Addio a Enrico Valenti: creatore di Uan, Five e altri pupazzi cult della tv

Figura schiva e lontana dai riflettori, ma parte viva dell'infanzia di più generazioni. Ci lascia a 71 anni

di Ironic74

Per molti della mia generazione, e non solo, ieri è stato un altro giorno triste. Ci ha lasciati a 71 anni Enrico Valenti, il creatore di alcuni tra i più amati pupazzi della televisione italiana. Con lui se ne va un pezzo importante della storia dell’intrattenimento per ragazzi, l'uomo che – con mani sapienti e cuore appassionato – ha dato forma a personaggi indimenticabili come Uan, Five, Four e molti altri. Figura schiva e lontana dai riflettori, Valenti è stato però una presenza costante nella vita di milioni di bambini cresciuti tra gli anni '80 e '90. La sua arte, quella dell’animazione dal vivo e del teatro di figura, ha contribuito a scrivere una pagina fondamentale della cultura pop italiana.
 



Nato a Milano nel 1954, Enrico Valenti scopre l’amore per il teatro dei burattini da bambino, affascinato dagli spettacoli itineranti che vedeva con la nonna sui lungomari liguri. Quella scintilla si trasforma presto in vocazione. Valenti si specializza nel teatro di figura, dove costruzione e animazione si fondono in un lavoro artigianale, fisico, ricco di poesia.

Dopo le prime esperienze con il Teatro del Buratto di Milano, l’incontro con Kitty Perria segna la svolta. Insieme, fondano nel 1980 il Gruppo 80, una compagnia destinata a diventare un laboratorio creativo senza eguali nel panorama televisivo italiano. La loro prima grande occasione arriva inaspettatamente: "Eravamo alla canna del gas", ricordava Valenti in un’intervista. "Suona il telefono: 'Sono Silvio Berlusconi'. Ci chiese un pupazzo per Canale 5. Io e Kitty lavorammo tutta la notte. Così nacque Five, mascotte di quella che sarebbe diventata la rete ammiraglia di Fininvest."


Marco Columbro con Five, a cui prestò la voce
 


Il successo di Five spiana la strada a nuove collaborazioni. Quando Fininvest acquisisce Italia 1, Valenti e Perria ricevono l’incarico di creare una nuova mascotte. Nasce così Uan, il cane rosa diventato simbolo assoluto di Bim Bum Bam, programma cult della TV italiana. Il suo nome deriva dalla pronuncia “One” (Italia 1), ma il suo carattere – pestifero, affettuoso, espressivo – lo rende unico. L’idea nacque quasi per caso, durante una cena, e il colore rosa fu scelto perché era l’unico peluche disponibile in laboratorio. Nessuno avrebbe immaginato che quel pupazzo sarebbe diventato un'icona.

A Uan si affiancarono presto altri personaggi: Four, l’orsetto paninaro di Rete 4; Vitamina, Frittella, MicMac, e molti altri protagonisti dell’infanzia italiana. Ma Uan rimaneva il cuore pulsante: un "bambino-pupazzo", con le sue emozioni, i capricci, le risate e i litigi affettuosi con conduttori come Paolo Bonolis (il celebre “Pìolo”), Manuela Blanchard e Roberto Ceriotti. Le sue voci – prima Giancarlo Muratori, poi Pietro Ubaldi – gli davano un’anima, ma era la sinergia tra movimento, voce e interazione con gli attori a renderlo vivo.

 

 

Valenti non era solo un costruttore, ma anche animatore, sceneggiatore, regista. La tecnica usata per Five, ad esempio, era quella del Teatro su Nero, con gli animatori vestiti di nero per “sparire” dietro il pupazzo. Più avanti, per Uan e Four, si preferì una tecnica “burattinaia”, in cui due animatori gestivano contemporaneamente testa e braccia.

 


Il lavoro era massacrante visto le tante persone che servivano per animare e dare voce ai personaggi, e poi i pupazzi si logoravano in fretta: "Si rovinavano in mezza stagione", spiegava Valenti. Di Uan ne furono costruite circa 40 copie, di Five una dozzina. 

“Bim Bum Bam” non era solo una trasmissione, ma un appuntamento quasi sacrale e comunque imperdibile per milioni di bambini italiani. Dal 1982 al 2002 è stato parte viva dell'infanzia di più generazioni, ha vinto quattro Telegatti, ma soprattutto ha vinto il cuore del pubblico, che ancora oggi ricorda con emozione i suoi protagonisti.

Valenti ha continuato a lavorare anche dopo la fine dell’epoca d’oro della TV per ragazzi. Ha creato pupazzi per collezionisti, collaborato con musei (come il Castello dei Burattini di Parma), e trasmesso la sua arte alle nuove generazioni. Sempre dietro le quinte, con la discrezione di chi lascia parlare le sue creazioni.

Il suo contributo è stato riconosciuto anche da Mediaset, dove è tornato a raccontare aneddoti e ricordi della sua straordinaria carriera. Nel 2019, Uan è persino riapparso in uno spot di Stranger Things, a conferma della sua eterna attualità. Il gruppo 80 da qualche tempo partecipava anche a diverse fiere del settore, a volte insieme ad alcuni storici presentatori di Bim Bum Bam, dove raccontavano dal vivo quel periodo magico della tv per ragazzi.


Fonti consultate:
spazio50.org
mediasetinfinity.mediaset.it
Pagina Facebook ufficiale del Gruppo 80



Versione originale della notizia