Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
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Proteggi la mia Terra
8.0/10
Arisu Sakaguchi si è appena trasferita in città e subito incontra delle difficoltà. Data la sua estrema timidezza non riesce a fare amicizia con nessuno e come se non bastasse ha come vicino di casa un bambino, Rin Kobayashi, che si diverte molto a farle dispetti. L'unica consolazione di Arisu sono le piante e i fiori, con cui riesce misteriosamente a comunicare. Un giorno, mentre si trova nel giardino della scuola, sorprende due suoi compagni, Issei e Jinpachi, in atteggiamento equivoco.
I due ragazzi però cercheranno di farle capire che non sono amanti ma che la loro "intimità" è dovuta al fatto che da qualche tempo condividono gli stessi sogni... Queste le premesse di questa storia, ben più complicata di quel che sembra, la storia di sette ragazzi che scoprono di aver condiviso una vita precedente su una base lunare.
"Proteggi la mia terra" arrivò in Italia nel lontano 1998, e c'è da dire che la Planet Manga fece un scelta audace per quei tempi, dove a dominare il mercato erano opere che avevano goduto di una trasposizione animata arrivata anche nel nostro paese. "Proteggi" quindi non fu accolto benissimo, ma fortunatamente la pubblicazione fu portata a termine. Io a quei tempi non conoscevo nulla dei manga e solo molto tempo dopo ho potuto conoscere questa storia. Le recensioni entusiaste mi fecero desiderare una ristampa, ma quando ho capito che la Planet non era intenzionata (sigh) ho deciso di recuperare i vecchi volumi.
Un acquisto felice! Infatti quest'opera è senza dubbio tra le mie preferite. Saki Hiwatari ha saputo ben orchestrare questa storia, innanzitutto perché non ha lasciato nulla al caso ma ha fatto un lavoro preciso e completo senza andare nello scontato, ed è inoltre sviluppata in un crescendo di emozioni.
Il tutto accompagnato da personaggi davvero ben caratterizzati. I sette ragazzi della base lunare ci vengono mostrati in tutte le loro sfaccettature, nei loro sentimenti e paure e l'idea di mescolare passato e presente rende il tutto ancora più avvincente (e ovviamente complicato). Interessante vedere come il modo di vedere le cose o il modo in cui i personaggi vivono i propri sentimenti sia deviato e influenzato dalle proprie esperienze passate, e anche se alcuni di questi (fra tutti Mokuren e Shion) siano difficili da comprendere sono anche molto "umani", e quindi credibili.
Il tratto della Hiwatari, sebbene all'inizio non sia molto bello, migliora volume dopo volume. Tra le cose che di più ho apprezzato sono le espressioni degli occhi, dove traspaiono in modo chiaro tristezza, amore e soprattutto rabbia e vendetta (come quelle del "cattivo" di turno, che io adoro). Inoltre anche le ambientazioni sono ben fatte e ricche di particolari, infatti si è sempre in grado di capire dove si trovano i vari personaggi.
Sebbene nel mio cuore questa storia sia valutata con un bel 10, devo oggettivamente ammetterne qualche difetto. In primis l'edizione italiana, che lascia a desiderare. I volumi sono presentati nel fastidioso formato "sottiletta", e questa scelta editoriale influisce anche sulla continuità della storia (alcuni capitoli vengono tagliati per essere poi continuati nel volume successivo). Anche la rilegatura non è delle migliori, basti pensare che ogni volta che si apre un numero un rumore di "crack" sembra avvisarti che il pericolo che si scolli tutto è imminente.
Per quanto riguarda l'opera in se il difetto forse più grande sta nel fatto che è difficile immedesimarsi nelle storie dei protagonisti, soprattutto gli amori che ci vengono raccontati sono così irrazionali e vanno oltre il comune senso della morale che molti lettori potrebbero non apprezzare.
Per questo motivo mi sento costretta a dargli un 8 ma invito i più scettici a dargli una possibilità, perché "Proteggi la mia terra" merita!
I due ragazzi però cercheranno di farle capire che non sono amanti ma che la loro "intimità" è dovuta al fatto che da qualche tempo condividono gli stessi sogni... Queste le premesse di questa storia, ben più complicata di quel che sembra, la storia di sette ragazzi che scoprono di aver condiviso una vita precedente su una base lunare.
"Proteggi la mia terra" arrivò in Italia nel lontano 1998, e c'è da dire che la Planet Manga fece un scelta audace per quei tempi, dove a dominare il mercato erano opere che avevano goduto di una trasposizione animata arrivata anche nel nostro paese. "Proteggi" quindi non fu accolto benissimo, ma fortunatamente la pubblicazione fu portata a termine. Io a quei tempi non conoscevo nulla dei manga e solo molto tempo dopo ho potuto conoscere questa storia. Le recensioni entusiaste mi fecero desiderare una ristampa, ma quando ho capito che la Planet non era intenzionata (sigh) ho deciso di recuperare i vecchi volumi.
Un acquisto felice! Infatti quest'opera è senza dubbio tra le mie preferite. Saki Hiwatari ha saputo ben orchestrare questa storia, innanzitutto perché non ha lasciato nulla al caso ma ha fatto un lavoro preciso e completo senza andare nello scontato, ed è inoltre sviluppata in un crescendo di emozioni.
Il tutto accompagnato da personaggi davvero ben caratterizzati. I sette ragazzi della base lunare ci vengono mostrati in tutte le loro sfaccettature, nei loro sentimenti e paure e l'idea di mescolare passato e presente rende il tutto ancora più avvincente (e ovviamente complicato). Interessante vedere come il modo di vedere le cose o il modo in cui i personaggi vivono i propri sentimenti sia deviato e influenzato dalle proprie esperienze passate, e anche se alcuni di questi (fra tutti Mokuren e Shion) siano difficili da comprendere sono anche molto "umani", e quindi credibili.
Il tratto della Hiwatari, sebbene all'inizio non sia molto bello, migliora volume dopo volume. Tra le cose che di più ho apprezzato sono le espressioni degli occhi, dove traspaiono in modo chiaro tristezza, amore e soprattutto rabbia e vendetta (come quelle del "cattivo" di turno, che io adoro). Inoltre anche le ambientazioni sono ben fatte e ricche di particolari, infatti si è sempre in grado di capire dove si trovano i vari personaggi.
Sebbene nel mio cuore questa storia sia valutata con un bel 10, devo oggettivamente ammetterne qualche difetto. In primis l'edizione italiana, che lascia a desiderare. I volumi sono presentati nel fastidioso formato "sottiletta", e questa scelta editoriale influisce anche sulla continuità della storia (alcuni capitoli vengono tagliati per essere poi continuati nel volume successivo). Anche la rilegatura non è delle migliori, basti pensare che ogni volta che si apre un numero un rumore di "crack" sembra avvisarti che il pericolo che si scolli tutto è imminente.
