In un articolo di Yahoo! Japan è stato scritto che, secondo un report di una compagnia cinese, il mercato anime e manga cinese del 2018 è cresciuto a quota 171,2 miliardi di yuan (circa 23.7 miliardi di euro). Ricordiamo che il più recente Anime Industry Report giapponese ha calcolato che gli incassi del 2017 per quanto riguarda il Sol Levante solo nel settore dell'animazione sono stati di circa 18,3 miliardi di euro. I calcoli riguardanti il 2018 saranno eseguiti il prossimo dicembre.
Da sottolineare è il fatto che il report cinese unisce mercato anime (anche cinesi) e mercato manga (anche cinesi). In Giappone, invece, il calcolo è sempre differenziato e, mentre abbiamo già citato le cifre riferite al mercato degli anime, il mercato interno dei manga in Giappone nel 2018 è stato di 441,4 miliardi di yen (circa 18,3 milioni di euro).
Al di là delle cifre, si tratta di un traguardo inedito per il mercato cinese, che è quasi raddoppiato dal 2013, quando si parlava di 88,2 miliardi di yuan (11,6 miliardi di euro). La crescita è attribuita alla sempre maggiore popolarità di siti su cui sono pubblicate gratuitamente opere cinesi e ad una nuova generazione sempre più interessata al mondo dell'animazione nipponico e non solo.
Uno dei più grandi tra questi siti è gestito dalla Tencent. Su di esso sono caricate gratuitamente opere di vari autori che vengono pagati in base alle visualizzazioni. Il sito ha oltre 150 milioni di utenti registrati, più della popolazione del Giappone!
Le serie che ottengono più visualizzazioni sono adattate in anime dalla Tencent Animation. Il Business Manager del settore Anime e Manga di Tencent ha dichiarato a Yahoo! Japan che oltre 200 opere pubblicate sul sito sono state lette un miliardo di volte.
Ma anche il governo ha contribuito ai risultati ottenuti. Nel 2008, infatti, fu posta una limitazione sulla trasmissione di cartoni animati stranieri nella fascia oraria di prima serata (dalle 17,00 alle 21,00). Ciò ha stimolato, forse involontariamente, la crescita di produzioni cinesi che potessero rimpiazzare le serie che non potevano essere trasmesse.
Da notare che nel 2015, serie come Death Note e L'Attacco dei Giganti (insieme ad altre 38) furono bandite in Cina al fine di "salvaguardare la crescita sana dei giovani". Un altro fattore di guadagno nel settore è senza dubbio la crescita generale del settore cinematografico cinese, che va di pari passo con un rapido sviluppo della classe media sempre più aperta e, possibilmente, curiosa.
Fonte consultata:
Crunchyroll
Da sottolineare è il fatto che il report cinese unisce mercato anime (anche cinesi) e mercato manga (anche cinesi). In Giappone, invece, il calcolo è sempre differenziato e, mentre abbiamo già citato le cifre riferite al mercato degli anime, il mercato interno dei manga in Giappone nel 2018 è stato di 441,4 miliardi di yen (circa 18,3 milioni di euro).
Al di là delle cifre, si tratta di un traguardo inedito per il mercato cinese, che è quasi raddoppiato dal 2013, quando si parlava di 88,2 miliardi di yuan (11,6 miliardi di euro). La crescita è attribuita alla sempre maggiore popolarità di siti su cui sono pubblicate gratuitamente opere cinesi e ad una nuova generazione sempre più interessata al mondo dell'animazione nipponico e non solo.
Uno dei più grandi tra questi siti è gestito dalla Tencent. Su di esso sono caricate gratuitamente opere di vari autori che vengono pagati in base alle visualizzazioni. Il sito ha oltre 150 milioni di utenti registrati, più della popolazione del Giappone!
Le serie che ottengono più visualizzazioni sono adattate in anime dalla Tencent Animation. Il Business Manager del settore Anime e Manga di Tencent ha dichiarato a Yahoo! Japan che oltre 200 opere pubblicate sul sito sono state lette un miliardo di volte.
Ma anche il governo ha contribuito ai risultati ottenuti. Nel 2008, infatti, fu posta una limitazione sulla trasmissione di cartoni animati stranieri nella fascia oraria di prima serata (dalle 17,00 alle 21,00). Ciò ha stimolato, forse involontariamente, la crescita di produzioni cinesi che potessero rimpiazzare le serie che non potevano essere trasmesse.
Da notare che nel 2015, serie come Death Note e L'Attacco dei Giganti (insieme ad altre 38) furono bandite in Cina al fine di "salvaguardare la crescita sana dei giovani". Un altro fattore di guadagno nel settore è senza dubbio la crescita generale del settore cinematografico cinese, che va di pari passo con un rapido sviluppo della classe media sempre più aperta e, possibilmente, curiosa.
Fonte consultata:
Crunchyroll
Comunque correggetemi se sbaglio, ma essendo gli "incassi" bisogna anche considerare le differenze tra i costi di produzione e acquisizione dei diritti, se ho capito bene
Infatti su reddit sono scomparsi i meme su Hong Kong.
Temo sia inevitabile. Comunque è anche da rimarcare come vi sia stato anche un impegno diretto di autori giapponesi in Cina, con la partecipazione a manifestazioni o la realizzazione di eventi a tema - ad esempio dedicato ad EVA - o la proposizione di film - come quelli dello Studio Ghibli o di Gundam Narrative, primo film cinematografico proposto nei cinema cinesi -
C'è da tener conto la dittatura (che non permette la diffusione di tutti i manga ma solo una piccolissima percentuale), la povertà nella maggior parte del territorio, l'odio di molti cinesi per i giappi ed ecc.
vero. saranno indietro su alcune cose ma possono recuperare, diciamo.
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