Ninja Gaiden Ragebound - Recensione del ritorno alle origini del ninja di Hayabusa
Riscoprire le radici di una serie non è mai stato così bello
di Klarth Curtiss
Se c'è un genere che risulta difficile proporre al pubblico odierno è senz'altro quello del Run'n'Gun. Titoli come Metal Slug, Ghost'n'Goblins e Contra hanno forgiato una generazione di giocatori, che hanno speso decine di monetine per trionfare sui cabinati arcade.
Ci sono però anche serie da console casalinghe che adottavano approcci di gameplay simili; una di queste è Ninja Gaiden. L'opera di Tecmo Koei era infatti nata come un platform semi-run'n'gun decisamente ostico e, anche quando si è evoluta in un adrenalinico action hack'n'slash, ha mantenuto la sua nomea di titolo "non adatto ai deboli di cuore".
Il 2025 sembra però essersi configurato come il ritorno del ninja di Hayabusa: infatti, dopo lo shadowdrop del remake del secondo capitolo e in attesa del quarto che arriverà a metà ottobre, lo sviluppatore giapponese ha deciso di appoggiarsi allo studio di sviluppo indipendente The Game Kitchen (già autori dei due meravigliosi Blasphemous) e al publisher Dotemu per creare Ragebound, titolo che si propone di riportare la serie ai fasti del passato, proponendolo al contempo ai giocatori più giovani.
Noi ci siamo gettati nella mischia demoniaca per diverse ore e adesso siamo pronti a raccontarvi l'esperienza nella nostra recensione.
Ci sono però anche serie da console casalinghe che adottavano approcci di gameplay simili; una di queste è Ninja Gaiden. L'opera di Tecmo Koei era infatti nata come un platform semi-run'n'gun decisamente ostico e, anche quando si è evoluta in un adrenalinico action hack'n'slash, ha mantenuto la sua nomea di titolo "non adatto ai deboli di cuore".
Il 2025 sembra però essersi configurato come il ritorno del ninja di Hayabusa: infatti, dopo lo shadowdrop del remake del secondo capitolo e in attesa del quarto che arriverà a metà ottobre, lo sviluppatore giapponese ha deciso di appoggiarsi allo studio di sviluppo indipendente The Game Kitchen (già autori dei due meravigliosi Blasphemous) e al publisher Dotemu per creare Ragebound, titolo che si propone di riportare la serie ai fasti del passato, proponendolo al contempo ai giocatori più giovani.
Noi ci siamo gettati nella mischia demoniaca per diverse ore e adesso siamo pronti a raccontarvi l'esperienza nella nostra recensione.

La trama del titolo è ambientata prima della serie principale: mentre sta addestrando il suo pupillo Kenji, Ryu riceve una terribile notizia: suo padre è stato assassinato e il clan di Hayabusa non ha più un guardiano. Non aiuta il fatto che, proprio in quel momento, sia iniziata un'invasione demoniaca sul dojo della famiglia; così, mentre Ryu parte per adempiere al suo compito, il giovane Kenji decide di assumere il ruolo di protettore del sacro luogo.
Al contempo, nel pieno della città, anche il malvagio clan del Ragno Nero si trova sotto l'assalto dei demoni, ma il loro approccio per risolvere la situazione è ben diverso: utilizzare il pugnale dell'anima per assumere il controllo di uno dei maggiori e governare l'armata, a tal proposito la giovane kunoichi Kumori si offre in sacrificio per la causa.
Una volta giunta sul luogo dello scambio però la ragazza viene tradita e incatenata, finendo a suo malgrado insieme a Kenji, ormai sopraffatto dalle forze demoniache e in punto di morte. Trovandosi alle strette, la ragazza suggerisce al ninja di pugnalarla con il misterioso artefatto e, così facendo, le anime dei due si fondono, decisi a collaborare per rispedire gli invasori dritti all'inferno.
Come dicevamo in apertura, Ninja Gaiden Ragebound riprende a piene mani le origini della serie, proponendo livello piuttosto corti (10 minuti massimo) nel quale dovremo avanzare su un piano bidimensionale affettando le ondate demoniache che ci si pareranno davanti.
L'azione del titolo è estremamente serrata, sia perché la maggior parte dei nemici è in grado di morire in un solo colpo sia perché si è incentivati a terminare lo stage nel minor tempo possibile, subendo meno danno possibile, mantenendo alta la combo di uccisioni ed eliminando il maggior numero di nemici, il tutto per arrivare a ricevere l'agognata valutazione S. In ogni livello sono inoltre presenti diversi collezionabili che fungeranno da valuta di scambio con il mercante Muramasa, per acquistare sia amuleti protettivi sia nuove armi dell'anima.
Per quanto infatti il gameplay sia molto lineare, avremo comunque qualche asso nella manica per aiutarci, tra cui il salto a ghighliottina (un doppio salto che ci richiederà però di colpire un nemico o un oggetto per eseguirlo), il colpo dell'anima (un colpo potenziato in grado di eliminare qualsiasi nemico in un colpo, ottenibile solo o eliminando nemici con una specifica aura o sacrificando una piccola parte di vita) e le armi dell'anima (armi fornite dalla collaborazione con Kumori che ci permetteranno di attaccare a distanza); in determinate sezioni potremo inoltre staccare l'anima della ragazza da Kenji, per usare le sue abilità con i kunai per aprirci un passaggio. Ogni stage terminerà inoltre con una boss fight, tutte molto soddisfacenti e che ricordano decisamente gli ostici boss della serie MegaMan.
Tecnicamente parlando, il titolo è una gioia per gli occhi, The Game Kitchen ha modificato l'engine di Blasphemous per fornire un'immagine ancora più pulita e dettagliata, con colori molto accesi e un'azione che risulta si serrata, ma mai talmente caotica da essere illeggibile. Il gioco di per sé non dura molto, a malapena 6 ore, tuttavia i temerari che vorranno ottenere la valutazione S in ogni livello, completandoli a difficoltà aumentata (che li remixa completamente, aggiungendo più nemici, più pericoli ambientali e boss più aggressivi con arene più restrittive) e trovando nel frattempo tutti i collezionabili dovranno veramente rimboccarsi le maniche, poiché l'impresa sarà non solo una prova per i nervi, ma soprattutto un test di precisione millimetrica nell'esecuzione di salti e manovre offensive.
Nota di merito in chiusura anche per la splendida colonna sonora, sempre adatta alla situazione, alternando riff di chitarra, assoli di batteria e sonorità più tradizionali con lo shamisen (vi basterà dare un'ascolto ad "Unbreakable Determination", la traccia più utilizzata nella produzione, per capire la qualità del lavoro).
Sapevamo che la nuova opera di The Game Kitchen e Dotemu sarebbe stata valida, ma non immaginavamo così tanto: Ninja Gaiden Ragebound infatti si configura non solo come un titolo arcade soddisfacente e tosto ma mai ingiusto, ma anche come un titolo perfetto proprio per il periodo estivo in cui esce, grazie a livelli brevi ma concentrati di azione a rotta di collo.
Tutto sommato un secondo capitolo non ci dispiacerebbe, ma nel mentre vi incitiamo a recuperarlo il prima possibile, senza farvi assolutamente fuorviare dalla breve durata, poiché vi perdereste un'incredibile perla del 2025.
Tutto sommato un secondo capitolo non ci dispiacerebbe, ma nel mentre vi incitiamo a recuperarlo il prima possibile, senza farvi assolutamente fuorviare dalla breve durata, poiché vi perdereste un'incredibile perla del 2025.
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