Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per l'appuntamento odierno ci orientiamo verso titoli più "tosti" della media consueta...
Apriamo con Claymore, manga di Norihiro Yagi, e proseguiamo con Black Lagoon: Roberta's Blood Trail, terzo blocco anime della nota saga, e Noir, prima serie della trilogia delle "Ragazze con la pistola".
Per saperne di più continuate a leggere.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per l'appuntamento odierno ci orientiamo verso titoli più "tosti" della media consueta...
Apriamo con Claymore, manga di Norihiro Yagi, e proseguiamo con Black Lagoon: Roberta's Blood Trail, terzo blocco anime della nota saga, e Noir, prima serie della trilogia delle "Ragazze con la pistola".
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Capitan Harlock 3D
4.0/10
ward-ed94
-
"Meh"
E' questo che ho pensato dopo aver finito di vedere Capitan Harlock 3D ed essere uscito dal cinema. Nutrivo grandi speranze per questo film, così tante che mi sono sentito amareggiato e frustrato.
Premessa: Io non ho mai letto/visto nulla dell'opera di Leiji Matsumoto, e non ho voluto farlo perché volevo godermi appieno questo film senza conoscere nulla al riguardo. Sapevo che c'erano delle divergenze, ma a quanto pare non serviva.
Già, perché Capitan Harlock 3D è il classico film con tanto budget (30 milioni) e poca sostanza.
Gli umani che ora abitano in alcune colonie sparpagliate nell'universo sono i discendenti di coloro che un tempo vissero sulla Terra e che dovettero abbandonare per via del loro aumento demografico, ma dopo qualche periodo le risorse iniziarono a scarseggiare e la voglia di ritornare nella loro amata "casa" era tanta. Però la Terra non poteva permettersi di contenere tutta la popolazione umana, così scoppiò la guerra di ComeHome per contendersi il diritto di rimpatriare nel loro paese. Per porre fine a tale conflitto venne sancito un organo speciale, la Gaia Sanction, un'entità corrotta e con un potenziale bellico oltremisura che governa il genere umano, di cui fece del pianeta Terra un luogo sacro e allo stesso momento inviolabile. L'ultima speranza che lotta per la libertà è Capitan Harlock , un pirata spaziale tutto nero che vuole riportare l'umanità al loro luogo d'origine. La storia parte da un ragazzo di nome Yama che si infiltra nell'Arcadia per eliminare tutta la ciurma, compreso il Capitano.
In questo remake, se si può definire tale, Harlock interpreta la parte dell'anti-eroe figo dark, meno profondo e riflessivo, ma che mantiene lo stesso affetto che prova per la libertà e la Terra e che pensa più a sventolare il mantello. Dagli altri viene visto come una leggenda, dove solo nominarne il nome provoca paura e timore nel cuore di tutti. Egli però viene messo in secondo piano( cosa che fatico ad accettare). Nonostante tutto viene rappresentato molto bene, anche se verso la fine perderà un po' la tenebrosità che lo caratterizzava prima.
Da qui inizia la tragedia: tutti gli altri personaggi, a partire dal protagonista fino al capo della Gaia Sanction, ed oltre aggiungere il classico stereotipo, sono vuoti. Senza anima. Non comunicano niente di niente, zero emozioni. Sembrano uno più stupido dell'altro. Il protagonista è il giovane Yama che ha come fratello Ezra, un comandante della Gaia Sanction, di cui entrambi sono innamorati della stessa persona, Meku, e tra i due ci sarà un diverbio infinito. Per non parlare poi di come mutano i pensieri del nostro baldo giovane e di come prenderà piega la storia. Più che noioso, direi abbastanza prevedibile.
Se da un lato la caratterizzazione dei personaggi è pessima, eccetto Harlock, la grafica in CG è superba. I personaggi sembrano quasi veri e il design è impeccabile. Gli effetti di luce, ombre, i movimenti sembrano reali, soprattutto le esplosioni che sono assolutamente conforme a ciò che ci si possa aspettare in un film spaziale come questo. Per non parlare dell'Arcadia, raffigurata in modo eccezionale, mostra tutta la sua bellezza e potenza una volta in movimento e/o cominciata la battaglia.
Considerando l'elevato budget mi sembra normale, non potevano sbagliare pure in questo.
Il finale è quello che mi ha fatto storcere un po' il naso. Non so se considerarlo patetico, nel modo in cui si è svolto e concluso, o bello per i messaggi (forse anche troppi) che lascia alla fine della proiezione. Sono del parere che il film doveva essere spezzettato in due o tre parti se ce n'era bisogno per rendere un miglior omaggio al pirata spaziale.
