Parlare per stereotipi o luoghi comuni, commettendo errori nei confronti di persone straniere è una brutta abitudine che purtroppo un po' tutti abbiamo: scambiare un Canadese per uno Statunitense, criticare il cibo inglese solo perchè lo fanno tutti o non saper distinguere un Coreano da un Cinese o un Giapponese, a chi non è mai capitato.
Il sito Rocket News 24 ha chiesto ad alcuni Giapponesi quale fossero i pensieri o le affermazioni degli stranieri nei loro confronti che davvero li fanno innervosire e gli intervistati sono stati ben lieti di rispondere! Quanti di questi otto passi falsi nei confronti degli abitanti del Paese del Sol Levante avete commesso? Scopritelo con noi.
1. “Ni-hao”
Uno degli intervistati, stato da poco in Italia, è rimasto sorpreso che i venditori ambulanti di ombrelli, bastoni per selfie ecc lo salutavano con "Nihao" (ciao in cinese) invece che con “Konnichiwa.” Inoltre, in un ristorante di Roma, la sua famiglia è stata fatta sedere in una parte del locale solamente con turisti asiatici invece che con altri di diversa nazionalità. "La situazione mi ha ricordato il famoso incidente successo al cantante Gackt in un hotel francese" ha affermato durante l'intervista [ndt: Gackt, cantante Giapponese, aveva affermato di essere stato vittima di razzismo in un hotel parigino].
2. “Tu devi essere Coreano".
Se non riesci a distinguere un Giapponese da un Coreano o un Cinese, non preoccuparti, anche molti Giapponesi affermano di non essere in grado di capirlo del tutto. Certo, se prima affermi di essere un esperto in materia, poi evita di fare strafalcioni che potrebbero risultare offensivi per il tuo interlocutore. Se non si è mai stati in Asia, è davvero difficile fare una distinzione: questi tre paesi, tuttavia, sono molto diversi fra di loro per politica, lingua e cultura e i rapporti fra di loro nella storia non sono stati esattamente rose e fiori, quindi meglio evitare di essere troppo superficiali. Nonostante anni di convivenza pacifica, le ferite che si sono inflitti fra di loro sono ancora ben lontane dall'essere sanate. Nel dubbio, meglio chiedere chiaramente la nazionalità.
3. Dire "Sei Giapponese, giusto?" a un abitante di Okinawa.
Un Americano che viveva ad Okinawa una volta si è lamentato che una signora Giapponese si era molto offesa con lui per averla chiamata "Okinawana". "Davvero, non sono in grado di distinguerli. Non volevo essere scortese", ha detto "Solo dopo ho capito che era una questione culturale."
Proprio come le isole Hawaii, per esempio, fanno parte degli USA, ma hanno una loro cultura e popolazione nativa, lo stesso vale per Okinawa. Le popolazioni indigene sono orgogliose delle loro radici e preferisco non essere scambiati per dei "semplici" Giapponesi. Allo stesso modo, i Giapponesi preferiscono non essere considerati dei "sempliciotti" di Okinawa. Alla faccia di chi pensava che i Giapponesi fossero tutti culturalmente compatti.
4. “Cosa ne pensi del tempio Yasukuni?”
Il Tempio Yasukuni, è uno dei posti più controversi del Giappone. Questo luogo sacro, infatti, è causa di contenzioso con diversi paesi, fra cui soprattutto la Cina e il Sud Corea. Il tempio, infatti, onora le 2.466.532 persone che sono morte in Giappone a causa della Seconda Guerra Mondiale (inclusi stranieri e bambini) e serve come memoriale per il personale militare caduto in battaglia. Il problema è che a venir celebrate sono pure le memorie di 1060 soggetti che sono stati considerati come criminali di guerra, addirittura 14 sono etichettati come criminali di classe A. Fortunatamente, la questione è stata messa da parte da quando il primo ministro Abe ha smesso di fare spesso visita al tempio, preferendo invece il tempio Ise per evitare l'ira dei paesi stranieri.
Il Giapponese medio preferisce non farsi coinvolgere nei dibattiti sociopolitici e spesso è in imbarazzo anche ad esprimere le sue idee politiche di fronte ad altri, quindi è decisamente meglio sorvolare sull'argomento.
