Il Japan Expo di Parigi (2-5 luglio 2015) è uno dei festival più importanti d’Europa per il cosplay e i videogames, come per la musica giapponese e per il disegno manga.
Quest’anno ha ospitato, oltre a tutti i principali capisaldi della cultura e sottocultura giapponese, anche una interessante retrospettiva sulla preistoria dell’animazione giapponese: Dalla nascita dell'animazione al mondo della video arte contemporanea (1803-2015)
 


In programma c’è stata quindi la proiezione di varie opere tra le quali Kanjinchô (un'opera teatrale sull'evasione di Yoshitune, un samurai leggendario passato alla storia per i suoi atti eroici, vissuto durante il 12° secolo, e del suo compare Benkei). L’opera è lavoro dei Minwa-za, una compagnia contemporanea giapponese che si serve di un'antica tecnica di animazione, chiamata Utsushi-e, utilizzata per la prima volta nel 1803 a Ushigomekagurazaka. Per approfondire: http://www.minwaza.com/.
E' stato anche possibile assistere alla proiezione di prestigiose animazioni giapponesi del pre-guerra degli anni '30, una vera chicca per gli amanti dell’animazione d’epoca.
Tra le più amate dal pubblico, la proiezione di un’opera di Nobara di Mimei Ogawa, un celebre scrittore di racconti di fate e fiabe giapponese.
A completare la serie di attività organizzate da ClubHouse e +Japan, il 3 luglio c’e’ stato l’incontro "La storia degli Anime Giapponesi" con la partecipazione della diva Azumi Inoue dello studio Ghibli, cantante originale di sigle quali Totoro e Nausicaa, e l’intervista a Kô Nakajima, un cineasta contemporaneo conosciuto in tutto il mondo, il cui lavoro risale agli anni '60. Nell’occasione dell’incontro pubblico Nakajima commenterà una proiezione retrospettiva delle sue opere.
 
Azumi Inoue durante il Japan Expo 2015
 

L'esposizione ha permesso al pubblico francese e internazionale di scoprire della lanterna magica mobile furo, che serviva alla proiezione delle animazioni durante il periodo Edo.
 


Il progetto è stato sovvenzionato da J-LOP, dal Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria del Giappone e organizzato dalle associazioni giapponesi CLUBHOUSE & +JAPAN.
La nostra speranza e quella dei nostri amici di Ochacaffé, che sono stati presenti all'evento, è che questi progetti siano realizzati anche in Italia, dato che alcuni nostri festival, come il Napoli Comicon o il NipPop a Bologna, non hanno niente da invidiare, almeno dal punto di vista culturale, ai festival francesi.