Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Nell'appuntamento di oggi due anime votati al soprannaturale quali Kigeki e Bakemonogatari saranno inframezzati da un manga considerabile come un classico fra i classici: Touch di Mituru Adachi.
Per saperne di più continuate a leggere.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Nell'appuntamento di oggi due anime votati al soprannaturale quali Kigeki e Bakemonogatari saranno inframezzati da un manga considerabile come un classico fra i classici: Touch di Mituru Adachi.
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Kigeki
10.0/10
Io, Lui, L' Altro
-
Devo dire che ho guardato Kigeki per semplice curiosità, avendo visto per caso qualche immagine da qualche parte. Non mi aspettavo niente di speciale, ma mi sbagliavo. E molto. Probabilmente troppo.
Non è facile descrivere questo OAV, anche se dura solo 10 minuti. In quei dieci minuti, però, riesce a trasportare completamente in un' altro mondo, dal quale io ho faticato a tornare. Le inquadrature sfocate, il costante contrasto tra bianco e nero, la preghiera come sottofondo, e, a mio avviso, anche la trama semplice e aperta, priva di molti dettagli, creano un'atmosfera surreale, fantastica o da sogno. Non so quale di queste definizioni sia migliore, per quello che si respira durante la visione di Kigeki.
Ho sempre apprezzato i cortometraggi. In poco tempo riescono a comunicare molto. A volte, forse, troppo, e fanno male all'anima. Non è una cosa negativa. Anzi, penso che sia una delle cose migliori. Non ho visto molti OAV di questo tipo, ma probabilmente Kigeki sarà tra quelli che non dimenticherò mai. Mai.
Non è facile descrivere questo OAV, anche se dura solo 10 minuti. In quei dieci minuti, però, riesce a trasportare completamente in un' altro mondo, dal quale io ho faticato a tornare. Le inquadrature sfocate, il costante contrasto tra bianco e nero, la preghiera come sottofondo, e, a mio avviso, anche la trama semplice e aperta, priva di molti dettagli, creano un'atmosfera surreale, fantastica o da sogno. Non so quale di queste definizioni sia migliore, per quello che si respira durante la visione di Kigeki.
Ho sempre apprezzato i cortometraggi. In poco tempo riescono a comunicare molto. A volte, forse, troppo, e fanno male all'anima. Non è una cosa negativa. Anzi, penso che sia una delle cose migliori. Non ho visto molti OAV di questo tipo, ma probabilmente Kigeki sarà tra quelli che non dimenticherò mai. Mai.
Touch
10.0/10
Seguendo lo stesso percorso che mi aveva portato all'acquisto di Rough, ho recuperato Touch in blocco, dopo averlo notato nella top ten tra i manga migliori di sempre. Mai decisione è stata più saggia. La capacità narrativa e descrittiva di Adachi, che mi aveva colpito in Rough, mi ha del tutto sbalordita in questa serie che ho trovato sicuramente più profonda e soprattutto curata nel finale. Se infatti avevo trovato una pecca in Rough, quella stava proprio nel finale "aperto".
Ma veniamo alla storia. Tatsuya e Kazuya Uesugi sono due gemelli identici nell'aspetto ma caratterialmente opposti. Se Kazuya è uno studente modello ed asso del club di baseball, Tatsuya è un ragazzo svogliato, superficiale e molto pigro che passa le sue giornate a bighellonare. Ciò che accomuna veramente i due gemelli è il profondo affetto provato nei confronti dell'amica di infanzia, nonché vicina, Minami, affetto che non tarderà a mostrarsi e a creare tra loro una (in)certa competizione. Un tragico incidente porrà fine a questa sorta di guerra pacifica e stravolgerà la vita dei ragazzi. Tatsuya, "il fratello scemo", dovrà fare i conti con la popolarità del gemello e con le aspettative che tutti gli spettatori hanno nei confronti di un "primo attore". Realizzare il sogno di Minami di vedere la squadra della scuola arrivare al Koshien, campionato nazionale di baseball, sarà da questo momento il suo unico obiettivo.
