Mirai: la vostra impressione

Io l'ho trovato un film bello e ispirato che risente dell'influenza della vita reale di Hosoda che si è affidato alla sua esperienza di paternità nella sua realizzazione, che lo si guardi dal punto di vista di figlio o di genitore è un film sui rapporti familiari che alterna parti divertenti e riflessive riciclando i temi classici di Hosoda e ottenendo un risultato molto valido, a mio parere migliore anche dei suoi precedenti, sia le parti di vita reale sia i viaggi della fantasia contribuiscono alla crescita di Kun e alla conoscenza di quegli aspetti familiari che magari tanti vorrebbero sapere senza avere la possibilità di riuscirci, mi è piaciuta molto l'evoluzione di Kun, i momenti vissuti coi membri della famiglia nel passato (col bisnonno più di tutti) e il rapporto tra i genitori, ho apprezzato anche il fatto della madre che riesce a coniugare lavoro e famiglia, mi è sembrato un messaggio non troppo velato alla situazione reale giapponese che va spesso in senso opposto...

L'unico appunto che posso fare ad Hosoda, un'inezia alla fine, è il titolo del film, Mirai è chiaramente la scintilla che mette in moto gli eventi del lungometraggio ma alla fine non ha un'importanza tanto prevalente nella crescita di Kun rispetto ad altri familiari, il vero protagonista alla fine per me è stata questa famiglia senza nome tra passato, presente e futuro non tanto la sorella nè il rapporto col fratello che il regista, nelle dichiarazioni pre-film, metteva in primo piano più di quanto abbia visto io.

In definitiva questo film mi è piaciuto davvero tanto, anche se ho ritrovato temi già visti, soprattutto in Wolf CHildren e The boy and the beast, il modo in cui sono stati affrontati e lo svolgimento della pellicola mi hanno convinto più degli illustri precedenti, in particolar modo nella risoluzione finale che nei film di Hosoda non mi era piaciuta quasi mai se non in Summer Wars, qui invece l'inizio è abbastanza lento, a tratti tedioso quasi, ma il finale l'ho trovato eccezionalmente coinvolgente ed emozionante, tutto questo accompagnato da un comparto tecnico di ottimo livello, soprattutto gli sfondi e le ambientazioni mi sono sembrati quasi reali, la disposizione della casa era molto originale mentre la parte migliore penso sia quella alla stazione di Tokyo. Molto buono il doppiaggio italiano, non posso fare confronti con l'originale ovviamente ma mi è parso azzeccato e ben realizzato, un film che consiglio tranquillamente alla fine e che avrebbe meritato più successo rispetto a quello esiguo che ho verificato io personalmente, e a quello commerciale in patria che, almeno all'inizio se ricordo bene, non rispettava le aspettative rispetto alle altre opere del regista.

Davvero un brutto film. E il fatto che a creare questo scempio dell'animazione è uno dei registi che più adoro, fa ancora più male.

La sceneggiatura è debole, con la soluzione tristissima di utilizzare orribili stacchi di nero per passare da un capitolo all'altro.

La trama è inesistente.
-Me, per la prima metà del film: "ma si dai, l'inizio è un po lento, ma vedrai che adesso succede qualcosa che smuove la situazione e ci fa vedere la reale profondità dei personaggi..."
-Me, per la seconda metà del film: "no dai, non può essere tutto così... Non ci voglio credere..."
-Me, alla fine del film: "che merda..."
-Me, durante la canzone dopo i titoli di coda, tradotta dalle 2 tipe... :cringe:

Alla fine si è ridotto a dilungare 2 ore in viaggi allucinogeni e trip mentali del protagonista.
Ma signor Hosoda, non mi serviva buttare via 2 ore per sapere che i bambini hanno una fervida immaginazione... Sono stato bambino anch'io... Tra sorelle e cugini ho visto molti bambini giocare, e questo film non ha aggiunto nulla di nuovo al mio bagaglio personale.

Mi spiace, questa volta ha fallito di brutto.

Ma signor Hosoda, non mi serviva buttare via 2 ore per sapere che i bambini hanno una fervida immaginazione... Sono stato bambino anch'io... Tra sorelle e cugini ho visto molti bambini giocare, e questo film non ha aggiunto nulla di nuovo al mio bagaglio personale.