Ultima nota stonata, e non per modo di dire, è il soundtrack. Non rende epico, triste o emozionante ciò che doveva esserlo nel film. Sono rimasto stupito, invece, del doppiaggio. Davvero ottimo, se trascuriamo il carisma dei personaggi.
In conclusione, tutto quello che gira attorno al Capitano Harlock e alla nave spaziale Arcadia è privo di anima e suspance.
Forse potrebbe piacere più a quelli che non hanno letto o visto niente del classico Harlock di Leiji Matsumoto, a quanto pare eccetto me. Sicuramente acquisterò il manga perché il film non rende giustizia a tale opera.
Ringrazio Lucky Red per aver portato con coraggio il film nei cinema.
E' questo che ho pensato dopo aver finito di vedere Capitan Harlock 3D ed essere uscito dal cinema. Nutrivo grandi speranze per questo film, così tante che mi sono sentito amareggiato e frustrato.
Premessa: Io non ho mai letto/visto nulla dell'opera di Leiji Matsumoto, e non ho voluto farlo perché volevo godermi appieno questo film senza conoscere nulla al riguardo. Sapevo che c'erano delle divergenze, ma a quanto pare non serviva.
Già, perché Capitan Harlock 3D è il classico film con tanto budget (30 milioni) e poca sostanza.
Gli umani che ora abitano in alcune colonie sparpagliate nell'universo sono i discendenti di coloro che un tempo vissero sulla Terra e che dovettero abbandonare per via del loro aumento demografico, ma dopo qualche periodo le risorse iniziarono a scarseggiare e la voglia di ritornare nella loro amata "casa" era tanta. Però la Terra non poteva permettersi di contenere tutta la popolazione umana, così scoppiò la guerra di ComeHome per contendersi il diritto di rimpatriare nel loro paese. Per porre fine a tale conflitto venne sancito un organo speciale, la Gaia Sanction, un'entità corrotta e con un potenziale bellico oltremisura che governa il genere umano, di cui fece del pianeta Terra un luogo sacro e allo stesso momento inviolabile. L'ultima speranza che lotta per la libertà è Capitan Harlock , un pirata spaziale tutto nero che vuole riportare l'umanità al loro luogo d'origine. La storia parte da un ragazzo di nome Yama che si infiltra nell'Arcadia per eliminare tutta la ciurma, compreso il Capitano.
In questo remake, se si può definire tale, Harlock interpreta la parte dell'anti-eroe figo dark, meno profondo e riflessivo, ma che mantiene lo stesso affetto che prova per la libertà e la Terra e che pensa più a sventolare il mantello. Dagli altri viene visto come una leggenda, dove solo nominarne il nome provoca paura e timore nel cuore di tutti. Egli però viene messo in secondo piano( cosa che fatico ad accettare). Nonostante tutto viene rappresentato molto bene, anche se verso la fine perderà un po' la tenebrosità che lo caratterizzava prima.
Da qui inizia la tragedia: tutti gli altri personaggi, a partire dal protagonista fino al capo della Gaia Sanction, ed oltre aggiungere il classico stereotipo, sono vuoti. Senza anima. Non comunicano niente di niente, zero emozioni. Sembrano uno più stupido dell'altro. Il protagonista è il giovane Yama che ha come fratello Ezra, un comandante della Gaia Sanction, di cui entrambi sono innamorati della stessa persona, Meku, e tra i due ci sarà un diverbio infinito. Per non parlare poi di come mutano i pensieri del nostro baldo giovane e di come prenderà piega la storia. Più che noioso, direi abbastanza prevedibile.
Se da un lato la caratterizzazione dei personaggi è pessima, eccetto Harlock, la grafica in CG è superba. I personaggi sembrano quasi veri e il design è impeccabile. Gli effetti di luce, ombre, i movimenti sembrano reali, soprattutto le esplosioni che sono assolutamente conforme a ciò che ci si possa aspettare in un film spaziale come questo. Per non parlare dell'Arcadia, raffigurata in modo eccezionale, mostra tutta la sua bellezza e potenza una volta in movimento e/o cominciata la battaglia.
Considerando l'elevato budget mi sembra normale, non potevano sbagliare pure in questo.
Il finale è quello che mi ha fatto storcere un po' il naso. Non so se considerarlo patetico, nel modo in cui si è svolto e concluso, o bello per i messaggi (forse anche troppi) che lascia alla fine della proiezione. Sono del parere che il film doveva essere spezzettato in due o tre parti se ce n'era bisogno per rendere un miglior omaggio al pirata spaziale.
Ultima nota stonata, e non per modo di dire, è il soundtrack. Non rende epico, triste o emozionante ciò che doveva esserlo nel film. Sono rimasto stupito, invece, del doppiaggio. Davvero ottimo, se trascuriamo il carisma dei personaggi.
