Nobunaga's Ambition Awakening Definitive Edition - Strategia e Giappone feudale in edizione definitiva
La guerra per il controllo del Giappone feudale arriva anche su Switch 2
di Klarth Curtiss
Una cosa a cui molti produttori di titoli strategici devono aver pensato al reveal di Nintendo Switch 2 è che la console si presta perfettamente alla categoria grazie all'implementazione dei controlli stile mouse (forse uno degli usi migliori di questa feature). 2K non ha perso tempo con il suo Civilization VII, che è diventato fin da subito uno dei best seller dell'eShop, ma anche Tecmo Koei vuole provare a dire la sua con l'edizione definitiva di Nobunaga's Ambition: Awakening, ultimo titolo della saga ambientata nel Giappone feudale.
Noi abbiamo imbracciato le armi e ci siamo calati nei panni di un Daimiyo per diverse ore: oggi siamo qui per raccontarvi se valga la pena di affrontare la stessa impresa.
Noi abbiamo imbracciato le armi e ci siamo calati nei panni di un Daimiyo per diverse ore: oggi siamo qui per raccontarvi se valga la pena di affrontare la stessa impresa.

Tralasciando il fatto che la trama è praticamente inesistente e passando subito al gameplay, dobbiamo fare una grande premessa che sicuramente sarà determinante per molti: il titolo è complesso, molto complesso. Pur seguendo ogni singolo tutorial, abbiamo incontrato non poche difficoltà a entrare nel loop di gioco, con una curva di apprendimento che risulta ripida anche negli scenari consigliati a causa del numero di variabili.
Ma vediamo all'atto pratico come si svolge una partita: dopo aver selezionato uno scenario tra i tanti disponibili, che ripercorrono momenti salienti della storia giapponese, bisogna decidere lo schieramento. Questo determinerà non solo la fazione che controlleremo, ma anche il punto di partenza, poiché l'obiettivo finale per vincere sarà quello di diventare Daimiyo. Come ci arriveremo dipenderà interamente da noi: diplomazia, guerra, accordi... ogni metodo è legittimo per raggiungere il traguardo finale.
Il muro più grosso con cui avremo a che fare sarà sicuramente quello della gestione delle unità. Ogni singolo soldato è infatti dotato di una specialità di combattimento, tre tratti passivi, tre preferenze che comportano altrettanti bonus e malus, una preferenza verso il generale (che avrà un ulteriore tratto passivo), tre compagni preferiti e tre rivali. Capite bene che dover considerare queste variabili per ogni singola unità di un esercito richiede uno sforzo notevole, specialmente se si considera che ognuno di loro potrà essere delegato al controllo di un punto cruciale sulla mappa che sfrutterà come meglio crede (produrre risorse, favorire le relazioni con un'altra parte dello stato, attaccare di nascosto e molte altre opzioni).
Come se la gestione dei soldati non fosse già abbastanza complessa, a questa si aggiungerà anche quella dei generali, che in particolare richiederà più attenzione, poiché le loro passive influenzeranno l'intero esercito, oltre al fatto che ognuno di loro avrà un background e una classe di partenza (ulteriori fattori di influenza nel quadro generale).
Capite dunque che i fattori che portano alla vittoria sono incalcolabili e anche il malfunzionamento di una singola unità può intaccare l'intera catena di comando e, per quanto si possa ridurre la difficoltà, questo fattore non cambia.

Dal punto di vista tecnico il titolo si difende discretamente anche se a tratti scricchiola. Sono infatti (come dicevamo in apertura) perfettamente implementati i comandi stile mouse della console, che rendono la navigazione sulla mappa un piacere (di contro quelli controller risultano molto macchinosi), ma l'aspetto grafico risulta piuttosto discutibile, in quanto molti elementi appaiono troppo piccoli in portatilità ed eccessivamente sgranati sul televisore.
In questa riedizione sono stati aggiunti diversi extra tra cui moltissimi nuovi scenari e generali, che rendono il tempo totale di gioco già enorme di suo, se poi si calcola anche il vastissimo editor di unità beh...
Lo dobbiamo dire: il nostro tempo con Nobunaga's Ambition: Awakening non è stato dei più semplici, il titolo mette fin da subito sul piatto moltissimi fattori che chi non è avvezzo al genere faticherà a digerire (anche alle difficoltà più basse), ma una volta che si inizia a capire come funzionano le unità e la catena di comando che porta alla vittoria ci si ritrova fra le mani una sensazione che nessun altro strategico può regalare.