Il manga seinen era stato originariamente pubblicato sulla rivista Big Comic Spirits, quindi raccolto in quattro volumi da Shogakukan, che ne ha poi dato alle stampe anche il sequel.
Nell'edizione italiana giunta puntuale come da attese, Bao sceglie un ampio formato 15 x 21 cm al prezzo di 12,90 euro al volume, il primo dei quali è disponibile dal 29 settembre 2023.
In Italia, è, invece, un nome che sentiamo adesso per la prima volta, come quasi sempre accade quando (fortunatamente sempre più spesso) vengono pubblicati nel nostro Paese dei manga anni '80 che non hanno ispirato serie a cartoni animati trasmesse sulle nostre TV quando eravamo bambini.
Eppure, leggendolo, è come se Tokyo Love Story lo conoscessimo già, in qualche modo. Sfogliando le pagine del corposo primo volume recentemente pubblicato da Bao Publishing, ci vengono evocate nella mente immagini che ci sono stranamente familiari: la giungla di cemento di Tokyo, i cui grattacieli enormi si illuminano di luci soffuse, con la Tokyo Tower sempre presente sullo sfondo, di notte.
Leggere Tokyo Love Story è come sedersi in uno dei tantissimi, piccoli bar del Golden Gai di Shinjuku a bere una birra e spizzicare karaage, o passeggiare la sera fra i vicoletti infrattatissimi intorno al Nakano Broadway, pieni di bar e locali che sembrano fermi a trenta, quaranta, cinquant'anni fa, mentre si sentono le risate dei salarymen che si sollazzano in quei locali dopo il lavoro, e gli schermi di qualche retro bar mandano "Dang Dang Ki ni naru" di Yuma Nakamura, "Desire" di Toshiki Kadomatsu, "Shoujo Jidai" di Yuko Hara, "Kanashimi ni sayounara" degli Anzen Chitai, "Love Story wa totsuzen ni" di Kazumasa Oda (non a caso tema principale del drama del 1991) o qualsiasi altro brano caratteristico di quel genere musicale che oggi viene comunemenete chiamato city pop, simbolo del boom economico giapponese degli anni '80.
I quattro protagonisti di Tokyo Love Story potrebbero benissimo essere quei salarymen, che si muovono in una Tokyo frenetica alla ricerca del loro posto nel mondo, dell'amore, della felicità. Tre di loro vengono dalla campagna: l'impiegato Nagao, lo studente universitario che si dà costantemente alla bella vita Mikami, la maestra d'asilo Sekiguchi hanno fatto insieme la scuola e si sono trasferiti nella grande metropoli lasciandosi dietro diverse questioni irrisolte, soprattutto sul lato sentimentale.
Il quarto elemento, Akana, è una collega di Nagao di lui non troppo segretamente innamorata, dal carattere vivace e senza peli sulla lingua, dato che è cresciuta liberamente in Africa prima di giungere a Tokyo. La loro storia e l'intricato poligono amoroso che vengono a formare si intreccia a doppio filo con la Tokyo che fa loro da sfondo. Il fumetto riesce perfettamente a cogliere l'essenza della metropoli giapponese: una città che in maniera ambivalente si ama e si odia, ti irretisce promettendoti sogni e poi non ti permette di realizzarli o li trasforma in incubi, è affollatissima di persone, piena di cose da vedere, da fare, di divertimenti, ma allo stesso tempo ti senti solo, estraneo, fuori posto in quella metropoli che ti ospita ma non ti accetterà mai come parte di sè. I personaggi di Tokyo Love Story si muovono in questo contesto e la pensano esattamente così, perciò il fascino misterioso di questa città fatta di ambivalenze ti viene perfettamente restituito.
Una storia d'amore fra personaggi adulti, che ripensano al liceo e ai traumi rimasti irrisolti da quei tempi, come nelle migliori short stories seinen del mio amatissimo Mitsuru Adachi, dove però il fighetto qui non è il rivale da battere ma un amico che a sua volta nasconde insicurezze e ha una sua storia personale, quindi risulta anche paradossalmente facile affezionarcisi invece di odiarlo.
I personaggi sono tutti molto belli, pervasi da quella malinconia d'altri tempi che fa tanto Il laureato (e non è un caso, dato che l'autrice ha scelto apposta il nome d'arte "Saimon" perché è una fan di Simon & Garfunkel).
Il lettore si sente subito coinvolto nelle loro storie, nei loro sentimenti, nei loro problemi, aiutato da uno stile di disegno molto semplice ma estremamente efficace e da un'atmosfera che ci riporta alla mente il Giappone degli anni '80 (che ancora vive in tantissimi scorci di quello attuale e i suoi salarymen adulti non sembrano essere poi così diversi da quelli di trent'anni fa di Tokyo Love Story) e serie come Kimagure Orange Road, Maison Ikkoku, Nineteen, Miyuki o Yawara.
