la geisha credo sia una delle figure più pittoresche e intriganti sin dagli albori della storia giapponese, un vero e proprio misto fra arte, cultura e sensualità. Questa Maiko pare davvero molto simile. inoltre ho apprezzato tantissimo questa frase:
"Il cuore di un uomo è il cuore del Giappone e finché il cuore del Giappone batterà per una geisha, entrambi sopravvivranno". davvero un senso patriottico romantico, semplicemente meraviglioso.
Nexso (anonimo)
- 14 anni fa
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Mi sono appena documentato con la Wikipedia sulla figura della geisha e non trovo giusto il trattamento che ricevono per la loro formazione. Sembra quasi un lavaggio del cervello. Comunque ormai sono poche le donne che decidono di diventarlo.
Spero che questo libro sia mio quanto prima *_* Ho già letto due libri sulle geishe, uno improprio, l'altro è Memorie di Una Geisha e li ho amati moltissimo entrambi. Sebbene non siano stati scritti da autori giapponesi, sono stati in grado di aprire una reale finestra sul mondo delle geishe che fino a poco tempo fa era rimasto segreto ai più.
<i>è un sogno, un sogno che diviene realtà</I>
Comunque è quantomeno curioso che un tempo si diveniva geishe anche venendo strappate dalla famiglia contro il proprio volere, mentre oggi coloro che lo diventano sono attratte genuinamente proprio da ques'arte che va scomparendo...
@ Alucard Vero, quella frase è bellissima e molto significativa
Condivido in pieno le idee di ALUCARD, le geishe sono davvero delle figure meravigliose. Veri e propri pilastri della cultura giapponese che conoscono a fondo considerando lo studio che c'è dietro. Quanto mi innervosisco quando vengono scambiate per volgari prostitute, a volte era contemplato anche questo servizio ma veniva considerata una arte così come la poesia; la arte dell'erotismo. Per cultura personale credo proprio che lo leggerò, è un argomento davvero molto interessante.
Questo libro dovrebbero leggerlo gli ignoranti sull'argomento (quì sono tanti ) che pensano che la geisha sia una prostituta. Credo che leggerò questo libro, sembra ben fatto. Bellissimo anche il blog dell'autrice
@Ichimaru Garuda ho letto in rete che il "servizio" non fa parte del lavoro della geisha. Non credo neanche che la geisha sia "istruita all'arte della seduzione". Questa IMHO è una diceria di chi diffondeva un'immagine sbagliata in occidente decenni fa. Ho letto che si concedeva al suo cliente solo se innamorata e comunque al di fuori dell'ambito lavorativo. E questo cliente (ricco) la sosteneva economicamente per anni perchè aveva una relazione con lei.
Non sono mai stato attratto da questa figura in particolare, ma se avessi un po' di tempo questo libro mi piacerebbe leggerlo per conoscenza. La figura della geisha è poco conosciuta da noi, e per quanto mi riguarda so veramente poco di loro. Tra gli altri mille libri da leggere (compreso Battle Royale che ancora non ho trovato in giro) magari ci metto pure questo
@ Nekomanjin Quello che hai detto tu è vero, ma solo parzialmente esatto L'istruzione di una geisha a tutte le arti elencate sopra costava una follia, che si sommava al costo del trucco e dei kimoni; a sostenere queste spese era l'okiya, la casa che appunto le ospitava e istruiva. Nel momento in cui una geisha era pronta ad intrattenere gli ospiti attraverso le maniere così imparate, poteva finalmente iniziare a guadagnare, per rifondere l'okiya delle spese sostenute per lei per lunghi anni. Dato che le spese erano ingenti, molte geishe rimanevano una proprietà dell'okiya perché non riuscivano a guadagnare abbastanza denaro durante la loro (lunga) carriera.
Un modo per rendersi indipendenti dall'okiya era di trovare un Danna, un cliente così ricco da rifondere lui stesso tutte le spese della geisha, che da quel momento in poi avrebbe avuto una relazione anche fisica solo con lui. Ma non necessariamente la geisha era innamorata di lui, anzi; certamente lei gli doveva la libertà dall'okiya, una vita benestante e così via, ma erano poche quelle che veramente vivevano una storia d'amore con il loro danna.
Dunque molte geishe, come dici tu, si concedevano a volte al di fuori dell'ambito lavorativo al loro innamorato, ma si trattava di storie che dovevano rimanere segrete per non rovinare la reputazione della geisha in questione, in quanto suddetti innamorati non avevano il denaro sufficiente per riscattare la geisha dall'okiya.
