Spulciando tra saggi, interviste e articoli, sempre in cerca del nuovo approfondimento da scrivere, diventa abbastanza comune imbattersi in numerosi aneddoti, dietro le quinte su questo o quell'anime, personaggio o studio di produzione. Piccole curiosità, non tali da realizzarne articoli dedicati, ma abbastanza interessanti da volerli diffondere agli interessati.
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.

Leggi gli appuntamenti precedenti:
Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (marzo 2016)
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (aprile 2016)
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (maggio 2016)
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (giugno 2016)

La malattia che quasi costò le braccia al futuro dio dei manga

Durante le scuole medie, Osamu Tezuka si ammalò gravemente di una rara forma di micosi, che gli causò dolori alle braccia e una forte febbre. Il ragazzo venne subito portato da un medico e curato, tuttavia la malattia era talmente grave che sarebbe bastato un ritardo di pochi giorni per rendere obbligatorio amputare entrambe le braccia a Tezuka.
E il mondo non avrebbe mai conosciuto il rivoluzionario fumettista venerato come il Dio dei manga.
Fu con quell'esperienza che Tezuka iniziò ad ammirare la professione del medico, decidendo successivamente di frequentare la facoltà di medicina all'università.
 
La malattia che quasi costò le braccia al futuro dio dei manga

Fonte: Osamu Tezuka, una biografia manga, edizione Coconino Press

Un incontro da mozzare il fiato!

1981, Osaka venne scelta per ospitare il 20° Nihon SF Taikai, l'annuale festival fantascientifico giapponese in cui veniva assegnato il prestigioso Premio Seiun per la miglior opera sci-fi dell'anno; quell'anno prese il nome di Daicon 3. Era consuetudine lasciare l'organizzazione dell'evento ad alcuni studenti universitari del luogo e la scelta ricadde su Toshio Okada e Yasuhiro Takeda, un duo appassionato di fantascienza (compresi anime e tokusatsu, all'epoca abbastanza trascurati nel settore) che aveva già partecipato a conferenze sull'argomento e collaborato all'organizzazione di eventi minori. Dopo che la candidatura di Okada e Takeda venne accettata, i due decisero di realizzare un corto animato da trasmettere come apertura dell'evento. In un incontro ormai entrato nella storia, al Caffè Solaris, un locale a tema fantascientifico, Takeda conobbe Hideaki Anno e Hiroyuki Yamaga: il primo lo stupì realizzando sul momento una breve animazione di un'armatura potenziata, mentre il secondo gli rimase in mente quando svenne per essersi dimenticato di respirare. Qualche tempo dopo, Yamaga presentò a Takeda un altro loro compagno d'università, Takami Akai, che accettò di unirsi a loro. Nacquè così lo storico quintetto che avrebbe dato vita al Daicon III Opening Animation, gettando le basi per la nascita del famoso Studio GAINAX.
 
    Fonte: The Notenki Memoirs: Studio Gainax and the Men Who Created Evangelion (gwern.net)

    Il più grande rimpianto di Riyoko Ikeda

    Se i rimorsi sono una presenza inevitabile nella nostra vita, qual è il suo rimorso o rimpianto più doloroso?

    Riyoko Ikeda: Senza dubbio quello di essere arrivata, dopo trent'anni di attività ininterrotta come fumettista, a un'età a cui non posso più aspirare a diventare madre. Un amore assolutamente incondizionato, come quello che una mamma ha per i propri figli, è un'esperienza che purtroppo manca nella mia vita e alla cui mancanza mi sono rassegnata.
     
    Il più grande rimorso di Riyoko Ikeda

    Fonte: Intervista a Riyoko Ikeda - Parte quinta (Le rose di Versailles vol.5, edizioni d/books)

    Le carte lolicon

    A cavallo tra gli anni '70 e '80, iniziò a diffondersi, tra gli appassionanti giapponesi, il concetto di lolicon. Esploso nel 1979 con Clarisse de Cagliostro, protagonista del film di Hayao Miyazaki Lupin III - Il castello di Cagliostro, il termine lolicon iniziò a venire applicato retroattivamente anche ad altri personaggi, tra cui quelli di Hideo Azuma (Pollon, Nanako). Ben presto lolicon divenne sinonimo di "ragazza degli anime" e le riviste di settore iniziarono a trattare seriamente l'argomento. Nell'aprile 1982, Animage allegò alla rivista le carte lolicon.
     
    Carte lolicon

    Fonte: Abacab - Otaku the Origin (pluschan.com)

    L'autosufficienza dello Studio Ghibli

    Nel 1993 lo Studio Ghibli si dota di due grandi telecamere computerizzate e allestisce un nuovo reparto fotografia, grazie al quale possiede tutti i mezzi necessari a realizzare un film d'animazione in totale autonomia. Una scelta in controtendenza rispetto al resto dell'industria cinematografica giapponese, che sceglie di specializzarsi e subappaltare i vari momenti del processo dell'animazione. La decisione di Ghibli è dettata dalla convinzione che lavorare sotto lo stesso tetto con un obiettivo e una filosofia comuni sia fondamentale per conseguire un lavoro di alta qualità. 
    L'autosufficienza dello Studio Ghibli

    Fonte: Retrospettiva sullo Studio Ghibli

    A tutto yaoi: Banche, carte prepagate e linee ferroviarie

    Se sono maschi, shippo anche due muri
    Yaoista anonima

    Per le appassionate più sfegatate, praticamente qualsiasi coppia di maschi può dar vita a uno yaoi, dai compagni di squadra degli spokon ai rivali dei manga da combattimento arrivando anche a opere più impensabili.
    Ma alcune non si fermano qui. Stahiro, l'autore de La figlia dell'otaku, ha pubblicato nelle sue postfazioni alcuni discorsi fatte dalle sue due editor (chiamate Coda-S e Albero-S), in cui si discute di chi sia seme e chi uke tra le linee ferroviarie Saikyo e Keihin-Tōhoku, tra varie banche in occasione di una grande fusione o tra le carte prepagate Suica e Pasmo. 
     
    A tutto yaoi: Banche, carte prepagate e linee ferroviarie

    Fonte: La figlia dell'otaku (postfazione volumi 3, 4, 6​)​​​​​​, edizione Magic Press MX