Nel 1946, dopo aver conseguito la laurea in Medicina all’Università di Osaka, Osamu Tezuka debutta nel mondo nell’illustrazione con Il Diario di Ma-chan (Ma-chan no Nikki-cho).
Nel 2006 ricorrono i sessant’anni da quest’evento e Animeclick, in collaborazione con l’Hazard Edizioni, l’unica casa editrice grazie alla quale possiamo leggere i manga del sensei in italiano, vi presenterà un avvicinamento a quest’autore e alle sue opere, alle quali troppo spesso non viene data nel nostro paese la visibilità meritata, nel solito stile che ci contraddistingue: ogni tre settimane sarà pubblicata una recensione del primo albo di uno dei manga di Tezuka, nella speranza che sempre più lettori capiscano che nonostante il tratto ormai “superato” le opere di Tezuka rimangono ancora dei prodotti godibili per ogni tipo di lettore.
Il primo manga di questo SPECIALE TEZUKA che durerà per più di tre mesi, è l’ultimo nato in casa Hazard ovvero La Fenice (Hi no Tori, L’uccello di Fuoco), e non poteva esserci manga migliore per iniziare siccome era considerato da Tezuka il suo fumetto più importante, “l’opera cosmica che potesse esprimere la sua concezione del mondo e della vita, della storia e della natura”, alla quale lavorò per tutta la sua carriera dal 1956 alla morte, nel 1989.
La Fenice è diviso in dodici cicli, l’Alba, il Futuro, Yamato, l’Universo, il Mito, la Resurrezione, il Manto di piume, la Nostalgia, la Guerra civile, la Vita, gli Esseri Fantastici e il Sole, contenuti nei sedici volumi dell’opera, il primo di questi, Il Libro dell’Alba, narra la storia d’Itzunagi, ragazzino della tribù dei Kumaso stabilita sulle pendici di un vulcano in cui appare spesso la Fenice, animale mitologico che rende immortali bevendo il suo sangue, e per questa ragione i Kumaso sono sterminati dalle armate della regina Himiko intenzionata ad acquistare la vita eterna. Itzunagi convinto che l’amata sorella sia stata uccisa attacca Sarutahiko, il capo dei nemici, ma non riuscendo ad ucciderlo è viene fatto schiavo di quest’ultimo attratto dalle capacità mostrate dal giovane. Tra i due nasce un rapporto speciale che si svilupperà per tutto l’albo risultando il punto centrare di questo insieme ai diversi scontri tra i personaggi.

Cosa caratterizza questo manga è l’eccezionale capacità di Tezuka non solo di creare un fumetto multidimensionale, ma di riuscire a fare in modo che i diversi livelli che lo compongono siano sovrapposti uno all’altro in modo equilibrato, senza propendere per un piano rispetto l’altro.
Sono presenti, infatti, almeno due livelli: il primo è quello della narrazione della storia in cui si svolgono le azioni dei personaggi; l’altro è il livello dell’analisi dell’uomo e, soprattutto dei sentimenti, delle emozioni, delle paure che lo muovono, qui la fenice da personaggio si trasforma in strumento nelle mani di Tezuka.
E’ presente poi, a mio avviso, un terzo livello del quale per ora posso solo ipotizzare la presenza, ma di cui forse avremo conferma nei prossimi numeri, intendo una possibile narrazione nel corso del manga della storia del Giappone e dei suoi abitanti, dopotutto immagino non sia casuale che l’inizio di questo manga sia ambientato ai tempi delle prime notizie storiche che si hanno del Giappone e che uno di personaggi più importanti porti il nome d’Itzunagi, entità mitologica nipponica grazie al quale si ha la nascita del Giappone.
Aspetto, invece, di questo manga che non piacerà a molti lettori è il tipico umorismo di Tezuka, il quale interrompe scene con forte patos con siparietti comici definibili senza esagerare come demenziali.

Nonostante questo particolare, alla fine poco rilevante, il manga riesce facilmente a coinvolgere il lettore grazie a situazioni emozionanti e personaggi ben costruiti. Non c’è quindi un reale motivo per non consigliare questo manga se non forse il prezzo, molto alto, ma che non poteva essere altrimenti visto il poco successo, immeritato, delle opere di Tezuka in Italia, e non ci resta quindi che sperare che questa situazione cambi.