Col passare degli anni il digitale sta prepotentemente prendendo il posto del cartaceo, complici i prezzi bassi degli ebook, la praticità a livello di spazio e la pirateria. Gli stessi editori e le aziende stanno cercando di affrontare il problema, ma cosa accadrà nei prossimi anni e quanto influirà sulle vendite del cartaceo? Parliamone insieme!
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Quoto in toto!
Eee manco fossero gli unici dai
Si potrebbe dire lo stesso di cinema&tv vs teatro
Eppure la massa guarda prodotti girati e non dal vivo, anche per la praticità e i costi, stessi vantaggi che avrebbero i fumetti digitali, oltre a edizioni "perfette" senza problemi di stampa e di usura.
È la stessa diatriba tra tv e internet. Dove la televisione si è diretta su talk show ed altri programmi "mordi e fuggi" perchè gran parte dell'utenza preferisce scegliere come e quando guardare film e serie tv.
La forma che prende è solo questione di comodità.
Per quanto mi riguarda il digitale è la forma più comoda, sia da leggere che da collezionare. Non occupa spazio in casa (ma solo spazio su hard disk remoti), costa quasi sempre meno, non si usura con la lettura, non va esaurito e si può leggere su supporti differenti a seconda della comodità del momento.
Ho iniziato a collezionare in digitale con i videogiochi su gog nel 2012 e da allora ho esteso la collezione in tutti gli altri ambiti in cui era possibile che rientrano nei miei gusti (principalmente anime, manga, libri in ebook, videogiochi, film e musica).
Trovo molta resistenza in ambito manga, ma alla fin fine tutti gli altri settori citati hanno ormai abbracciato il digitale e nessuno di essi ha visto una scomparsa del formato "fisico" (che in realtà in ambito anime, film, videogiochi e musica (eccetto i vinili) cambia solo il supporto di registrazione, ma non il file in se quindi è ancor meno giustificata la diffidenza, con l'eccezione dei videogiochi PC il cui settore però prima del digitale era in crisi nera ed è pieno di giochi indie che non possono permettersi una diversa tipologia di distribuzione senza editore, ma anche qui i giochi più grossi continuano ad uscire in formato fisico).
Il motivo principale per cui avere l'opzione digitale è sempre una buona cosa (anche se si preferisce altrimenti) è la reperibilità di serie che arrivano una/due volte ma che non hanno mai grosse ristampe perché di nicchia. Queste serie rimarrebbero sempre disponibili in digitale per tutti, il che significa poter accedere alla lettura di capolavori in maniera legale sempre e comunque.
Sull'esempio della "tetta vera" dipende cosa s'intende per "tetta vera" nel caso dei manga...i manga in cartaceo sono solo ristampe delle tavole originali che, ad oggi, vengono spesso fatte direttamente su tavoletta grafica in digitale al PC e anche quando non è così la "tetta vera" dovrebbe essere la tavolozza originale inchiostrata dall'autore non la ristampa in fumetteria.
Ciò che ricordo sempre è che trattare il digitale come se fosse un prodotto "intangibile/evanescente" è completamente sbagliato. Il prodotto in digitale occupa spazio fisico (su un hard disk al posto che su carta, come un tempo si è passati da memorizzare su pergamena a farlo su carta), il digitale è tangibile (aprendo l'hard disk si può toccare oppure si può toccare lo schermo che traduce la trascrizione in qualcosa di comprensibile per tutti, un'immagine), il digitale è insomma reale esattamente come il cartaceo.
A mio parere questa sorta di resistenza nei confronti del digitale è dettata da semplici pregiudizi senza fondamento. Personalmente parlando più che combattere una inutile guerra contro il progresso sarei felice di poter leggere qualche capolavoro in più ad oggi introvabile per ristampe inesistenti.
Ciò che a me spaventa è il passaggio avvenuto con gli anime da DVD ad abbonamento... L'abbonamento è una valida forma di fruizione per scoprire nuovi anime, ma poter acquistare un prodotto e averlo a mia disposizione per sempre lo preferisco di gran lunga. Lato anime un modello alternativo non si è mai diffuso, fortunatamente negli altri settori si è passati prima di tutto dalla vendita e solo poi agli abbonamenti quindi la vendita è ancora disponibile (la musica si può comprare da diversi store tipo itunes e amazon ed è tutta drm-free, i videogiochi idem con gog e steam ma solo alcuni sono drm-free, i film non sono drm-free anche se si può eliminare il drm e sono venduti da diversi store tra cui itunes, gli ebook sono in parte drm-free in parte no (come per i film il drm si elimina facilmente) come pure i manga che fanno parte degli ebook e si trovano su amazon e mondadori/kobo principalmente). Lato anime non c'è nulla tranne un paio di esperimenti (tipo crunchyroll su steam senza sottotitoli in italiano e senza download solo streaming... comprare lo streaming mi pare assurdo, drm senza possibilità di eliminazione, e se chi ha pubblicato decide l'eliminazione addio contenuti).
Ciò che bisogna combattere non è il mezzo di fruizione, ma la fruizione usa e getta.
Innanzitutto non credo che ci sia in corso una "guerra" tra chi apprezza il digitale ed il fisico; semplicemente chi preferisce poter manipolare certi oggetti, spostarli per catalogarli e poi rimanere in contemplazione del suo operato (io personalmente provo piacere a guardare la mia libreria stracarica di volumetti nonostante l'ansia continua di trovare spazio per "l'accumulo")teme che il una possibile transizione completa verso il digitale possa eliminare questo piacere.
Il più facile accesso a determinati titoli di nicchia può essere un vantaggio ma, come ogni cosa, ha anche lati negativi, uno su tutti, eliminare "l'esclusività" degli oggetti, azzerandone di fatto il valore collezionistico (che è sicuramente un valore effimero e soggettivo, ma è ciò che contraddistingue una collezione, appunto). Uso un iperbole come esempio: un'immagine digitale della Gioconda (o di qualsiasi opera d'arte) non avrà mai lo stesso valore della tela originale; così una prima edizione, o una a tiratura limitata, non potranno mai valere quando una versione digitale (un Black Lotus in MtGo non sarà mai venduto a mezzo milione di dollari, come è successo recentemente per la versione fisica della suddetta carta). La differenza tra collezione fisica e digitale sta tutta qui. Per riprendere il tuo esempio sulla "tetta vera", infatti, le tavole originali disegnate a mano (quando lo si faceva di prassi) hanno ben più valore della loro riproduzione in serie, ed è appunto la loro scarsa reperibilità che lo determina (infatti sono pezzi unici). Questo stesso sito garantisce un riconoscimento sotto forma di icona sul profilo in base ai volumetti posseduti. Poi, personalmente, il fascino di entrare in una fumetteria non è paragonabile allo "scrollare" una lista su un qualsiasi supporto digitale; l'odore della carta, la sensazione sotto i polpastrelli nel girare le pagine sono esperienze che la virtualità (e sottolineo virtualità) del digitale, ora come ora, non garantisce.
Poi, è solo questione di gusto ed appagamento personale: io NON reputo un "subumano" chi preferisce guardare uno schermo rispetto a una pagina stampata; a me interessa solo che questa corsa al "progresso" non mi precluda o neghi questo mio innocuo piacere.
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