Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Oggi appuntamento libero, con gli anime NieA_7 e Legend of Galactic Heroes e il manga Cardcaptor Sakura.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.


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6.0/10
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Ammetto di essere stato attirato verso quest'opera per via dei notevoli nomi nella produzione, visto che quest'anime è stato realizzato da parte dello staff che ha lavorato sul notevole "serial experiments lain" e che, qualche anno dopo, lavorerà su "Haibane Renmei" (entrambe opere di elevatissima caratura, che andrebbero viste da qualunque appassionato di animazione).
Eppure il mio giudizio su quest'opera è molto misto.

"NieA_7" è un'opera che narra le vicissitudini quotidiane di Mayuko Chigasaki, giovane e responsabile studentessa che sta affrontando i corsi preparatori per l'università, e NieA, un'aliena abusiva che vive nel suo appartamento come coinquilina. Non troppo normale, vero? Invece nell'anime lo è, visto che è ambientato in un presente alternativo dove, parecchi anni prima, un'astronave aliena piena di "immigrati" antropomorfi (le uniche differenze sono, nella quasi totalità dei casi, la presenza di un'antenna che spunta dalla testa e/o delle orecchie leggermente diverse da quelle umane) è giunta sulla Terra e i suoi occupanti si sono insediati stabilmente sul pianeta, integrandosi nella società in modo "normale".

Strutturalmente, la prima metà dell'opera si presenta come una commedia a stampo episodico: spesso vengono affrontate vicissitudini correlate all'estrema povertà di Mayuko; alle difficoltà economiche del luogo dove vive e offre il proprio aiuto (una stazione termale un tempo proprietà della sua famiglia, ora gestita da altre persone che la ospitano); alle bislacche trovate di NieA, che non fa altro che rovistare nella spazzatura al fine di costruire dischi volanti, scroccare il cibo a Mayuko (che, essendo povera, ne ha pochissimo di suo) e combinare parecchi guai; fino alle ruggini presenti nell'allegra combriccola di alieni, che si riuniranno periodicamente per "tentare di migliorare l'immagine della loro razza", combinando nei fatti ben poca cosa (anche a causa di NieA). La comicità qui presente è quella tipica di un certo genere di commedie giapponesi, quelle basate sull'assurdo e su gag alquanto improbabili per tentare di far divertire lo spettatore. E, purtroppo, questa sezione rappresenta la più grossa pecca di tutta l'opera, visto che questi episodi potrebbero mettervi veramente a dura prova. Certo, qualche passaggio realmente azzeccato c'è, ma sfortunatamente parliamo di una minoranza. E non è un problema da poco, visto che occupa grossomodo metà dell'anime.

In questa sezione vengono presentati tutti i personaggi. Mayuko, come ho già esposto, è una studentessa molto povera che frequenta i corsi preparatori. Ella è fondamentalmente l'icona del personaggio responsabile e affidabile, ma tuttavia oppresso dalle innumerevoli vicissitudini della vita, tanto da sviluppare una forte attitudine melanconica. Totalmente diversa è NieA, spensierata, libera e priva di tutte le preoccupazioni che potrebbero attanagliare una persona normale, ma anche svogliata, pigra e incapace di affrontare la benché minima responsabilità.
I personaggi più vicini al duo di protagonisti sono i dipendenti del bagno termale, che sono anche quelli meglio caratterizzati (pur possedendo tratti caratteriali peculiari dovuti alla sezione comica dell'opera), al pari dei datori di lavoro di Mayuko, ovvero un padre single che gestisce un ristorante di cucina occidentale assieme alla figlioletta. Un po' meno importanti sono l'amica della protagonista, compagna di corso e ossessionata dagli alieni, e l'amico d'infanzia appena ritrovato. La prima, pur possedendo una minore profondità (dovuta anche all'effettivo carattere datole dagli autori), sarà comunque importante in certi passaggi dell'opera, mentre il secondo è decisamente più di contorno o presente nelle sezioni comedy.
Gli alieni infine appartengono quasi esclusivamente alla sfera comica dell'opera, e possiedono perciò una caratterizzazione decisamente inferiore.

