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7.0/10
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"Dallos", uscito nel 1983, è passato alla storia per essere stato il primo OAV a essere realizzato e distribuito. Si tratta di una storia fantascientifica ambientata nel XXII secolo sulla Luna, che è in via di colonizzazione da parte degli esseri umani, ma i cui abitanti sono vessati da quelli rimasti sulla Terra. In questo è evidente il debito col romanzo di "hard science fiction" "La Luna è una severa maestra", di Robert H. Heinlein, che pochi anni prima era stato d'ispirazione anche per la celeberrima serie "Mobile Suit Gundam". E, proprio come in "Gundam", vi è in "Dallos" una certa attenzione per i temi politico-sociali, oltre al fatto che i ribelli lunari utilizzano come mezzi e armi d'assalto degli esoscheletri potenziati, che qui erano stati progettati per i lavori di estrazione mineraria.

La maggior pecca di questa miniserie è il fatto che consti di quattro sole puntate da 30 minuti l'una, mentre era stata progettata per una durata molto maggiore. Di conseguenza, la storia non ha una vera conclusione, forse per lasciare aperta la possibilità di riprendere in mano la vicenda in un secondo momento. Malgrado ci sia un tentativo di analisi psicologica dei personaggi, questa non ha il tempo di essere approfondita, ed è un vero peccato perché diversi di questi (il coscienzioso ufficiale di polizia terrestre che finisce per comprendere le ragioni dei ribelli, la figlia del politico che, rapita coi ribelli, solidarizza con loro, il giovane lunare che si unisce ai ribelli pur con tutti i suoi dubbi, il nonno di quest'ultime reduce della prima ondata di coloni e depositario della memoria storica) appaiono molto interessanti. La stessa entità che dà il nome alla serie, Dallos, che a me ha ricordato il cosiddetto "volto di Marte" (benché sia una struttura elettrificata e non una formazione rocciosa) e che è venerata dai coloni come se fosse una divinità, rimane un mistero, anche perché nelle varie puntate si danno spiegazioni diverse e incompatibili sulla sua genesi.

Dal punto di vista tecnico, "Dallos" si presenta in modo simile a una serie televisiva di qualità medio-alta, con animazioni sufficientemente fluide e un character design abbastanza realistico e accattivante. La musica è molto coinvolgente e usata in modo efficace per sottolineare i momenti più drammatici.
Il mio voto di 7 è dovuto soprattutto all'aspetto tecnico e alla stima grandissima che nutro per Mamoru Oshii, regista della miniserie. Se fosse stata realizzata nelle modalità inizialmente previste, avrebbe potuto probabilmente assurgere alla dimensione di capolavoro.