Chi ha giocato a calcio che lo guarda a fare un film sul calcio? I film sportivi sarebbero da abolire in origine, non hanno ragione di esistere!

Questo film a me è piaciuto, ma di certo non può essere ricordato come un capolavoro, la sua massima espressione Hosoda la da con WC e questo è su un altro livello.

Ciò che non ho ben capito è stato il titolo, la Mirai del Futuro, o semplicemente Mirai..bhe immaginavo che la figura di Mirai oltre a dar moto agli eventi fosse un personaggio coprotagonista, e invece rimane al bordo, non si impone mai sulla scena..insomma non ha tutta questa importanza da meritarsi il titolo! In questo senso vedo più azzeccato il titolo scelto per noi..semplicemente Mirai, vista come la macchina che mette in moto la crescita del piccolo e pucciosissimo Kun.

Ho apprezzato molto lo slice of life, i siparietti comici così come i capricci e la gelosia che un bimbo piccolo può provare nei confronti di un esserino appena arrivato sono più che plausibili. Importante novità su questo genere è che la gestione della casa e dei bimbi è lasciata al padre, mentre la madre subito dopo la maternità rientra a lavoro..e quindi si dedica a entrambi i suoi ruoli così come dovrebbe essere e non è nella maggior parte delle situazioni famigliari giapponesi, critica non troppo velata dell'autore alla società.

Quello che poco mi ha convinto sono i viaggi temporali, slegato dal contesto e un po' forzati nell'incipit. Avrei aprezzato di più se Kun avesse sognato il passato e il futuro e non che rimanesse imbambolato in giardino per tutto il tempo del viaggio..!

Volevo solo spendere altre due parole per il bisnonno..bhe davvero un personaggio attraente.

Mi ha fatto infine, piacere vedere che al cinema c'erano appassionati, ma molte famiglie con bimbi..! Il tema trattato spinge le famiglie non informate o ignoranti sull'animazione giapponese ad andare al cinema..e questo non può far che bene alle nuove generazioni!

Visto ieri sera al cinema, sinceramente mi aspettavo di più. Sopratutto una presenza più importante della mirai del futuro. Il film comunque è stato piacevole ed è inutile che la gente si lamenti dei piagnistei di kun che è un bambino ed il film era incentrato sul fatto che appunto lui deve superare questi momenti per crescere. I suoi viaggi mentali sono esagerati ma non così assurdi, io da piccolo soprattutto dopo litigi con i miei genitori, ricordo ancora alcuni dei miei viaggi mentali ? in questo mi sono un po' rispecchiato. Contento anche io di averlo visto al cinema, però alla fine niente di eccezionale soprattutto visto le opere precedenti.
7/10

Ahimè, non sono riuscito ad andare a vederlo al cinema, ma sarei curioso di vederlo, questo regista di solito non delude!

Ma signor Hosoda, non mi serviva buttare via 2 ore per sapere che i bambini hanno una fervida immaginazione... Sono stato bambino anch'io... Tra sorelle e cugini ho visto molti bambini giocare, e questo film non ha aggiunto nulla di nuovo al mio bagaglio personale.

Chi ha giocato a calcio che lo guarda a fare un film sul calcio? I film sportivi sarebbero da abolire in origine, non hanno ragione di esistere!

Ma cosa vuol dire? Dipende da come è fatto. Se in un film sul calcio c'è una trama, difficoltà iniziali, allenamento, rapporti tra compagni, un rivale, una squadra fortissima da battere nel finale, può essere avvincente a prescindere che si abbia giocato a calcio o meno.

Questo film non ti da niente a livello di emozioni, qualche risatina qua e la per delle gag comico/ridicole e basta.

Bontà di iddio, dov'è la profondità???

Sono andato anche io a vere "Mirai" ieri, per chi non lo sapesse "the space cinema" di Surbo (Lecce) accetta il coupon distribuito da animeclick, ho ottenuto la riduzione del prezzo del biglietto, e la visione è spettacolare, se siete del posto accorrete perchè ne vale proprio la pena.
Tornando a noi, posso solo dire che era ora che qualcosa di qualità tornasse nei cinema dopo "Mary e Il Fiore Della Strega" che mi ha deluso profondamente, è evidente che non basta solo saper disegnare per ottenere un anime di qualità.
Concludo dicendo che "Mirai", attraverso le sue animazioni trasmette emozioni che risvegliano sentimenti assopiti negli adulti e bellisimi sentimenti utili per la crescita dei bambini.
Ora è il turno di "Penguin Highway" e "Voglio mangiare il tuo pancreas", da quest'ultimo ho forti aspettative, speriamo che non mi deluda, solo il trailer mi ha fatto venire gli occhi lucidi per la grande emozione.