5. Perchè avete ancora un Imperatore?
Gli stranieri, in genere, sono curiosi a proposito delle antiche monarchie ereditarie sparse nel mondo e potrebbero chiedersi quale sia lo scopo di avere un imperatore, quando manca un impero da governare. Nonostante l'imperatore Akihito e la sua famiglia siano trattati più che altro come celebrities, la domanda degli stranieri spesso è connessa ai fatti della Seconda Guerra Mondiale e al passato del Giappone. Nel moderno e pacifico Paese del Sol Levante, come risultato della Costituzione Pacifista e dei fatti successivi alla guerra, la maggior parte dei cittadini preferisce non discutere del precedente passato imperialista. Se proprio si deve parlare della royal family meglio parlare della kawaii princepessa Aiko o del bel principe Kako (cose su cui tutti i Giapponesi concordano).
6. Quanto spesso mediti?
Seppur la maggior parte dei Giapponesi sotto pressione vi risponderebbe di essere buddista (o shinto), ciò non significa che passino le giornate a meditare, sappiano il Sutra del Loto a memoria o siano familiari con i punti più complessi di entrambe le religioni. La fede è una questione un po' complicata per i Giapponesi, che tendono a seguire i protocolli religiosi soprattutto quando si tratta di cerimonie: matrimoni, funerali, festival. Chiedergli, quindi, domande del tipo "Quanto spesso mediti?" o "Cosa sta facendo il prete, ora?", potrebbe mandarli in crisi e farli sentire in imbarazzo.
Aspetto che ci conduce alla settima domanda:
7. Perchè? Quando? Come?!
"Come fate a mangiare pesce tre volte al giorno?" (Risposta: sushi, sashimi, insalata di polipo, anguilla grigliata, chirashi zushi, udon con tempura, zuppa di miso, gamberi al curry, calamaro secco, nabe...) "Dove sono tutte quelle biciclette delle foto?" (Risposta: Um, in Cina forse?) "Cosa ne pensi della questione delle Isole Senkaku?".
Gli stranieri chiedono un sacco di domande! Essere curiosi è un'ottima cosa e può essere davvero soddisfacente scoprire che c'è un tale interesse per il proprio paese, ma molti Giapponesi si sentono esausti alla fine di una giornata passata a fare da guida ai turisti, specialmente quando il loro inglese (o italiano) non è esattamente perfetto. Potrebbero sentirsi come in un quiz a premi senza fine, sulla storia e la religione locali. Meglio scegliere poche domande per ogni persona che si incontra, rispetto che bombardarne una sola.
8. Honda, Panasonic, Toyota!
Un po' come per gli Italiani che in qualsiasi parte del mondo si vada, vengono accolti da una serie di "Pizza, pasta, mandolino e mafia" sparati a caso, allo stesso modo anche i Giapponesi vengono accolti da persone che sparano a caso i nomi di marche giapponesi per farsi capire. A quanto pare, soprattutto Toyota riscuote particolarmente successo fra i termini da dire a un Giapponese appena conosciuto. Certo, sentirselo dire una volta, può far ridere: di continuo potrebbe dar non poco fastidio.
E voi, quali passi falsi vi siete trovati a fare nei confronti di Giapponesi o Asiatici in generale? Fatecelo sapere nei commenti.
Fonte consultata:
Rocket News 24
Il sito Rocket News 24 ha chiesto ad alcuni Giapponesi quale fossero i pensieri o le affermazioni degli stranieri nei loro confronti che davvero li fanno innervosire e gli intervistati sono stati ben lieti di rispondere! Quanti di questi otto passi falsi nei confronti degli abitanti del Paese del Sol Levante avete commesso? Scopritelo con noi.
1. “Ni-hao”
Uno degli intervistati, stato da poco in Italia, è rimasto sorpreso che i venditori ambulanti di ombrelli, bastoni per selfie ecc lo salutavano con "Nihao" (ciao in cinese) invece che con “Konnichiwa.” Inoltre, in un ristorante di Roma, la sua famiglia è stata fatta sedere in una parte del locale solamente con turisti asiatici invece che con altri di diversa nazionalità. "La situazione mi ha ricordato il famoso incidente successo al cantante Gackt in un hotel francese" ha affermato durante l'intervista [ndt: Gackt, cantante Giapponese, aveva affermato di essere stato vittima di razzismo in un hotel parigino].
2. “Tu devi essere Coreano".
