TRON: Catalyst - Recensione del nuovo gioco tratto dall'iconico franchise Disney
Un titolo dal potenziale inespresso e che si adagia troppo sugli allori
di PokeNew

Ambientato nell'instabile Arq Grid, TRON: Catalyst segue le vicende di Exo, una corriera digitale la cui vita cambia quando un misterioso pacco esplode, conferendole il potere del Glitch, che le permette di tornare indietro nel tempo attraverso loop temporali. Braccata dal programma malevolo Conn e coinvolta in un conflitto su larga scala tra fazioni, Exo deve esplorare la scintillante Vertical Slice e le desolate Outlands, scoprendo i segreti di un sistema sempre più sull'orlo del collasso, in un intreccio di azione e narrazione che rende chiaro omaggio alla mitologia di TRON. Il titolo quindi si inserisce bene nella continuity della saga, con diversi riferimenti a personaggi chiave come Kevin Flynn e Tron stesso, per cui i fan saranno sicuramente soddisfatti da questo punto di vista. Tuttavia, la narrazione soffre a tratti di un approccio troppo essenziale, risultando poco coinvolgente e in alcune parti persino annacquata. Inoltre il fatto che i personaggi durante i dialoghi siano rappresentati da artwork statici, quindi privi di espressività, non aiuta per niente ad aumentare il coinvolgimento del giocatore. Insomma, senza troppi giri di parole, il potenziale narrativo della storia non è stato sfruttato appieno da parte degli sviluppatori, risultando poco incisiva e priva di momenti interessanti.

Purtroppo il gameplay di TRON: Catalyst non riesce a colmare le lacune della narrazione, inciampando in una serie di scelte che ne limitano il potenziale. Il combat system, incentrato sull'iconico Identity Disc, offre attacchi corpo a corpo e lanci a distanza con possibilità di rimbalzo, ma si rivela eccessivamente semplicistico e poco appagante. Dopo le prime battaglie, gli scontri diventano ripetitivi e addirittura snervanti, con una curva di difficoltà quasi inesistente: il parry, fin troppo facile da eseguire, infatti permette di abbattere facilmente i nemici, rendendo il gioco sbilanciato e privo di una vera strategia. La meccanica del Glitch, che consente a Exo di riavvolgere il tempo, avrebbe potuto aggiungere una dimensione unica, ma è relegata a poche sezioni altamente circoscritte, risultando marginale e priva di un impatto significativo ai fini del gameplay. Le varie ambientazioni, poi, non invogliano per nulla ad esplorare ed immergersi nell’Arq Grid: il level design è poco ispirato, con aree che si assomigliano troppo, rendendo indispensabile l'utilizzo della mappa per non perdere l’orientamento. Le missioni si riducono spesso in compiti lineari del tipo “vai da punto A a punto B”, mentre le attività secondarie sono ridotte all'osso e poco stimolanti, lasciando un senso di monotonia. Anche le sequenze con Light Cycle e Light Jet, elementi diventati iconici del franchise, deludono: i controlli goffi e poco precisi rendono queste sezioni frustranti, specialmente per il Light Jet, dove la difficoltà di manovra si traduce in morti ripetute che spezzano il ritmo. In un universo come quello di TRON, noto per la sua audacia innovativa, Bithell Games sembra essersi accontentata di un gameplay sicuro ma privo di mordente, per un gioco che avrebbe meritato maggior cura per lasciare il segno.

Per quel che riguarda il comparto tecnico, TRON: Catalyst inquadra bene i colori e l'estetica del mondo di TRON, tuttavia le ambientazioni, come abbiamo già accennato in precedenza, non risultano particolarmente memorabili. I modelli dei personaggi invece sono eccessivamente stilizzati e anonimi, con animazioni semplici e poco d'impatto. A livello di prestazioni il gioco mantiene stabilmente i 60fps e non abbiamo riscontrato alcun tipo di criticità. Abbiamo poi la colonna sonora realizzata da Dan Le Sac, che accompagna l'azione con ritmi elettronici che si adattano bene all'atmosfera di TRON, ma non regge il confronto con le iconiche colonne sonore di Wendy Carlos per TRON e dei Daft Punk per TRON: Legacy. In definitiva, il comparto tecnico e la colonna sonora risultano sufficienti, ma non eccezionali purtroppo, mancando di quella scintilla che avrebbe potuto renderli realmente memorabili.
GIUDIZIO FINALE
TRON: Catalyst si presenta come un omaggio al franchise, immergendo i giocatori nell’Arq Grid con un’estetica fedele e riferimenti che delizieranno i fan più accaniti. Tuttavia, a conti fatti, il gioco non riesce a catturare pienamente la vera essenza dell'universo di TRON. La narrazione, per quanto il titolo si inserisca bene nella continuity della saga, è troppo essenziale e poco coinvolgente, penalizzata da dialoghi statici e priva di momenti memorabili. Il gameplay, con un combat system ripetitivo, una meccanica del Glitch poco sfruttata e sezioni di Light Cycle e soprattutto Light Jet frustranti, manca di audacia e profondità. Anche il comparto tecnico e la colonna sonora, pur evocando l’atmosfera cyberpunk, si fermano a un livello sufficiente senza eccellere, con ambientazioni poco memorabili, modelli anonimi e una musica che non lascia il segno. Bithell Games aveva tra le mani un’occasione per celebrare l’eredità di TRON con un’esperienza unica, ma TRON: Catalyst si accontenta di essere un titolo mediocre, che forse potrà soddisfare i fan più devoti del franchise, ma che lascia chi si aspettava qualcosa di più con quel amaro retrogusto di occasione sprecata.
Gioco testato su PlayStation 5.