Amore, amicizia, sport e dolore, sono gli ingredienti principali di quest'opera: bellissima fotografia di uno spaccato di vita di giovani studenti delle medie che, nel corso di questi ventisei volumi, compiranno un processo di maturazione descritto con delicatezza e maestria da Adachi.
Se c'è una cosa che mi ha colpito in Touch, questa e proprio la narrazione. La storia scorre veloce, forse troppo nei primi volumi, dove si avverte una certa frettolosità nel punto più cruciale della trama: il punto di svolta. Il mangaka poteva attendere anche qualche altro volumetto per porre fine ad un capitolo importante della storia, ma così non è stato e ciò lascerà il lettore con una punta di curiosità racchiusa perfettamente nella domanda: "Come sarebbe andata se..?". A parte questo piccolo inconveniente, si viene completamente assorbiti dalla trama, tant'è che i tanti momenti di suspance tengono il lettore incollato alle pagine fino al finale.
I personaggi sono veramente ben caratterizzati, accanto ai personaggi principali ve ne sono altri che non rimangono certo in disparte. E così ci ritroviamo a seguire le avventure dei membri del club di baseball e dei compagni di scuola di Tacchan e Minami con lo stesso coinvolgimento della storia principale. Alcuni personaggi risulteranno antipatici, altri diventeranno delle mascotte, la sensazione che si ha durante la lettura è quella di assistere ad una vera e propria rappresentazione teatrale, dove i personaggi si alternano sul palcoscenico per ricevere il loro momento di gloria.
I disegni di Adachi sono molto belli per quanto riguarda i paesaggi e i fondali nei quali vi è una certa attenzione ai particolari, attenzione che sembra invece non esistere per i volti dei personaggi, semplici e abbozzati nel classico stile dell'autore. Il punto di forza di Adachi sta nel trasmettere un'emozione attraverso una semplice tavola, che sia con o senza dialoghi non importa, il messaggio arriva comunque.
Pubblicato da Star Comics su Fan tra il 1999 e il 2001, Touch è un'opera di facile reperibilità, e consiglio vivamente a tutti di recuperarla. Più di Rough sa toccare il cuore del lettore, regalando un bel bagaglio di emozioni. Un 10 più che meritato per questa bellissima storia entrata sicuramente a far parte della mia top ten personale.
Ma veniamo alla storia. Tatsuya e Kazuya Uesugi sono due gemelli identici nell'aspetto ma caratterialmente opposti. Se Kazuya è uno studente modello ed asso del club di baseball, Tatsuya è un ragazzo svogliato, superficiale e molto pigro che passa le sue giornate a bighellonare. Ciò che accomuna veramente i due gemelli è il profondo affetto provato nei confronti dell'amica di infanzia, nonché vicina, Minami, affetto che non tarderà a mostrarsi e a creare tra loro una (in)certa competizione. Un tragico incidente porrà fine a questa sorta di guerra pacifica e stravolgerà la vita dei ragazzi. Tatsuya, "il fratello scemo", dovrà fare i conti con la popolarità del gemello e con le aspettative che tutti gli spettatori hanno nei confronti di un "primo attore". Realizzare il sogno di Minami di vedere la squadra della scuola arrivare al Koshien, campionato nazionale di baseball, sarà da questo momento il suo unico obiettivo.
Amore, amicizia, sport e dolore, sono gli ingredienti principali di quest'opera: bellissima fotografia di uno spaccato di vita di giovani studenti delle medie che, nel corso di questi ventisei volumi, compiranno un processo di maturazione descritto con delicatezza e maestria da Adachi.
Se c'è una cosa che mi ha colpito in Touch, questa e proprio la narrazione. La storia scorre veloce, forse troppo nei primi volumi, dove si avverte una certa frettolosità nel punto più cruciale della trama: il punto di svolta. Il mangaka poteva attendere anche qualche altro volumetto per porre fine ad un capitolo importante della storia, ma così non è stato e ciò lascerà il lettore con una punta di curiosità racchiusa perfettamente nella domanda: "Come sarebbe andata se..?". A parte questo piccolo inconveniente, si viene completamente assorbiti dalla trama, tant'è che i tanti momenti di suspance tengono il lettore incollato alle pagine fino al finale.
