Ed alla fine siamo arrivati all'ultima opera che verrà presentata qui all' Italian Indie Comics Award! Che viaggio lungo è stato, eh? Ma non è di certo il momento di farsi trascinare da banali sentimentalismi, piuttosto concentriamoci su quest'ultima opera! Ecco a voi Dead Man Talking del collettivo Artsteady..... che ne dite: pronti?
 
Il collettivo Artsteady è nato ufficialmente nel 2013 grazie all’unione di un gruppo di artisti accomunati da una grande amicizia e dal desiderio di produrre insieme un'opera surreale quanti divertente nel concept: 47 DeadMan Talking. Al Comicon di quello stesso anno hanno quindi presentano il numero 0 di 47DMT che ha avuto un successo inaspettato, diventando per molti cultori un numero quasi da collezione. Da quel momento il gruppo cresce intorno al “progetto 47”, assestandosi via via in uno zoccolo duro, un cerchio aperto da Andrea Errico e completato da altri talentuosi autori. La crescita del collettivo e delle sue necessità produttive stimolano alla partecipazione anche professionalità esterne alla Campania e collaborazioni con grandi autori come Pasquale Qualano e Vincenzo Cucca. Ora, tre anni dopo l'inizio di questa avventura, con tanti progetti autoprodotti in Italia e almeno altrettanti pubblicati da editori minori americani, il collettivo Artsteady è capace di curare un fumetto in tutte le fasi della sua realizzazione, dalla scrittura alla pubblicazione fregiandosi di essere uno di quegli esempi di 'qualità italiana' che tanto dovremmo esportare all'estero. Ecco quindi qui dunque i principali componenti del gruppo:

Andrea Errico, nato a Napoli nel 1985, nel 2009 si è laureato all'Accademia di Belle Arti di Napoli con centodieci. Ha iniziato però le sue prime esperienze professionali un anno prima, nel 2008. Tra i suoi lavori si annoverano quindi “The One” (GG Studio), “Tales of Avalon” (Renoir), e “Fantasia Termite Bianca” (Pavesio). Molte sue illustrazioni inoltre sono state pubblicate dalla rinomata rivista Imagine Fx. Successivamente a tutto questo, nel 2012, ha iniziato a collaborare stabilmente con Zenescope Entertainment sia per le copertine che per gli interni come disegnatore mentre nel 2013 ha fondato il gruppo Artsteady, avviando e dirigendo il progetto 47 Deadman Talking. Non contento, attualmente collabora anche con altre case editrici indipendenti.

Claudio Avella è un fumettista ed illustratore di Castellammare di Stabia (NA) che ha sempre seguito la sua grande passione per il disegno e nel creare nuovi micromondi su foglio e carta già da bambino (come lui stesso ci rivela). La sua passione per il disegno ed il mondo del fumetto lo portano ad intraprendere un lungo percorso iniziato al liceo artistico, proseguito in Accademia fino a cercare di affinare la sua tecnica alla Scuola Comix di Napoli dove si diploma nel 2008, riuscendo presto ad entrare nel mondo nel fumetto grazie alla Coniglio Editore, lavorando sulla rivista erotica X Comics come assistente, per poi passare alla NBM ed infine spostarsi negli Stati Uniti dove arriverà a lavorare con Zenescope ed Aspen Comics. Nel suo viaggio a New York trova l’ispirazione necessaria per il suo fumetto autoprodotto Demon’s Daughter, che difatti è ambientato proprio a Brooklyn dove Claudio ha passato due mesi.

Ruben Curto è un fumettista proveniente da Vico Equense, paese della provincia di Napoli. Ha iniziato a disegnare, come probabilmente tutti, da bambino, ma ha continuato a farlo perché è cresciuto con un solo ed unico pensiero: trasformare la sua grandissima passione per il disegno un vero e proprio lavoro. Ovviamente non è stato neanche lontanamente facile arrivare a questa conclusione, vi sono stati diversi periodi nella sua vita dove il disegno era solo un particolare da poter mettere da parte, ma il tutto è cambiato a 19 anni, il periodo in cui si cresce e si cerca di comprendere quale mai potrebbe essere la tua strada. Ruben quindi inizia a lavorare come grafico, colorista ed illustratore freelance, anche per delle case editrici americane come Aspen Comics e Zenescope. Il fine ultimo di Ruben è sempre stato quello di creare, e disegnare, una storia che sia completamente sua, portandola avanti come un suo personalissimo progetto e questo grazie all’autoproduzione è potuto diventare possibile. Professionalmente collabora da circa dieci anni con Artsteady.

