Spulciando tra saggi, interviste e articoli, sempre in cerca del nuovo approfondimento da scrivere, diventa abbastanza comune imbattersi in numerosi aneddoti, dietro le quinte su questo o quell'anime, personaggio o studio di produzione. Piccole curiosità, non tali da realizzarne articoli dedicati, ma abbastanza interessanti da volerli diffondere agli interessati.
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.

Leggi gli appuntamenti precedenti:
Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (marzo 2016)
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (aprile 2016)
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (maggio 2016)

La curvatura terrestre nei campi di Holly e Benji

Durante la realizzazione della prima trasposizione animata del manga di Capitan Tsubasa (Holly e Benji) una delle maggiori difficoltà veniva dall'impossibilità, dovendo realizzare un episodio a settimana, di disegnare e far muovere contemporaneamente tutti i giocatori in campo durante le partite. Per questo si decise di non disegnare l'intero campo in prospettiva, bensì di utilizzare delle linee curve che ne nascondessero le parti più distanti e superflue, in modo da disegnare solo i giocatori più vicini e necessari in quel momento e facendo apparire solo successivamente quelli più arretrati. Fu questa scelta, oltre all'uso di inquadrature su giocatori in corsa per diversi secondi al fine di allungare la serie, a dare origine alla "leggenda" dei campi lunghi chilometri con tanto di curvatura terrestre.
 
La curvatura terrestre nei campi di Holly e Benji

Fonte: Intervista a Nobuhiro Okaseko a cura di Manga-News (Manga-News)

I cloni di Evangelion... ma senza finale!

Yasuhiro Takeda, uno dei fondatori della GAINAX e della DAICON Film ha raccontato come, a seguito del successo di Evangelion, molte delle conversazioni negli incontri sulla produzione di anime dell'epoca erano del tipo:

“Quindi, che tipo di progetto sarebbe, esattamente?”
“La storia è molto simile a Evangelion”
“Davvero? Sembra fantastico. Il fatto è... la storia non può finire come Evangelion”
“Certamente. Il finale è molto diverso.”
“Bene, non vediamo l'ora di vederlo”

È vero. In diverse occasioni, ci sono state persone che mi chiedevano: “È come Evangelion, ad eccezione del finale. Che ne pensi, la GAINAX potrebbe realizzare qualcosa del genere?”

 
I cloni di Evangelion... ma senza finale!
    Fonte: The Notenki Memoirs: Studio Gainax and the Men Who Created Evangelion (gwern.net)

    Isaac Newton e la luna dell'illusione

    Nell'anime I cieli di Escaflowne vi sono numerosi indizi che fanno pensare a un legame tra l'imperatore di Zaibach, Dornkirk, e il celebre fisico e matematico Isaac Newton.
    Per prima cosa, Dornkirk proviene dalla Luna dell'illusione (la nostra Terra) e il suo nome di battesimo è Isaac. Durante il flashback in cui muore sulla Terra prima di giungere a Gaia, Isaac cita la forza di gravità, uno dei più famosi campi di studio di Newton; quando poi giunge su Zaibach, è in grado di sfruttare le sue conoscenze scientifiche per trasformare una nazione povera e agricola in un impero tecnologico.
    Quando Hitomi, stanca delle guerre e del dolore, torna sulla Terra, segue una lezione a scuola, e, difficile pensare sia un caso, il professore in sottofondo racconta di come Newton nutrisse un grande interesse per l'alchimia e altre scienze meno "ortodosse".
    E, infine, durante tutto l'anime Dornkirk tratta il destino, l'amore, la fortuna e tutte queste altre "forze" da un punto di vista meramente scientifico, come fossero grandezze fisiche.

    Interrogato sulla questione, lo stesso Shōji Kawamori ha confermato che Dornkirk è Newton che ha scoperto il potete di Atlantide.
     
