I manga sono una nostra gran passione, rendono più dolce la nostra vita, ci aiutano a sopportarne le delusioni, lo stress lavorativo, metabolizzare le delusioni amorose, superare gli esami, ci insegnano molto e rendono migliori... scherzi a parte, i manga spesso non sono un semplice hobby per noi, ma qualcosa che in un certo senso ci identifica, la nostra dimensione, quella in cui poter evadere per godersi storie epiche e coinvolgenti; ed è difficile da spiegare questo concetto a chi non vive questo piccolo grande mondo.
Quando teniamo in mano di un volume che amiamo con tutto il cuore, lo sentiamo nostro. Vedo ad esempio i miei bellissimi 27 volumi di Claymore e so che loro non sono dei semplici fogli di carta incollati assieme, sono pezzi di emozioni che ho provato e che in un certo senso mi hanno reso la persona che sono ora. Be', discorso che si può fare anche coi manga più deludenti... ma in un altro senso magari.

Credo sia quindi particolarmente interessante per noi poter apprezzare come nascono i nostri amati volumi di One Piece, My Hero Academia, Dragon Ball, Sailor Moon, Gintama e... tanti, tantissimi altri.
Quindi ringraziamo Edizioni Star Comics per averci invitato nella sua sede nei pressi di Perugia, per curiosare tra i loro uffici, la tipografia e i magazzini. Abbiamo così potuto osservare di persona tutto il processo di stampa dei manga, e ne abbiamo anche approfittato per porre delle domande.

Qui potete vedere direttamente il video del nostro incontro:
 

La tipografia ha come macchinario principale una rotativa, tipologia di apparecchiatura che permette di stampare in bianco e nero, come la maggior parte degli interni dei manga editi da Edizioni Star Comics, e che ha anche un’ottima velocità di stampa che arriva a 25.000 fogli all’ora.
Inoltre si dispone anche di due macchinari a colori, questi sono necessari per i volumi non in bianco e nero e per le copertine. Il primo macchinario è una vecchia Roland Ultra; si tratta di un off-set del 1973 ed è totalmente manuale, quindi richiede tanta precisione e tantissima esperienza per poterla adoperare al meglio.
Ad affiancarla c’è una ben più moderna HBA, macchina totalmente elettronica che si può vedere come una sorta di stampante moderna. Come la Roland richiede altrettanta perizia; non basta infatti avviare il processo per trovarsi tante pagine stampate perfettamente. Infatti ciclicamente è necessaria una nuova verifica manuale del risultato di stampa per constatarne la corretta riproduzione dei colori rispetto all’originale, ed in caso bisogna settarla nuovamente per poter ottenere il risultato desiderato. Questo processo di verifica a campione e successiva eventuale modifica dei parametri di stampa, porta anche alla creazione di un elevato numero di scarti.
Vi è, inoltre, un’ulteriore zona altrettanto importante, si tratta del laboratorio dove vengono realizzate le lastre necessarie per far funzionare i macchinari di stampa. Qui un addetto crea delle prove, verifica che siano in linea con lo schema previsto e poi produce la lastra da passare in tipografia.

La maggior parte della superficie occupata dall’area industriale di Edizioni Star Comics è dedicata ai magazzini. Questi sono necessari per stoccare le pubblicazioni in attesa di distribuzione. Troviamo una parte dedicata al catalogo, una buona parte alle novità, ma anche una terza zona, più piccola ma sempre importante, dedicata ai resi e al materiale destinato al macero. La carta infatti potrà essere riciclata e riutilizzata, e questo è possibile fino a quattro volte.

I manga come potete ben capire non sono fatti solo da semplici macchinari e procedimenti di stampa.
Abbiamo avuto modo di intervistare il sempre disponibile Cristian Posocco (cliccate qua) e vedere dove lavorano lui e i suoi tantissimi colleghi. Di primo acchito, non abbiamo potuto far a meno di innamorarci dei vari sketch affissi alle pareti, realizzati dai tantissimi autori portati da Star Comics in questi anni (Toyotaro, Fujita, Miki Yoshikawa...).

Nel corso del nostro incontro abbiamo anche potuto recarci nella sede Star Shop situata a pochi chilometri dalla casa editrice umbra, da 25 anni una realtà importantissima nel panorama della distribuzione in Italia. Anche qui un'altra interessante esperienza che ci ha permesso di vedere i magazzini e comprendere meglio come gli ordini partano dalle librerie, tramite il loro B2B, fino ad essere lavorati e approntati per la spedizione. 