Tommaso Vitiello Napoletano, classe '83. Appassionato di fumetti e di scrittura, partecipa al “Lucca Project Contest” del 2008, arrivando in finale con “La Casa delle Meraviglie”. Nel 2009 si iscrive al corso di sceneggiatura della Scuola Italiana di Comix di Napoli. Ha vinto il premio “Giancarlo Siani” indetto da “Il mattino” con il reportage a fumetti “Il mistero del pescatore” sull'assassinio del sindaco di Pollica, pubblicato sul quotidiano “Terra”, dove per due anni ha lavorato scrivendo reportage a fumetti. Ora crede che il web sia la risorsa del futuro.

Davide Tinto è nato a Napoli il 23 Agosto 1983. Diplomatosi al Liceo Artistico ha frequentato la Scuola Italiana di Comix di Napoli dal 2005 al 2008. Dopo le prime esperienze con RedWhale e la rivista autoprodotta Malefico, nel 2010 partecipa al progetto "Nero Napoletano" e si classifica al primo posto nel concorso di fumetti "Imago" assieme a Francesca Carotenuto, con la quale stringe già da tempo un sodalizio artistico e professionale che sfocia nella realizzazione de "I Casi di Orione - La Chiave di Zaphura" per la In Form of Art Press. Nel 2011 comincia sulle pagine di "Bigger Than This" il suo lungo rapporto con InterWeb Comics. È membro fondatore, nel 2013,  del collettivo Artsteady, con il quale partecipa alla realizzazione di "47 Deadman Talking" , delle serie web "90 Ways to Die" e "Revengers League". Oggi affianca alla sua attività di fumettista per autori americani come IWC, Octane Comics e Big Punch Studio, quella di illustratore per la casa di animazione Rainbow ed i card games di Cards & Co.

Raffaele Ricciardi ha frequentato la scuola italiana di Comics fino al 2006, lavorando contemporaneamente come scenografo e scenografo realizzatore, collaborando con l’Accademia di Santa Cecilia fino al 2011. Nel 2010 firma i disegni della sua prima storia a fumetti, “Le Lacrime di Lucifero”, contenuta nella raccolta “Questi Fantasmi a Fumetti” edita da Boopen e Mondo Cult. Nel 2012 si laurea in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli e inizia il suo rapporto con importanti produzioni romane del musical fino al 2013. Il 2014 vede invece il suo ritorno nel mondo del fumetto con l’inizio della collaborazione con Art Steady per il progetto “47 Dead Man Talking”. Attualmente collabora come fumettista con l’editore americano Octane Comics e lavora come Storyboard Artist per la produzione cinematografica e pubblicitaria.

Michele Monte, classe '93, cerca di fare fumetti da sempre. Dopo il corso di Fumetto presso la Scuola Internazionale di Comics e un corso di colorazione digitale presso la Scuola Italiana di Comix, inizia la sua collaborazione come disegnatore e colorista col collettivo ArtSteady e nel 2016 ne entra a far parte ufficialmente. Al Napoli Comicon dello stesso anno, sotto l'etichetta Artsteady, pubblica il suo primo fumetto come autore: "Cum". Non si vede a fare altro nella vita.

Ecco di seguito la trama di 47 DeadMan Talking:
 
Prendete tutto quello che conoscete dei fumetti di Zombie di oltreoceano: poi buttatelo. 47 è un melting pot esplosivo di cultura pop e cultura partenopea. Un gruppo di Vrenzole (donne dalla personalità -per così dire- prorompente) in viaggio in una Napoli invasa dai non-morti, tra cantanti neomelodici e maghi da televisione. Un po' come una puntata de “Il boss delle Cerimonie”, ma con gli zombie.