Se non riesci a distinguere un Giapponese da un Coreano o un Cinese, non preoccuparti, anche molti Giapponesi affermano di non essere in grado di capirlo del tutto. Certo, se prima affermi di essere un esperto in materia, poi evita di fare strafalcioni che potrebbero risultare offensivi per il tuo interlocutore. Se non si è mai stati in Asia, è davvero difficile fare una distinzione: questi tre paesi, tuttavia, sono molto diversi fra di loro per politica, lingua e cultura e i rapporti fra di loro nella storia non sono stati esattamente rose e fiori, quindi meglio evitare di essere troppo superficiali. Nonostante anni di convivenza pacifica, le ferite che si sono inflitti fra di loro sono ancora ben lontane dall'essere sanate. Nel dubbio, meglio chiedere chiaramente la nazionalità.
3. Dire "Sei Giapponese, giusto?" a un abitante di Okinawa.
Un Americano che viveva ad Okinawa una volta si è lamentato che una signora Giapponese si era molto offesa con lui per averla chiamata "Okinawana". "Davvero, non sono in grado di distinguerli. Non volevo essere scortese", ha detto "Solo dopo ho capito che era una questione culturale."
Proprio come le isole Hawaii, per esempio, fanno parte degli USA, ma hanno una loro cultura e popolazione nativa, lo stesso vale per Okinawa. Le popolazioni indigene sono orgogliose delle loro radici e preferisco non essere scambiati per dei "semplici" Giapponesi. Allo stesso modo, i Giapponesi preferiscono non essere considerati dei "sempliciotti" di Okinawa. Alla faccia di chi pensava che i Giapponesi fossero tutti culturalmente compatti.
4. “Cosa ne pensi del tempio Yasukuni?”
Il Tempio Yasukuni, è uno dei posti più controversi del Giappone. Questo luogo sacro, infatti, è causa di contenzioso con diversi paesi, fra cui soprattutto la Cina e il Sud Corea. Il tempio, infatti, onora le 2.466.532 persone che sono morte in Giappone a causa della Seconda Guerra Mondiale (inclusi stranieri e bambini) e serve come memoriale per il personale militare caduto in battaglia. Il problema è che a venir celebrate sono pure le memorie di 1060 soggetti che sono stati considerati come criminali di guerra, addirittura 14 sono etichettati come criminali di classe A. Fortunatamente, la questione è stata messa da parte da quando il primo ministro Abe ha smesso di fare spesso visita al tempio, preferendo invece il tempio Ise per evitare l'ira dei paesi stranieri.
Il Giapponese medio preferisce non farsi coinvolgere nei dibattiti sociopolitici e spesso è in imbarazzo anche ad esprimere le sue idee politiche di fronte ad altri, quindi è decisamente meglio sorvolare sull'argomento.
5. Perchè avete ancora un Imperatore?
Gli stranieri, in genere, sono curiosi a proposito delle antiche monarchie ereditarie sparse nel mondo e potrebbero chiedersi quale sia lo scopo di avere un imperatore, quando manca un impero da governare. Nonostante l'imperatore Akihito e la sua famiglia siano trattati più che altro come celebrities, la domanda degli stranieri spesso è connessa ai fatti della Seconda Guerra Mondiale e al passato del Giappone. Nel moderno e pacifico Paese del Sol Levante, come risultato della Costituzione Pacifista e dei fatti successivi alla guerra, la maggior parte dei cittadini preferisce non discutere del precedente passato imperialista. Se proprio si deve parlare della royal family meglio parlare della kawaii princepessa Aiko o del bel principe Kako (cose su cui tutti i Giapponesi concordano).
6. Quanto spesso mediti?
Seppur la maggior parte dei Giapponesi sotto pressione vi risponderebbe di essere buddista (o shinto), ciò non significa che passino le giornate a meditare, sappiano il Sutra del Loto a memoria o siano familiari con i punti più complessi di entrambe le religioni. La fede è una questione un po' complicata per i Giapponesi, che tendono a seguire i protocolli religiosi soprattutto quando si tratta di cerimonie: matrimoni, funerali, festival. Chiedergli, quindi, domande del tipo "Quanto spesso mediti?" o "Cosa sta facendo il prete, ora?", potrebbe mandarli in crisi e farli sentire in imbarazzo.
Aspetto che ci conduce alla settima domanda:
7. Perchè? Quando? Come?!
"Come fate a mangiare pesce tre volte al giorno?" (Risposta: sushi, sashimi, insalata di polipo, anguilla grigliata, chirashi zushi, udon con tempura, zuppa di miso, gamberi al curry, calamaro secco, nabe...) "Dove sono tutte quelle biciclette delle foto?" (Risposta: Um, in Cina forse?) "Cosa ne pensi della questione delle Isole Senkaku?".