I personaggi sono veramente ben caratterizzati, accanto ai personaggi principali ve ne sono altri che non rimangono certo in disparte. E così ci ritroviamo a seguire le avventure dei membri del club di baseball e dei compagni di scuola di Tacchan e Minami con lo stesso coinvolgimento della storia principale. Alcuni personaggi risulteranno antipatici, altri diventeranno delle mascotte, la sensazione che si ha durante la lettura è quella di assistere ad una vera e propria rappresentazione teatrale, dove i personaggi si alternano sul palcoscenico per ricevere il loro momento di gloria.
I disegni di Adachi sono molto belli per quanto riguarda i paesaggi e i fondali nei quali vi è una certa attenzione ai particolari, attenzione che sembra invece non esistere per i volti dei personaggi, semplici e abbozzati nel classico stile dell'autore. Il punto di forza di Adachi sta nel trasmettere un'emozione attraverso una semplice tavola, che sia con o senza dialoghi non importa, il messaggio arriva comunque.
Pubblicato da Star Comics su Fan tra il 1999 e il 2001, Touch è un'opera di facile reperibilità, e consiglio vivamente a tutti di recuperarla. Più di Rough sa toccare il cuore del lettore, regalando un bel bagaglio di emozioni. Un 10 più che meritato per questa bellissima storia entrata sicuramente a far parte della mia top ten personale.
Bakemonogatari
8.0/10
Crimson King
-
Bakemonogatari – composto tra Bakemono (entità sovrannaturale) e Monogatari (racconto). Storie di fantasmi.
Non mi sono mai piaciute le storie di fantasmi. In qualche modo, le ho sempre considerate banali, inconcludenti e stereotipate.
Anche Bakemonogatari parla di fantasmi. Ma non sono lenzuola che svolazzano in un castello diroccato, marionette animate che vengono a farci visita nel sonno, o spiriti vagabondi visibili solo allo sciamano di turno. Niente di tutto questo. I fantasmi di Bakemonogatari sono i fantasmi della mente; ricordi soppressi, affetti del passato, conflitti interiori, questioni sentimentali che escono dal guscio della psiche e penetrano nel mondo materiale, incarnandosi in entità simboliche.
Quest’anime non è una semplice storiella di fantasmi. E’ la rappresentazione di una realtà interiore altrimenti inspiegabile. E’ una mostra pittoresca dei rapporti umani.
La trama potrebbe essere considerata, di per sé, banale. E probabilmente lo è, visto che avere una trama superfiga e originale, probabilmente, non era l’obiettivo di Nisio Isin.
Un normalissimo ragazzo (ed ex vampiro), Koyomi Araragi, s'imbatte accidentalmente in una ragazza, Hitagi Senjogahara, che casca sulle sue braccia dopo una notevole caduta libera. Per sua fortuna, la ragazza è leggera come un aeroplanino di carta.
L’anime inizia con questa premessa, per dare poi il via ai vari episodi, che vedranno Araragi imbattersi in cinque ragazze, Senjogahara compresa, legate a strane entità che sembrano perseguitarle.
Tutto qui?, qualcuno penserà. E magari Araragi-kun ha anche uno spadone fiammante per fare a pezzettini i demoni cattivi cattivi? No, per fortuna niente spadoni. In realtà, l’azione – intesa come miscuglio di combattimenti, corse, rincorse, andate e ritorni - in quest’anime è del tutto assente. Spiegare la trama di Bakemonogatari è impossibile. Poiché la storia va avanti a episodi, l’evoluzione della trama non è legata tanto al succedersi degli avvenimenti, quanto allo sviluppo dei rapporti tra i personaggi.
Il punto forte dell’anime sono infatti i dialoghi, che occupano la maggior parte del tempo degli episodi. Potrebbe essere considerato un punto di demerito. In realtà, non è così. I dialoghi di Bakemonogatari sono quasi poetici. Non annoiano mai; sono freschi, densi, e nascondono livelli e sottolivelli di significati, allusioni e citazioni. E no, non sono artificiosi e/o fini a se stessi. Ogni dialogo, anzi, ogni parola, aggiunge qualcosa in più, dà un indizio ma mai una soluzione.