Un giorno capiremo perché il Giappone degli anni '80 ci risulta così malinconico, perché proviamo questa inspiegabile nostalgia per un tempo e un luogo che non abbiamo vissuto in prima persona ma che in un certo senso fa parte del nostro vissuto. Probabilmente non sarà questo il giorno, ma Tokyo Love Story contribuirà a cementare queste nostre sensazioni, a farci ancora una volta innamorare di quella atmosfera, coi suoi personaggi così malinconici, le citazioni musicali che fanno tantissimo contesto e ci ricordano che Akina Nakamori si è per forza fatta di steroidi a un certo punto della sua carriera, altrimenti non si spiega come sia passata dalla dolce "Shoujo A" alla grintosa "Tattoo" citata nel manga.
Abbiamo bisogno di più storie così. Il Giappone degli anni '80 e dei primi anni '90 ne era pieno, ma è un mondo ancora praticamente inesplorato nel nostro Paese, dove sono stati pubblicati quasi esclusivamente titoli legati ad anime trasmessi in Italia. Una parte di noi vuole ancora immergersi in quella nostalgica malinconia, vuole tornare a sognare con i ricordi di un tempo tanto lontano quanto familiare, vuole rivivere quell'adolescenza fatta di gakuran e divise alla marinaretta, equivoci e cabine telefoniche che abbiamo imparato a conoscere negli anime di un tempo, vuole rispecchiarsi in questi adulti che non riescono a dimenticare la loro giovinezza, vuole amare, odiare e poi amare ancora Tokyo. Perciò accogliamo con una gioia immensa la proposta di Bao Publishing, sperando che sia solo il primo passo di una lunga serie di pubblicazioni a tema.
Kanji è un giovane uomo di 23 anni, che lavora presso un’azienda di Tokyo. Eternamente innamorato di una ragazza delle medie, al quale però non è mai riuscito a dichiarare il proprio amore, è ancora uno scapolo dal cuore d’oro, rispettoso con il gentil sesso e gentile con chiunque abbia a che fare con lui. Nonostante viva da diverso tempo nella capitale, non è riuscito del tutto ad ambientarsi, si trova a disagio insieme a gente che non conosce e in alcune situazioni risulta ingenuo o fuori posto.
Ken'ichi, amico di infanzia dalle medie di Kanji, è un ragazzo che proviene da una famiglia facoltosa, con la quale non va d’accordo. Nonostante abbia 23 anni, ancora non si è laureato in medicina e frequenta l’università, la cui retta è pagata dal padre. A differenza dell’amico, non ha freni inibitori e frequenta una ragazza nuova quasi ogni sera. Il suo comportamento è indice di un malessere interno che non tarderà ad emergere.
Satomi è una giovane maestra di asilo, amica di infanzia di Kanji e Ken’ichi e anche l’eterno amore del primo. Ha un modo di fare rigido e poco amichevole con l’altro sesso e questo l’ha portata a non avere mai avuto una relazione in 23 anni: combattuta tra l’idea che si ha dell’amore e della vita di coppia e tra l’attrazione sessuale che si prova verso una determinata persona, tra razionalità e istinto, è forse colei che già nel primo volume intraprende il percorso di crescita più sorprendente.
Rika è invece collega di Kanji, una donna definita “stramba” in quanto non è in grado di adeguarsi agli usi e costumi che vogliono inquadrare la donna giapponese come delicata e silenziosa. Rika è uno spirito libero, ama fare ciò che le passa per la mente, non vuole vincoli, forse anche perché ne è spaventata, è chiassosa e genuina. Nonostante sia, tra i quattro protagonisti, quella che da più tempo vive a Tokyo, è ugualmente distaccata dal contesto urbano che la circonda.
I quattro personaggi, seppur introdotti tutti dalla prospettiva di Kanji, se ne distaccano ben presto e iniziano a muoversi per conto loro, intrecciando relazioni che per quanto ordinarie non risultano scontate né noiose. Il bello di questa storia infatti è vedere proprio come questi i giovani si muovono all’interno di una città che non è ospitale, difatti si ritrovano tutti a rifrequentare gente che già conoscevano da tempo o ad integrare nel gruppo qualcuno come Rika, che non ha alcun legame con la capitale. Anche se la narrazione rimane fluida e scanzonata, non manca affatto l’introspezione psicologica e già da questo primo volume si denota una forte evoluzione di ogni singolo personaggio con un accento più marcato su Ken’ichi e Satomi.
Interessanti poi sono i millemila riferimenti culturali al Giappone del periodo, ma potrebbe essere difficile coglierli tutti, nonostante le note di cui il volume è ricco, come per esempio il riferimento al profumo agli agrumi che Kanji riconosce proprio perché è nativo di Ehime.