In conclusione, tutto quello che gira attorno al Capitano Harlock e alla nave spaziale Arcadia è privo di anima e suspance.
Forse potrebbe piacere più a quelli che non hanno letto o visto niente del classico Harlock di Leiji Matsumoto, a quanto pare eccetto me. Sicuramente acquisterò il manga perché il film non rende giustizia a tale opera.
Ringrazio Lucky Red per aver portato con coraggio il film nei cinema.
Un’oscenità senza pudore per le vette raggiunte da Black Lagoon: l’anime di "Blood Trail" riesce nell’arduo compito di elevare a capolavoro la stessa storia manga. L’inconsistenza e la genericità della trama e dei personaggi secondari, culminanti nel raccapricciante finale, riescono unicamente a produrre pensieri nichilistici.
"Roberta’s Blood Trail" deve essere dimenticato, rimosso e purgato dalle memorie dei precedenti capitoli di Black Lagoon; buttato via come un episodico tentativo di lucrare grassamente sulla vendita di goffi BluRay; sebbene questa operazione di marketing nasconda in sé un’offesa insanabile verso Black Lagoon: il pensiero che questa avventura non fosse amata, o non potesse vendere abbastanza di per sé, o che si dovesse mungere ancor più.
Per chi possa tuttora pensare che "Afro Samurai Resurrection" abbia toccato il fondo del barile a causa di lobbisti spregiudicati, intenti unicamente a svendere un nome anche al costo di stuprarne tutte le eccezionalità e i personaggi che l’hanno portata ai cuori delle persone, ricredetevi: "Roberta’s Blood" Trail raggiunge nuove profondità d’inconcludenza e orrore.
Laddove la stessa versione cartacea faccia sollevare delle perplessità, pur riuscendo a soddisfare mediamente nella chiusura finale, ecco qui giungere uno stravolgimento ancor più impensabile a opera dell’anime, che bellamente ci spranga le porte in faccia con una parentesi finale in cui Rock comprende l’inutilità delle proprie azioni. La storia inizia e finisce senza che qualcuno ne possa comprendere le basi o gli intenti.
Sappiamo solo che Roberta è arrabbiata, e quindi va ad ammazzare della gente, e poi ovviamente questo crea scompiglio tra i mafiosi di Roanapur – cui ovviamente non aggrada per i loro loschi traffici – e allora c’è la caccia all’uomo e poi Rock si crea un pianone mentale che manco Mozart o Arsenio Lupin; quindi tutto si conclude e pace è fatta. Quelli che parevano essere morti invece sono feriti, e Roberta torna a casuccia pronta per essere riutilizzata come la più usurata battona per episodi successivi.
Occorre vergognarsi nel guardare questo anime; è debito andare a spolverare i volumi di Black Lagoon ed esprimere condoglianze per la serie; è necessario provare ribrezzo nel solo avvicinare gli episodi in vendita nelle varie videoteche e sarebbe prescrivibile una sana mesata di sfoghi verso i produttori, distributori, venditori e malcapitati compratori.
Se avete un amico a questo mondo, una persona che amate o che vi sta semplicemente simpatica, tenetela alla larga da quest’oscenità di anime.
"Black Lagoon: Roberta’s Blood Trail", riesce in ciò che le religioni o i politici o i cataclismi falliscono miseramente: unire le persone sotto un unico ideale. Nel caso specifico, una crociata contro "Roberta’s Blood Trail".
"Roberta’s Blood Trail" deve essere dimenticato, rimosso e purgato dalle memorie dei precedenti capitoli di Black Lagoon; buttato via come un episodico tentativo di lucrare grassamente sulla vendita di goffi BluRay; sebbene questa operazione di marketing nasconda in sé un’offesa insanabile verso Black Lagoon: il pensiero che questa avventura non fosse amata, o non potesse vendere abbastanza di per sé, o che si dovesse mungere ancor più.
Per chi possa tuttora pensare che "Afro Samurai Resurrection" abbia toccato il fondo del barile a causa di lobbisti spregiudicati, intenti unicamente a svendere un nome anche al costo di stuprarne tutte le eccezionalità e i personaggi che l’hanno portata ai cuori delle persone, ricredetevi: "Roberta’s Blood" Trail raggiunge nuove profondità d’inconcludenza e orrore.
Laddove la stessa versione cartacea faccia sollevare delle perplessità, pur riuscendo a soddisfare mediamente nella chiusura finale, ecco qui giungere uno stravolgimento ancor più impensabile a opera dell’anime, che bellamente ci spranga le porte in faccia con una parentesi finale in cui Rock comprende l’inutilità delle proprie azioni. La storia inizia e finisce senza che qualcuno ne possa comprendere le basi o gli intenti.