Una delizia per gli occhi, una trama semplice ma efficace, sono le prime due cose che mi vengono in mente pensando a mirai,non è un opera perfetta ma chi ha visto i precedenti lavori di hosoda potrà riconoscere facilmente i temi trattati e i vari rapporti tra i protagonisti con un risultato ottimale.

Ahimè, non sono riuscito ad andare a vederlo al cinema, ma sarei curioso di vederlo, questo regista di solito non delude!

Di solito.......

Forse avevo aspettative un po' troppo alte visti i precedenti (soprattutto wolf children), ma sono rimasto un po' deluso. La crescita di Kun io l'ho trovata un po' buttata a caso: fa i dispetti alla sorella, incontra una singola volta la versione dal futuro e nella scena dopo già smette di fare dispetti? In fin dei conti tutta questa crescita io non l'ho vista, alla fine si è trattato più di una sequenza di siparietti di vita conditi dai vari viaggi nel tempo.
Le parti migliori per me restano quelle con il cane e quelle con il nonno.
Rimane comunque un buon film la cui visione è consigliata.

Visto al cinema ieri anche grazie ad animeclick.
Molto deludente, il messaggio che vuole dare è chiaro, ma i continui salti temporali diventano ripetitivi ben presto e in certi punti troppo allungati.

Qualcuno ha detto se non sbaglio che Kun alla fine non evolve davvero come personaggio, però io avrei quasi trovato più strano il contrario: il bambino ha 4 anni, a quell’età sono si e no in grado di scegliere cosa vogliono mangiare perché possono cambiare completamente idea nel giro di un quarto d’ora. Trovo abbastanza normale che a quell’età l’impatto che hanno su di lui le visioni/viaggi non sia permanente ma duri per poco e poi lui ritorni a fare i capricci.

Io l’ho trovato molto ben fatto nelle scene di vita famigliare e sono rimasta incantata da tutta la scena della stazione (che alla fine è l’unica che porta davvero il bambino a fare un passetto in più per capire che alla fine la sorella fa parte della famiglia).

Mi trovo d’accordo sulle lamentele sul titolo, me lo aspettavo completamente diverso, il titolo italiano è più azzeccato (il film ruota attorno alla gelosia di Kun per Mirai, ma la Mirai del futuro si vede molto poco).

Non il più bello dei suoi film ma io sono rimasta contenta.

Visto anch'io ieri sera!
Purtroppo mi ha deluso abbastanza... il film non prende mai, non riesce a
far coinvolgere, i personaggi sono anche ben caratterizzati ma la storia
non decolla...
Buono il comparto audio/video, le animazioni e le musiche!
Anche il doppiaggio mi è piaciuto abbastanza, soprattutto la doppiatrice di Mirai.

Film bello, mi è piaciuto il cane del futuro che si lamenta che non è piu lui il padrone di casa, carino Kun e Mirai, anche se il primo lo trovato in alcune scene un po’ pesante bellissimi i fondali.

Parecchio deludente. La sensazione finito il film è quella di un grande vuoto. Questo film doveva parlare del rapporto fratello-sorella, e invece l'argomento risulta quasi marginale. I salti temporali sono fastidiosi per il modo in cui sono inseriti. Ci si trova alla fine ad attendere qualcosa che non arriva mai.
Dopo la delusione di "Mary e il fiore della strega", spero di rifarmi gli occhi con "Voglio mangiare il tuo pancreas".