Finora ho parlato della prima metà dell'opera, quella peggiore (quasi per voler mandar giù prima il "boccone amaro"). Fortunatamente la seconda metà dell'opera mostra maggior complessità, affrontando temi come alienazione, discriminazione, differenze sociali e influenza delle stesse sulla nostra vita (spesso più psicologica che reale, come insegna l'ottima puntata dell'uscita di gruppo), e uniformazione culturale. Da notare che alcuni elementi erano già presenti nella prima metà dell'opera (come la discriminazione, spesso subita da NieA in quanto unica aliena senza antenna), ma nella seconda metà vengono resi un po' più espliciti. Un altro tema ricorrente dall'inizio è l'inconsistenza dell'anormalità: nulla resta "anormale" per sempre, perché prima o poi ci si abitua a tutto. E infatti, guardando il panorama dalla casa di Mayuko, è possibile ammirare all'orizzonte la gigantesca astronave con cui gli alieni arrivarono tempo addietro (uno degli elementi più suggestivi dell'opera), astronave che appare sfocata e fusa con il cielo in sottofondo, quasi fosse divenuta, col tempo, parte di esso.
Un appunto: il registro dell'anime non cambia, a parte la quasi totale scomparsa dell'elemento comico, e questi temi vengono tutti trattati con estrema leggerezza, in una visione decisamente intimista e incentrata in larga parte su Mayuko (sulla quale si sentirà decisamente di più la componente melanconica, proprio a causa della scomparsa dell'elemento comico). In questa sezione nasce anche una peculiare e amara visione del futuro, visto come qualcosa di alquanto incerto e da affrontare con cautela: ciò è lo scotto da pagare per il raggiungimento della maturità.
C'è da ammettere che questa persistenza di leggerezza potrebbe essere un difetto, in quanto lo spettatore probabilmente assimilerà tali elementi non nell'immediato ma al termine dell'opera. Di contro, durante la visione potrebbe accusare il cambiamento in corsa. Ma questo dipende dallo spettatore.
Tuttavia in questa sezione vi è effettivamente un difetto inequivocabile: alcune parti dell'opera vengono "perse per strada", specialmente elementi e personaggi legati alla sfera comica, quasi a volersene liberare per fare "le cose sul serio". Purtroppo questo significa che gli autori non sono riusciti a valorizzare al massimo tutti gli elementi introdotti, e che hanno preferito tralasciarne alcuni.

E ora due parole sul comparto tecnico: il character design di Yoshitoshi Abe (presente anche in "serial experiments lain", "Haibane Renmei" e "Texhnolyze") è riconoscibilissimo e apprezzabile, come del resto il disegno globale dell'opera. Non che raggiunga chissà quali vette, ma vi sono diversi spunti decisamente piacevoli. Le animazioni in certi casi non sono all'altezza, ma il tono dell'opera non rende questo difetto troppo negativo: ci sono opere contemporanee ad essa che sulla tecnica sono decisamente peggiori. Il comparto audio è piuttosto essenziale, ma comunque funzionale (più negli effetti sonori che nella musica in sé).

E ora è necessario tirare le somme. In questo caso ammetto che mi è davvero difficile dare un voto numerico a questo "NieA_7". Vi sono infatti spunti davvero intelligenti e momenti davvero ottimi, ma essi si concentrano quasi tutti nella seconda metà, con una prima metà decisamente sottotono in relazione al genere che dovrebbe rappresentare (commedia). Di conseguenza il mio voto, un 6, non definisce affatto con precisione la collocazione di quest'anime, che potrebbe risultare splendido o indigeribile a seconda della tolleranza alle varie pecche ed elementi che gli autori non hanno saputo sfruttare. Ciononostante ritengo che possa essere una visione interessante, a patto di essere consci di approcciarsi a un'opera non esente da difetti.



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Card Captor Sakura inizia con la protagonista, Sakura Kinomoto, che trova nella libreria di casa sua uno strano libro. Dopo averlo aperto, da questo fuoriescono delle carte e una creatura che dice di essere il guardiano del sigillo e di chiamarsi Kerberos. A Sakura viene spiegato che le carte apparse sono magiche, e ora sono andate disperse. Sarà dunque compito di Sakura trovare e sigillare nuovamente le carte nel suo nuovo ruolo di Card Captor.