Sappiamo solo che Roberta è arrabbiata, e quindi va ad ammazzare della gente, e poi ovviamente questo crea scompiglio tra i mafiosi di Roanapur – cui ovviamente non aggrada per i loro loschi traffici – e allora c’è la caccia all’uomo e poi Rock si crea un pianone mentale che manco Mozart o Arsenio Lupin; quindi tutto si conclude e pace è fatta. Quelli che parevano essere morti invece sono feriti, e Roberta torna a casuccia pronta per essere riutilizzata come la più usurata battona per episodi successivi.
Occorre vergognarsi nel guardare questo anime; è debito andare a spolverare i volumi di Black Lagoon ed esprimere condoglianze per la serie; è necessario provare ribrezzo nel solo avvicinare gli episodi in vendita nelle varie videoteche e sarebbe prescrivibile una sana mesata di sfoghi verso i produttori, distributori, venditori e malcapitati compratori.
Se avete un amico a questo mondo, una persona che amate o che vi sta semplicemente simpatica, tenetela alla larga da quest’oscenità di anime.
"Black Lagoon: Roberta’s Blood Trail", riesce in ciò che le religioni o i politici o i cataclismi falliscono miseramente: unire le persone sotto un unico ideale. Nel caso specifico, una crociata contro "Roberta’s Blood Trail".
Noir
10.0/10
Recensione di AmarantaKiller
-
"Noir, questo è il nome che in passato indicava il destino. Due vergini implacabili che regnano sulla morte... ".
Sentirete questa frase in diverse varianti in apertura di ogni singolo episodio, che immediatamente focalizza l'attenzione dello spettatore sulle due protagoniste: la biondissima e sensuale Mireille, una giovane ragazza originaria della Corsica, e la timida e malinconica Kirika - o così si suppone sia il suo nome.
Il loro incontro è piuttosto strano e apparentemente casuale; poiché entrambe scoprono di avere la stessa esigenza di fare chiarezza sul proprio passato oscuro e sul perché della loro condizione presente stringono un patto con cui rimarranno unite sino alla fine, finché non avranno scoperto ciò che cercano.
Mireille e Kirika sono due killer abilissime e straordinarie che uccidono sotto il nome di "Noir" o
"Nowaru" e puntata dopo puntata, dopo numerose sparatorie e una consistente carneficina, con lo sviluppo della storia loro riescono ad aggiungere man mano un nuovo tassello al puzzle.
Mireille e Kirika sono molto diverse sia per l'aspetto fisico sia per quello caratteriale: la prima ha un corpo da urlo e anche il suo abbigliamento non lascia molto all'immaginazione e sin dall'inizio si mostra molto sicura di sé e coraggiosa; mentre l'altra è sempre più dimessa, taciturna, indifferente a tutto ciò che le sta intorno e tormentata dallo stesso pensiero di non riuscire a dare un significato alla propria esistenza, pur scoprendo di avere qualità eccezionali da combattente che non riesce a spiegarsi.
Ma non ci sono solo loro. L'anime potrebbe definirsi una sorta di opera al femminile, perché fanno la loro comparsa donne dal forte temperamento, valide e leali "guerriere" che non temono la morte; mentre le figure maschili, sebbene ricoprano sociali importanti non spiccano molto.
"Noir" è un'opera che non può essere etichettata solo come anime d'azione, ma è molto molto di più. Sicuramente l'aspetto psicologico domina la storia: la ricerca della verità sul proprio passato, la ricostruzione della propria identità brutalmente sottratta e, più avanti, la volontà di dare una svolta alla propria vita che sembra avere un destino ormai prefissato.
A questo poi si aggiunge anche un'evoluzione abbastanza inaspettata della trama, che si intreccia con la leggenda, credenze e rituali antichi e scenari remoti come quello del "Maniero", un paese essenzialmente agricolo che è il luogo in cui si concentra l'ultima fase della storia. Esso sembra uno scorcio di mondo antico e dimenticato, con case in pietra e un castello diroccato, dove risiede l'implacabile e dolce - in modo alquanto inquietante - Altena, un altro personaggio chiave dell'anime. Questa location credo che simboleggi proprio questo viaggio nel passato, una sorta di ritorno alle origini per le protagoniste e la scoperta della verità su Noir e sulla storia di questo nome nel corso dei secoli, visto che la prima coppia che si fregiava di tale nome era vissuto in un'epoca molto antica.
