Perché piace Dragon Ball? Cos'ha questa serie di così speciale e particolare da piacere tanto ai bambini e agli adulti? L'altro giorno ho chiesto a mia cugina, che fa le elementari, se stesse seguendo Naruto. Era un pò incerta, poi ha detto che le piaceva, ma è passata a parlarmi di Dragon Ball nel giro di pochi secondi, e mi ha detto che uno dei giorni scorsi se l'è perso e si è messa a piangere...
Mio padre, vedendo Naruto, l'ha definito "una specie di Goku", ma quando casualmente vede in tv un nuovo cartone di combattimento ecco che rispunta subito il nome di Goku, che secondo lui è sempre il migliore. E non è certo un appassionato d'animazione giapponese.
Per strada noto che i bambini collezionano e si scambiano ancora le cards di Dragon Ball.
Tra i programmi più visti della giornata su Italia1 ci sono sempre Dragon Ball e i Simpson. Neppure One Piece (All'Arrembaggio!), a mio avviso migliore di Dragon Ball, e Naruto sono riusciti ad eguagliare il fenomeno Dragon Ball in fatto di ascolti e merchandising. Goku ce lo ritroviamo anche sulle confezioni di patatine fritte e snack vari.
Ma perché tanto successo? Sarà l'umorismo intrinseco, saranno i combattimenti a difficoltà piramidale, sarà... cosa? Eppure la storia è semplice e lineare, e i protagonisti sempre molto stereotipati.

Uno speciale di Nextgame.it cerca di trovare una spiegazione esaminando il fenomeno Dragon Ball dalla sua origine, cartacea, sulle pagine di Shonen Jump dell'editore giapponese Shueisha nel 1984, e concentrandosi sulle serie animate derivate che l'hanno reso notissimo a livello internazionale, fino al futuro e ai suoi possibili eredi, senza dimenticare di citare qualche videogioco tratto dalle serie.
Una considerazione tratta dallo stesso articolo, che condivido in pieno, è questa: "Tornando alla questione dell'eredità, lo stesso Akira Toriyama è rimasto orfano della sua stessa creazione: il mangaka è riuscito nella coraggiosa impresa di concludere la saga, ma poi non si è più risollevato continuando a vivere di semplice luce riflessa".

Sicuramente interessanti anche alcune considerazioni di Davide Castellazzi, autore di un articolo pubblicato sulle pagine del sito web JapanAnimation.it della DeAgostini, nato più che altro per pubblicizzare l'edizione da edicola della serie di film di Dragon Ball in DVD.
Proprio da questo articolo traiamo alcuni numeri del fenomeno:
- la tiratura (immagino riferita al solo mercato Giapponese) per ogni singolo volume del manga è stata di oltre 2.000.000 di copie e il venduto complessivo supera i 10.000.000 di albi (dati fermi al 1994, che oggi saranno lievitati di parecchio);
- 508 sono gli episodi complessivi delle 3 serie televisive, alle quali si aggiungono 20 lungometraggi tra film per il cinema, special televisivi e OAV;
- Oltre 1.000 diversi gadget sono prodotti nel solo Giappone e il fatturato globale supera i 300 miliardi di yen (circa 2,5 miliardi di euro, ma anche in questo caso i dati andrebbero aggiornati). E il fenomeno è ben lungi dallo spegnersi.
"Dragon Ball è un successo commerciale di portata planetaria proprio perché ha azzeccato la 'ricetta' dei contenuti... E sono proprio i lungometraggi il barometro più significativo del successo di Dragon Ball... È la favola di un eroe moderno che affonda le proprie radici in tempi antichi, è la pietra di paragone con cui da due decenni si devono confrontare tutte le produzioni animate di tutto il mondo".

Ecco dove leggere questi due interessanti speciali, che forse aggiungono poco o niente a quanto già si conosce -anche se non è detto!- ma cercano di tirare le somme del fenomeno per cercare di darne una spiegazione.

Speciale 1 (su Nextgame.it): "Dragon Ball - Il Fenomeno".

Speciale 2 (su JapanAnimation.it, di Davide Castellazzi): "Irrefrenabile Dragon Ball!
Tutti i film dell'anime più popolare del mondo"
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E secondo voi, perché Dragon Ball ha avuto e continua ad avere tanta presa sul pubblico, sia quello di appassionati, ma anche di spettatori occasionali, e perché piace in ugual modo a generazioni tanto diverse?