesso un po' di nostalgia...