In realtà, ho notato che, anche se la storia di Mireille e Kirika è ambientata assolutamente ai giorni nostri, la Francia, che fa loro da sfondo e nella quale si sviluppa buona parte delle vicende, viene raffigurata in un modo che non rispecchia molto la realtà; infatti emergono paesaggi stilizzati e una visione perlopiù ottocentesca di questo paese, dove talvolta compaiono addirittura costumi tipici e la classica melodia della fisarmonica in sottofondo. Questo secondo me è l'unico elemento che stride un po' con le super tecnologie che ritroviamo nell'occasionale appartamento di Mireille che puntualmente utilizza prima di partire per l'incarico che le viene commissionato. Per non parlare dell'animazione un po' scarna, che rappresenta un po' un controsenso per un anime d'azione per definizione. Ma questi dettagli non influiscono minimamente sulla resa.
"Noir" è un seinen molto ben fatto, sia per la struttura narrativa, sia per lo sviluppo della trama, per la caratterizzazione e per le colonne sonore, che sono azzeccatissime e, a mio parere, molto belle.
Ma non solo, la leggenda di Noir e tutta la storia della sua nascita in realtà apre anche degli interessanti spunti di riflessione più generali sull'amore, sull'odio, sul continuo conflitto tra vizio e virtù, sull'animo umano e sulla sua natura non incorruttibile.
Insomma, si tratta di un prodotto molto maturo e ricco di argomenti, che una volta terminato lascia una scia dietro di sé per le immagini, per le citazioni, per le colonne sonore e ovviamente per la storia. In attesa dell'uscita del live, ne raccomando vivamente la visione a tutti.
Sentirete questa frase in diverse varianti in apertura di ogni singolo episodio, che immediatamente focalizza l'attenzione dello spettatore sulle due protagoniste: la biondissima e sensuale Mireille, una giovane ragazza originaria della Corsica, e la timida e malinconica Kirika - o così si suppone sia il suo nome.
Il loro incontro è piuttosto strano e apparentemente casuale; poiché entrambe scoprono di avere la stessa esigenza di fare chiarezza sul proprio passato oscuro e sul perché della loro condizione presente stringono un patto con cui rimarranno unite sino alla fine, finché non avranno scoperto ciò che cercano.
Mireille e Kirika sono due killer abilissime e straordinarie che uccidono sotto il nome di "Noir" o
"Nowaru" e puntata dopo puntata, dopo numerose sparatorie e una consistente carneficina, con lo sviluppo della storia loro riescono ad aggiungere man mano un nuovo tassello al puzzle.
Mireille e Kirika sono molto diverse sia per l'aspetto fisico sia per quello caratteriale: la prima ha un corpo da urlo e anche il suo abbigliamento non lascia molto all'immaginazione e sin dall'inizio si mostra molto sicura di sé e coraggiosa; mentre l'altra è sempre più dimessa, taciturna, indifferente a tutto ciò che le sta intorno e tormentata dallo stesso pensiero di non riuscire a dare un significato alla propria esistenza, pur scoprendo di avere qualità eccezionali da combattente che non riesce a spiegarsi.
Ma non ci sono solo loro. L'anime potrebbe definirsi una sorta di opera al femminile, perché fanno la loro comparsa donne dal forte temperamento, valide e leali "guerriere" che non temono la morte; mentre le figure maschili, sebbene ricoprano sociali importanti non spiccano molto.
"Noir" è un'opera che non può essere etichettata solo come anime d'azione, ma è molto molto di più. Sicuramente l'aspetto psicologico domina la storia: la ricerca della verità sul proprio passato, la ricostruzione della propria identità brutalmente sottratta e, più avanti, la volontà di dare una svolta alla propria vita che sembra avere un destino ormai prefissato.
A questo poi si aggiunge anche un'evoluzione abbastanza inaspettata della trama, che si intreccia con la leggenda, credenze e rituali antichi e scenari remoti come quello del "Maniero", un paese essenzialmente agricolo che è il luogo in cui si concentra l'ultima fase della storia. Esso sembra uno scorcio di mondo antico e dimenticato, con case in pietra e un castello diroccato, dove risiede l'implacabile e dolce - in modo alquanto inquietante - Altena, un altro personaggio chiave dell'anime. Questa location credo che simboleggi proprio questo viaggio nel passato, una sorta di ritorno alle origini per le protagoniste e la scoperta della verità su Noir e sulla storia di questo nome nel corso dei secoli, visto che la prima coppia che si fregiava di tale nome era vissuto in un'epoca molto antica.