A me é piaciuto, l'ho trovato molto carino da seguire, sarà perché The Boy and the Beast mi aveva parecchio deluso ma non avevo molte aspettative prima di vederlo, e invece l'ho apprezzato più di quanto pensassi
Ok, non é poi così dinamico come film visto che fondamentalmente é uno slice of life (e forse é solo un pochino troppo lungo rispetto a quello che c'è da mostrare), ma penso che possa tranquillamente piacere sia a un pubblico di adulti che di bambini
Unico difetto, come segnalavo in social stream l'altro giorno, é la sala del cinema semi-deserta, a parte io e un mio amico c'erano solo altre 7 persone
Va be che sono andato a vederlo di martedì pomeriggio quindi ci può stare, ma vorrei sperare che agli altri spettacoli ci sia stata più gente

Sicuramente per gli obiettivi che Hosoda si era preposto è pienamente riuscito, certo che un film con un protagonista di tipo 5 anni è quello che è...le vero pecche sono che dopo un po' cade nella repititività e che io, come tutti, mi aspettavo un maggior dualismo con Mirai (cavolo da il titolo al film!). Sicuramente il peggiore di Hosoda, ma non per questo brutto.

Io sono andato a vederlo ieri sera. Devo dire che non mi è affatto dispiaciuto.
Certe scene molto belle, tipo quella in cui il bambino viene trasportato nel passato dai pesci, e l'espediente dei salti temporali mi sono piaciuto un sacco. Nonostante non segua una linea retta come storia, non mi ha mai stancato.
Ma solo a me è sembrato che la morale del film fosse l'accettazione, da parte del protagonista, della sorella?

Visto ieri sera: sinceramente mi aspettavo di più. Inizia e prosegue in modo molto lento e noioso, a tratti irritante, non c'è nessuna scena che colpisca particolarmente, nemmeno a livello visivo e sonoro c'è qualcosa che "spicchi". Si risolleva un po' sul finale, ma è un film piuttosto dimenticabile.

A me è piaciuto tantissimo.
La famigliola con le sue dinamiche l'ho trovata credibile e tenerissima: il piccolo Kun che fa i capricci per gelosia, i momenti di nervosismo tra i due genitori o il papà che quasi si commuove quando la moglie gli fa notare i suoi piccoli miglioramenti come genitore, senza dimenticare che abbiamo avuto pure il punto di vista del cane.
Ho apprezzato questi viaggi tra passato e futuro, l'incontro con il bisnonno che gli insegna a non mollare la spugna alla prima difficoltà oppure la madre che da bambina veniva sgridata per le stesse cose per cui ora sgrida Kun, la scena della metropolitana poi è stata particolarmente intensa.
Magari un film troppo "semplice" (che per me non è comunque un difetto), con messaggi forse scontati ma molto piacevole da seguire e davvero bello da vedere.
Adesso aspetto solo l'edizione home video.
Vera nota dolente: in sala c'eravamo solo io e un'altra tizia.

Io l'ho apprezzato. Non mi aspettavo una narrazione del genere e trovo che abbiano mostrato i diversi punti di vista e non come ci si aspetta solo i capricci (prevedibili e sensati) di un bambino. Alla fine la storia lascia delle belle sensazioni.

Peccato per il videoclip finale che stona tantissimo con il film appena visto. Non si dovrebbe far qualcosa per evitare queste marchette che poi inevitabilmente finiscono nelle versioni home video che non hanno mai spazio per altri extra ma per trailer e contenuti estranei come questo sì?

Dopo la mezza delusione di The Boy and the Beast ero un po' timoroso, ma fortunatamente ho apprezzato Mirai. Impiega un po' a ingranare, ha qualche gag comica eccessivamente enfatizzata e può sembrare che la storia si impantani un po' tra i vari salti temporali, tuttavia ho apprezzato tantissimo come Hosoda abbia presto spunto dalla sua quotidianità. Hosoda da il meglio di sè quando racconta quello che vede intorno a lui, come già era capitato con Wolf Children (che resta comunque ampiamente migliore e ad ora il migliore di Hosoda). Si respira autenticità in ogni comportamento di Kun, nei rapporti della famiglia, nella confessione del padre di non essere stato un padre per il primo figlio e la voglia di redimersi (cose che lo stesso Hosoda ha ammesso di aver compiuto anche lui).
Ho avvertito con chiarezza quanto Hosoda abbia messo se stesso dentro il film, mi ha permesso di empatizzare molto con esso e i personaggi.
Per quanto riguarda la trama in sè, ha vari spunti interessanti, ma ho apprezzato davvero molto la parte sul bisnonno (ottimo personaggio) e quella alla stazione - davvero evocativo il treno dei bimbi!

Sono contento di essere andato a vederlo, ha cancellato la semidelusione per The Boy and the Beast facendomi reincontrare col regista che avevo apprezzato con Wolf Children.