Per quanto riguarda l'opera in se il difetto forse più grande sta nel fatto che è difficile immedesimarsi nelle storie dei protagonisti, soprattutto gli amori che ci vengono raccontati sono così irrazionali e vanno oltre il comune senso della morale che molti lettori potrebbero non apprezzare.
Per questo motivo mi sento costretta a dargli un 8 ma invito i più scettici a dargli una possibilità, perché "Proteggi la mia terra" merita!
Fantastic Children
10.0/10
“Fantastic Children” è una serie anime del 2004 composta da ventisei episodi. Mi rendo conto che è un titolo passato totalmente inosservato e che conoscono in pochissimi (purtroppo, aggiungerei), nonostante sia una perla vera e propria. Premetto subito che parlare di questa serie sarà difficilissimo, sia per il vortice di emozioni che inevitabilmente genera, sia perché elencare i punti forti equivarrebbe a fare spoiler che rovinerebbero la visione.
Innanzitutto, una premessa sul chara design. So già che molti storceranno il naso nel vedere i disegni, che sembrano usciti da un anime degli anni settanta, più che dal post 2000. La semplicità con cui i personaggi sono stati disegnati, in contrapposizione allo splendore dei paesaggi proposti di volta in volta, è sicuramente voluta e non dovrebbe in alcun modo allontanare il pubblico. Personalmente, ma è solo una teoria, credo che la semplicità del disegno voglia mostrare la storia come una sorta di favola per adulti. Come in ogni favola, i disegni semplici servono ad essere metabolizzati meglio dai bambini che riconoscono nella principessa la bella ragazza e nel cattivo l’omino con la faccia brutta e il naso incurvato. Era la stessa cosa che avevo pensato per altre opere, come il film “Metropolis”, dove si presenta una favola per adulti, senza bisogno di puntare su un chara accattivante.
E, in effetti, “Fantastic Children” non ha bisogno di quello per attirare, perché può contare, indubbiamente, su moltissimi fattori, tra cui atmosfere seducenti, personaggi perfettamente caratterizzati e una storia che evolverà in maniera lenta ma ipnotica, snodandosi in continui colpi di scena ben strutturati.
“Fantastic Children” è uno sci-fi drammatico, che affronta tantissime tematiche, riprendendole soprattutto dal folklore orientale (elencarle, però, sarebbe spoiler, onde per cui eviterò). Se le prime puntate risultano incredibilmente lente, ciò non significa che non spingano lo spettatore a voler assolutamente andare avanti, per trovare risposte alle mille domande che la storia pone. Ogni episodio è un tassello perfetto di un enorme puzzle. Caotico e incomprensibile all’inizio… Eppure ogni cosa trova il suo giusto posto, mano a mano che si prosegue la visione. Ogni domanda ha la sua risposta.
I personaggi stessi rappresentano i vari quesiti. Tutti sono slegati tra di loro e apparentemente non c’entrano niente l’uno con l’altro. Ciascuno ha il suo obiettivo, tutti cercano qualcosa e molti non sanno neanche di cosa si tratti. Tutti sono semplicemente accomunati da un angosciante senso di malessere che li attanaglia da sempre e che li spinge a intraprendere dei viaggi alla ricerca di ciò che potrebbe colmare quel senso di vuoto. Capita spesso che si pongano delle domande sulla vita, su di loro, sul passato o sul futuro… Domande banali che però permetteranno allo spettatore di affezionarsi all’uno e all’altro. Persino quelli che dovrebbero apparire come gli antagonisti riescono in qualche modo a suscitare la pietà di chi li guarda.
Oltre a personaggi costruiti perfettamente, che evolvono lentamente ma in maniera coerente e costante, anche i colpi di scena della serie sono da lodare. Per quante teorie si facciano, difficilmente si riuscirà ad indovinare quello che sta per accadere. Pur essendo una trama che segue 500 anni di storia, non ci sarà un solo episodio che annoi, non un solo episodio inutile. Se non altro, anche quei pochi momenti che non mandano avanti la trama riescono a risultare affascinanti per le atmosfere suggestive e i sentimenti provati dai vari personaggi.
Anche dal punto di vista delle OST non si può muovere alcuna critica. Sia opening che ending sono incredibilmente poetiche e le OST che compaiono durante gli episodi, e che si rifanno al motivo strumentale della ending, accompagnano in maniera perfetta sia i momenti più lenti e poetici, sia quelli più ritmici.
Innanzitutto, una premessa sul chara design. So già che molti storceranno il naso nel vedere i disegni, che sembrano usciti da un anime degli anni settanta, più che dal post 2000. La semplicità con cui i personaggi sono stati disegnati, in contrapposizione allo splendore dei paesaggi proposti di volta in volta, è sicuramente voluta e non dovrebbe in alcun modo allontanare il pubblico. Personalmente, ma è solo una teoria, credo che la semplicità del disegno voglia mostrare la storia come una sorta di favola per adulti. Come in ogni favola, i disegni semplici servono ad essere metabolizzati meglio dai bambini che riconoscono nella principessa la bella ragazza e nel cattivo l’omino con la faccia brutta e il naso incurvato. Era la stessa cosa che avevo pensato per altre opere, come il film “Metropolis”, dove si presenta una favola per adulti, senza bisogno di puntare su un chara accattivante.
E, in effetti, “Fantastic Children” non ha bisogno di quello per attirare, perché può contare, indubbiamente, su moltissimi fattori, tra cui atmosfere seducenti, personaggi perfettamente caratterizzati e una storia che evolverà in maniera lenta ma ipnotica, snodandosi in continui colpi di scena ben strutturati.
“Fantastic Children” è uno sci-fi drammatico, che affronta tantissime tematiche, riprendendole soprattutto dal folklore orientale (elencarle, però, sarebbe spoiler, onde per cui eviterò). Se le prime puntate risultano incredibilmente lente, ciò non significa che non spingano lo spettatore a voler assolutamente andare avanti, per trovare risposte alle mille domande che la storia pone. Ogni episodio è un tassello perfetto di un enorme puzzle. Caotico e incomprensibile all’inizio… Eppure ogni cosa trova il suo giusto posto, mano a mano che si prosegue la visione. Ogni domanda ha la sua risposta.
I personaggi stessi rappresentano i vari quesiti. Tutti sono slegati tra di loro e apparentemente non c’entrano niente l’uno con l’altro. Ciascuno ha il suo obiettivo, tutti cercano qualcosa e molti non sanno neanche di cosa si tratti. Tutti sono semplicemente accomunati da un angosciante senso di malessere che li attanaglia da sempre e che li spinge a intraprendere dei viaggi alla ricerca di ciò che potrebbe colmare quel senso di vuoto. Capita spesso che si pongano delle domande sulla vita, su di loro, sul passato o sul futuro… Domande banali che però permetteranno allo spettatore di affezionarsi all’uno e all’altro. Persino quelli che dovrebbero apparire come gli antagonisti riescono in qualche modo a suscitare la pietà di chi li guarda.