Per iniziare a parlare di quest’opera prenderemo in prestito le parole che Alessandro Nocera ha utilizzato nella prefazione del primo capitolo dell'opera: "Napoli vive di paradossi. È una città violenta dove il delitto trova sempre il modo di trasformarsi in farsa. Dove anche quando si dà piena ragione a Gomorra, c’è sempre una parte della memoria che ti riporta a Core ‘ngrato (…). Dove di fronte ad una tragedia come quella della Terra dei Fuochi, ci saranno sempre il male ed il sole a darti carezze per farti – come cantava Pino Daniele – fesso e contento." Vi presentiamo quindi 47 Deadman Talking, un fumetto di zombie il cui scopo decantato è assolutamente quello di lasciare "fesso e contento" il lettore di turno, senza nessuna veillità di cambiare la vita a nessuno nè fare critica sociale, ma solo di intrattenere e divertire tutti con tanta azione sfrenata e molte "vrenzole" spietate.





Quest'opera scanzonata partita in maniera così libera ed allegra però non si ferma a questo e nel suo piccolo riesce a farci riflettere su quel che è Napoli, sulle sue contraddizioni, sul suo essere così incredibilmente unica rispetto a qualsiasi altra città d’Italia e non solo. Infatti per quanto riguarda il lato artistico nella sua produzione sono state coinvolte molte figure di spicco del mondo napoletano delle autoproduzioni con risultati che non sfigurano neanche a confronto di opere più blasonate pubblicate da editori molto più grandi di loro. Un fumetto quindi curato in ogni dettaglio che punta a divertirci andando anche oltre la stessa Napoli, quasi utilizzata come un pretesto in certi frangenti, per arrivare più facilmente al cuore del lettore.

Ecco infine l’intervista agli autori:

Eccoci all’ultima intervista. Abbiamo qui per voi i ragazzi di Artsteady, cosa avete da dire ai nostri lettori per presentarvi?

Innanzitutto ringraziamo Animeclick per questa iniziativa che accende i riflettori sul mondo del fumetto indipendente italiano, da sempre fucina di talenti e inspiegabilmente mercato assai sottovalutato da lettori ed editori. Di iniziative come questa c'è molto bisogno. E poi Animeclick lo conosciamo da quando era piccolo, giocavamo sempre a pallone insieme, potremmo raccontare un sacco di aneddoti, come quella volta che Animeclick mangiava il gelato in villa, poi sono arrivati i carabinieri a cavallo... te lo ricordi? Eh, che ricordi...

Qual è il vostro maggiore riferimento artistico? Quali sono le vostre opere a fumetti preferite?

Ogni autore ha il proprio riferimento e una propria opera preferita. Si va da Watchmen a Corto Maltese, passando per i Paperi di Don Rosa e la fantascienza di Akira. E' questo che ci rende un gruppo superlativo. Soprattutto quando litighiamo per decidere se è più forte Hulk o la Cosa.
Con che stile preferite disegnare? Quali tecniche usate?

Questa è una domanda complicata da fare ad un collettivo. Ogni autore ha un suo stile particolare anche se buona parte dei disegnatori del gruppo provengono da esperienze con il mercato americano. Non amiamo fossilizzarci, ma ci piace sperimentare.

Cosa significa per voi fare fumetti? Che cosa differenzia per voi i fumetti da tutto il resto?

Fare fumetti è principalmente raccontare qualcosa. Ed ogni volta che qualcuno racconta nasconde qualcosa di se all'interno di quella storia. Noi nascondiamo i nostri deliri. E si accomodano perfettamente tra le pagine di un fumetto.
 

Cos’è che vi piace del vostro lavoro come fumettisti? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate e una cosa che odiate del mondo dei fumetti e del vostro lavoro.

Il lavoro creativo è sicuramente la parte migliore del lavorare con i fumetti. Scrivere, fare i layout e poi vedere il lavoro finale è una soddisfazione notevole. La cosa peggiore è dover rispettare le scadenze. E avere a che fare con gli editor interni che ti costringono a rispettare le scadenze.

Un gruppo nutrito come il vostro come gestisce il proprio lavoro?

