In questo ultimo anno non si sono risparmiati complimenti indirizzati verso lo studio MAPPA, che siano semplici elogi per il lavoro fatto con Jujutsu Kaisen o diversi attestati di stima supportare il complesso lavoro dietro L'Attacco dei Giganti, spesso non apprezzato a dovere visti i tempi ristrittissimi.
Per quanto siano, senza ombra di dubbio, da apprezzare la qualità delle loro opere, chiunque poteva facilmente comprendere che dietro la lavorazione di decine di anime in così poco tempo ci fossero dietro persone allo stremo delle proprie forze. Era solo questione di tempo prima che una storia come questa venisse a galla.
A farsi avanti su Twitter è stato MUSHIYO, un animatore che tramite diversi tweet ha sfogato la sua immensa frustrazione. MUSHIYO togliendo qualsiasi dubbio su chi dicesse non si fosse realmente licenziato ha risposto ad un altro utente, il quale gli ha chiesto esplicitamente "quindi ti stai licenziando da MAPPA?", e la risposta ha tolto ogni dubbio "Sì, ho fatto un errore".
Sul suo profilo troverete tutti i tweet. L'inizio è perentorio, difatti si chiede: "Non so per quale motivo ho lavorato così duramente per entrare in questa compagnia". Il motivo principale delle sue lamentele è ovviamente riversato sull'immensa mole di lavoro, pare che infatti si ritrovino a lavorare ogni settimana (espressione che ha ripetuto sei volte) fino all'alba.
L'animatore paragona il lavoro presso Mappa come un vero e proprio lavoro in fabbrica, nel quale più che animare rifanno continuamente le stesse cose in maniera meccanica e molti agiscono solo per ridefinire piccoli dettagli; segnala di esser stato ripreso una volta perché si "azzardò" a migliorare un disegno a suo modo di dire brutto.
Aggiunge che il suo periodo presso lo studio sarebbe potuto essere migliore se perlomeno avesse avuto il tempo di lavorare a qualcosa di originale, ma dato che lavorano a 4 progetti contemporaneamente ovviamente non c'è proprio il tempo per concentrarsi in qualcosa di diverso, così come non c'è tempo di insegnare il mestiere alle nuove leve, altro elemento di cui ha sentito la mancanza.
MAPPA viene, infatti, criticata per il suo non avere nessun programma per addestrare gli animatori più giovani, al contrario di studi come Kyoto Animation e Toei, e questo rende non solo più stressante il lavoro per tutti ma anche più difficile trovare qualcuno che possa rimpiazzarlo nel momento in cui ha lasciato lo studio.
Infine, conclude asserendo di essere conscio che queste siano solo sue considerazioni personali, che anche lui potrebbe aver commesso degli errori e che non è sua intenzione accusare i suoi ex colleghi di lavoro che sono rimasti, ma che circa l'80% delle persone la pensa come lui, incluso un suo superiore che nel momento in cui si è licenziato gli disse esplicitamente che sarebbe stato meglio se si fosse preso cura di se stesso, e ora riconosce che avesse assolutamente ragione.
Fonte Consultata:
Twitter
Per quanto siano, senza ombra di dubbio, da apprezzare la qualità delle loro opere, chiunque poteva facilmente comprendere che dietro la lavorazione di decine di anime in così poco tempo ci fossero dietro persone allo stremo delle proprie forze. Era solo questione di tempo prima che una storia come questa venisse a galla.
A farsi avanti su Twitter è stato MUSHIYO, un animatore che tramite diversi tweet ha sfogato la sua immensa frustrazione. MUSHIYO togliendo qualsiasi dubbio su chi dicesse non si fosse realmente licenziato ha risposto ad un altro utente, il quale gli ha chiesto esplicitamente "quindi ti stai licenziando da MAPPA?", e la risposta ha tolto ogni dubbio "Sì, ho fatto un errore".
いや本当これなんですよ、何のために頑張って会社入ったのか分からなくなったんよな、なんで社員のうちらが外で撒いた海外なのか野良なのか分からん汚ねぇ原画動画を毎週毎週毎週毎週毎週毎週毎週毎週毎週毎週毎週毎週朝まで直さないかんの??って辞めようと思ったきっかけの一つ。
— MUSHIYO (@Mushiyo07) May 14, 2021
Sul suo profilo troverete tutti i tweet. L'inizio è perentorio, difatti si chiede: "Non so per quale motivo ho lavorato così duramente per entrare in questa compagnia". Il motivo principale delle sue lamentele è ovviamente riversato sull'immensa mole di lavoro, pare che infatti si ritrovino a lavorare ogni settimana (espressione che ha ripetuto sei volte) fino all'alba.