Dentro Star Comics ci sono tante persone che vi lavorano da decine di anni, che hanno anche avuto una crescita professionale e umana tra questi macchinari. Abbiamo avuto modo di chiedere loro come lavorassero, da quanto, e si comprende che Star Comics non sia una semplice macchina sforna manga. 
Chiaramente nulla è mai perfetto, ed abbiamo parlato anche di alcune problematiche in via di risoluzione. Proprio in meritò a ciò, riportiamo infine l'intervista che abbiamo fatto a Simone Bovini, amministratore delegato di Edizioni Star Comics.
 
Alessandro Falciatore, Marco Silvano, Alex Ziro per AnimeClick; Cristian Posocco e Claudia Bovini di Star Comics

Abbiamo con noi Simone Bovini, amministratore delegato di Star Comics, che ci illustrerà la storia di questo luogo e com’è la vita in Star Comics.

Star Comics come sapete ha compiuto 30 anni l’anno scorso, noi abbiamo sempre avuto una nostra produzione interna sin dall’inizio, siamo partiti un po’ in piccolo e la particolarità della nostra casa editrice è stata avere, oltre ovviamente la casa editrice stessa e quindi i magazzini e tutta l’organizzazione per la lavorazione dei fumetti, anche una tipografia interna. Questo è un grande vantaggio per noi perché ci aiuta tantissimo per il controllo della qualità dei prodotti, per ottimizzare tutti i processi e la puntualità dell’uscita, elemento per noi molto importante.

Naturalmente in queste situazioni ogni tanto si possono generare dei problemi, infatti abbiamo ricevuto lamentele per i nostri albi in certe occasioni. Questi problemi non si generavano mai in fase di stampa, difatti noi non ce ne accorgevamo inizialmente: era un problema di inchiostri. Questi inchiostri particolari sono frutto di una mescola di vari componenti e una volta stampati, una volta asciugati, rilasciavano un alone particolare, abbiamo fatto un’indagine accurata dato che non riuscivamo a capire, visto che gli inchiostri che utilizziamo sono sempre gli stessi e praticamente abbiamo scoperto che l’azienda dove acquistavamo questi prodotti è stata acquisita da un’altra società, mantenendo il proprio marchio, e hanno apportato delle modifiche a nostra insaputa.


Siamo corsi ai ripari immediatamente e attualmente abbiamo risolto il problema, naturalmente non riusciamo a vederlo subito e speriamo di avere buoni risultati nel breve termine.

Per quanto riguarda la storia, abbiamo visto che ci sono macchinari abbastanza vecchi che tutt’ora producono tantissimo, affiancati a macchinari di recente acquisizione. Ci diresti quale sia il ciclo di vita del manga, che parte da qui per arrivare in fumetteria?

La nostra lavorazione dei fumetti inizia circa 6 mesi prima con la traduzione dei vari albi, ma anzi il nostro lavoro inizia ancora prima, circa un anno e mezzo prima, con l’acquisizione dei diritti. Una volta avuto l’ok dalla casa madre per la pubblicazione dei titoli, cominciamo con tutte le varie fasi della lavorazione.

Prima c’è la fase di traduzione. Poi c’è tutta la fase di ripulitura: ci arrivano i file dal Giappone, dobbiamo ripulire tutti i file e tutti gli albi. Poi viene fatto il lettering, ovvero l’inserimento di tutti i testi, c’è un controllo finale e tutto il prodotto va in stampa.

Per quanto riguarda invece la distribuzione, abbiamo visto che avete dei magazzini enormi; pensate a tutto voi?

Sì, tutta la distribuzione parte direttamente da Star Comics, non appena il volume è stampato. L’unica parte che non facciamo internamente è la confezione perché abbiamo una legatoria qui vicino che completa la lavorazione, ed una volta confezionato il prodotto da qui spediamo a tutti i nostri distributori, ossia Press D per le edicole, Ali per le librerie, Star Shop per le fumetterie e naturalmente anche Amazon.

Ma perché la scelta di dedicarsi quasi prettamente al manga giapponese?

Dopo aver rilanciato in Italia i fumetti della Marvel, poi la Marvel ha deciso di aprire una filiale in Italia che per loro non ha purtroppo funzionato e che poi è stata riacquisita da Panini, noi ci siamo buttati sul mondo del fumetto giapponese perché in quel momento sul mercato non c’era nessuno e poi abbiamo scoperto che dietro c’era un mondo molto molto grande e ci siamo trovati legati subito a stretto giro con questa situazione, siamo tra i leader in Italia nella pubblicazione di titoli giapponesi e per noi è un mercato estremamente valido. Ci siamo affacciati anche a pubblicare altre tipologie di fumetto ma il nostro core business è questo.

Novità per quanto riguarda vostre scelte aziendali?

Abbiamo vari progetti in corso, però non vi posso anticipare nulla. È un progetto molto importante per aiutare le fumetterie a lavorare meglio; non appena possibile vi daremo delle anticipazioni.