Gli stranieri chiedono un sacco di domande! Essere curiosi è un'ottima cosa e può essere davvero soddisfacente scoprire che c'è un tale interesse per il proprio paese, ma molti Giapponesi si sentono esausti alla fine di una giornata passata a fare da guida ai turisti, specialmente quando il loro inglese (o italiano) non è esattamente perfetto. Potrebbero sentirsi come in un quiz a premi senza fine, sulla storia e la religione locali. Meglio scegliere poche domande per ogni persona che si incontra, rispetto che bombardarne una sola.
8. Honda, Panasonic, Toyota!
Un po' come per gli Italiani che in qualsiasi parte del mondo si vada, vengono accolti da una serie di "Pizza, pasta, mandolino e mafia" sparati a caso, allo stesso modo anche i Giapponesi vengono accolti da persone che sparano a caso i nomi di marche giapponesi per farsi capire. A quanto pare, soprattutto Toyota riscuote particolarmente successo fra i termini da dire a un Giapponese appena conosciuto. Certo, sentirselo dire una volta, può far ridere: di continuo potrebbe dar non poco fastidio.
E voi, quali passi falsi vi siete trovati a fare nei confronti di Giapponesi o Asiatici in generale? Fatecelo sapere nei commenti.
Fonte consultata:
Rocket News 24
Tu invece sei così sveglio e attento a quello che scrivo da non accorgerti che sono un'utentessa, ma vabbè, non importa. Saluti.
Con "Renzi è di sinistra", ai miei occhi si è mostrato per quello che è, cioè il nulla a livello di conoscenza di politica ed ideologia.
D'altronde non posso aspettarmi molto da un pro-Usa. E ridico nuovamente che sono anti-comunista...ma questo le è difficile da capire visto che lei incarna il tipico manicheismo ideologico degli USA.
Lo ha confermato prima shin, nel messaggio delle 12:34.
Appunto, non supportare quelle ideologie.
La propaganda anti-americana è fatta dai comunisti, mica da peppa pig.
Comunque Kabu, non capisco perché hai cambiato il messaggio di prima?
Ti rispondo con la guerra di secessione fu fatta per via delle ideologie tra contro lo schiavismo e pro schiavismo.
In America le spie comuniste non veniva ammazzate, ma scelsero loro di stare da parte degli americani e lo sai perché? Perché amavano l'America, amavano il fatto di avere diritti, amavano il fatto di avere un lavoro sicuro, uno stipendio, la possibilità di andare al cinema e molto altro.
Scusami ehhh, ma prima dici: "Vieni lobotizzato dagli americani" ed ora: "In America vieni ammazzato se hai il pensiero unico". Ti stai contraddicendo ehh!!!!! In America puoi dire: "Obama fa schifo" nei paesi comunisti no. Parli di lobotizzazione, e poi sei il primo a supportare la dittatura.
Potrei sapere perché sostenere dei dati storici, documentati, sia indice di comunismo? E' un'ideologia politica che non mi rappresenta e come io non ho tacciato di fascismo o nazismo nessuno che abbia risposto a questa discussione, perché ho abbastanza buonsenso da capire che il fatto che qualcuno non sia d'accordo con me non sia per forza indice di appartenenza a queste correnti aberranti, pretenderei lo stesso rispetto da parte degli altri. Trovo inaccettabile questo tipo di atteggiamento in una discussione civile.
Grazie anche per aver tacciato chiunque non fosse d'accordo con te con la spregevole accusa di "complottismo", nonostante si sia parlato di fatti storici realmente accaduti e tranquillamente verificabili. T'inviterei a dimostrare rispetto per le persone che ti circondano ed a cercare di alimentare la discussione in modo civile, senza permetterti di giudicare nessuno dall'alto di qualsiasi piedistallo ti sia costruito.
Nessuno è il detentore della conoscenza assoluta, neppure tu.
Saluti.
C'è pure il rischio di beccarsi accuse di revisionismo, o addirittura di essere un "giappominchia" (espressione abusata a casaccio) solo perché apparentemente si stanno prendendo le difese dei giapponesi. Le mie analisi non mirano a giustificare nessun crimine di guerra, ne' a supportare forme di revisionismo storico; penso che chiunque le abbia lette senza preconcetti abbia compreso il vero senso delle mie argomentazioni.
