Decidere di andare a vivere in un'altra città, diversa da quella dove si è nati e cresciuti, può non essere facile; decidere di trasferirsi all'estero ancora meno. Se poi l'estero si trova a 12 ore di volo, 7 ore di fuso orario e la lingua non solo è diversa dalla nostra ma è addirittura scritta con un altro alfabeto... beh le difficoltà aumentano.
Per quanto entusiasmo ci possa essere all'inizio, nessun paese è perfetto e la vita quotidiana (fra lavoro, traffico, bollette, affitto ecc ecc) può mettere a dura prova anche il rapporto più idilliaco. Quindi ecco a voi 5 piccoli suggerimenti per far sì che il vostro soggiorno più o meno lungo in Giappone non si trasformi in un incubo ma in un'opportunità per crescere e migliorare!

1) Evitare di diventare un Gaijin Smash
 

Il termine Gaijin Smash è stato coniato da un cittadino americano che si trovava in Giappone grazie al programma JET e sta ad indicare uno straniero che si approfitta del suo stato di gaijin per non rispettare una qualunque legge giapponese. Può essere saltare i tornelli della metropolitana per evitare di pagare il biglietto, ben sapendo che il personale della stazione difficilmente vi correrà dietro perché dubita di poter comunicare correttamente con voi. Oppure rispondere "terebi wa tabemasen", cioè "io non mangio la televisione" al funzionario della NHK (la Rai giapponese) che bussa alla vostra porta per riscuotere il canone.
In entrambi i casi si tratta di un comportamento esecrabile, che imbarazza chi vi sta di fronte e soprattutto crea pregiudizi verso gli stranieri in generale, rendendo sempre più difficile una vostra reale integrazione. Sebbene in Giappone esistano tantissime regole (forse anche più che in Italia) che spesso possono risultare inutili o incomprensibili, sono le stesse che rendono il paese così sicuro e unico e che ce lo fanno amare.

2) Non limitare le possibilità di nuovi incontri
 

Spesso gli stranieri che vivono in Giappone si possono distinguere in due grosse categorie.
Da un lato ci sono quelli che si immergono totalmente nel loro nuovo ambiente, rifiutano ogni contatto con chi non è giapponese e parlano solo ed esclusivamente giapponese.
Dall'altro lato ci sono quelli che ritengono troppo difficile diventare amici di un giapponese e si concentrano, soprattutto se abitano in grandi metropoli, a conoscere persone provenienti da ogni parte del globo.
Entrambi gli atteggiamenti sono sbagliati, perché troppo estremisti: è triste vedere uno straniero "ringhiare" verso un altro straniero, quando invece conoscersi potrebbe portare a scoprire di avere tanti interessi in comune (il primo dei quali sarà senza dubbio la passione per il Giappone).
Ed è altrettanto triste vedere persone che non hanno il minimo interesse a integrarsi anche solo un pochino all'interno del paese in cui vivono: conoscere le persone del posto è senza dubbio uno dei metodi migliori per iniziare. Quindi diventate amico di chi vi piace ma senza escludere a priori qualcuno: non si sa mai nella scatola di cioccolatini che gusto ci potrà capitare!

3) Prendere il meglio delle due culture: la vostra e quella giapponese
 

Anche qui ci ritroviamo di fronte a due posizioni estreme.
Da una parte ci sono quelli che sono iper entusiasti di vivere in Giappone, per cui tutto è perfetto e che passano il loro tempo nel tentativo di dimostrare fino a che punto sono diventati giapponesi o quanto sia meglio il Sol Levante rispetto al loro paese di origine.
Dall'altra parte ci sono quelli che arrivando in Giappone hanno vissuto un vero e proprio choc culturale e hanno deciso di rifiutare in blocco tutto ciò che è nipponico, ad esempio continuando a mangiare solo piatti del proprio paese e non uscendo mai.
Anche qui ovviamente "in medio stat virtus" come dicevano i latini che un po' se ne capivano. Amare la cultura giapponese non vuol dire dover abbandonare la propria: vivere in Giappone significa trovarsi continuamente a cavallo di due culture e la cosa bella è che nessuno ci sta chiedendo di scegliere fra le due! La cosa più saggia da fare è prendere il meglio da entrambe!

4) Non pensare che se le cose non stanno andando come avevate previsto, la colpa sia solo e unicamente del paese che vi ospita
 

Il Giappone non è una forza divina che ha il potere di rendere la vostra vita meravigliosa o, al contrario, terribile. Se siete infelici, probabilmente non è il posto che fa per voi o magari non è il momento giusto per affrontare quello che inevitabilmente è un vero e proprio choc culturale.
Se decidete di restare comunque nel Sol Levante, non potete però accusarlo per ogni piccola o grande sfortuna che vi accadrà. Questo non vuol dire non vederne i difetti (che ci sono e sono anche numerosi); siete autorizzati ad esprimere le vostre frustrazioni e non dovete aver paura di sentirvi rispondere: "Ma credevo che amassi il Giappone!".
Amare vuol dire anche saper riconoscere e accettare nell'oggetto del proprio amore le cose che non ci piacciono. La chiave per essere felici ed equilibrati è senza dubbio non fare confronti fra il Giappone e il vostro paese d'origine: accettatene le differenze e prendetevi il meglio!

5) Non rimanere fossilizzati
 

Quando si arriva in un paese straniero, soprattutto se si è sognato a lungo di andarci a vivere, che sia per qualche mese, un anno o per sempre, si ha il desiderio di visitare più posti possibili, fare attività che ci permettano di interagire con la popolazione locale, scoprire luoghi nascosti che solo chi vive lì può permettersi di conoscere. Ma purtroppo, dopo il primo entusiasmo iniziale, arriva la routine degli studi o del lavoro e in men che non si dica gli anni sono passati e non abbiamo fatto niente di quello che ci eravamo prefissati.
Lo stesso discorso può essere fatto per il tipo di lavoro scelto: se si è stranieri (questo vale principalmente per chi è inglese, ma anche la lingua italiana è molto quotata) è abbastanza comune proporsi come insegnante. Se siete madre lingua, fare l'insegnante potrà essere difficile, ma molto gratificante, anche perché sarete molto rispettati dai giapponesi visto che fornite un servizio che difficilmente loro saranno capaci di proporre altrettanto bene.
Attenzione però a non restare incastrati in quest'equazione! Se fare il maestro è quello che avete sempre sognato, tenetevi stretto il vostro lavoro, ma se fare l'insegnante è stato una sorta di ripiego per sbarcare il lunario agli inizi e intanto migliorare il vostro giapponese, non smettete mai di guardarvi intorno.
Fare carriera in Giappone non è facile, anzi sarà probabilmente più difficile rispetto al vostro paese d'origine, ma ricordate che non siete obbligati a scegliere fra vivere nel Sol Levante e fare il lavoro dei vostri sogni.

Avete mai pensato seriamente di trasferirvi a vivere non solo in Giappone, ma in un qualunque altro posto che non sia il luogo dove siete nati? State già vivendo altrove? Raccontatecelo nei commenti!

Fonte consultata:
EnRocketNews