La trama è abbastanza semplice, l’inizio è quello comune a molti altri anime/manga del genere majokko, tuttavia si differenzia da altri esponenti del genere per il fatto che la storia si concentra molto di più sui personaggi e i loro sentimenti. La raccolta delle carte passa in secondo piano, e fa quasi più da sfondo alle vicende sentimentali di Sakura e dei suoi comprimari. Infatti, le battaglie che Sakura affronta per sigillare le carte, si svolgono molto velocemente, alcune nel giro di poche vignette, le più lunghe in due o tre pagine. Le carte non sono nemici, Sakura le cattura perché le è stato detto di farlo. Nel manga manca la figura dell’avversario, non c’è neanche un rivale, tranne Shaoran all’inizio, ma passa subito dalla parte di Sakura. Di conseguenza la storia si trascina svelando pochi misteri alla volta, per arrivare a un finale a mio parere abbastanza inconcludente. Peccato perché Kerberos e Yue erano buoni personaggi e vederli combattere seriamente contro qualche avversario sarebbe stato molto meglio.

I personaggi sono tanti, ma quelli principali soffrono tutti dello stesso problema di caratterizzazione e nessuno riesce a imporsi sugli altri, né a livello stilistico né caratteriale. L’aspetto peggiore del manga per me rimane l’eccessivo buonismo che si respira, tutti sono felici e si vogliono bene, non viene mai usata la parola “amore”, forse perché i protagonisti hanno dieci anni, e quella parola potrebbe stonare un po’. Comunque, si vogliono tutti bene, indipendentemente dal sesso o dall’età, vedi l’amica di Sakura che è fidanzata con il maestro, che le dà pure un anello di fidanzamento, davvero troppo.

I disegni sono molto belli per quel che riguarda primi piani e immagini statiche, anche se i primi piani sono riempiti di fiori e altre cose inutili. Le figure delle carte sono anch'esse molto belle, mentre le poche scene d’azione le ho trovate confuse. Alcune volte le tavole sono eccessivamente vuote, con solo i personaggi e il nulla intorno.

In definitiva io lo consiglierei solo ai fan delle Clamp, in quanto il manga è carente sotto vari aspetti. Personalmente io con le Clamp ho chiuso.



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Introduzione

Questa storia ha inizio in un futuro molto lontano. L'uomo è finalmente in grado di viaggiare più veloce della luce, compiendo viaggi iperspaziali. Comincia così un'epoca di grandi migrazioni verso altri corpi celesti, l'umanità lentamente abbandona la propria madrepatria per esplorare nuove galassie e mondi sconosciuti. Il genere umano diventa l'unico e il solo padrone dell'Universo, una razza di veri e propri colonizzatori che estendono il loro potere su tutto il creato.
All'interno di questo scenario si muovono due fazioni perennemente in lotta fra di loro: l'Impero Galattico e l'Alleanza dei Pianeti Liberi. Lo scopo della grande battaglia è l'unificazione di tutto l'Universo; l'Alleanza è formata da un gruppo di ribelli dell'Impero che ha deciso di fondare un governo democratico e non totalitario, rinnegando l'autorità del Kaiser e della famiglia imperiale. Esiste tuttavia un altro governo, Phezzan, un pianeta che ha ottenuto l'indipendenza assoluta, distaccandosi dall'Impero. Phezzan è sotto il diretto controllo di Adrian Rubinsky, un potente feudatario doppiogiochista che muove nell'ombra i fili della guerra, spingendo le due super-potenze della Galassia a distruggersi vicendevolmente.

Presentazione dei protagonisti

Reinhard von Müsel è un giovane idealista che sogna di poter unificare l'Universo e di creare un governo giusto, spodestando l'attuale Kaiser, prendendone il posto. Figlio di un nobile decaduto, odia la nobiltà, lo sfarzo e la supponenza delle famiglie d'alto borgo. Insieme al suo amico d'infanzia Siegfried Kircheis comincia la carriera militare, sognando un giorno di poter raggiungere l'obiettivo di una vita.
Il destino, in qualche modo, agevola la scalata al potere di Reinhard. Sua sorella Annerose, quindicenne dalla bellezza eterea, viene notata dal Kaiser, che la vuole come sua concubina. Il padre di Reinhard, ormai disperato e sull'orlo del fallimento finanziario, accetta una cospicua somma di denaro in cambio di sua figlia. Questo evento segna profondamente l'animo del ragazzo, deciso più che mai a riportare indietro sua sorella. Ma la vicinanza della contessa di Grunewald (così verrà chiamata Annerose, una volta entrata a Palazzo) favorisce la scalata al potere di Reinhard e Kircheis, entrati nelle grazie di Sua Maestà...