Fin dagli albori del progetto, la produzione di ogni albo di 47 DeadMan Talking è quella che più di tutte coinvolge l'intero collettivo, con un processo organizzativo molto orizzontale e qualche responsabile “istituzionale” nelle fasi più delicate della lavorazione. Non sappiamo se sia il modo migliore per elaborare questa tipologia d'albo, o il più breve, ma è quello che si è più naturalmente configurato nel primo anno di attività e ce lo teniamo, un po' per pigrizia, un po' per scaramanzia.
Tutto comincia con il soggetto generale di Andrea Errico, dal quale si sviluppa la sinossi dell'albo con gli sceneggiatori incaricati (Giampaolo Mele o Tommaso Vitiello); quando il risultato soddisfa il nucleo di scrittura, si passa alla sceneggiatura vera e propria che viene girata per una prima lettura a tutto il gruppo interno di Artsteady. Se tutto fila, si passa al disegno: a seconda delle disponibilità e delle competenze degli artisti disponibili, il numero di persone coinvolte tra layout, matite e chine varia di volta in volta, sotto la supervisione degli sceneggiatori. Ecco, arrivati a questo punto abbiamo tipicamente accumulato un ritardo che va dal “preoccupante” al “stavolta non esce”. Tavole e ansia vengono trasferiti ai coloristi e contemporaneamente si passa ad una fase di prelettering e revisione testi di cui, in genere, si fa carico Giovanni Di Meglio. Quando le tavole sono colorate e il napoletano ha tutti gli apostrofi giusti, il gruppo interno dà un ultimo sguardo complessivo prima che Andrea, Tommaso e tanto caffè procedano all'impaginazione definitiva, cosa che deve avvenire generalmente in un paio d'ore tra le 5 e le 7 del mattino dell'ultimo giorno disponibile per la stampa. 

 

Com’è nata la vostra opera? Quali sono i vostri piani per essa?

47 - Deadman Talking è la “capata storta” intorno alla quale è nata Artsteady. La genesi è vaga e fumosa, come per tutte le idee, e non credo sia facile individuare il momento esatto in cui abbiamo deciso di produrla effettivamente. Forse qualche birra di troppo ha aiutato questo già troppo facile parto e nel 2013 viene presentato al Comicon il numero 0# “Vrenzole contro Zombie”. Ora dopo tre anni, sei volumi e più di tremila copie vendute, al Comicon 2016 verrà presentato l'ultimo volume della saga.Poi faremo qualcosa di nuovo, ma è un segreto.
 

Cosa amate della vostra opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Belle donne, sangue, esplosioni... cosa si può avere di più da un fumetto? Volevamo mettere le previsioni degli astrologi, ma il nostro Geppino D'Aria si è rifiutato.
Contrariamente a quanto pensano molti nostri lettori (e quanto forse abbiamo lasciato intendere), 47DMT non nasce come un clone di The Walking Dead. Via via che il progetto ha cominciato a prendere forma, e intendiamo prima ancora che il numero 0 venisse alla luce, abbiamo sempre tenuto presente modelli ben più comici di genere zombie, penso a Benvenuti a Zombieland o Shaun of the dead. Come ha spesso avuto modo di dire Andrea Errico, “Cerchiamo di rispondere alla domanda: se l'apocalisse zombie giungesse a Napoli, come reagirebbero i napoletani?”.
E' chiaro che non c'è alcuna pretesa di realismo, ma una pretesa di verosimiglianza assolutamente sì: i nostri personaggi sono persone comuni, che incontreresti per i vicoli della città, che parlano la lingua che si parla realmente nelle strade e che, nei limiti del genere horror e delle circostanze della commedia, attraversano le situazioni con spirito pratico spiccatamente partenopeo.
Quello che abbiamo voluto dimostrare, con 47DMT, è che in Italia esiste la possibilità di produrre fumetti che abbiano tematiche, stilemi e veste grafica proprie dei comics americani e che questi possono essere apprezzati dal pubblico a patto che questi elementi siano declinati all'italiana senza mai scimmiottare il modello. Nel nostro caso, partendo da una visione parodica, è stato probabilmente più semplice, ma possiamo citare molti titoli di editori italiani ben quotati che, negli ultimi anni, hanno scelto di percorrere questa strada.
Una strada che, nel nostro piccolo, siamo stati tra i primi a fiutare e che ci ha dato molte soddisfazioni, in termini di pubblico e, perché no, anche di vendite.

 

Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: salutate il vostro pubblico!

Uhm... Ciao kittemmuorti!
 
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!