L'animatore paragona il lavoro presso Mappa come un vero e proprio lavoro in fabbrica, nel quale più che animare rifanno continuamente le stesse cose in maniera meccanica e molti agiscono solo per ridefinire piccoli dettagli; segnala di esser stato ripreso una volta perché si "azzardò" a migliorare un disegno a suo modo di dire brutto.
Aggiunge che il suo periodo presso lo studio sarebbe potuto essere migliore se perlomeno avesse avuto il tempo di lavorare a qualcosa di originale, ma dato che lavorano a 4 progetti contemporaneamente ovviamente non c'è proprio il tempo per concentrarsi in qualcosa di diverso, così come non c'è tempo di insegnare il mestiere alle nuove leve, altro elemento di cui ha sentito la mancanza.
MAPPA viene, infatti, criticata per il suo non avere nessun programma per addestrare gli animatori più giovani, al contrario di studi come Kyoto Animation e Toei, e questo rende non solo più stressante il lavoro per tutti ma anche più difficile trovare qualcuno che possa rimpiazzarlo nel momento in cui ha lasciato lo studio.
Infine, conclude asserendo di essere conscio che queste siano solo sue considerazioni personali, che anche lui potrebbe aver commesso degli errori e che non è sua intenzione accusare i suoi ex colleghi di lavoro che sono rimasti, ma che circa l'80% delle persone la pensa come lui, incluso un suo superiore che nel momento in cui si è licenziato gli disse esplicitamente che sarebbe stato meglio se si fosse preso cura di se stesso, e ora riconosce che avesse assolutamente ragione.
Fonte Consultata:
Non ci conto molto ma è pur sempre un inizio.
Anche Wit Studio ha un programma di insegnamento ai nuovi animatori in collaborazione con Netflix. Ecco il link: https://www.animeclick.it/news/89172-wit-studio-e-netflix-insieme-per-insegnare-ai-futuri-animatori
Edit. Si Madhouse non è cambiata, ma al tempo il personale non era ancora scappato.
Prima di trainare il settore bisognerebbe cambiarlo e renderlo decente a livello lavorativo. Io penso che sarebbe meglio che si concentrassero su meno roba visto anche che in questo periodo si ritrovano a dover gestire diversi titoli veramente molto famosi.
Spero solo che la gente non continui a farsi sfruttare in questo modo rimettendoci la salute. E che prima o poi qualcuno si renda conto che c'è più di una cosa che non va in tutto ciò.
Meno serie significa meno soldi, meno soldi significa bancarotta...
Sempre più comprensibili le scelte di Maruyama, aveva capito che aria tirava all'epoca ed è stato lungimirante allo stesso modo con Mappa.
Il settore è già duro e poco gratificante di suo, stremando le nuove leve ed asservendo chi voglia continuare a lavorarci con ritmi massacranti finendo per produrre comunque robaccia priva di interesse nella maggioranza dei casi.
Aggiungendo a questo il totale disprezzo dei diritti dei lavoratori, culturalmente martellato nelle menti della popolazione giapponese, è facile comprendere come le affermazioni di questa persona saranno trattate come un petulante ed infantile tentativo di screditare l'azienda, sputando sul piatto da cui si è nutrito.
Sono i giapponesi che dovrebbero raggiungere un drastico cambiamento culturale; le singole aziende non miglioreranno mai, altrimenti.
Mah, alla fine però non cambiera nulla o quasi, alla fine se uno vuole davvero un cambiamento deve organizzarsi per bene e protestare. Se l'80% di quelli che lavorano per mappa non sono soddisfatti uno sciopero ad oltranza vorrebbe dire bloccare il lavoro dell'azienda, e quindi avere il potere di cambiare lo status Quo.
Sul sito ufficiale aperto per il decimo anniversario ci sono due progetti segnati con: "Prossimamente", il 27 Giugno alle 8:00 (ora Italiana) ci sarà una diretta visibile sul loro canale YouTube, ho idea che verranno annunciati lì (assieme ad aggiornamenti su Chainsaw Man, che è in scaletta):
http://www.mappa.co.jp/10thAnniversary/
Di 'sto passo forse per il 2099 si smuoveranno le coscienze...ma per allora l'industria giapponese dell'animazione probabilmente non esisterà manco più.
Il fatto è che nel caso specifico non è semplicemente un problema dell'animazione giapponese, ma del mondo lavorativo tutto.