I disegni hanno un gusto pop, ma molto deciso. Impossibile non notare come i personaggi indossino abiti in pieno stile anni ’80 e in linea con la moda del tempo, così come anche le capigliature voluminose per le donne e pettinate per gli uomini. Si denota un intenso uso dei retini e neri molto marcati in contrasto con dei bianchi altrettanto intensi.
La struttura delle tavole, una 4koma “spezzettata”, ha un sapore retrò che si addice perfettamente alla storia che racconta, del resto è un manga del 1988, e si nota una certa rigidità di impaginato e regia che però ben si amalgama con quelle sporadiche vignette destrutturate e maggiormente flessibili.
Le vignette lunghe e strette non danno la possibilità di rappresentare lunghi campi, quindi a padroneggiare sono i primi piani e i mezzi busti dei personaggi che vi si muovono all’interno, riuscendo così a cogliere ogni sfumatura di pensieri e emozioni che passa sui loro volti.
La lettura scorre veloce, anche se a primo impatto una tavola così ricca di vignette potrebbe far pensare il contrario, merito anche dell’ottima traduzione ad opera di Gigi Boccasile, fluida e priva di refusi.
L’edizione di Bao Publishing, come sempre ben curata e di grandi dimensioni, ha una sovraccoperta rossa, studiata appositamente per l’edizione italiana, non può non attirare l’attenzione. Peccato che la sovraccoperta non calzi perfettamente al volume, aumentando così il rischio di spiacevoli piegature. La carta, come sempre di ottima qualità, non soffre di trasparenze, anche con dei neri molto netti; mancano del tutto pagine a colori, assenti presumibilmente nella versione in tanbokon giapponese, ma presenti nella pubblicazione su rivista.
Un primo volume che dipinge la vita di tutti i giorni di quattro giovani alle prese con la propria crescita personale e che cercano di riuscire a integrarsi in quella bolgia che è la città di Tokyo degli anni ‘80. Un racconto di amore e amicizia, dai tratti realistici e genuini, malinconico ma anche assurdo e divertente, adatto a chi ama le storie d’amore, una Tokyo di altri tempi e non disprezza in disegno retrò.
Tokyo Love Story 1
Nagao e Mikami sono grandi amici, ma sono diversissimi: riservato e idealista l’uno, estroverso e donnaiolo l’altro, che è un eterno studente fuori corso, diversamente dall’amico che è già impiegato in un’avviata agenzia di Tokyo. Ed è proprio la capitale giapponese, tentatrice e alienante, lasciva e tentacolare, a fare da sfondo alle loro vicissitudini sentimentali, in un sapiente intreccio che farà battere il cuore anche ai lettori di questo classico manga di Fumi Saimon che è stato trasposto per la televisione, in Giappone, ben due volte.
Prezzo: 12,90 €
Totale voti: 11 1 0
Zero___Zone
I tira e molla amorosi si sprecano ma non ho percepito tutta questa profondità (e Mikami ritratto come uno sciupafemmine non aiuta). Una storia sentimentale anni ’80 con tutti i pro e i contro dell’epoca: non una lettura pesante, ma diventa presto noiosa.
24/11/2023
Aminako
Bello veramente, ho trovato tutto ciò che cerco da una lettura di questo tipo. Lo proseguo senza dubbio.
06/11/2023
Arwen1990
Mi ha sorpreso il buon ritmo che ha la lettura, non è veloce ma piacevole scorrevole come se volesse coccolare chi legge. Malinconica atmosfera anche se dinamiche piuttosto immutate. 3 protagonisti su 4 di Ehime, voto in più. Ti lascia la voglia di legger
28/10/2023
Kotaro
Una rappresentazione meravigliosa della mia Tokkyo del cuore, per un quadrangolo amoroso narrato con garbo e nostalgia. Bellissimo.
20/10/2023
Tano-kun
Commedia sentimentale inspiegabilmente trascurata in Italia per oltre trent'anni. Qualche personaggio stereotipato, ma storia coivolgente e realistica, speriamo continui con la stessa modalità.
12/11/2023
2247
Commedia sentimentale incentrata su due coppie di trapiantati a Tokyo. Il tutto parte dalla classica premessa esopica dei topi di campagna per offrire uno scorcio della sfera privata dei figli del boom poco prima che scoppi la bolla e finisca l'era Showa.
30/10/2023
Altri Voti
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
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Tokyo Love Story 1 | € 12.90 | Bao Publishing |
Tokyo Love Story 2 | € 12.90 | Bao Publishing |
Tokyo Love Story 3 | € 12.90 | Bao Publishing |
Tokyo Love Story 4 | € 12.90 | Bao Publishing |
annadaifan
Lettura assolutamente piacevole e scorrevole; le situazioni e i rapporti che si creano fra i 4 personaggi sono molto realistici. Il tratto non mi fa impazzire, in questo caso va letto soprattutto per la storia e meno per chi apprezza il bel disegno.
07/12/2023