@ Nekomanjin ...In tutto il mio precedente sproloquio ho dimenticato l'essenziale E cioè che in realtà il concedersi ai clienti faceva parte eccome del lavoro di una geisha, ma doveva essere ampiamente valutato e predisposto rigorosamente da parte della geisha, dell'okiya, dell'onee-san (una sorta di geisha protettrice), e dell'uomo in questione...insomma era tutto attentamente ponderato, perché era un aspetto della carriera della geisha che poteva sistemarla a vita o rovinarla per sempre, a seconda che fosse o meno l'uomo (il cliente) giusto -_-
@zettaiLara grazie per le info. Sul fatto che non sempre era amore lo credo anch'io. Dici che anche l'okiya stessa cercava di appioppare i pollastri da spennare per le proprie geisha? Questo non lo sapevo ma non credo che tra le varie materie di studio rientrasse anche "tecniche per sedurre il pollastro da spennare" o sbaglio? Comunque in Giappone non le chiamano geisha ma maiko oppure geiko.
@ Nekomanjin <i>Dici che anche l'okiya stessa cercava di appioppare i pollastri da spennare per le proprie geisha? </i> Esatto
In realtà essendo la geisha maestra in varie arti, doveva mostrarsi seducente in ogni minimo movimento, però era un 'seducente' chiaramente diverso dal nostro concetto occidentale Tipo mi ricordo che addirittura mostrare o no una bella rotazione del polso durante il servizio del the era considerato 'seduzione' Comunque sì, maiko è la quasi-geisha, geiko di preciso non so, ma non so quanto spesso si chiamino esse stesse 'geisha', anche perché a Kyoto poi (dove erano più diffuse) hanno un altro dialetto
Concordo con Alucard sulla figura della geisha, affianco a quella del samurai è la più rappresentativa della storia nipponica, peccato non sia un gran lettore quindi passo il libro.
La frase è carica di significato, moltotoccante e poetica.
@lawliet: ora non esageriamo, il Giappone non è certo l'isola felice dalle tradizioni intoccabili, la globalizzazione ha fatto il suo dovere. Molte delle tradizioni antiche si sono perse o sono passate in secondo piano. L'Italia di certo ha fatto la stessa fine, per quanto siamo fisati con calcio e robe varie, le nostre tradizioni non le abbiamo di certo perse. Basta girare Mi sembra quasi che denigrare la propria patria stia diventando una moda e lo dico non da persona cieca ma comprende che effetivamente qualcosa si sta perdendo.
@zettaiLara si è vero, è considerata seducente anche la nuca leggermente scoperta dal trucco o dal colletto del kimono. A me sembra che il giappone abbia conservato molta più tradizione rispetto a noi anche se sono d'accordo con Ichimaru sul fatto che non è bello denigrare la propria patria. Ogni paese ha i suoi pro e i suoi contro.
Sono d'accordo sia con Ichimaru che con Nekomanjin. E' vero che il Giappone è uno dei paesi che più si tiene strette le sue tradizioni (motivo per cui a vederne alcune sembra proprio di poter osservare un medioevo vivente), ma è altrettanto vero che nelle generazioni più giovani molto di ciò si sta inesorabilmente perdendo, e questo mi intristisce molto Per esempio pensavo alla fabbricazione del mochi: un tempo lo facevano tutte le famiglie (a capodanno, mi sembra), oggi invece lo acquistano già bell'e pronto
Concordo con Ichimaru Garuda, cerchiamo di non idealizzare come al solito il giappone come il paradiso in terra, quando leggo frasi come "mi vergogno di... vorrei tanto essere nato là.." mi fanno un pò irritare. Sicuramente in Italia ci sono moltissime cose che non vanno e che non starò qui ad elencare, ma anche lì hanno la loro dose di problemi, che poi vengono riportati in parte anche qui su AC con qualche notizia (hikikomori, suicidi, lavoro eccessivo...). Poi chi ha vissuto o vive entrambe le realtà credo sia più idoneo a discorsi del genere, io comunque la vedo cosi.
@ Edillian: concordo con te, ogni nazione ha i suoi pregi e i suoi difetti, e il Giappone non è escluso. In Giappone ci sono molte belle tradizioni, forse l'Italia su questo piano non è allo stesso livello, ma anch'essa delle cose che laggiù non avranno.
Mi pare che stiate passando troppo facilmente da un'estremo all'altro nel delineare la figura di una geisha... di cui sono sempre esistite diverse tipologie a seconda anche dei luoghi, del prestigio della casa di appartenenza, delle qualità della donna stessa, ecc..
Semmai è triste constatare che per molte Gheishe, anche al giorno d'oggi, le prospettive di vita migliori sono quella di diventare "protettrice" oppure di divenire l'amante ufficiale di qualche "Danna" odierno, pratica ufficialmente illegale in Giappone, ma praticamente tollerata.
inoltre ho apprezzato tantissimo questa frase:
"Il cuore di un uomo è il cuore del Giappone e finché il cuore del Giappone batterà per una geisha, entrambi sopravvivranno".
davvero un senso patriottico romantico, semplicemente meraviglioso.