Molto saggio, visto che nel passato ne hanno combinato di cotte e di crude. Peccato che lo stesso aureo principio non venga seguito anche dagli ex alleati germani, che invece stanno sempre lì a sentenziare e a moralizzare dal pulpito.
Metà '800 l'America, e le altre nazioni, avevano eccome le possibilità di iniziare una guerra in Giappone. In quel periodo persino il grande impero Cinese si dovette sottomettere.
è proprio a causa dell'invasione delle navi americanane, intorno al 1850 dopo secoli di quasi completa chiusura del Giappone verso gli stranieri, e l'imposizione dei “trattati ineguali” che si generò in Giappone un forte nazionalismo e la voglia di “espandersi” in Asia invadendo i paesi confinanti, per non essere da meno alle potenze occidentali, e soprattutto per non diventare una loro colonia.
1. "Ni-hao"
Vai all'estero e ti lamenti che non riconoscono la tua provenienza? Boh.
Per la storia del locale invece invece ha pienamente ragione.
2. "Tu devi essere Coreano"
Personalmente se mi confondessero (cosa per altro già capitata e che si ricollega con il primo punto) non mi offenderei, anche perché io stesso, a meno di tratti marcati e tipici, ho difficoltà a distinguere tra Italiani, Tedeschi, Spagnoli, ecc...
3. Dire "Sei Giapponese, giusto?" a un abitante di Okinawa.
Stizzirsi per una cosa del genere è una cosa che si trova anche qui in Italia, dove (in alcuni casi) si fanno distinzioni anche tra varie zone della stessa città.
Personalmente è una cosa che fatico a comprendere, sarà che non sono nato in una di queste "zone di appartenenza".
4. "Cosa ne pensi del tempio Yasukuni?"
Questa cosa del tempio non la conoscevo.
5. Perchè avete ancora un Imperatore?
Come la domanda 4.
6. Quanto spesso mediti?
Questa è come chiedere a un Italiano "Quanto spesso preghi?". Ma anche volendo, saranno fattacci della persona? XD
7. Perchè? Quando? Come?!
Qui non ho capito bene varie cose nella frase:
"ma molti Giapponesi si sentono esausti alla fine di una giornata passata a fare da guida ai turisti [...] Meglio scegliere poche domande per ogni persona che si incontra, rispetto che bombardarne una sola." -> Nel senso che i turisti fermano ignari passanti e gli fanno 2000 domande o che fanno le suddette domande ad una guida? Perché personalmente non mi sognerei mai di fermare una persona a caso per farle domande del genere, al massimo per chiedere delle indicazioni. Se invece è una guida, beh, sicuramente non è piacevole, ma è il loro lavoro (immagino).
"specialmente quando il loro inglese (o italiano) non è esattamente perfetto."
L'inglese (o l'italiano) di chi? Del turista (che magari parla l'italiano in dialetto o l'inglese male) o del Giapponese (che non parla perfettamente le due lingue)?
Perché dopo aver sentito alcune frasi in inglese dette da dei Giapponesi non so quanto si possano lamentare della nostra (per quanto terribile) pronuncia
8. Honda, Panasonic, Toyota!
Boh, non so che dire a riguardo.
Anche il tempio Yasukuni è un monumento alla vergognosa storia del Giappone, perchè non si può rispettare e ricordare dei veri e propri criminali! Se esiste la Corea del Sud e quella dittatoriale del nord è grazie ai cari Giapponesi, che hanno ucciso a tradimento l'ultimo imperatore Coreano invadendo subito dopo la Corea nel 1910. Se alla fine della seconda guerra mondiale la Corea è stata divisa in due fazioni distinte è grazie al fatto che era territorio dello sconfitto Giappone. Ricordatevi che se esiste gente come Kim Yong Un è grazie ai casini fatti in passato dal Giappone. Anche i Cinesi sono stati fortemente perseguitati, però quello che il Giappone ha fatto alla Korea (una nazione con 5000 anni di storia e cultura) è forse persino peggiore di quello che i nazisti hanno fatto agli Ebrei, con la sola differenza che i drammi dei secondi sono rimasti lasciati nell'ombra per oltre 60 anni. Non mi stupisco che il primo ministro Abe non visita più il tempio, perchè il tempo passa, ma certe cicatrici non smettono mai di sanguinare.