In realtà, ho notato che, anche se la storia di Mireille e Kirika è ambientata assolutamente ai giorni nostri, la Francia, che fa loro da sfondo e nella quale si sviluppa buona parte delle vicende, viene raffigurata in un modo che non rispecchia molto la realtà; infatti emergono paesaggi stilizzati e una visione perlopiù ottocentesca di questo paese, dove talvolta compaiono addirittura costumi tipici e la classica melodia della fisarmonica in sottofondo. Questo secondo me è l'unico elemento che stride un po' con le super tecnologie che ritroviamo nell'occasionale appartamento di Mireille che puntualmente utilizza prima di partire per l'incarico che le viene commissionato. Per non parlare dell'animazione un po' scarna, che rappresenta un po' un controsenso per un anime d'azione per definizione. Ma questi dettagli non influiscono minimamente sulla resa.
"Noir" è un seinen molto ben fatto, sia per la struttura narrativa, sia per lo sviluppo della trama, per la caratterizzazione e per le colonne sonore, che sono azzeccatissime e, a mio parere, molto belle.
Ma non solo, la leggenda di Noir e tutta la storia della sua nascita in realtà apre anche degli interessanti spunti di riflessione più generali sull'amore, sull'odio, sul continuo conflitto tra vizio e virtù, sull'animo umano e sulla sua natura non incorruttibile.
Insomma, si tratta di un prodotto molto maturo e ricco di argomenti, che una volta terminato lascia una scia dietro di sé per le immagini, per le citazioni, per le colonne sonore e ovviamente per la storia. In attesa dell'uscita del live, ne raccomando vivamente la visione a tutti.
Claymore e Black Lagoon: Roberta's Blood Trail mai sentiti nominare (non uccidetemi) ma ci darò comunque un occhiata per farmi un idea più personale.
Ottime recensioni comunque, complimenti. ^^
Purtroppo non conosco che Black Lagoon, per giunta versione anime e parzialmente. Complimenti a Honze per la recensione, a mio avviso la migliore del trio, ma vorrei chiedere: questo episodio -a detta sua- abominevole è da considerarsi ininfluente nel prosiegui della trama?
Di tutti sono rimasta affascinata dai disegni di Claymore, mentre la recensione di Noir non mi invoglia a vedere la serie perchè non rappresenta i miei gusti. Niente toglie che siano tre recensioni, come al solito, molto ben scritte.
Alla prossima ;D
Ho adorato l'anime, che tuttavia si conclude molto prima del manga.
Ho in programma di recuperare l'intera serie presto o tardi.
Del resto ormai di opere veramente valide ne trovo poche sul mercato e questa merita!
* Black Lagoon: Roberta's Blood Trail
Ho visto la prima e la seconda serie dell'anime ma questi OAv non sono ancora riuscito a reperirli...non tutti perlomeno. Non posso dunque esprimere alcun parere in merito.
* Concordo con la rece di Amaranta e relativo voto riguardo NOIR, opera che reputo un capolavoro del suo genere. Il pollice verde glielo assegnai molto tempo addietro, un altro non mi è concesso di darglielo
PS
Kary
Ci sentiamo poco ultimamente (mi spiace) eppure...vedo che ti ricordi perfettamente i miei gusti
Claymore come manga mi interessa abbastanza, ma vorrei aspettare finchè la seria sia conclusa.
Noir l'ho visto è mi è piaciuto parecchio, belli i disegni e pure le musiche.
La storia è ottima, ma a parere mio nel finale si perde e il finale non mi è piaciuto.
L'unico difetto grave della serie per me rimangono però le sparatorie all'acqua di rose, senza sangue, e il fatto che centinaia di killer professionisti non riescano a seccare due ragazzine, ma poi è ovvio: sono le protagoniste e una regola degli anime è: Mai rivolgere l'arma contro i protagonisti di un anime. MAI.
@Gianni: quella che hai citato è la famosa "legge dell'immunità del protagonista" valida in ambito narrativo, cinematografico e persino videoludico. Almeno fino a quando l'opera non giunge al termine...
Se ci sono eccezioni sono lieta di sentirle
You'll get to burnin' (e non spoileriamo troppo)
Ed è pure una delle morti più realistiche possibili!
Ah, il pollice rosso non l'ho messo io...
@Kary89
ATTENZIONE SPOILER
Un'eccezione ci sarebbe, in Gantz ad un certo punto il protagonista viene ucciso lol
Noir è caduto vittima dell'allora politica "no blood please" di Tokyo Tv, ecco perchè non si vede sangue...
Quanto a Black Lagoon, gli oav dell'ultima serie sono senz'altro interessanti, anche se non arrivano al livello della seconda serie. Spero vengano portati qui in italia prima o poi ^^
si già sapevo, ma se fai un anime di pistolettate il sangue ci deve essere, altrimenti pare che si sparino con le air gun
-Black Lagoon: Roberta's Blood Trail: l'ho appena visto, effettivamente non è un gran che (ma devo dire che a me non piace particolarmente la saga di Black Lagoon).