Oltre a personaggi costruiti perfettamente, che evolvono lentamente ma in maniera coerente e costante, anche i colpi di scena della serie sono da lodare. Per quante teorie si facciano, difficilmente si riuscirà ad indovinare quello che sta per accadere. Pur essendo una trama che segue 500 anni di storia, non ci sarà un solo episodio che annoi, non un solo episodio inutile. Se non altro, anche quei pochi momenti che non mandano avanti la trama riescono a risultare affascinanti per le atmosfere suggestive e i sentimenti provati dai vari personaggi.
Anche dal punto di vista delle OST non si può muovere alcuna critica. Sia opening che ending sono incredibilmente poetiche e le OST che compaiono durante gli episodi, e che si rifanno al motivo strumentale della ending, accompagnano in maniera perfetta sia i momenti più lenti e poetici, sia quelli più ritmici.
Murnaghan
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Il ciangottio delle masse è forse il peggiore dei mali per una serie animata e, quando questa parte dal presupposto di voler dare alle masse esattamente ciò che esse richiedono, il rischio è forse anche maggiore. Si sa, la polemica è la regina delle pubblicità in casi come questi, e non stupisce che “Re:Zero”, di polemiche, ne abbia sollevate parecchie nei forum e nei blog a tema, tra chi lo eleva a nuovo capolavoro dell’animazione e chi a gioiello di realismo psicologico, azzardando spesso e volentieri paragoni ben oltre il limite di pertinenza di questo. Anche perché di suo, “Re:Zero”, aggiunge poco o niente alla carne già messa al fuoco dai predecessori illustri, prendendo a piene mani dalla corrente fantasy che vede in “Sword Art Online” il proprio archetipo - e, se possibile, eguagliandone pure il primato in fatto di infatuazione del fandom - e rubacchiando pari pari l’espediente del loop temporale da opere come “All You Need Is Kill”, giusto per citarne una; il sapore fresh è presto servito a chi di animazione ne mastica poco o facilmente si lascia abbagliare e circuire da uno scialbo cambio d’abiti, talvolta troppo impegnato a ricercare analogie barocche per squarciare il velo della sovra-interpretazione e scovare la verità che sta a un palmo dal suo naso.
Dal canto suo, la più grande delle colpe di “Re:Zero” è quella di prendersi troppo seriamente, provando e non riuscendo a caratterizzare i personaggi in modo credibile in risposta alle vicende che essi affrontano, e mandando in fumo la bella atmosfera creata dal setting piacevole e curato, e da un comparto tecnico abbondantemente sopra la media, persino nell’uso della CGI. Con pretensione e malizia, infatti, gli autori amano dilettarsi un po’ troppo col proprio protagonista - e perché no, anche con lo spettatore - imprimendogli in primis i connotati del ragazzo comune in cui il pubblico ama riconoscersi - e per il quale non per forza deve provare empatia, termine più che abusato di questi giorni -, per poi trascinarlo nell’insensatezza di una follia cieca e immotivata; ciò che ne risulta è una sterile personificazione dei vizi umani in toto, scaturita all’improvviso e senza presupposti, dalla quale similmente egli riesce a guarire, non senza l’harakiri della sceneggiatura, però, in quell’osannato diciottesimo episodio. Perché gli osanna del pubblico, di fatto, non hanno tardato a palesarsi, tanto inebriato questo dalla fatiscente, fascinosa involuzione del personaggio.
È questo che non va: non tanto l’atteggiamento imbarazzante del protagonista, non i flashback dei personaggi secondari, piazzati lì con preterintenzione giusto per suscitare qualche lacrimuccia, nemmeno il rossore e l’imbarazzo delle protagoniste, elevate a feticci, atto solo a solleticare le fantasie dei meno casti. Se si perde la consequenzialità logica delle azioni dei personaggi, cosa resta? Le sensazioni e le emozioni così facilmente volubili, con cui lo spettatore viene giocato, l’epica degli scontri e la qualità tecnica già menzionata non sono certo sufficienti a reggere soli la sceneggiatura e l’intreccio, ma paiono bastevoli per divenire domma della validità della serie agli occhi dei più, risparmiando allo staff la fatica di un adattamento con più sostanza e meno cliffhanger, che non obblighi a prendere in mano l’opera originale per vedere chiariti i propri dubbi - ammesso e non concesso che almeno questa sia esente da dolo.
E siamo arrivati al punto cardine della recensione. C’entra quel tormentone che tanto va di moda, quello dell’invettiva contro l’animazione contemporanea, e più di tutto c’entrano i fan. O per meglio dire i fanboy, quelli tutti occhi e velo di prosciutto davanti, quelli delle metafore forzate a cui alludevo prima, quelli dei sermoni verbosi senza capo né coda. Il web è letteralmente ammattito per “Re:Zero”, facendo valere quella massima un po’ desueta, “vox populi, vox Dei”, e imponendo come verità i pensieri e le interpretazioni dei più fanatici tra i fan, senza considerare che, mentre la saggezza deriva dalla capacità di farsi delle domande, la stupidità della gente viene dal pretendere di avere una risposta per ogni cosa - parafrasando Kundera.
“Re:Zero” non è nulla di nuovo, nulla di rivoluzionario e nulla di spregiudicatamente complesso e realistico; è solo l’ennesima operucola otaku-oriented che come un abile prestigiatore di strada riesce a farsi beffa di un pubblico sufficientemente credulone da incantarsi ed esaltarsi per l’ennesima variante del gioco della pallina sotto ai bicchieri.
Dal canto suo, la più grande delle colpe di “Re:Zero” è quella di prendersi troppo seriamente, provando e non riuscendo a caratterizzare i personaggi in modo credibile in risposta alle vicende che essi affrontano, e mandando in fumo la bella atmosfera creata dal setting piacevole e curato, e da un comparto tecnico abbondantemente sopra la media, persino nell’uso della CGI. Con pretensione e malizia, infatti, gli autori amano dilettarsi un po’ troppo col proprio protagonista - e perché no, anche con lo spettatore - imprimendogli in primis i connotati del ragazzo comune in cui il pubblico ama riconoscersi - e per il quale non per forza deve provare empatia, termine più che abusato di questi giorni -, per poi trascinarlo nell’insensatezza di una follia cieca e immotivata; ciò che ne risulta è una sterile personificazione dei vizi umani in toto, scaturita all’improvviso e senza presupposti, dalla quale similmente egli riesce a guarire, non senza l’harakiri della sceneggiatura, però, in quell’osannato diciottesimo episodio. Perché gli osanna del pubblico, di fatto, non hanno tardato a palesarsi, tanto inebriato questo dalla fatiscente, fascinosa involuzione del personaggio.
