Lost Soul Aside - Recensione dell'atteso action gdr cinese

La prova concreta che spesso l'attesa non ripaga totalmente

di Klarth Curtiss

Negli ultimi due anni il mercato videoludico è stato invaso da titoli provenienti dall'Asia. Oltre all'inarrestabile ondata di free-to-play, sono arrivati diversi action di rilievo, tra cui Lies of P, Black Myth: Wukong, Stellar Blade e il recente Wuchang: Fallen Feathers. Lost Soul Aside è un altro di questi titoli finalmente disponibile anche da noi.

Il titolo era stato originariamente annunciato nell'ormai lontano 2016 come un progetto sviluppato da una sola persona, in seguito è entrato a far parte del "China Hero Project", un programma sotto l'egida di Sony per promuovere titoli in arrivo dalla Cina. Dopo quasi un anno di ritardo (l'uscita era inizialmente prevista per novembre 2024), abbiamo finalmente potuto giocarlo. Ma l'attesa è stata ripagata?
Ve lo raccontiamo nella nostra recensione
 
Lost Soul Aside è un titolo che quando funziona si vede... e quando non funziona si vede fin troppo

La trama di Lost Soul Aside ruota attorno a Kaser e sua sorella Louise, fratelli rimasti orfani dalla guerra tra l'impero di Celestria e il Regno di Frosthold, che decidono di unirsi al gruppo di ribelli denominato "Barlume" per sovvertire il tirannico impero. Nel momento in cui il gruppo decide di agire per la prima volta, una strana pioggia di meteoriti colpisce la città, portando con sé delle mostruose creature chiamate Voidrax, in grado di rubare l'anima delle persone.
Separato dalla sorella, la cui anima viene rubata da una di quelle creature dopo che un'ufficiale dell'impero l'ha usata come scudo umano, Kaser incontra Lord Arena, un Voidrax dalla forma draconica in grado tuttavia di comunicare con gli umani e che accetta di aiutare il giovane per averlo liberato dalla sua prigionia in un meteorite. Arena spiega che i Voidrax non consumano l'anima delle persone, ma la trasferiscono in uno spazio collettivo sospeso nel tempo (in maniera simile al Lifestream di Final Fantasy VII).
Decide quindi di condurlo da Seleria, regina e sua alleata che un tempo sigillò la minaccia dei Voidrax. Questa accetta di aiutarlo a ritrovare l'anima di sua sorella, a patto che i due si occupino di sconfiggere Aramon, leader dei Voidrax che già anni addietro provò a impossessarsi del nucleo vitale del mondo.
 
Quando vuole il titolo sa offrire panorami spettacolari

Pur essendoci una trama, l'attrazione principale del titolo resta il sistema di combattimento: se all'inizio sembrerà infatti piuttosto banale (con solo due tasti a disposizione per attaccare), dopo un paio di ore avremo già a disposizione due armi differenti e combo più variegate che, nonostante non richiedano combinazioni avanzate di tasti come in giochi come Devil May Cry o Bayonetta, risultano altamente efficaci e spettacolari da vedere.
Le armi che ci troveremo a brandire saranno quattro in totale: spada, claymore, lancia e falce, ognuna contraddistinta da un playstyle differente e un proprio albero delle abilità. Proprio a proposito di quest'ultimo, si nota la netta ispirazione da titoli come i sopracitati Wukong e Wuchang: il nostro eroe infatti non sale direttamente di livello ma, tra i vari nodi ottenibili nell'albero, ci saranno anche potenziamenti di statistiche, aumento degli oggetti trasportabili e sblocco di slot per i poteri di Arena.
Il dragone, infatti, non si limita a fornirci la sua conoscenza, ma mette a disposizione diversi poteri offensivi e difensivi, oltre alla possibilità di fondersi con Kaser per potenziare momentaneamente i suoi attacchi.
Dulcis in fundo troviamo gli accessori: ogni arma può equipaggiarne fino a 8 (ottenuti con la storia o esplorando), che forniranno sia aumenti di statistiche che nuove abilità passive, squisitamente asiatico inoltre il fatto che questi non saranno solo "digitali" ma potranno essere anche fisicamente apposti sulle armi, personalizzandone l'aspetto come meglio crediamo.

Una volta scesi sul campo di battaglia l'azione si dividerà in tre momenti netti: combattimenti contro piccoli gruppi di nemici (del quale il più delle volte faremo terra bruciata in pochi secondi), spettacolari battaglie contro i boss (estremamente coreografici e che ricompensano imparare il loro pattern per approfittare di parate e schivate perfette) e momenti più rilassati dedicati all'esplorazione, per trovare risorse per il crafting, forzieri sparsi in giro o portali per le sfide extra, che ci faranno guadagnare risorse aggiuntive e, a volte, sbloccheranno anche nuovi poteri per Arena.
 
Arena riesce a essere un compagno valido per tutta la durata dell'avventura

Il comparto tecnico del titolo, così come il resto della produzione, vive di alti e bassi: se a una prima occhiata infatti il mondo di gioco risulta ben curato e di bell'aspetto (e che mantiene i 60fps stabilissimi), è andando a vedere nel dettaglio che si notano texture slavate e sommarie, per non parlare, purtroppo, dei volti dei personaggi, che oltre a sembrare tutti uguali portano con sé una sola espressione, che viene declinata in tutte le emozioni possibili (con risultati pessimi).
Altro aspetto che ci ha infastidito parecchio è stata la distribuzione delle ricompense: per quanto infatti si tratti di un titolo che vive del suo combat system, le sezioni di combattimento (perlomeno non contro i boss) ci ricompenseranno con pochissime risorse ed esperienza, mentre fare deviazioni per cercare forzieri ci farà ritrovare con tonnellate di soldi, punti abilità e risorse per il crafting, una scelta che non abbiamo davvero compreso.
La durata del titolo è in media di una ventina di ore e dobbiamo dire che, tutto sommato, va benissimo così, considerato che allungare ulteriormente il brodo (visti i difetti lampanti) sarebbe stato nocivo per la qualità complessiva.

 
Lost Soul Aside è un titolo che ci ha lasciato un po' perplessi: se da un lato infatti abbiamo un combat system estremamente valido e che si svela con i giusti ritmi, dall'altro abbiamo una pessima gestione di trama e personaggi e una preponderanza di ricompense situate dietro all'esplorazione, in un gioco che vive del suo sistema action, il tutto venduto a un prezzo assurdo di ben 70€. Se la produzione fosse stata venduta a 20/30€ di meno e magari messa anche nel catalogo del Playstation Plus l'avremmo vista con occhi diversi, ma allo stato attuale delle cose non riusciamo a consigliarla completamente, non quantomeno a prezzo pieno.

Se volete seguire il nostro consiglio, potete già recuperare il titolo con un discreto sconto su Instant Gaming.


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