Tutto il minestrone, poi, ci viene servito in un brodo di animazione unica. Le ambientazioni sono vaghe, dense di tonalità, e vi è un particolare gioco di colori, nei fondali, che sembra voler rispecchiare il contesto in cui è inserito. Gli ambienti risultano in tal modo quasi onirici, in una città che sembra essere abitata e vissuta dai soli protagonisti (e dai cartelli stradali).
I disegni, anche se non fanno gridare al miracolo, si avvantaggiano di piccoli dettagli, come i notevoli particolari degli occhi.
Bakemonogatari è uno di quegli anime che può far godere o vomitare. La maniacale ricerca dell’originalità espressiva può far storcere il naso e annoiare, così come il taglio inusuale della regia può risultare pretenzioso. Personalmente, considero il lavoro dello studio Shaft superlativo, tenendo conto anche del budget a disposizione, che probabilmente ha indotto lo studio a focalizzarsi più sull’originalità che sull’attrattiva commerciale.
La colonna sonora riesce a mantenere a galla le suggestioni dell’ambientazione, ma niente miracoli. Carine le sigle, in particolare la prima opening “Staple Stable” e l’ending “Kimi no Shiranai Monogatari”.
Bakemonogatari è quello che io definisco un ottimo pranzo senza dessert. Non è un capolavoro; non è uno schifo; non è nemmeno un buon anime, nel senso comune del termine. E’ semplicemente quello che è. Un miscuglio eterogeneo di generi, elementi, impastati e fatti reagire da un ottimo alchimista con pochi strumenti a disposizione.
Infine, un applauso ai Karanaze per il loro lavoro. Avere a che fare con tutti quei cartelli stradali avrebbe portato chiunque ad avere allucinazioni. E a vedere fantasmi.
Grazie.
Non mi sono mai piaciute le storie di fantasmi. In qualche modo, le ho sempre considerate banali, inconcludenti e stereotipate.
Anche Bakemonogatari parla di fantasmi. Ma non sono lenzuola che svolazzano in un castello diroccato, marionette animate che vengono a farci visita nel sonno, o spiriti vagabondi visibili solo allo sciamano di turno. Niente di tutto questo. I fantasmi di Bakemonogatari sono i fantasmi della mente; ricordi soppressi, affetti del passato, conflitti interiori, questioni sentimentali che escono dal guscio della psiche e penetrano nel mondo materiale, incarnandosi in entità simboliche.
Quest’anime non è una semplice storiella di fantasmi. E’ la rappresentazione di una realtà interiore altrimenti inspiegabile. E’ una mostra pittoresca dei rapporti umani.
La trama potrebbe essere considerata, di per sé, banale. E probabilmente lo è, visto che avere una trama superfiga e originale, probabilmente, non era l’obiettivo di Nisio Isin.
Un normalissimo ragazzo (ed ex vampiro), Koyomi Araragi, s'imbatte accidentalmente in una ragazza, Hitagi Senjogahara, che casca sulle sue braccia dopo una notevole caduta libera. Per sua fortuna, la ragazza è leggera come un aeroplanino di carta.
L’anime inizia con questa premessa, per dare poi il via ai vari episodi, che vedranno Araragi imbattersi in cinque ragazze, Senjogahara compresa, legate a strane entità che sembrano perseguitarle.
Tutto qui?, qualcuno penserà. E magari Araragi-kun ha anche uno spadone fiammante per fare a pezzettini i demoni cattivi cattivi? No, per fortuna niente spadoni. In realtà, l’azione – intesa come miscuglio di combattimenti, corse, rincorse, andate e ritorni - in quest’anime è del tutto assente. Spiegare la trama di Bakemonogatari è impossibile. Poiché la storia va avanti a episodi, l’evoluzione della trama non è legata tanto al succedersi degli avvenimenti, quanto allo sviluppo dei rapporti tra i personaggi.