È questo che non va: non tanto l’atteggiamento imbarazzante del protagonista, non i flashback dei personaggi secondari, piazzati lì con preterintenzione giusto per suscitare qualche lacrimuccia, nemmeno il rossore e l’imbarazzo delle protagoniste, elevate a feticci, atto solo a solleticare le fantasie dei meno casti. Se si perde la consequenzialità logica delle azioni dei personaggi, cosa resta? Le sensazioni e le emozioni così facilmente volubili, con cui lo spettatore viene giocato, l’epica degli scontri e la qualità tecnica già menzionata non sono certo sufficienti a reggere soli la sceneggiatura e l’intreccio, ma paiono bastevoli per divenire domma della validità della serie agli occhi dei più, risparmiando allo staff la fatica di un adattamento con più sostanza e meno cliffhanger, che non obblighi a prendere in mano l’opera originale per vedere chiariti i propri dubbi - ammesso e non concesso che almeno questa sia esente da dolo.
E siamo arrivati al punto cardine della recensione. C’entra quel tormentone che tanto va di moda, quello dell’invettiva contro l’animazione contemporanea, e più di tutto c’entrano i fan. O per meglio dire i fanboy, quelli tutti occhi e velo di prosciutto davanti, quelli delle metafore forzate a cui alludevo prima, quelli dei sermoni verbosi senza capo né coda. Il web è letteralmente ammattito per “Re:Zero”, facendo valere quella massima un po’ desueta, “vox populi, vox Dei”, e imponendo come verità i pensieri e le interpretazioni dei più fanatici tra i fan, senza considerare che, mentre la saggezza deriva dalla capacità di farsi delle domande, la stupidità della gente viene dal pretendere di avere una risposta per ogni cosa - parafrasando Kundera.
“Re:Zero” non è nulla di nuovo, nulla di rivoluzionario e nulla di spregiudicatamente complesso e realistico; è solo l’ennesima operucola otaku-oriented che come un abile prestigiatore di strada riesce a farsi beffa di un pubblico sufficientemente credulone da incantarsi ed esaltarsi per l’ennesima variante del gioco della pallina sotto ai bicchieri.
Nel frattempo mi limito a dire che Fantastic Children è un'opera egregia, visto che nella discussione che seguirà non solo non verrà cagato da nessuno, ma tutti parleranno di un anime che vale meno della metà di esso.
È un grande classico del genere shoujo/soprannaturale, sono passati diversi anni dalla prima e ultima edizione (ormai quasi introvabile)...
Non è una cattiva idea, dai.
Vero? VERO?
MALEDETTI EDITORI ITALIANI QUALCUNO PRENDA I MIEI SOLDI
(io personalmente gli ho dato un 9, ma le opinioni sono soggettive... I flame invece sono molto gustosi)
(Il mio avatar parla da sé. ^^ )
Concordo, Proteggi la mia Terra è un gran bel manga, una Perfect Edition ci calzerebbe a pennello, sono passati tantissimi anni da quando il manga è stato pubblicato ultima volta in Italia.
Per quanta riguarda l'ultimo, beh sono stati scritti fiumi di parole, tra cui le mie dove ho ampiamente dimostrato che non sono un detrattore. Senza alcun dubbio la premessa da cui iniziare è che per quanto un'opera abbia inevitabilmente dei pregi/difetti oggettivi può piacere/non piacere. Detto questo nulla di nuovo aggiunge la recensione alla mia personalissima idea che l'utenza di questo sito soffre in alcuni casi di hipsteria acuta. Quando tali utenti vedono opere avere un successo che loro reputano non meritato, si scagliano manco fossero i sette savi dell'Antica Grecia contro l'umanità intera, generalizzando sull'utenza a cui possa piacere (non sapevo di essere un otaku, non mi piace neanche il moe) e di quanto sia stata soggiogata dagli autori che demagogicamente hanno rifilato alla plebs il loro "panem et circenses". Consiglio a questi conoscitori della verità assoluta di non abusare di malox e di uscire dal proprio piccolo mondo, magari scoprono che il mondo (quello vero) è molto vario e più grande rispetto a quello che pensano. Con questo chiudo e passo ad altri la parola.
In genere io starei proprio dalla parte della nicchia ma il 2016 è stato un anno anomalo, l'eccezione! Dove le produzioni mainstream paradossalmente mi hanno colpito maggiormente, purtroppo chi sa solo ragionare per schemi però non va oltre.
Triggered
Vero, ho il grilletto facile ma non perché mi senta offeso o cosa come lasci intendere il termine, ci tengo solo a sottolineare il ripetersi di certi luoghi comuni presi come verità assoluta da una certa fetta della comunità(Che si crede migliore dei poser), spesso capace di definire oggettivi dei capricci che ignorano i più basilari criteri narrativi e registici(Per non citare buon senso e una marea di altre cose).
Poco mi interessa andare contro tipo più del 90% dell'utenza, tanto si sa com'è fandom... in compenso questo fa assaporare molti flame esilaranti xD
Probabilmente alle persone importa più darsi un tono. Possibile che ci siano più giudici della vita altrui che non critici di un'opera?
Oh comunque ben inteso che se guardate ancora i cartoni animati siete tutti dei ritardati, porci, maniaci, repressi e lobotomizzati. Ecco, questa potrebbe essere una "recensione universale". Applicatela al vostro anime preferito
Il recensore si dà probabilmente un tono fin troppo saccente, ma coglie i punti focali della debolezza di "Re:Zero": comportamenti casuali e insensati, e harem di ragazze feticcio.
"Fantastic Children" lo ignoravo. Buono a sapersi.
Mi pare che quelle positive non manchino, possibile che i voti positivi siano tutti idioti e quelli negativi tutti intelligenti?
Ma poi anche fosse, non è quello che contesto. Possibile che i cosiddetti "intelligenti" non abbiano altri argomenti che "chi non la pensa come me, è un idiota?"
RIASSUNTO DELLA RECENSIONE:
Domanda: A chi piace Re:Zero ?
Risposta:
Però forse ho sbagliato io, la recensione era sullo spettatore medio o sull'anime ? XD
Per quanto riguarda Re:zero vorrei soltanto che le recensioni riguardassero più il contenuto della storia che la lotta eterna agli otaku. Ha difetti e pregi reali ed è su questi che bisognerebbe analizzarlo. Stranamente, anche se l'ho amato i primi tempi, col passare del tempo ricordo solo i difetti dell'opera (tipo la pesantezza della narrazione a causa del ripetersi degli eventi o la pessima seconda parte che presenta nemici e scontri banalissimi).
Su questo hai ragione. Però è anche vero che i detrattori ci mettono più impegno e inventiva nei loro scritti... si sentiranno più coinvolti, chissà.
Detto questo a me in ogni caso Rezero è piaciuto e non poco. Sicuramente non è esente da difetti, ma come detto da alcuni ( e concordo con Zegaldis) sembra che il recensore abbia quasi "sfruttato" la parentesi della recensione per "insultare" (velatamente in maniera garbata) tutto il pubblico dell'opera, praticamente additandolo come "se vi piace anche lontanamente quest'opera siete dei menomati mentali che non capiscono un piffero in fatto di anime", parlando veramente poco dell'opera in se (che come ripeto di difetti ne ha) e lanciandosi contro l'utenza che lo ha apprezzato (chi più, chi meno).
