Skopje '83 - Recensione dell'ibrido tra survival e roguelike
"Volevo essere S.T.A.L.K.E.R"
di Klarth Curtiss
Mai come in questo ultimo periodo abbiamo constatato che la creatività di approccio al genere roguelike ripaga parecchio. Hades II, BallxPit e Blue Prince sono tutti titoli usciti quest'anno che, grazie anche al loro gameplay fuori dagli schemi, sono riusciti a portarsi a casa una nomination ai The Game Awards, non stupisce dunque che molti altri sviluppatori indipendenti vogliano seguire le loro orme.
Tra quelli che hanno provato a dire la loro troviamo anche Dark-1 che, in collaborazione con il team di PM Studios, ha pubblicato all'inizio del mese Skopje '83, gioco che prometteva di mischiare l'esplorazione e il gameplay tipico del genere survival con una struttura roguelike. Zaino in spalla, siamo sopravvissuti per diverse ore all'apocalisse balcanica e oggi vi raccontiamo, nella nostra recensione, gli alti e i bassi di questa esperienza.
Tra quelli che hanno provato a dire la loro troviamo anche Dark-1 che, in collaborazione con il team di PM Studios, ha pubblicato all'inizio del mese Skopje '83, gioco che prometteva di mischiare l'esplorazione e il gameplay tipico del genere survival con una struttura roguelike. Zaino in spalla, siamo sopravvissuti per diverse ore all'apocalisse balcanica e oggi vi raccontiamo, nella nostra recensione, gli alti e i bassi di questa esperienza.

Come si può evincere dal titolo, Skopje '83 ci trasporta nell'omonima capitale della Macedonia del nord, sebbene non come ce la ricordiamo. La città è infatti sottoposta a una quarantena totale, quasi disabitata e con le sue strade che pullulano di strani ibridi tra zombie e androidi; in questo scenario decisamente non favorevole, noi ci risveglieremo in una capsula criogenica, aiutati da una misteriosa assistente dietro le quinte che sembra essere rimasta intrappolata in città come noi, e che ci informa che il governo bombarderà la cittadina a breve per estirpare l'epidemia (Raccoon City sei tu?).
Con quelle poche risorse a disposizione dovremo dunque trovare un modo per lasciare in sicurezza il posto prima di rimetterci le penne (in un modo o nell'altro).

La struttura di base del gioco si ispira apertamente a quella di titoli come S.T.A.L.K.E.R e Chernobylite: dovremo infatti scandagliare la zona di gioco e l'interno degli edifici per trovare risorse di vario genere, come munizioni, cibo o materiali atti al crafting e potenziamento dei nostri strumenti.
Una differenza netta rispetto ai due titoli sopracitati è l'enfasi sull'utilizzo del DOM, un autobus che fungerà da vera e propria base semovente. Al suo interno infatti gli zombie non ci attaccheranno e potremo sia riposare che creare in santa pace tutte le risorse necessarie per le nostre spedizioni, siano esse viveri o nuovi strumenti di morte.
In un'ottica così bilanciata, dove si colloca dunque l'agognata componente roguelike? Ebbene, abbiamo constatato con amarezza che quest'ultima è davvero terra-terra, in quanto si tratta di potenziamenti davvero basici (come più danno, più difesa o più velocità) che potremo selezionare ogni qualvolta saliremo di livello. Nonostante ciò, tuttavia, spesso la strada per abbattere gli avversari più coriacei è proprio quella di "farmare" potenziamenti a ripetizione, in modo da poter vincere anche con armi semplici, cosa che nullifica un po' gli sforzi del giocatore nel trovare risorse e crea una direzione di gameplay noiosa ed errata.
La chiave per poter avanzare nella trama sarà distruggere delle torri di segnalazione sparse per la mappa che, alla loro caduta, ci conferiranno nuovi progetti di crafting, quasi sempre molto potenti e in grado di scuotere il nostro gameplay (quantomeno, se non fosse per i difetti sopracitati).

L'avventura di per sé ha una durata giusta (tra le 18 e le 20 ore al rilascio in accesso anticipato) ed è affrontabile completamente in cooperativa online (fattore che rende il titolo più godibile), ma i problemi sopracitati e la scarsa varietà di nemici (ad eccezione dei boss) va decisamente a minare quello che sarebbe altrimenti una piccola perla estremamente godibile.
Skopje '83 è un titolo che deve decisamente ancora esprimere il suo vero potenziale: a fronte di un comparto tecnico gradevole (completamente in cel shading) e una componente cooperativa ben studiata, il bilanciamento tra rinvenimento delle risorse e componente roguelike e completamente fuori scala al momento, portando a un'esperienza che, più che un survival, sembra più un "Borderlands dei poveri". Sia chiaro, nulla di irreparabile e la strada dell'accesso anticipato è ancora lunga, ma questi problemi andranno risolti il prima possibile per far risplendere davvero il gioco.
(ndr. ricordiamo che, come per tutti i titoli appena rilasciati in accesso anticipato, non assegneremo un voto, in quanto si tratta di un prodotto in fase di sviluppo)
(ndr. ricordiamo che, come per tutti i titoli appena rilasciati in accesso anticipato, non assegneremo un voto, in quanto si tratta di un prodotto in fase di sviluppo)
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Se siete alla ricerca di un'esperienza survival hardcore ma pensate che Skopje non sia ancora all'altezza di tale nome, potete recuperare in forte sconto su Instant Gaming titoli come S.T.A.L.K.E.R. 2 Heart of Chornobyl e Chernobylite.
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