Il giovane animatore pakistano Usman Riaz è una persona troppo umile (e intelligente) per confrontare la propria opera con quella di Hayao Miyazaki, cofondatore dello Studio Ghibli, le cui opere di animazione, fatte con fatica e matita, sono apprezzate in tutto il mondo. Eppure a soli 25 anni con il suo film, Glassworker, completamente realizzato a mano, secondo la tradizione dello Studio, per la cui produzione Riaz ha promosso una campagna su Kickstarter, si sta avviando lungo lo stesso sentiero percorso dal geniale regista giapponese.
Per realizzare il film, Riaz ha creato il Mano Animation Studios, utilizzando il Web per contattare animatori, disegnatori e artisti provenienti dal Pakistan alla Malesia, dagli Stati Uniti al Regno Unito, persone con esperienze diversissime, molti dei quali ancora studenti e non professionisti del settore. Glassworker non è solo un progetto proposto su Kickstarter, è nato attraverso il Web. Il film che ha raggiunto e superato i suoi obiettivi su Kickstarter sarà prodotto in quattro parti, la prima verrà proposta nel maggio del 2017.
Glassworker è una storia di formazione che ruota attorno a tre personaggi: due bambini, Vincent, apprendista vetraio nella bottega di suo padre, la piccola Alliz, ed un talentusoso violinista che visita spesso il negozio. Il film segue lo sviluppo del rapporto fra questi tre personaggi dall'infanzia all'adolescenza, toccando temi sui quali tante volte Miyazaki si è soffermato nei suoi film più importanti, l'innocenza dei bambini, la loro crescita, i conflitti e le tempeste dell'adolescenza.
Negli ultimi cinque anni, Riaz si è fatto conoscere dal pubblico per la sua grande abilità nell'uso della chitarra acustica, il suo è uno stile unico che ha sviluppato da solo guardando i video degli interpreti su YouTube, tali sono le sue capacità che la EMI Pakistan lo ha messo sotto contratto e si è esibito sul palco del TED 2012 insieme a Preston Reed, uno dei virtuosi di questo strumento. Avrebbe potuto continuare a costruirsi una brillante e facile carriera in campo musicale ma ha preferito - come lui stesso ha voluto chiarire - cercare di realizzare un suo antico sogno: l'animazione.
"Ho passato molto più tempo nella mia vita a disegnare che a creare musica. Quando ero bambino ero affascinato dalle persone che creavano le animazioni. Ho passato moltissimo tempo a guardare i film dello Studio Ghibli prima di capire i messaggi che vi erano nascosti. Mi hanno aiutato ad apprezzare la bellezza che c'è in quello che può apparire banale e la tragedia nella bellezza".
Nel 2015, durante una delle tappe giapponesi della sua lunga tournè in giro per il mondo, ha avuto la possibilità di confrontare le sue idee sull'animazione anche con alcuni membri dello Studio Ghibli, grazie ad una visita privata nello Studio a cui è stato invitato. Un'esperienza umana emozionante da cui è uscito con nuove motivazioni e idee.
Nel 2015, durante una delle tappe giapponesi della sua lunga tournè in giro per il mondo, ha avuto la possibilità di confrontare le sue idee sull'animazione anche con alcuni membri dello Studio Ghibli, grazie ad una visita privata nello Studio a cui è stato invitato. Un'esperienza umana emozionante da cui è uscito con nuove motivazioni e idee.
"... Ancora più importante è stato il confronto con loro, ho parlato del mio lavoro, di quel che volevo fare, lo hanno apprezzato moltissimo, mi hanno consigliato di andare oltre il mio amore per lo Studio Ghibli, di fare qualcosa di veramente mio. Ho sentito quasi di aver ricevuto una benedizione e sono tornato in Pakistan ispirato."
Riaz ha curato sia la regia del film che scritto la storia, ma ha anche curato lo storyboard e ovviamente realizzato le musiche della sua opera.
Sono molti gli autori e gli appassionati che hanno realizzato omaggi dedicati, ispirati, al mondo dello Studio Ghibli, ma raramente si è trovata un'opera di tale qualità ed intensità.
Riaz ha curato sia la regia del film che scritto la storia, ma ha anche curato lo storyboard e ovviamente realizzato le musiche della sua opera.
Sono molti gli autori e gli appassionati che hanno realizzato omaggi dedicati, ispirati, al mondo dello Studio Ghibli, ma raramente si è trovata un'opera di tale qualità ed intensità.
Ha colpito anche me, anche perchè la storia dei lavoratori di vetro ha lati altamente drammatici, e che riguardano diretamente noi italiani, parlando di emigrazione e di emigranti, ma tralasciamo...
Una cosa se vi dico confernze Ted, qualcuno sa cosa sono??
Sono conferenze in cui, generalmente, esperti o persone che hanno qualcosa da dire fanno un discorso, in genere non troppo lungo, su un argomento meritevole di discussione.
Comunque se vai su wikipedia dovresti trovare tutte le informazioni che cerchi.
I fondatori poi hanno creato svariati sottorami (io ho avuto modo di conoscere il tedmed in ambito lavorativo).
Credo siano abbastanza seguite negli states.
P.S. Tornando in argomento e senza voler fare il criticone, ma dalla roba che hanno mostrato si vede che è gente:
1) senza esperienza
2) che vuole fare il film con il budget che non basterebbe per un episodio di anime
Io non mi aspetterei chissà che capolavoro (onestamente il paragone con lo Studio Ghibli è davvero fuori luogo).
Hai ragione a considerarlo senza moltissimi mezzi ma sull'assenza di esperienza attenzione: anche quando ha impugnato una chitarra acustica di esperienza non ne aveva proprio nessuna. E' una specie di genietto della lampada che qui comincia una strada non so dove porterà - certamente non a creare lo Studio Ghibli del Pakistan, come gli hanno pure chiesto - ma a creare un'esperienza culturale che nel tempo potrà dare molti buoni frutti..
E' consapevole dei suoi limiti e li sà sfruttare al meglio e questo è un ottimo inizio.
Mi paiono due campi onestamente molto diversi.
Ovviamente suonare uno strumento richiede una base tecnica importante, ma una volta acquisita una buona tecnica di base poi la genialità può fare il resto.
L'animazione richiede, a parte saper disegnare, una conoscenza ottima dell'anatomia, dei movimenti e di quei 30-40 anni di tecniche sviluppate dall'animazione (perché insomma, anche andando a prendere i primi film in cui si vede un uso consapevole della limited animation di passi avanti ce ne sono stati).
Si possono notare i limiti degli appertenenti alla web-gen (gente che ha vissuto per anni a pane e sakuga, imitando i loro animatori preferiti per anni, prima di trovare lavoro), figuriamoci quelli di chi non ha nessuno di esperto che lo possa supervisionare.
Senza contare che stiamo parlando di un film fatto da un team di persone.
Complimenti, bella news e bella storia, sicuramente mette tanta curiosità di vedere il lavoro finito. Ghibli o non Ghibli, quand'è il sogno a guidare, assieme a tanta umiltà, c'è di che ben sperare ^^
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