Il resto delle cose citate è un perfetto mix di castronerie e luoghi comuni che lasciano il tempo che trovano xD
Tutte le altre sono cavolate dettate da stereotipi, che non mi sognerei mai di tirare fuori, il rispetto va prima di tutto; la mia vicina di casa è giapponese, e con lei ho sempre e solo parlato di cucina (di entrambi i nostri paesi) e festività, così si fa ^^ In compenso non ero a conoscenza dei punti 3 e 4, molto interessante, e quanto al punto 6, beh, pensavo fossero più atei che altro..
E' proprio vero, com'è carina la piccola Aiko-sama! <3
@ShinXela, wow sei davvero molto informata, i miei complimenti. Se potessi spiegarmi qualcosa ogni tanto, a tempo perso, te ne sarei grata
sul punto 3, l'arcipelago delle Ryukyu, isola di Okinawa compresa, anticamente era costituito da una serie di piccoli regni con lingue e tradizioni proprie, poi unificate da un unico re, indipendente dal Giappone e “vassallo della Cina”.
Nel 1600 fu invaso e sfruttato per secoli da un potente signore feudale del Giappone meridionale, pur conservando solo ufficialmente la sua indipendenza, sino a fine 1800 quando fu ufficialmente annessa al Giappone. Furono quindi obbligati a imparare il giapponese e fu vietato l'apprendimento della storia delle Ryukyu.
Non so se ancora oggi la gente di Okinawa prova risentimento per gli altri giapponesi, ma i giovani del posto ormai si sentono giapponesi anche loro.
Di sicuro sono molto legati alle tradizioni delle Ryukyu.
@KUMA-29
quella dei coreani antenati è una delle tante teorie, non c'è ancora nessuna certezza sulle origini dei giapponesi. Ce ne sono altre che ipotizzano altri antenati, ma sono solo teorie.
Sulla divisione della Corea, la colpa e della Russia e dell'America, che una volta vinta la seconda guerra mondiale, non sono state capaci di dare un unico governo coreano, ma ne hanno creati ben due, uno comunista a nord protetto dalla Russia, ai tempi Unione Sovietica e un governo nel sud della Corea, sostenuto dagli Stati Uniti.
Per quanto riguarda il rapporto Giappone-America, sinceramente non posso credere che i nipponici amino il paese che 70 anni fa gli toglieva ogni cosa e li chiudeva in campi per "musi gialli", hanno fatto praticamente lo stesso dei campi di prigionia in Germania contro ebrei, zingari, omosessuali ecc.. Ho scritto PRIGIONIA, perché so che gli americani non hanno fatto orribili cose come sterminio e lavoro aberrante, erano sorte di prigioni, ma di fatto gli hanno strappato una vita che si erano costruiti con il proprio lavoro e li hanno confinati come animali per anni. Senza dimenticare le percosse per le strade. Ma d' altronde, un paese che si basa sullo sterminio dei suoi veri abitanti, i pellirossa, e che fino a 50 anni manteneva una classe servile con il razzismo verso i neri, cosa dovrei aspettarmi? Io non sono anti-americana, ma queste atrocità sono vere, tanto quanto quelle accadute in Europa o Asia.
Infatti apprezzo molto i tuoi commenti perché riportano sempre fonti sui fatti e personaggi storici che mi aiutano ad approfondire l'argomento, le trovo molto d'aiuto per comprendere una situazione ed una storia che conosco solo superficialmente e che da appassionata mi piacerebbe conoscere di più! ^^
Ti capisco, purtroppo in queste situazioni chi non sa controbattere in modo civile inizia ad affibbiare appellativi a caso ed a dismettere la discussione senza aver aggiunto nulla, se non la prova eclatante della sua mancanza di argomenti! "
Fra l'altro, correggimi se sbaglio, ma credo che il Giappone del 1800 fosse molto arretrato a livello tecnologico e culturale (se non sbaglio esisteva ancora una sottospecie di sistema feudale) e fu per questo che gli Americani riuscirono ad imporsi con i Trattati Ineguali; fu anche la causa che spinse il Giappone a progredire molto velocemente per non rischiare di divenire colonia di qualche altro paese.
Ho appena finito di leggere tutti i tuoi commenti, e voglio complimentarmi con te. Sei gentile, ma fai valere le tue conoscenze decisamente fondate.
@Fma35
Non vorrei contraddirti, ma io sono attualmente in quinta superiore, e quasi tutte le cose da te elencate, tranne forse la storia completa di Garibaldi, le ho studiate o le studierò bene. Sul regno Prussiano ci siamo stati 3 settimane! Quindi in realtà la situazione non è così catastrofica
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