Per carità pure altrove gli animatori sono sottopagati e sfruttati, non lo tolgo, ma certe pratiche (gli straordinari costanti e obbligatori, un'etica del lavoro inesistente, l'isolamento e l'esclusione di chiunque osi protestare figuriamoci mettere su sindacati etc etc) seppur non esclusive del Giappone fanno comunque parte in questo particolare mix del loro modo di concepire il lavoro.
Per dirne basta guardare ai salaryman, che spesso escono di casa prima dell'alba e tornano la sera a mezzanotte e i figli non li vedono mai svegli.
L'unica cosa "in più" è che un salaryman guadagna cifre maggiori (e non è poco).
È inutile parlare di curare e redimere un singolo settore quando è il sistema tutto ad essere malato.
Si ma se non si comincia a rimediare in qualche modo anche da un solo settore le cose non si risolveranno magicamente da sole...ovvero parlarne e farle conoscere al pubblico è solo un primo passo, bisogna FARE CASINO (nei limiti del lecito si intende) per cambiare le cose, in meglio si spera. Altrimenti si può continuare a lavorare in queste condizioni, sottopagati, sfruttati fino allo sfinimento, con la speranza che con il tempo le cose migliorino.
Perché in questo caso non è lavoro ma sfruttamento (paga infima, orari di lavoro allucinanti, turni lunghissimi, etc.). E non si tratta di un caso a sé stante, è un trend abbastanza diffuso in Giappone, soprattutto nel settore dell'animazione. Ed è qualcosa di disgustoso, obbigano i lavoratori a fare una vita tremenda.
Non è questione di qualità, perché se su meno progetti questa rimarrebbe comunque alta e gli animatori potrebbero avere ritmi di lavoro umani.
Prendo il tuo commento che è uno dei tanti che vuole la rivoluzione nel mondo degli anime. Sei sicuro che minacciare, sindacalizzare ecc serva a qualcosa o lo dici per delle tue fisse? Se vuoi fare qualcosa allora smetti di supportare quest'industria, ammesso tu lo faccia già (vogliamo parlare dell'ipocrisia del commento medio che non supporta e parla lo stesso...), oppure trova un modo alternativo di supporto, che implica o l'uso di internet o qualche altra cosa, altrimenti cos'altro? La riduzione della produzione degli anime, si risolverà il problema del troppo lavoro ma si produrranno solo gli anime che vuoi te al ritmo che vuoi te... c'è poco da fare, o metti più persone nella produzione o diminuisci quest'ultima. Ci sarebbe la terza opzione... innovare e rendere efficiente questo mercato... ma ovviamente sarebbe troppo noioso e complesso giusto?
Ehhh, adesso, non stiamo mica parlando della Disney-Pixar o dello Studio Ghibli di dieci anni fa...
Strano perché non capita quasi mai, ma concordo al 100% con Honze.
(Poi mi chiedo sempre... come sarebbe se fossi pagato per scrivere manga... Mah)
Beh ma io non me ne intendo sia chiaro, ma se certe loro serie stanno facendo e faranno un successo assurdo (Jujutsu Kaisen, Chainsaw man, Aot) non dovrebbero andare in bancarotta... Boh ci sono certi studi che fanno molti meno anime all'anno anche meno seguiti rispetto a questi loro progetti recenti che sono dei veri e propri fenomeni di massa (soprattutto i primi 2 dato che è certo che pure Chainsaw man esploderà con l'anime).
Boh vabbè continuerò a non capire mai nè questo settore nè in generale lo sfruttamento sottopagato dato che nella mia testa la normalità dovrebbe essere che uno stipendo sia proporzionale alla quantità di lavoro.
E non sono neanche arrivato a capire perché questo settore soffra così tanto di questo problema: sfruttamento, lavoro incessante, e altro si rifanno tutte ad una mancanza di risorse e ad un conseguente voler spremere al 500% quelle che si hanno, per farle valere il quintuplo (lavorando il quintuplo). Perché non assumere? Perché non allargarsi? Per favorire l'alleggerimento del carico di lavoro. L'unica risposta logica è: perché non ci sono i soldi per farlo.
Ed è assurdo che i creatori di anime tra i più popolari al mondo siano così limitati. Non lo capisco.