-Noir: dovevo vederlo, ma dopo aver visto Madlax (che considero una porcheria disumana) ho lasciato perdere, chi li ha visti entrambi può farmi un confronto?
Penso che non sia un genere di tuo gradimento, dato che si tratta di due ottime opere.
Della "trilogia" farebbe parte anche "el cazador de la bruja"....titolo suggeritomi da Swordman ma che devo ancora visionare...quindi non posso fare un raffronto con gli altri due.
Claymore mi piace molto, eppure secondo me viene divinizzato un po' troppo. Quello che manca a Claymore per essere un capolavoro sono a mio avviso i contenuti. Ce ne sono pochi, quasi esclusivamente concentrati nella prima parte del manga. Appunto mi fa storcere il naso vederlo nella top ten sopra manga del calibro di Full metal alchemist, Pluto, Welcome to the NHK e soprattutto Berserk, di cui Claymore a volte ne sembra QUASI una brutta copia.
@Gianni: Claymore come manga mi interessa abbastanza, ma vorrei aspettare finchè la seria sia conclusa
Aspetta e spera...
@OMEGA: Un'opera di indubbio spessore, sopratutto se confrontata con altri manga dello stesso genere... ed assolutamente NON una versione in gonnella dell'opera di Miura (questa eresia che gira in rete...)
Come al solito noto che il tuo pensiero rispecchia perfettamente il mio
consigliato e straconsigliato dalla storia ai disegni alla simbologia alle personalità dei personaggi e a tutto insomma
chi è nel dubbio legga questo articolo a riguardo appunto di claymore http://www.animeclick.it/news/27863-claymore-qualche-osservazione
noir non mi è piaciuto troppo
per metà anime senti la solita frase "il vero noir"
dopo un po mi ha dato alla testa..
per black lagoon ho visto solo le due serie ma se l oav mantiene quel livello allora è spettacolo assicurato
-Claymore, non l'ho letto eprchè semplicemente non l'ho mai trovato in fuemtteria ed il fatto che tutti dicessero 8 a torto) che fosse Berserk femminile non mi ha mai incoraggiato a prenderlo. Dopo al lettura delle disquisizioni su Claymore da parte di micheles e questa recensione mi fanno capire dell'errore. Però si può rimediare fortunatamente visto che il manga è Star Comics e quindi presumo arretrati a volontà. Peccato che non potrò iniziare questa serie prima di Marzo-Aprile per via delle troppe serie in corso ( ho ragiunto il limite di sopportabilità nonostante mi siano terminate serie come Eyeshield 21-Tenjo Tenge-FMA e oramai anche 20th CB che mi manca un solo numero).
-Il film di Black lagoon non l'ho mai visto, ma in generale il manga è un capolavoro l'anime è passabile e credo che lo sia anche questo OAV che ho ben capito di che tratta.
-Noir mi visto e mai sentito, ma potrò rimediare, anche se cmq vi è una lista eterna di anime da completare la visione.
Su Claymore devo dire che il manga mi piace parecchio anche se il disegno non posso dire sia eccezionale. Se dovessi trovargli una pecca è che con tanti personaggi simili e la lentezza con cui procede la storia l' ho dovuto riprendere in mano più volte perchè mi ero perso. Sicuramente non è Berserk in gonnella (soprattutto se pensiamo alla piega che stà prendendo Berserk XD).
Mai visto Black Lagoon: Roberta's Blood Trail e a questo punto penso che non lo vedrò mai.
I soliti complimenti ai recensori per i loro lavori e a chi li ha selezionati.
Gli altri invece non li ho visti ma Noir mi attira parecchio.... complimenti a tutti e 3 i recensori
A partire dalla inconsistenza della stessa, che appare solamente un lamento ed un elenco di negatività scagliate a ripetizione una dopo l'altra contro l'anime e il manga stesso (visto che l'anime segue pari pari le vicende del manga -cosa che ho apprezzato molto- tranne nelle ultimissime scene finali). Il riassunto è altrettanto inconsistente, forse in primis c'era da dire che Roberta era arrabbiata dato che avevano assassinato il suo salvatore (non è che si è svegliata la mattina e ha detto 'Ora ammazzo tutti') ed inizia così una spirale di violenze e soprattutto per lei una spirale di dipendenza da farmaci che la portano sempre più a vedere nemici intorno a lei mentre è in azione. Si reca a Roanapur solo perchè ha rintracciato i colpevoli dell'assassinio lì. E quindi raggiunge la sua fidata Fabiola (è lei che crea inizialmente scompiglio nella città) che era arrivata precedentemente insieme al signorino. Qui entra in scena la Lagoon Company e le cosche mafiose cittadine capeggiate da Balalaika e Chang, dato che i responsabili dell'omicidio ricercati da Roberta sono dell'esercito americano, e ovviamente le cosche non desiderano che il conflitto diventi troppo 'visibile' agli Stati Uniti per i motivi che si possono immaginare. Rock esprime al meglio il suo potenziale qui, che avevamo già visto parzialmente nella serie in giappone con il clan Washimine ma già dalla prima puntata della prima serie. In conclusione, Roberta non riesce più a distinguere tra amici e nemici e solo una disperata azione del suo padroncino la fa tornare in se, ma proprio non penso potrà essere molto riutilizzata (almeno per ora) dato che le manca un braccio e ha una gamba artificiale...
