Ubisoft licenzia ancora: 45 dipendenti USA lasciati a casa

Non si placa l'ondata di licenziamenti nel mondo videoludico

di DannyK

Prima Bloomberg poi la stessa Ubisoft hanno, nella giornata di ieri, confermato il licenziamento di 45 dipendenti dagli studi di San Francisco e Cary (Nort Carolina), continuando questo trend negativo del settore che oramai procede da diversi anni.
 
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Nella nota ufficiale tramite un portavoce, la software house ha dichiarato: "Ieri Ubisoft San Francisco e Red Storm Entertainment hanno informato i loro team di una ristrutturazione che ha portato al licenziamento di 45 dipendenti. Questa decisione difficile ma necessaria è stata presa per allineare le organizzazioni di questi studi con i loro obiettivi futuri di business e sviluppo. Ci impegniamo a fornire un supporto completo a coloro che sono stati colpiti, incluse l'indennità di licenziamento e l'assistenza per trovare nuovo lavoro, e li ringraziamo per i loro contributi a Ubisoft."

Il team di Red Storm aveva già provveduto ad una grossa ondata di licenziamenti a maggio di quest'anno, in seguito alla chiusura del gioco free-to-play Tom Clancy's The Division Heartland, spin off del secondo capitolo della serie The Division, che con il tempo ha perso molto appeal. 

Si stima che l'anno scorso siano stati licenziati circa 10.500 dipendenti dell'industria dei videogiochi ed a tre mesi dall'inizio del 2024 si ritiene che siano già stati confermati circa 8.000 ulteriori riduzioni di posti di lavoro.

Solo la scorsa settimana è stato riferito che Smilegate Barcelona è stato chiuso e tutti i suoi dipendenti licenziati, che Nintendo of America sta tagliando 120 posizioni prima del lancio di Switch 2, che Halo e lo studio di supporto CO Certain Affinity hanno licenziato 25 dipendenti e che Sega sta vendendo Relic Entertainment e tagliando 240 posti di lavoro in tutta Europa.

Insomma, si tratta di una vera piaga che per il momento non accenna a concludersi.

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