Yang Wen-Li è un soldato dell'Alleanza, dotato di grande intelligenza e preparazione tattica. E' uno degli uomini più temuti dall'Impero, che lo considera una vera e propria spina nel fianco. Yang ha il duro compito di opporre resistenza al Kaiser, e far sì che l'Impero non distrugga la democrazia dell'Alleanza. Ingaggerà battaglia con Reinhard, e le loro sfide faranno tremare la galassia.
Yang ha un carattere tranquillo e pacifico, poco incline a un soldato. In realtà lui desiderava diventare uno storiografo, ma le circostanze lo hanno costretto a intraprendere un'altra strada, quella dolorosa e sanguinaria della guerra. Dopo aver frequentato l'Accademia Militare entra a far parte dell'esercito dell'Alleanza, combattendo contro Reinhard.

Informazioni generali

"Legend of Galactic Heroes" ("Ginga Eiyū Densetsu" in originale) è una space opera composta da più romanzi creata dallo scrittore giapponese Yoshiki Tanaka, e adattata in una serie anime nel 1988 da Noboru Ishiguro, regista di talento autore di numerose opere fantascientifiche che hanno rivoluzionato l'universo dell'animazione nipponica, come "Macross", la "Corazzata spaziale Yamato" e la mini-serie OAV "Megazone 23".
L'anime è una vera e propria epopea composta da 110 episodi, che in realtà rappresenta una lunga serie di OAV, trasmessa però più volte dalle varie emittenti televisive giapponesi; ciò rende la serie un vero e proprio anime, a tutti gli effetti.

Disamina dell'Opera

Questa serie colpisce soprattutto per il suo straordinario realismo. Ogni situazione che ci viene mostrata è perfettamente plausibile e coerente. Non sottovaluterei un simile particolare; ritengo che, trattandosi prima di una serie sci-fi e poi di una space opera, mantenere la capacità di rendere ogni scena dell'anime assolutamente veritiera sia un'operazione di una difficolta immane.
I personaggi di questa storia sono veri, reali, concreti. Tutto ciò che dicono, tutto che fanno li fa sembrare davvero degli uomini e delle donne in carne ed ossa. E' bellissimo cogliere le sfumature del loro pensiero, apprezzando i loro ideali e le loro speranze. Credo sia immensamente complicato gestire un così folto cast di personaggi. Parliamo di un roster decisamente elevato, che conta almeno un centinaio di persone (tra principali e secondarie). Riuscire a plasmare ognuno di essi in maniera quasi perfetta, dando a ciascuno una personalità credibile e ben definta, è davvero estremamente complesso.
Il character design è semplicemente una delizia prelibata. La spasmodica cura per ogni dettaglio è impressionate. L'elevata cura delle ambientazioni, delle navi da guerra e dei personaggi è encomiabile. A lasciar di stucco sono soprattutto i visi, trattati con estremo riguardo; le grinze del volto rendono perfettamente visibile lo stato d'animo e le emozioni dei protagonisti. Lo stile del disegno è meraviglioso, in quanto lo Studio Madhouse adopera la tanto compianta animazione tradizionale, in grado di far sembrare il tutto estremamente realistico. Degna di lode è sicuramente la cura e la precisione del vestiario, le divise militari sono particolareggiate ed eleganti.
Un altro aspetto molto importante di questo anime sono i dialoghi, molto curati e dotati di una raffinatezza che non ha eguali. Non troverete mai complessità superflue o ruffianate intellettuali. Non entrerete mai in contatto con personaggi che utilizzano paroloni più grandi di loro solo per stupire lo spettatore più esigente. I protagonisti dicono quello che devono dire, ma lo fanno nel modo giusto, quello più consono al ruolo che ricoprono.
Trovo che gli intrecci narrativi siano decisamente interessanti. Nonostante la lunghezza della serie, la storia non annoia praticamente mai, anzi, l'evolversi della situazione non fa altro che accrescere la curiosità nello spettatore, sempre più coinvolto dalla fitta trama reticolata.
Apprezzabilissime le colonne sonore. Le musiche in sottofondo che accompagnano le grandi battaglie e le scene slice of life sono di stampo classico (prese gentilmente in prestito dai grandi maestri del genere in questione). Le melodie liriche si sposano perfettamente con l'anime, creando grande alchimia e suggestione.
Deliziose le prime due opening, "Sky of love" e "I am waiting for you". Struggenti melodie raffinate, che contrastano l'ambientazione dell'opera, cruda e violenta. Molto meno incisive le altre due, seppur ascoltabili. Le sigle di chiusura fanno il loro dovere, senza troppe pretese.