A me Rezero è piaciuto soprattutto per l'espediente dei time loop, cosa che mi aveva fatto amare alla follia opere ben più idolatrate (giustamente) dal pubblico quali Steins;Gate (che rimane uno dei miei anime preferiti) e in maniera minore All you Need is Kill.
Proteggi la mia terrà un un ottimo manga, con qualche difettuccio, ma molto belo nel complesso.
Re: Zero, beh, è in effetti per i miei gusti un po' troppo otaku-oriented, come dice la recensione, e introduce forzature che mi hanno fatto irritare. Ciò nonostante, tra il genere, è uno di quelli che si salva IMHO e lo trovo sufficiente nel complesso.
Colgo l'occasione per ringraziare Lauramomiji , e' grazie al suo avatar che ho scoperto questa stupenda serie!
Per quanto riguarda Proteggi la mia terra non sono un fan dell'opera ma so che e' molto amata. Su Re Zero so che e' molto odiata ma mi tengo fuori dai flame. Fatevi un favore e guardatevi Fantastic Children invece!
Tempo dopo averlo scoperto vidi gli oav ma come previsto non erano molto comprensibili presi a sé e non mi fecero una buona impressione. Insomma, bisognerebbe valutare leggendo per bene il manga ma da alcune cose che ho visto nei suddetti oav, credo che non mi sconfinfererebbe molto...
Sono pronto a scommettere che al tempo stesso, reputi SAO una sorta di capolavoro o invece opera sopra alla media...
Triste.
Nel senso che vengono messe insieme opere anime/manga fatte e finite, di cui si può dare un giudizio generale avendo potuto "godere" appieno delle opere (quali appunto Proteggi la mia Terra e Fantastic Children che non sono proprio recenti, ma uscite anche in un ottimo periodo per l'animazione/editoria giapponese) insieme ad opere moderne quali appunto ReZero composto da una stagione anime di 25 episodi che non è neanche lontanamente vicina alla conclusione e che "grazie" proprio alla sua struttura time loop fa fatica a far progredire la trama (che secondo me è sia il suo pregio, sia il suo difetto, in base ai gusti) e di fatto lasci molte questioni in sospeso che probabilmente vedremo risolte molto più in là.
Personalmente se proprio doveva essere inserito ReZero avrei optato per opere simili come per esempio Grimgar of Fantasy and Ash. (che mi è piaciuto un sacco, peccato per le poche vendite)
Secondo me sono titoli mediocri entrambi, anche se sicuramente SAO è peggio nella mia scala.
Ovviamente si tratta di gusti, non c'è nulla di triste nei gusti altri, solo sono diversi dai propri e il mondo è belo perchè è varia. Esempio: per me Fantastic Children è un gioello, a te potrebbe fare schifo. Meno male che c'è qualcuno per tutti.
Proteggi la mia Terra è stato tra i primi shoujo che ho letto e tuttora ci sono molto affezionato. La trovo una storia davvero ben costruita, con dei colpi di scena efficaci e tanta attenzione alla psicologia dei personaggi.
Se non la consiglio a chiunque è solo perché è ormai introvabile.
Peccato che a suo tempo fosse pressoché impossibile parlarne con qualcuno su internet. Nel periodo in cui uscì qualunque discussione a riguardo sui forum dedicati ad anime e manga degenerava in una flame war (seppur pienamente comprensibile) su Shion
Viene valutato l'anime eh, fottesega se "continua nella novel", al massimo si puó tenere conto in minima parte del fatto che sia un adattanento e andare a vedere se è stato trasposto piú o meno bene.
Che comunque l'anime arriva al nono volume della LN (riscrittura della web dove poteva sistemare i buchi e le cose superflue e abbozzate) e i problemi relativi a narrazione e definizione decente dei personaggi se li trascina dietro da quest'ultima; è proprio un problema dell'autore l'essere inutilemente prolisso e rallentare la storia (alla fine ci siamo beccati 9 volumi e 25ep di pure introduzione e sono tantini) con dettagli e archi tirati inutilmente: per esempio il primo arco poteva essere una bella intro ma non c'azzecca nulla col secondo (praticamente un lungo fanservice per presentarti le gemelline trattate di merda e forzare il lettore a simpatizzare) e nemmeno col terzo che si conclude nuovamente con un vattelapesca e "I love Emilia, ma non so perchè"
Peccato che lo staff di novel e anime abbia detto: "volete una S2? È già disponibile e si chiama light novel."
Quindi l'anime è concluso e perfettamente valutabile, indipendentemente dalle scelte di adattamento più o meno opinabili.
Per par condicio sarebbe stato meglio inserire la recensione del romanzo di ReZero (o anche la web novel perchè no), visto che vengono confrontate 2 opere originali contro un adattamento.
Dev'esserci un difetto di comunicazione. L'anime, in quanto indipendente, non ha bisogno della novel o di qualsivoglia altra opera antecedente per essere valutato in termini di qualità. Giudichi quel che vedi. E stop.
Per me Re zero è un ottima serie, ha certe pecche e momenti un pò morti, ma comunque un 8 ci stava.
In caso contrario, verrebbero solo selezionate e affiancate recensioni di opere degli stessi autori o appartenenti allo stesso genere. Anche "Proteggi la mia Terra" sarebbe fuori posto, essendo un manga e non un anime.
Detto questo, complimenti come sempre ai recensori. Ho "Fantastic Children" in lista da un bel po', quindi ritengo che sarà il prossimo titolo a cui mi dedicherò.
Non sono i gusti degli altri ad essere "tristi" ma il modo in cui si è espresso nella "recensione", palesemente negativamente critico, tale da far lasciar inevitabilmente intendere che si tratta di un hater.
Sarebbe interessante conoscere una sorta di scaletta degli anime "preferiti" di questo recensore.
PS: Sarei anche curioso di sapere quanti di quegli 8 pollici versi (che aumenteranno) sono lì solamente perché ho gettato benzina su Sao. Tris... ah, no.
Fra le pecche della prima edizione c'è anche la variabilità del formato: come per Jenny la tennista, la Planet iniziò con volumi sottiletta; poi, probabilmente per accelerare a causa delle scarse vendite, ha continuato con volumi doppi, con un effetto estetico terribile!
Spero comunque che si decidano a produrre una nuova edizione: è un manga che merita (anche se io al Comicon ho visto tanti numeri di Proteggi ad 1 euro)!