    Isaac Newton e la luna dell'illusione

    Fonte: Anime Expo - Friday Report - Incontro con Showji Kawamori (mania.com)

    L'amicizia che permise ad Anna dai capelli rossi di conquistare il Giappone

    Anne of Green Gables (lett. Anne dei verdi abbaini, noto in Italia come Anna dai capelli rossi) è uno dei classici occidentali per l'infanzia più famosi e apprezzati in Giappone.
    Buona parte del merito, oltre che alla scrittrice del romanzo Lucy Maud Montgomery, va a Loretta Leonard Shaw, una missionaria canadese trasferitasi a Tokyo, e Hanako Muraoka, una scrittrice giapponese per l'infanzia che da ragazza aveva studiato in una scuola missionaria canadese. Le due donne si erano conosciute grazie al comune lavoro nel mondo dell'editoria, ed erano diventate grandi amiche, delle vere e proprie bosom friend. Poco prima della scoppio della seconda guerra mondiale, Loretta lascio il Giappone e tornò in Canada, donando a Muraoka una copia originale del 1908 del classico canadese Anne of Green Gables come memoria della loro amicizia, con la speranza che potesse tradurlo e pubblicarlo in Giappone.
    L'anno successivo, nel 1940, Loretta Shaw morì, tuttavia Hanako Muraoka mantenne la promessa: nonostante il governo giapponese avesse vietato l'uso dell'inglese in quanto lingua del nemico, Muraoka iniziò a tradurre l'opera, ben consapevole che se fosse stata scoperta sarebbe stata arrestata per tradimento, forse addirittura condannata a morte. Il manoscritto le era diventato tanto caro che lo portava sempre con se, persino nei rifugi antiaerei in cui sfollava durante i bombardamenti. Pochi anni dopo la conclusione della guerra, fu pubblicata la prima versione giapponese del classico canadese, con un titolo scelto dalla figlia di Hanako: Akage no An (Anne dai capelli rossi).
     
    L'amicizia che permise ad Anna dai capelli rossi di conquistare il Giappone

    Fonte: During and After the World Wars: L. M. Montgomery and the Canadian Missionary Connection in Japan (lib.latrobe.edu.au)

    Alle origini del successo di Shonen Jump

    Durante gli anni '60, l'aumento della richiesta di manga più adulti delle classiche storie per ragazzi aveva favorito la nascita dei primi seinen. Anche riviste come Shonen Sunday e Shonen Magazine iniziarono a corteggiare i grandi autori di gekiga, gli unici che parevano in grado di realizzare opere apprezzate dai giovani adulti giapponesi, finendo per tralasciare il target degli studenti delle elementari.
    In questa situazione nacque, a fine anni '60, la rivista Shonen Jump di Shueisha, una rivista in grado di trasformare quello che sembrava il suo più grande handicap - l'assenza di autori famosi che attirassero i lettori - nel suo maggiore punto di forza. Gli autori importanti di Magazine e Sunday, infatti, non solo erano estremamente costosi ma non erano assolutamente disposti a modificare le loro opere in funzione dei desideri dell'editore.
    Jump, quindi, si concentrò su giovani sconosciuti, disposti a tutto pur di debuttare, anche seguire pedissequamente le richieste e le direttive dell'editore. I manga di Jump poterono quindi andare incontro in modo molto più mirato ai gusti del pubblico, andando inoltre a riempire il vuoto di storie per gli studenti delle elementari lasciato dai suoi due grandi rivali. Non ci volle molto prima che le vendite di Jump superassero notevolmente quelle di Magazine e Sunday.
     
    Alle origini del successo di Shonen Jump

    Fonte: Mangagaku - A History of Manga (matt-thorn.com)

    Sumika Yamamoto: da Jenny la tennista a sciamana di una setta

    Sumika Yamamoto, autrice del celebre sportivo Ace wo nerae (Jenny la tennista), nonostante il successo ottenuto ha deciso di ritirarsi dalla scena manga verso metà anni ottanta, per dedicarsi alla meditazione spirituale. Al riguardo ci sono alcune discordanze tra le varie fonti: secondo alcuni è diventata sciamana di una setta, secondo altri si è ritirata in meditazione su una montagna, per altri ha fatto entrambe le cose, ritirandosi in montagna per unirsi a un ordine mistico, e addirittura alcuni sostengono che l'ex-mangaka la montagna se la sia addirittura comprata.
    Quel che è certo è che l'autrice ha disegnato ben poco negli ultimi 30 anni.
     
    Sumika Yamamoto: da Jenny la tennista a sciamana di una setta

    Fonte: Scheda di Sumika Yamamoto (shoujo-manga.net)