I cosplayer stanno diventando sempre più noti in ogni angolo del mondo, e alcuni nomi diventano perfino familiari a chiunque li senta. Impossibile non collegare ai cosplayer il Giappone, la loro terra natia.

Un "trap cosplayer" (un cosplayer che all'apparenza sembra una ragazza ma che in realtà è un uomo) giapponese twitta con lo pseudonimo di @OnaDo_Do.  Questo trap cosplayer è noto per aver interpretato personaggi sexy e indossato abiti succinti, ma le persone sanno che in realtà è un trap cosplayer. 

Su Twitter si descrive come "un impiegato che ama vestirsi da donna".
 
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Tra i suoi follower ci sono molti stranieri, che sembrano avere un comportamento più gentile verso di lui rispetto ai follower giapponesi: mentre da quelli stranieri riceve molti messaggi di complimenti, da questi ultimi riceve commenti rudi e crudeli. 
In un tweet ha detto:
 
Gli unici messaggi che ricevo dai fan giapponesi sono foto di cazzi e offerte per fare sesso. Ma dagli stranieri ricevo sempre messaggi come "Sei molto sexy. Ti amo. Hai degli occhi bellissimi e sto pregando dall'altra parte dell'Oceano, dove mi trovo, perché continuino a splendere. Buona notte, amore mio." Mi sento quasi mancare dalla felicità.

Sembra quindi che ai fan giapponesi dei cosplayer piaccia mandare loro la foto del proprio pacco. Altri cosplayer hanno rivelato di ricevere messaggi simili dai propri fan giapponesi. Le "foto di cazzi" non sono così rare, ma questa differenza mostra il modo in cui i cosplayer vengono visti in Giappone e nel resto del mondo: mentre molti stranieri ammirano la qualità dei costumi, l'accuratezza e perfino quanto sembri sexy un cosplayer, molti giapponesi ci vedono solo un oggetto del desiderio.

Molte persone pensano che di un/una cosplayer se ne possa fare ciò che si vuole, perché lui/lei è automaticamente "consenziente". È stata perfino creata una campagna di sensibilizzazione chiamata "il Cosplayer non Acconsente", apparsa durante una convention negli Stati Uniti.

E voi che ne pensate? Avete esperienze da condividere con noi?

Fonte consultata:
SGCAFE