Il punto forte dell’anime sono infatti i dialoghi, che occupano la maggior parte del tempo degli episodi. Potrebbe essere considerato un punto di demerito. In realtà, non è così. I dialoghi di Bakemonogatari sono quasi poetici. Non annoiano mai; sono freschi, densi, e nascondono livelli e sottolivelli di significati, allusioni e citazioni. E no, non sono artificiosi e/o fini a se stessi. Ogni dialogo, anzi, ogni parola, aggiunge qualcosa in più, dà un indizio ma mai una soluzione.
Tutto il minestrone, poi, ci viene servito in un brodo di animazione unica. Le ambientazioni sono vaghe, dense di tonalità, e vi è un particolare gioco di colori, nei fondali, che sembra voler rispecchiare il contesto in cui è inserito. Gli ambienti risultano in tal modo quasi onirici, in una città che sembra essere abitata e vissuta dai soli protagonisti (e dai cartelli stradali).
I disegni, anche se non fanno gridare al miracolo, si avvantaggiano di piccoli dettagli, come i notevoli particolari degli occhi.
Bakemonogatari è uno di quegli anime che può far godere o vomitare. La maniacale ricerca dell’originalità espressiva può far storcere il naso e annoiare, così come il taglio inusuale della regia può risultare pretenzioso. Personalmente, considero il lavoro dello studio Shaft superlativo, tenendo conto anche del budget a disposizione, che probabilmente ha indotto lo studio a focalizzarsi più sull’originalità che sull’attrattiva commerciale.
La colonna sonora riesce a mantenere a galla le suggestioni dell’ambientazione, ma niente miracoli. Carine le sigle, in particolare la prima opening “Staple Stable” e l’ending “Kimi no Shiranai Monogatari”.
Bakemonogatari è quello che io definisco un ottimo pranzo senza dessert. Non è un capolavoro; non è uno schifo; non è nemmeno un buon anime, nel senso comune del termine. E’ semplicemente quello che è. Un miscuglio eterogeneo di generi, elementi, impastati e fatti reagire da un ottimo alchimista con pochi strumenti a disposizione.
Infine, un applauso ai Karanaze per il loro lavoro. Avere a che fare con tutti quei cartelli stradali avrebbe portato chiunque ad avere allucinazioni. E a vedere fantasmi.
Grazie.
Bakemonogatari non lo conosco, ma leggendo la recensione, so che non mi potrà mai piacere, tendo ad evitare tutti gli anime con questo tipo di storie.
Kigeki pare interessante, se riesco a trovarlo lo guardo.
Adesso sono passati anni e, a sentir dire quanto sia un capolavoro, mi viene quasi voglia di cercarlo e leggerlo tutto per vedere cosa ci sia di così bello da essere considerato un capolavoro per così tante persone.
Le altre due serie non le conosco proprio, quindi non posso giudicare.
Intanto continuo ad aspettare gli ultimi 3 episodi, sperando che si sentirà finalmente parlare Shinobu doppiata da Aya Hirano.
E soprattutto, com'è che vengono eliminate le recensioni negative? La mia è l'ultima recensione negativa di Bakemonogatari rimasta. Io sono uno dei pochi che dissentono e non si sono lasciati abbindolare dalla sua grafica spettacolare e ad effetto. Non ero il solo ad evidenziare evidenti note negative. Devo forse aspettarmi che anche la mia presto finirà nel cestino, piegata dal conformismo?
In questo spazio sono pubblicate le recensioni scritte dal momento in cui la rubrica è stata aperta, anche perché, come suggerisce la logica, non si può pensare che ci sia qualcuno disposto a leggersi tutte le recensioni passate per trovarne qualcuna interessante.
Le recensioni che vengono selezionate per questo spazio devono rispondere a determinati criteri che però non sono oggetto di discussione (per lo meno non in questa sede). Comunque come dice Horus al momento si selezionano solo recensioni scritte di recente anche perchè così è più comodo.