Il dualismo Reinhard-Yang

Reinhard von Müsel (successivamente Reinhard von Lohengramm) e Yang Wen-Li sono due figure agli antipodi.
Entrambi sono dotati di una eccezionale intelligenza, che li rende dei veri e propri geni militari; essi stringono nelle loro mani il destino della propria patria, ma caratterialmente sono diversi l'uno dall'altro.
Reinhard è un uomo cinico e freddo, che fatica ad esternare i propri sentimenti, ma che sa riconoscere il valore della vita umana, per questo sogna di rovesciare l'autorità dei Goldenbaum, la famiglia reale del Kaiser, e creare un nuovo mondo. Con la sua straordinaria forza di volontà e la sua determinazione Reinhard scala le vette più infide e ottiene il successo che merita, al di là dei rapporti stretti tra sua sorella e il Kaiser. Il suo odio verso la nobiltà deriva dai privilegi che questi possiedono e dal fatto che un nobile, a causa della sua negligenza, anni prima fu responsabile della morte di sua madre. Yang è diametralmente l'opposto. Anch'esso fatica ad esprimere le proprie emozioni, ma per motivi diversi. E' timido e insicuro di sé, a differenza di Reinhard, e possiede una personalità pigra. Yang vive insieme a un giovane ragazzo, un orfano di guerra di nome Julian, che si occupa della casa e di mantenere l'ordine.
I due militari si rispettano molto. Entrambi apprezzano le doti e gli ideali dell'avversario e sotto sotto non disdegnano la possibilità di poter collaborare insieme. Reinhard a tratti pare addirittura geloso del successo e della bravura del suo rivale, tanto da perdere la sua proverbiale lucidità. Yang, infatti, sembra avere quasi una marcia in più, riesce a prevenire ogni possibile attacco da parte del nemico, schierando sempre una controffensiva devastante.

Ambientazioni

La storia è ambientata all'incirca nel trentacinquesimo secolo, e la maggior parte degli episodi ha come scenario il vasto universo. Tecnicamente l'anime non necessita di una regia accurata, le scene d'azione vere e proprie non sono molte, viene lasciato maggiore spazio ai dialoghi e alle tattiche militari, ma quando serve Ishiguro lascia il segno e dirige le operazioni in maniera perfetta.
L'Impero Galattico è una società del futuro proiettata direttamente all'interno di un macro-mondo settecentesco. L'architettura, il vestiario, i modi di fare, di parlare e soprattutto le usanze nobiliari sono tipiche di quel periodo. L'Alleanza invece è una società futuristica a tutti gli effetti, così come lo è Phezzan.
All'interno di queste ambientazioni l'anime fonde svariati elementi, come l'ascetismo, la monarchia assoluta, l'onnipotenza della religione e la democrazia.

Considerazioni finali

"Legend of Galactic Heroes" è forse la serie animata più vicina a raggiungere una forma d'arte pura. Rappresenta uno dei picchi più alti dell'animazione giapponese, e affronta temi delicati come la guerra e la crudeltà dell'uomo con estrema serietà e realismo, come nessuno ha mai saputo fare prima, e neanche dopo.
Personalmente ritengo che "Legend of Galactic Heroes" stia all'animazione come "Citizen Kane" stia al cinema.