Mi dispiace solo per loro, al momento. Poi, in una tale condizione, doversi pure sorbire i fan che si lamentano di ogni cosa.
negli ultimi anni sono usciti tantissimi anime/serie/film però io ne ricordo 1 o 2 al massimo come bello il resto li ho guardati solo per passare il tempo
spero ci sia un'implosione del settore e che il numero delle uscite diminuisca a favore di una migliore qualità sia dei titoli che di chi ci lavora dietro
Voler (anzi dover) migliore la condizioni di lavoro lascia il tempismo che trova?? 😂😂😂
*Ride in "illustratore-fumettista libero professionista che deve lottare per non farsi pagare in visibilità".
Non sottovalutate il narcisismo (se preferite chiamarla passione) di chi lavora in ambiti artistici. Ci sono tantissimi anche qua che si svendono per la gloria o a condizioni di lavoro disumane solo per avere il proprio nome nel colophon/credits. Il tutto senza tutele, albi, sindacati. Fuori dal libero professionismo, non ignoriamo la percentuale di "assunti in nero"-"amici che fanno un favore per due spicci" in Italia.
Finché non si tornerà a puntare alla qualità e alla dignità ovunque la situazione non cambierà, perché tanto siamo una mandria di disperati facilmente rimpiazzabili.
Persino il Giappone ha i suoi modelli positivi, in Ghibli/Trigger/Kyoani.
Ma anche se lo leggessero, non credo che gli fregherebbe molto.
Purtroppo credo tu abbia ragione T.T
Madonna quando leggo cose del genere perdo fiducia nel genere umano...poi un conto è se lo fa il dodicenne, che alla fine non è ancora in grado di discernere per bene le cose, ma se li fa un/a ragazzo/a cresciutello mi fa proprio rattristare T.T
Visto che ribadisci che Mappa produce soltanto animazione di qualità, mi sorge spontaneo un dubbio: negli ultimi anni hai visto solo Jujutsu Kaisen? Perché solo tra il 2020 ed oggi hanno rilasciato cose come Listeners, Taiso Samurai, KoiPro e Yasuke che sono tutto fuorché produzioni tecnicamente impeccabili.
Inoltre sei fuori strada se pensi che tutte le serie targate Mappa siano realizzate al 100% da dipendenti di Mappa, perché se l'azienda non investisse massicciamente nell'outsourcing come sta facendo da anni, non riuscirebbe neppure a portarlo a termine, tutto il lavoro prefissato.
Quindi secondo te lo sciopero degli sceneggiatori nel 2007/2008 secondo te non è servito a nulla??
Facessero lo stesso anche in Giappone vedresti come cambierebbero subito le cose...
No, io non ho mai parlato di stipendi (che comunque non credo siano strepitosi per chi è alle prime armi). In ogni caso dover fare straordinari pazzeschi per rispettare le scadenze perché i tuoi datori di lavoro non possono o non vogliono assumere altro personale non è mai il massimo della vita, qualunque somma siano pagati.
Prediche in mezzo al deserto.
Comunque questo spiacevole sfogo cozza con chi spera in una 'redenzione' del settore lavorativo dell'animazione giapponese, specie a guardare gli ultimi annunci dei publisher, come Kadokawa, che vogliono aumentare il numero di anime annuali.
'The winter is coming'.
Questa non è la prima persona che si espone sulle proprie condizioni di lavoro, e sfortunatamente l'andazzo è sempre quello, tra lavori sottopagati e orari di lavori disumani, e sicuramente non sarà l'ultima. Ora, dall'alto della mia ignoranza, non ho idea di quale sarebbe l'atteggiamento più corretto da seguire per portare un cambiamento o quali sono i diritti dei lavoratori ai quali si possono appellare nel caso di un vero e proprio sfruttamento, però ci tengo a dire che bisogna fare qualcosa. Mi ricordo che, nel 1941, c'era già stato uno sciopero degli animatori in casa Disney: anche lì si parlava di lavori faticosi, quasi come se si trovassero in un catena di montaggio (e anche questo animatore infatti dice che è come lavorare in fabbrica). All'epoca si affidarono ad un sindacato, e fecero uno sciopero seguito anche da atteggiamenti per far affondare la nave di Disney. Sicuramente erano altri tempi, non so quanto sia fattibile riproporlo al giorno d'oggi, però è rassicurante sapere che c'è stato un precedente, sperando che possa incoraggiare le persone a far sentire la propria voce.
Penso che chiunque speri in delle condizioni di lavoro ottimali, sia per questi animatori sia per una qualunque altra professione, però non so noi esterni quanto possiamo fare in merito. Probabilmente avrò fatto un discorso lungo e acefalo, però ho voluto dire la mia.
I giapponesi riusciranno a rendersi conto che tutto ciò è deleterio per il settore e che se continuano così finirà male?
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