Le recensioni negative non sono scartate a priori ti basta dare una spulciata tra i precedenti appuntamenti e ne troverai
Consiglio di provarlo, giusto per curiosità!
Complimenti a tutti e tre i recensori!
@ Solaris
In realtà vengono scelte anche recensioni negative (ed ecco il motivo del "(s)consigliati" nel titolo!)
Su Touch, non mi esprimo più di tanto. Per me è un capolavoro. O quantomeno è quello che considero il capolavoro della mia libreria. Comunque anch'io all'inizio ero molto titubante, dal momento che l'anime è uno di quelli che detesto di più in assoluto. Ma da quando un giorno, ormai 11 anni fa, a scherzo, ho preso il numero nove, non ho più potuto fermarmi con la lettura e non c'è un solo numero che mi abbia lasciato a bocca asciutta o senza trasmettermi ogni genere di emozione. Insomma: consigliatissimo!!
Bakemonogatari non lo conosco ma la grafica mi ispiracchia. Peccato che ho già troppa roba da vedere. Magari gli darò una possibilità più avanti
@Solaris
Non penso si tratti di lasciarsi abbindolare. Se il comparto visivo è piacevole alla vista, è piacevole. Semplice. Uno giudica quello che vede, alla fine. Ovviamente ci sono note negative (narrazione, comparto audio, tendenza dei personaggi a diventare prigionieri della loro stessa caratterizzazione, spesso monotona, ecc...) motivo per cui ho dato 8 e non 9 o 10. Il resto è tutta carne sul fuoco, a mio parere. E cuoce bene.
Concordo su Kigeki, è davvero una piccola perla.
"anime che varrebbero la pena di poter ancora una volta essere apprezzati, e di più, lodati non solo per la trama e il chara, elementi questi che colpiscono solo l'occhio e caso mai la mente, ma anche, o soprattutto, per i messaggi, anche molto attuali, che trasmettono, e questo al cuore"
Io non ho mai visto Touch, ma da quello che leggo, molti lo hanno apprezzato, a dispetto del disegno datato, perché quell'anime ha saputo arrivare fino al cuore. Una volta, infatti gli anime puntavano al cuore, e la gente era in grado di recepirli. Oggi invece?
Sempre citando, un altro utente scrive la pura e semplice verità: "Non penso si tratti di lasciarsi abbindolare. Se il comparto visivo è piacevole alla vista, è piacevole. Semplice. Uno giudica quello che vede, alla fine"
Esatto. E' proprio li il punto: Ti piace quello che vedi, come una falena che gira intorno ad una lampadina scambiandola per la luna. Bakemonogatari, ha un solo ed unico pregio: Dimostra una volta per tutte come si cattura l'audience con gli effetti visivi ed il chara carino ed ammiccante. Non servono storie complesse, grandi personaggi o animazione d'avanguardia. Siamo nell'era della superficialità, regnano veline e calciatori (almeno qui da noi, ma non credo proprio che In giappone sia tanto diverso) ed anche gli anime si adeguano. Se ormai il fanservice regna incontrastato, cari fan, è colpa vostra. Svegliatevi.
@Horus: Toghe rosse? Ma che diavolo dici??
In alcuni frangenti infatti è stato fatto, di scegliere una recensione positiva e una negativa per la stessa opera, ora nella stessa rubrica ora a qualche settimana di distanza, quindi, chissà, magari un giorno potrebbe anche spuntar fuori la tua, se sarà ritenuta opportuna per stare in questa rubrica (come ti han detto su, ci sono dei criteri secondo cui vengono scelte)!
Non riesco a spiegarmelo.
<i>Touch</i> lo ricordo soltanto per l'anime e perchè mia sorella, grandissima estimatrice della serie, mi ha fatto una testa così Un giorno proverò a leggerlo, ma devo dire che per il momento non mi ispira più di tanto. O meglio: diciamo che per il momento non mi sento pronta per un incontro ravvicinato del terzo tipo con Adachi
<i>Bakemonogatari</i> è un altro titolo a me oscuro che, quando mi sarò messa in pari con tutte le serie che ho già in pendenza, potrei prendere in considerazione.
