Katsuya Terada (Blood: The Last Vampire) parla dell'uso delle IA nell'arte

Durante un'intervista al San Diego Comic Con il character designer ha parlato delle sue ispirazioni e delle nuove tecnologie

di Artax

Il character designer Katsuya Terada è famoso per i suoi lavori sui personaggi di Blood: The Last Vampire, Space Dandy e Zetman, ed è stato anche importante per il franchise di The Legend of Zelda, per il quale ha lavorato al fianco di Nintendo. Durante il San Diego Comic Con l'artista veterano ha condiviso alcune esperienze e riflessioni con i fan e con i colleghi Eric Nakamura, co-fondatore di Giant Robot, e Yoskay Yamamoto.

Durante il panel ha spiegato, nel corso di un intervento di cui vi riportiamo un estratto, il suo processo creativo, che spesso lo vede impegnato anche per molte ore sulla stessa illustrazione. La sua tecnica per uscire dall'impasse è lasciare che sia il disegno a creare la storia, probabilmente perché lo aiuta a cambiare punto di vista.
 
Katsuya Terada - Zelda


Per quanto riguarda nuovi lavori, ha ammesso di essere solito prendere tra le mani una nuova storia solo quando c'è un cliente che gliela propone; nel discorso, consiglia ai giovani autori in cerca di nuove idee di continuare a scrivere storie. Dalla scrittura di una storia possono venire fuori spunti che si possono sviluppare in futuri progetti.

Tra le sue ispirazioni l'artista identifica sicuramente il fumettista francese Moebius. Terada ha passato molto tempo a cercare di riprodurre lo stile di Moebius finché non ne ha sviluppato uno tutto suo. Ma Terada ora non è più alla ricerca di fonti d'ispirazione. La motivazione è semplice: il suo interesse attuale, in quanto artista veterano, è quello di affinare la propria arte, non di cercare di riprodurre quella altrui (a quanto pare c'è qualcuno che ancora lo ispira, ma non vuole rivelarne il nome).
 
Katsuya Terada - Bird


Una domanda del pubblico si riferisce al rapporto tra uomo e macchina nei suoi lavori: le motivazioni sono da ritrovare nella sua infanzia quando vedeva il futuro avanti a sé pieno di aspettative, ma a sessant'anni confessa di non avere più la stessa luce negli occhi. In più, Terada ammette di trattare la tecnologia come parte integrante dell'ecologia del Pianeta. Piante, animali, macchine, tutte cose che vivono su questo pianeta assieme agli esseri umani. Ecco, dunque, perché sono tutti elementi che Terada incorpora nei suoi lavori.

L'ultima domanda ha toccato il tema caldo dell'Intelligenza Artificiale in relazione all'arte e ai manga. Terada ha risposto che per un periodo l'ha anche usata. Il designer commenta dicendo che le IA creano immagini a partire da dati, in maniera non dissimile da un artista che disegna a partire da esperienze.

Ha dunque dichiarato che per lui la tecnologia non è un male a priori, ma sta sempre alle persone farne un buon uso. Porta poi in campo una questione spinosa, quella del diritto d'autore, dicendo che mentre lo strumento d'Intelligenza Artificiale può essere usato senza vincoli, i dati che utilizza possono invece essere coperti da copyright: è dunque difficile trovare un equilibrio. Ma alla fine l'artista tiene a rimarcare come la responsabilità sia sempre di chi utilizzi certi strumenti, e come.


Fonti consultate:
Anime News Network

Versione originale della notizia