Ho capito che l'anime PUÒ essere recensito a sè (ma sicuramente un adattamento difficilmente lo etichetterei come indipendente), ma sta di fatto che in una rubrica di 3 elementi ne sono stati presi appunto solo ReZero è un adattamento di qualcos'altro (tra l'altro ancora in corso), inserito qui, come ho detto prima, quasi sicuramente per generare flame. (e ci sta riuscendo XD)
Pensala come vuoi ma RIPETO che inserire in un trittico 2 opere ORIGINALI, non tratte da niente e CONCLUSE di cui si può avere una buona idea generale della qualità dell'opera, con una che è tratta da un romanzo (adattato a sua volta dalla web novel non conclusa) è ovvio che ci perda in partenza.(oltre a stonare un pò secondo me)
Poi ognuno ha i suoi metri di giudizio e li rispetto ma imho avrei optato a questo punto o per 3 adattamenti o 3 opere originali.
Tornando al discorso recensione, posso capire che un opera piaccia di più, piaccia di meno o magari faccia schifo, ma il 90% di quella di ReZero è composta da belle parole e frasi ricercate volte a far sembrare una recensione "pensata", "intellettuale" e "ben scritta" (e magari lo è anche), ma tutto quello che traspare leggendola è un odio cieco, prima di tutto verso un opera che ha avuto un discreto successo (e di cui il recensore non riesce a spiegarsi) e poi verso il pubblico che l'ha guardata e in generale su opere simili, facendola palesemente passare per una serie per creduloni, ignoranti (in tema anime si intende) o comunque cerebrolesi.(magari avrò esagerato io eh ma è questo che mi sembra di capire)
Oltretutto dopo aver lapidato una serie in maniera così plateale non riesco a capire come il voto si sia fermato a 5. XD
Per quanto riguarda Re zero concordo con chi afferma che questo anime venga martoriato;capisco il fatto"de gustibus" e che ci sono tanti pregi quanti difetti, ma mi sembra quasi che questo anime sia un po come il Cantante justin bieber, quando inizia a piacere un po troppo( in questo caso 95%ragazze) inizia poi a insorgere una fazione Anti(in questo caso 95%ragazzi) che si accanisce con ogni mezzo possibile per sminuirlo( son sincero anche a me Justin sta sulle balle, ma questa è un altra storia). A me la storia personalmente è piaciuta, come è gia stato detto, per il fattore loop-temporle, ma anche per la prospettiva psicologica del protagonista( non sono uno psicologo ma direi che per un Hikkikomori fuggire dalla realtà , o magari in un altro mondo sia il sogno n1, trovando il mondo "scialbo, noioso, pericoloso ecc"), e il suo rapportarsi con i vari personaggi nelle linee temporali.Poi cè tutta la parte sulla mentalità nel bloccarsi nei loop e la sua sofferenza ma non mi ci addentro, finirei per dire cavolate).
Finisco giusto per ribadire che questa è la mia opinione , poi chi lo apprezza lo elogi e chi lo disprezza la insulti, tanto questi discussioni saltano fuori sempre e non ne esce quasi mai un "vincitore" ^^
Fantastic children credo di qverlo visto tanto velocemente che ora ricordo pochissimo a parte il terribile character design e le musiche fantastiche. Di proteggi la mia terra ho trovato solo volumi sparsi e non sono riuscita a finirlo , una nuova edizione non farebbe male. Entrambi i titoli li ho scovati per puro caso e hanno anche delle tematiche simili (reincarnazione. ...)
Sì, anche Re:Zero. Non voglio perdermi nulla, voglio proprio vedere che roba è.
L'anime mi è piaciucchiato, soprattutto per il time loop e un paio di personaggi.
Molto meglio dell'anime è la novel, in cui i personaggi prendono vita davvero e il fanservice tende naturalmente a diminuire.
Comunque spezzando una lancia in sua favore, ha effettivamente toccato i punti deboli di Re:Zero tra cui in primis (per me): 1) protagonista (che oltre a essere il solito otaku/nerd) pecca in più anche d'intelligenza, per colpa sua ho quasi mollato l'anime! 2) Oggettivazione delle ragazze messe pare come soprammobili per attirare pubblico, obbiettivamente si poteva far di più nonostante le apprezzi comunque.
Francamente poi per me il voto sarebbe stato leggermente più alto, ma non di molto, la storia, le svolte e ritorni indietro sono affascinanti e salvano per me l'anime.
Per quello c'è l'AnimeRing. Questa rubrica serve solo a presentare tre recensioni slegate per intavolare tre discussioni separate.
La media dei voti di Re:ZERO è poco più di sette e vi sono sicuramente più recensioni positive (o comunque che assegnano la sufficienza all'anime) piuttosto che negative, quindi perché inserire una di quelle con il voto più basso (e anche piuttosto diffamante, a dire il vero)?
si ma cmq potevate evitare di mettere una recensione in questa rubrica e sfruttare re zero per l'altra, specialmente se qui andate a mettere una recensione che cerca palesemente il flame su tante recensioni più o meno positive che ha, praticamente avete detto a tutta Animclick che re:zero fa cagare e tutti coloro che l'hanno vista e a cui è piaciuto che sono delle capre
Rispondo a questo commento, ma anche ad altri che si sono lamentati della recensione e del perché negli ultimi mesi ne siano state selezionate due negative. Affronto la questione prima da un punto di vista tecnico, poi da uno statistico.
Una recensione non viene selezionata in base ai suoi contenuti, o meglio, non solo in base ai contenuti. Un moderatore di recensioni - e parlo per esperienza - si trova molto più propenso a selezionare una recensione per questa rubrica se la forma è corretta e l'analisi è completa. Ora, basta una dare una rapida letta alle recensioni pubblicate per individuarne al più 12 che soddisfano questi criteri, nel caso dell'anime di Re:Zero. Sei con voto superiore al 7 e altrettante con voto inferiore. Ripeto, parlo da un punto di vista formale. Se ora supponiamo di estrarre due recensioni consecutive tra queste, la probabilità che siano entrambe negative è del 22.73% (quasi 1 su 4). Non mi pare così bassa, in fondo. Dirsi indignati per la selezione, dunque, mi pare un po' fuori luogo.
Delle recensioni sopra citate, solo 4 toccano tutti i punti (regia, animazioni, caratterizzazione personaggi, colonna sonora e chi più ne ha, più ne metta) citati da Dranonx96, per esempio. Faccio anche notare che quelle positive sono tendenzialmente più corte, anzi, meno dense di contenuto di quelle negative o appena sufficienti.
Ora passiamo a un altro punto abbastanza peculiare della situazione che si è venuta a creare qui, tra i commenti di questa rubrica. Il sedicente recensore pare abbia espresso un giudizio più sul fandom che sull'opera in sé; si esprime in modo saccente, generalizza, va controcorrente a prescindere (da cosa, mi verrebbe da chiedere, visto che è anonimo), per cui deve per forza essere un hater. Ragionamento lecito, ma forse si sta perdendo qualcosa. Ci arrivo più tardi.