@Solaris: non credo che il numero di recensioni negative per opera sia un parametro sufficiente per quantificare il dissessenso che essa può aver suscitato nell'utenza. Semmai potrai dire di essere uno dei pochi che ha deciso di <i>condividere</i> la sua opinione con gli altri, ma questo non significa necessariamente che tu sia l'unico a pensarla in quel modo La differenza sta per me sta tutta qui: tu non solo avevi qualcosa da dire, ma avevi anche un'idea precisa su <i>come</i> dirlo, mentre per altre persone potrebbe non essere così semplice. Questo, naturalmente, è un mio parere personale e come tale va interpretato.
Non so da quanto tu frequenti questo sito, ma ti posso assicurare che questa rubrica pubblica anche commenti negativi. Io stessa sono stata pubblicata tre volte e in tutti e tre i casi di trattava di recensioni negative Addirittura l'ultima volta che mi è capitato c'era un'altra recensione allo stesso manga, questa volta positiva, in contrapposizione alla mia, proprio come auspicavi tu. Ovviamente non conosco i criteri esatti di selezione delle recensioni, non occupandomi della cosa, ma non credo sarebbe nell'interesse dello Staff svolgere questo compito in maniera tendenziosa e pregiudizievole.
Il mio intervento era inerente al solo comparto grafico. Non ho detto che l'anime mi è piaciuto solo per la sua grafica suggestiva, ma che, tra le tante cose, ho apprezzato anche quella non so cosa c'entrino veline e calciatori con l'animazione, però credo che Bakemonogatari sia tutt'altro che superficiale, e ho spiegato il perché. Tacciare di superficialità senza conoscere i gusti altrui e pensando che la propria opinione sia universale è, appunto, un atto superficiale
@Crimson King quoto
Ah e il mio, comunque, è un avvertimento.
* Touch...beh, prima o poi le avrò tutte le opere di Adachi, questa mi manca ma la preferisco in versione animata.
* Bakemonogatari lo conosco solo a grandi linee per quanto riguarda la trama...l'ho inserito tra le opere da guardare in futuro.
Dico che, senza voler scomodare il rasoio di occam, basta applicare un po' di logica per capire che non tutto a questo mondo è frutto di complotti. Evidentemente in Italia, a forza di sentire storielle sui complotti delle toghe rosse, si è giunti a vedere complotti anche ove l'umano intelletto potrebbe trovare soluzioni più sensate.
Ad ogni modo la tua soluzione non mi sembra in grado di risolvere alcunché, atteso che il selezionare recensioni random implica comunque il definire un insieme di recensioni scritte in modo tale da poter essere lette, o, per usare parole semplici, l'insieme da cui estrarre lo devi definire, a meno di non voler pubblicare recensioni scritte con i piedi. Pertanto, volenti o nolenti, l'attività di lettera va compiuta.
In secondo luogo, la rubrica in questione è nata per 'premiare' in qualche modo gli utenti che scrivono recensioni di qualità, a prescindere dal contenuto, anche perché definire la bontà di una recensione in base al contenuto, positivo o negativo che sia, è un criterio alquanto risibile. Ad ogni buon conto la rubrica non è finalizzata a pubblicizzare questo o quell'anime, né per dare un giudizio sugli stessi in termini assoluti, poiché mi pare alquanto evidente che la funzione di valutazione ponderata sia demandata alla scheda anime/manga (linkata), ove sono raccolte tutte le recensioni. I testi qui pubblicati, lo ripeto, servono solo a premiare chi con il proprio impegno contribuisce ad aumentare i contenuti del sito.
Per touch, prima o poi ci farò un pensierino .
Non avendo ancora letto Touch non posso purtroppo esprimere alcun parere anche se credo che sicuramente si tratti di una di quelle opere che potrei straordinariamente amare, però su una cosa nella recensione concordo pienamente: La grande cura dei dettagli nei fondali e in alcune scene lascia strabiliati. Ma la cosa che più sorprende è il tratto che Adachi adotta per disegnare i personaggi. Non che non mi piaccia ma lo trovo assolutamente differente dallo stile usato per alcune scene senza personaggi, che spesso e volentieri aprono molti capitoli delle storie del sensei.
