Polemiche per le Onsen giapponesi che diventano Waifu

La simpatica campagna pubblicitaria ha persino suscitato scontri via web

di Nightcore-X

Le Onsen, ovvero le caratteristiche terme giapponesi, sono ormai internazionalmente riconosciuti come uno dei luoghi icona della cultura nipponica, e come la stessa cultura nipponica vuole era ormai solo questione di tempo prima che venissero antropomorfizzati in dolci ragazzine anime.

E ciò su cui si basa l'Onsen Musume Project, una campagna pubblicitaria nata nel 2016 ed organizzata dall'azienda Cool Japan in unione al dipartimento esecutivo dell'ufficio di gabinetto governativo, atta a promuovere e rivitalizzare le regioni termali sul territorio nazionale spingendo gli appassionati a visitare le varie sorgenti per acquistare merchandising dedicato.
 
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Ovviamente una tale idea non ha raccolto il pieno supporto da diversi membri delle varie realtà locali che evidentemente non apprezzano il modo in cui le ragazze vengono rappresentate seguendo i dettami estetici dell'industria otaku.
Una delle località termali che sta attualmente subendo un contraccolpo pubblicitario dovuto all'iniziativa è la città di Yubara nella prefettura di Okayama, teatro di molestie e atti inappropriati a negozi ed individui.
 
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Tali aventi hanno portato i funzionari dell'organizzazione Yubara Onsen ad affrontare pubblicamente il problema attraverso il profilo Twitter ufficiale.
 
Riguardo ai commenti ed altro sui social media: Ci sono stati casi di scherzi telefonici, passaparola malevolo, insulti e discriminazioni contro i negozi e gli individui partecipanti. Se tali azioni continueranno, ci consulteremo con un avvocato e intraprenderemo un'azione legale in merito all'ostruzione degli affari e alla diffamazione. Per favore, divertitevi e mantenete un comportamento appropriato sul web.

Ovviamente una tale presa di posizione non ha fatto altro che scaldare gli animi tra le due fazioni di chi approva il progetto e chi lo ripudia.
I fan dell'Onsen Musume non si sono fatti scrupoli e hanno attaccato ed inveito contro le femministe e altri soggetti riconosciuti per aver definito gli anime una forma di sfruttamento e oggettivazione dei bambini.

I funzionari dell'organizzazione Yubara Onsen hanno ovviamente richiamato tutti alla calma e lanciato un appello alla pace.
 
"Riguardo a questo clamore, non vogliamo che i fan facciano commenti smodati o sanzioni sociali, poiché procederemo con obiezioni attraverso i sindacati e le associazioni competenti di Yubara Onsen. Apprezziamo la vostra comprensione e collaborazione.”

Inutile dire che nessuno di questi proclami ha avuto l'effetto sperato e attualmente Onsen Musume resta un argomento di tendenza sui social dove si consuma un acceso scontro tra le parti.

Ci sarà mai un vincitore che prevarrà sull'altro? Probabilmente no, ma resta chiaro chi rischia di essere il vero sconfitto in questa storia: tutte quelle zone termali, come la città di Yubara, che ad oggi soffrono la crisi economica causata dal coronavirus e che fanno fatica a mantenere le loro attività aperte garantendo la sopravvivenza dei loro centri urbani e tutte le famiglie che li abitano.
Chissà se la comunità internet si impegnerà a salvare anche loro?

Fonte consultata:
Sora News 24

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