Ciò che fa ridere, invece, è come i vari paladini dell'utenza media rispondano attaccando sul personale e fantasticando su quale contraddittoria personalità egli celi. Si pongono in termini altrettanto scontrosi e arroganti (e.g. Dragonx96, Bullo Pete, Yuria-chan) o si lanciano in discorsi plateali e riducono inquadrano tutti coloro che non hanno apprezzato la serie nella categoria degli hater e dei detrattori (e.g. Zelgadis, DarkIchigo). Insomma, accusano comportamenti, cioè la generalizzazione, l'arroganza e l'attacco alla persona, che essi stessi poi riprendono inalterati nei modi e nella filosofia subito dopo. Interessante.
Ed è interessante proprio perché, a mio modesto parere, quello che l'autore voleva raggiungere era proprio questo. Magari neanche lui pensa sul serio quello che ha scritto, ma aveva solo tempo da perdere per far rosikare un po' di utenti e trollarli, altrimenti non vedo proprio il motivo di attaccare l'utenza sul personale. Insomma, se questa era una trappola, complimenti, ci siete caduti in pieno!
ah quindi dire "tu che l'hai vista e ti è piaciuta sei una capra" per tutta la recensione la fa essere un analisi completa e corretta? XD
i tuoi criteri fanno si che 12 recensioni che superano il 6 su 18 vengano segate e invece di quelle negative ne venga segate 0 su 6, mi sembra proprio una valutazione oggettiva di tutte le recensioni (e per dire già questa postata è indecente visto che attacca praticamente solo gli utenti e della serie dice relativamente poco XD).
e grazie al cavolo, se non si perdono con 15 righi su 30 ad insultare chi l'ha vista è logico che la recensione risulti più corta XD
appunto è proprio per questo che avete scelto questa, dai sapevate che la gente si sarebbe rivoltata contro ad una recensione così, ed è proprio per questo che sopra ho scritto che sarebbe stato meglio fare 2 recensioni a confronto invece di mettere questa recensione palesemente provocatoria
quando avete scelto le serie da mettere la vera domanda che dovevate farvi è "Re:zero è realmente una serie da sconsigliare", personalmente se ci sono 18 persone che recensiscono positivamente la serie e solo 6 in maniera negativa, e il voto dello stesso sito è molto superiore al 7 non posso credere che sia davvero così sconsigliata da poter mettere una recensione così negativa e che attacca palesemente chi ha reputato la serie una bella serie
Simpatico commento, ma non lo vedo scritto da nessuna parte... sicuro di riferirti a questa recensione?
Non hai capito... o forse ti sei espresso così male che non ho capito io. Non mi sembra difficile, di tutte le recensioni ne vedo in totale 12 meritevoli: 6 positive e 6 negative. Il resto è statistica da scuole medie.
Ehi, ehi, piano con le parole qui...
[...]a chi di animazione ne mastica poco o facilmente si lascia abbagliare e circuire da uno scialbo cambio d’abiti, talvolta troppo impegnato a ricercare analogie barocche per squarciare il velo della sovra-interpretazione e scovare la verità che sta a un palmo dal suo naso, [...]i fanboy, quelli tutti occhi e velo di prosciutto davanti, quelli delle metafore forzate a cui alludevo prima, quelli dei sermoni verbosi senza capo né coda e [...] pubblico sufficientemente credulone da incantarsi ed esaltarsi per l’ennesima variante del gioco della pallina sotto ai bicchieri.
e io ho detto, ci sono 24 recensioni, della quale 18 sono sopra il 6 e 6 sono sotto, chi ha scelto la recensione da prednere (che a quanto pare non sei tu, ma boh, che cavolo scrivi a fare allora qui quali sono i criteri con la quale scelgono le recensioni se manco ci sei i mezzo) l'ha scelta palesemente provocatoria, e data la serie poteva benissimo evitare.
Se vuoi io personalmente ho recensito re zero cercando di essere il più sincero e coerente possibile unicamente con la mia esperienza e i miei gusti, non offendendo nessuno anche perchè l'ho guardato in un momento in cui non seguivo molto la community e conseguentemente privo di pregiudizi! Però non ho comunque attribuito un voto molto positivo :')
Per dirti in certi punti Subaru l'ho veramente odiato per certi comportamenti ma tutto sommato non mi è dispiaciuto il quadro psicologico generale sebbene in alcuni casi l'autore potrebbe aver estremizzato un po' troppo. ( ma non sono uno psicologo quindi lungi da me dare giudizi su cosa possa provare realmente una persona nelle situazioni in cui si trova Subaru).
Mentre ti do assolutamente ragione sul fattore personaggi secondari, a molti viene dedicato veramente poco tempo, rendendoli quasi d'accompagnamento per l'occasione e poi facendoli sparire per molti episodi senza rivederli.(magari mai, perché nel romanzo ricompaniono molto più avanti e l'anime appunto si ferma prima)
In ogni caso come avevo già scritto a me è piaciuto inanzitutto per l'espediente dei time loop e in secondo luogo proprio per le decisioni di Subaru( e anche di qualche secondario) in certi casi ( che magari non condividevo), ma che danno un qualcosa magari non di diverso ma quantomeno rendono "frizzante" l'opera in se, andando proprio contro a quello che si aspetterebbe lo spettatore, compresi anche i molti cliffhanger presenti a fine episodio che secondo me giocano un lavoro decisivo.
Poi questa è la mia opinione e sicuramente su molte cose che magari io ho tollerato abbastanza bene, ad altri potrebbero infastidire non poco, dipende tutto da chi guarda l'opera. ( e come la guarda)
Son punti di vista, comunque. La recensione appartiene al genere "barocco", ovvero di quelli che scrivono con paroloni e virtuosismi eccessivi. Non mi è piaciuta particolarmente, anche se con le critiche (soprattutto per quanto riguarda i personaggi) sono d'accordo pure io.
Perché è chiaro anche al mondo d'oltretomba che la storia è tutt'altro che terminata.
Nel restante 10% ti lamenti dei personaggi stereotipati (presenti nel 99% degli anime) o poco approfonditi. E poi, beh, si ritrova una sorta di continuo grido alla superficialità.
Molte cose, tra cui diversi personaggi, avranno il loro sviluppo più avanti nella storia, ma per questioni di narrazione -e per creare il loro spazietto nell'opera- devono fare la loro comparsa fin dall'inizio (o quasi). Che senso avrebbe, ad esempio, far comparire le altre "contendenti" al trono al 30esimo episodio?
La seconda parte del tuo discorso (il 10%) è figlio del tuo odio verso Subaru che, per l'appunto, è li proprio per farsi odiare. Avrà sicuramente modo di crescere ancora con l'avanzare della storia e ora della fine il suo carattere sarà sicuramente più apprezzabile, permettendo di confrontarlo meglio rispetto a com'era inizialmente.
Nessuna parola invece, ad esempio, sulle atmosfere create o sulle musiche che le condiscono... oppure le inquadrature... ma non sarebbe finita qui.