La recensione su Kigeki stimola molto la sua visione
Kigeki l'ho già visto ... anzi, proprio in questi giorni avevo intenzione di scrivere una recensione!
Touch non mi interessa ... non è davvero il mio genere.
Bakemonogatari ... beh, quello era già presente nella mia lista delle cose da vedere, la recensione mi ha solo convinto maggiormente!
Kigeki non l'ho visto.....non mi esprimo per ora...
Bakemonogatari.....di quest'anime ho sia tanto che poco da dire allo stesso tempo. Non dubito che Isin (l'autore della light novel) e il regista dell'anime volessero creare dei personaggi originali con una forte caratterizzazione eccetera.....il problema sta nella noia che mi ha portato la visione delle puntate.....non quella del film brutto dove ti addormenti....è stato un senso di fastidio perchè nonostante i personaggi fossero discreti, i dialoghi e le varie situazioni messe insieme mi annoiavano e seguivo a malavoglia nonostante all'inizio la serie mi ispirasse. Bah forse è successo solo a me. Ormai la bella grafica su di me non fa più nessun effetto quindi il comparto grafico dal mio punto di vista ha poca pesantezza nella visione di una serie se la narrazione è bassa.
@Solaris: tranquillo la recensione negativa arriverà. Se mi avesse colpito in qualche modo pure io avrei scritto una recensione....invece...
Il tutto è un po' lasciato al caso e sembra un prodotto incompleto.
Ma che c'entriamo noi eh eh?
Gli anime sono prodotti per un pubblico giapponese in primo luogo, noi siamo un numero trascurabile, uno 0.1% per loro.
"penso che nessuno possa arrogarsi il diritto di giudicare una persona connotandola come infantile, stupida ecc. ecc. solamente perché segue certe opere."
Questa donna dice una cosa giusta.
Vorrei dilungarmi un secondo sulla questione introdotta da Solaris. Se ho ben capito quest'ultimo si lamentasse del fatto che certi anime, in virtù dei loro effetti speciali tendono ad essere considerati dei capolavori a dispetto di altri più datati e senza questo "doping" visivo. Faccio 2 considerazioni:
1. Mi pare che la recensione e i pareri su Touch siano il classico esempio che ciò non sempre è vero. Non ricordo quando è uscito per la prima volta in Italia l'anime ma siamo negli anni ottanta certamente.
2. E' chiaro che per quegli anime che godono di una migliore realizzazione grafica attraverso l'uso di effetti speciali il voto in più scappa spesso e volentieri. Ma è altrettanto vero che se metti a paragone due anime dello stesso valore in termini di trama uno curato male graficamente e uno curato meglio è chiaro che la preferenza vada sul secondo. Ma è anche giusto che sia così: mia madre ricorda ancora con nostalgia le macchine per fare il caffè di una volta ma non credo, se ne avesse la possibilità, che ne riacquisterebbe mai una per sostituirla alla moderna caffettiera. Il progresso ha proprio l'obiettivo di migliorare le cose.
Detto questo personalmente tendo ad essere piuttosto intransigente in relazione alla trama: non ho visto l'anime in questione nè, di conseguenza, la tua recensione quindi non mi esprimo. Ovvio che se la storia non vale un penny come affermi questo non può considerarsi un capolavoro, anzi non meriterebbe nemmeno la sufficienza. Se ti ha semplicemente annoiato perchè non è il tuo genere allora le tue considerazioni vanno rivolte a un pubblico a te affine. In ogni caso vanno sempre rispettate le opinioni e la sensibilità di tutti.
Non riesco mai a vedere una serie intera..
Touch nn lo conosco...però dalla buonissima recensione sembra quasi un "must".
Infine Bakemonogatari :sinceramente ho apprezzato la serie, ma la quantità infinita di dialoghi velocissimi e molto "taglienti" di Senjogahara alcune volte mi ha indisposto nn poco.
Complimenti ai recensori!
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