Insomma, posso capire che i gusti sono gusti ed il fatto che non sia piaciuto, ma almeno mettere i fatti per come stanno davvero sarebbe consigliabile a mio avviso E sempre personalmente, se avessi una persona cara a questo mondo, come scritto, e sapessi che le piace questo genere, sarebbe la prima cosa che consiglierei!
Su Claymore sono d'accordo, solo che devo ammettere che io non ho problemi a riconoscere le guerriere, almeno quelle della prima generazione! Più che sui simboli mi son sempre basata sui capelli per riconoscerle! Quelle della seconda generazione invece non le sto memorizzando per niente!
Complimenti a tutti! ^^
Parlando da grandissimo fan della serie non mi sento certo di criticare nè la recensione nè il voto, tuttavia "Sappiamo solo che Roberta è arrabbiata, e quindi va ad ammazzare della gente, e poi ovviamente questo crea scompiglio tra i mafiosi di Roanapur..." se mettiamo la trama in questi termini rendiamo questi 5 oav ancor più tremendi di quanto già non siano, oltretutto la motivazione dietro la carneficina di Roberta c'è eccome.
Sono invece d'accordo su"Roberta's Blood Trail deve essere dimenticato, rimosso e purgato dalle memorie dei precedenti capitoli di Black Lagoon..." perchè a mio parere è stata rovinata una serie di culto dalle grandissime potenzialità...un vero sfregio.
Complimenti ai tre recensori d'oggi! Mi è venuta voglia di visionarmi Noir...
Black Lagoon non mi ispira. Noir non escludo che possa guardarlo prima o poi.
Bravi tutti i recensori.
su black lagon non sono mai nemmeno rimasto troppo convinto dalla serie,tanto da non aver nemmeno visto questi oav...
claymore aspetto di vederlo prima di giudicarlo...
mentre per le altre due opere non le conosco e non essendo il mio genere non credo che le vedrò mai
Veniamo quindi a Claymore. Dunque, dunque, dunque... Di questo Manga ne avevo sentito spesso parlare, e recentemente pure dal mio ragazzo che me l'aveva descritto come una sorta di Berserk al femminile ma evidenziandone soprattutto le pecche - personaggi femminili tutti uguali tra loro e uomini che non lo sembrano affatto - , ma devo dire che, a leggerne la recensione, mi 'spira... Ci potrei fare più che un pensierino! E stessa cosa dicasi per Noir che, come anime, mi intriga già da un po' - direi da anni - e che spero prima o poi di recuperare!
Ad ogni modo, complimenti ad AmarantaKiller che ha stuzzicato ancora di più la mia curiosità su questo titolo!
Ne ho sentito parlare molto bene e vedo questo anche dalla recensione.
Spero di visionarlo...
Poi per Black Lagoon, stessa cosa di prima, con l'unica cosa che non vorrei proprio vederlo stando alle parole di molti.
Infine Claymore.
Ok, forse è molto confusionario per colpa dei personaggi, ma per il resto penso sia ok.
E vi prego di non venirmi a dire che è un Berserk femminile, primo perchè non mi piace molto far confronti con opere, secondo perchè se dovrebbe essere un Berserk femminile, vuol dire che dovrebbe essere copia e incolla e non mi sembra giusto chiamarlo cosi.
Forse qualche leggera somiglianza, ma più di quello...
In realtà condivido tutto, ma proprio tutto della sua recensione, anche le virgole. Noir me l'aveva consigliato proprio lei (così come in passato Requiem for the phantom) e, come al solito, mi ha propinato una storia molto bella e una canzoncina che ti ronza continuamente nelle orecchie (si chiama Canta per me, per chi non lo sapesse ed è in italiano o quasi). E se lo dico io che non impazzisco per questo genere potete crederci.
Sulle altre due recensioni non posso sbilanciarmi perchè non ho avuto modo di vedere l'anime/manga a cui si riferiscono. Faccio comunque i miei complimenti ai due recensori.
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