Tutti concentrati nel commentare "Subaru qui Subaru la" o "storia incompleta"
Ragazzi, non dovete per forza commentare negativamente qualcosa che ha fatto parlare di se più di altri titoli solo per farvi vedere, o magari perché odiate a morte Subaru.
Condivido appieno l'opinione
Inoltre non so gli altri ma questo è il primo anime in cui non ho praticamente skippato nessua intro ed ending, in particolare quelle di Myth & Roid presenti,(4 in tutto, di cui 2 utilizzate per 2 episodi precisi). Molto belle, e le traduzioni con il sub, quando capisci il senso delle parole, gli d'hanno anche quel tocco in piu di "bellezza".
Sei stato in eremitaggio in tibet negli ultimi trent'anni?
Una serie che inizia mentre l'opera madre è in corso, prosegue coprendo tot capitoli e termina con un (non) finale originale è un'opera fortemente (o totalmente) promozionale, e ne fanno praticamente da quando sono nati gli adattamenti da opere cartacee.
Ergo... l'utente sopracitato ha ragione, in quanto gli anime che adattano solo un pezzo dell'opera hanno sempre avuto forti finalità di marketing per spingere il cartaceo.
Ma queste sono le basi, eh...
Ma qui non si stanno paragonando le 3 opere, si stanno semplicemente facendo conoscere le opinioni di altri utenti in merito. Qualsiasi recensione può finire in questa rubrica, purché sia scritta in italiano corretto e con un minimo di analisi. Prendere recensioni che si limitano a dire "L'anime é bello, i personggi sono simpatici, le musiche sono belle, la storia mi é piaciuta" non avrebbe senso. A prescindere che la storia sia finita o meno, qui sì sta valutando l'anime, anzi, le 2 stagioni dell'anime. Da queste due stagioni l'autore della recensione ha pensato questo, non poteva basarsi sulla novel altrimenti non sarebbe più una "recensione dell'anime". Quando uscirà e se uscirà una nuova serie sarà liberissimo di cambiare idea, ma al momento può basarsi solo sul materiale che ha ovvero l'anime. La Novel non ci serve a meno che non vogliamo scrivere una recensione su di essa. Questo comunque succede con un sacco di serie quindi non capisco perché dovremmo fare un'eccezione per Re:zero.
Per evitare che mi diate dell'hater vi informo che io ho dato un voto molto positivo a Re: Zero ma mi trovo d'accordo con molti punti citati nella recensione. Inoltre non capisco tutto questo accanimento nei confronti del recensore. Lui almeno l'ha scotta la recensione, invece ci sono un sacco di persone che non l'hanno fatto ma continuano a giudicare negativamente tutte le persone che osano dargli un voto negativo
In futuro magari scriverò una recensione anche io, ma devo riguardarmi qualche episodio perché di pancia vorrei dare un voto positivo, ma ci sono alcuni episodi che mi hanno fatto cadere le braccia quindi devo vedere se il voto che ho in testa é adeguato.
Ho letto molte recensioni negative di Rezero (non solo qui) e ho sentito molti pareri di amici e conoscenti a cui non è piaciuto o è piaciuto relativamente, ma è la prima volta che leggo così tanto odio in una recensione anime/manga in generale.
Praticamente parte dal presupposto che parlare di una serie (e che questa magari abbia un discreto successo), sia sbagliato in partenza. Giusto! Aboliamo il fandom1111!!!!11111XDXDX , il fandom è il male!!!111!!!
Perché lui invece è laureato in psicologia e può decidere se un comportamento è consono o meno, di un personaggio anime poi? (nemmeno io siamo chiari, ma almeno mi astengo dal professare oggettivamente cosa sia giusto o no)
Praticamente a me è piaciuto quindi sono un credulone anime fan alle prime armi?
E qui torniamo al discorso di prima. Sono d'accordissimo che Rezero non sia nulla di nuovo o di stravolgente, ma già uno che nomina la parola fanboy in una recensione fa sperare poco, a livello di analisi oggettiva, oltre al suo continuo rimando "se vi piace siete dei fessi che non sanno nulla di animazione giapponese" e se questo, come dice lui, è il cardine della recensione, stiamo freschi....
Se togliamo queste parti sotto quote, dove praticamente vengono ridicolizzati i fan, cosa resta della recensione? Si e no un paragrafo ed è anche l'unica parte che ha senso e che ho apprezzato, peccato che il resto sia un poema ben scritto per suscitare clamore e farsi EROE degli hater.
Detto questo non me ne voglia il recensore, non c'è l'ho personalmente con lui, ma non apprezzo proprio questo tipo di recensioni, sia che siano positive sia che siano negative, dove si punta di più sull'analizzare il possibile pubblico e molto meno l'opera in sé.
Per il fatto opere prese in esame, sinceramente non seguo molto questa rubrica, o per lo meno ci entro solo se conosco qualche titolo preso in esame, ma non mi sembra di ricordare titoli così diversi e prodotti temporalmente così distanti, (poi ripeto non la seguo tanto, se è sempre stato così chiedo scusa) o perlomeno non ho mai visto ripeto una recensione così diffamante per un opera che ho seguito, tanto da costringermi ad intervenire.
Ripeto, sembra sia stato messo Rezero in concomitanza dell'annuncio dell'uscita della novel di Jpop, tanto per spalargli un altro po' di merda addosso (chiedo scusa per il termine), come se non gli sia già stata tirata abbastanza all'epoca.
Poi boh, sono iscritto da 8 anni ma più passa il tempo, meno riesco a fare effettivamente appoggio sulle recensioni del sito, ormai le uniche che leggo (se le leggo) sono quelle che hanno un voto intermedio vicino alla media di voti generale, così sono quasi sicuro di avere un idea generale dell'opera senza scadere in fanboysmi o haterismi classici di questi tempi. Purtroppo alcune persone prendono come oro colato la prima recensione che gli capita a tiro, senza poi andare a controllare se l'opera in questione sia effettivamente guardabile o non.
Comunque, da quanto ho visto le recensioni negative su opere famose come Re:zero fanno discutere a prescindere dalla presenza di insulti ai fan nel testo.
Su questo son d'accordo, è sempre stato così per ogni opera con un minimo di successo ed è giusto che se ne parli nel bene o nel male, quello che non mi piace è il tipo di recensione presa in esame che oltre alle "offese" verso a chi è piaciuto (non è che mi abbia insultato la madre o altro, però uno a cui è piaciuta potrebbe sentirsi preso in giro leggendo i vari paragoni, tra "fette di prosciutto" varie), fa anche una bruttissima pubblicità alla serie in se, oltre a sconsigliarla praticamente a tutti senza distinzioni (che se ha avuto il suo successo un fandom c'è l'ha), anzi mettendo in guardia chi vorrebbe vederla, che se erano indecisi, dopo aver letto una roba del genere, quasi sicuramente ne staranno alla larga. (con le dovute eccezioni, per fortuna)
EDIT: diciamo che se doveva essere negativa, avrei preferito una recensione più analitica e meno orchestrata.
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